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Le banche continuano a fare di tutto per non smentire la loro brutta fama.
Finalmente due normative facevano chiarezza sul mondo dei mutui a tasso variabile, e cioè il tasso agganciato alla BCE e il tetto al 4%, e cosa fanno gli istituti di credito per aggirare la legge?
Ovviamente aumentano lo "spread", cioè quell’aggiunta di tasso che costituisce il loro guadagno! E l’hanno fatto velocissimamente, proprio alla Speedy Gonzales, contraddicendo la loro notoria lentezza!
Se prima la media dello spread si aggirava intorno all’1%, adesso si è intorno all’1,50%, con punte del 2%. Il che significa che, se il tasso BCE è sceso al 2%, i mutui praticamente resteranno al 4%, che doveva costituire il tetto massimo, e non il tetto obbligatorio.
Male ha fatto il governo a non immaginare la furbizia delle banche, e a non prevedere un tetto anche allo spread. Limite che poteva essere benissimo all’1%, abbassando così veramente tutte le rate dei mutui esistenti.
Ma il tempo e il modo per cambiare la normativa c’è, dato che comunque si è imboccata la strada giusta di porre un freno all’avidità degli istituti di credito.

