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News - Polidream - Page 50

IN VINO FALSITAS: LA PUGLIA AL CENTRO DELLE TRUFFE ALIMENTARI


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Prima le mozzarelle di bufala alla diossina di Taranto, poi il vino adulterato e senz’uva di Massafra, infine l’olio alla clorofilla di Cerignola.

Insomma, la Puglia è sotto l’occhio del ciclone in quanto a truffe alimentari!

Sembra la risposta dei sofisticatori alla scelta di Foggia quale sede italiana dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare!

E dobbiamo ringraziare NAS, Guardia di Finanza e tutte le Forze dell’Ordine per l’enorme impegno che profondono al fine di scoprire i malfattori del cibo.

Ma sappiamo benissimo che quello che si scopre è solo la punta di un iceberg.

Sappiamo benissimo che il sistema dei controlli non regge più e non può più basarsi su tecnici, medici e veterinari delle AA.SS.LL., spesso complici della rete di adulterazione.

Anche la neo-Autority nulla potrà contro le numerose centrali della sofisticazione: sarà solo l’ennesimo costoso organismo di pura facciata!

E infatti i "banditi alimentari" si sono fatti beffa proprio dell’Autority, venendo a delinquere proprio nella regione dov’è ubicata la sua sede!

Noi continuiamo a ritenere che non si debbano aspettare le mosse dei delinquenti, ma muoversi prima con i dovuti accorgimenti.

Innanzitutto, occorre regolare la materia dell’etichettatura: le mozzarelle ne sono prive, il vino ha un’etichetta che fa ridere, e in quella dell’olio cominciano a comparire le prime informazioni per il consumatore.

E parliamo di alimenti che si usano quo-ti-dia-na-men-te!

Poi bisogna puntare alla qualità. Ma non con convegni e bla bla bla. Bisogna farlo concertando fra consumatori e categorie imprenditoriali una Carta della Qualità alla quale tutti i produttori e gli allevatori devono attenersi.

Infine è indispensabile aumentare le sanzioni per i trasgressori.

Oggi chi commette questo tipo di reato non rischia quasi nulla. Basti pensare all’azienda vinicola di Massafra, la Enoagri, coinvolta nell’ultimo scandalo: non ha chiuso e sta continuando a produrre tranquillamente!

Non è possibile che chi attenta alla salute della collettività non debba farsi un po’ di carcere e non debba nemmeno chiudere l’azienda!

Chiediamo a Ministero delle Politiche Agricole, Ministero dello Sviluppo Economico e i relativi assessorati regionali di aprire immediatamente un tavolo di concertazione per approntare SUBITO seri provvedimenti per reprimere quest’ondata di attentati alla salute dei pugliesi e degli italiani!

DIGITAL DIVIDE, LA REGIONE E IL CORECOM SI MUOVANO!


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In Puglia metà della popolazione non può ancora connettersi ad internet tramite ADSL: il cosiddetto "digital divide" colpisce più che altrove!

Tutte le campagne, le frazioni di città e cittadine, il subappennino dauno, le periferie, ma anche quartieri interi di città, non godono il diritto di collegarsi alla rete in modo moderno e veloce.

Ed internet, per aziende e famiglie, è ormai essenziale, indispensabile.

La Regione Puglia, in mezzo ai vari POR, PIT, PUG, Accordi di Programma e quant’altro, non ha quasi mai pensato a questa che è ormai l’infrastruttura più importante, sia per il mondo imprenditoriale che per gli stessi consumatori.

Diventa assolutamente improcrastinabile un impegno in tal senso da parte della Regione. E d’altronde l’apertura in Puglia del doveva servire anche allo sviluppo delle telecomunicazioni su tutto il nostro territorio.

Ma così non è stato, poichè si assiste alla politica del "laissez faire", lasciando libertà al mercato, che dunque per ovvie ragioni di scarso profitto non farà mai giungere l’ADSL nelle zone più marginali.

Cioè proprio lì dove la rete serve maggiormente!

Occorre sollecitare i vari gestori telefonici, in primis la Telecom, a coprire tutto il territorio, e questo non lo possono fare, da sole, le associazioni dei consumatori.

E’ compito di Regione e CO.RE.COM. muoversi in tal senso!

I FARMERS MARKET, LA NUOVA FRONTIERA DEL RISPARMIO


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Una delle poche cose buone del governo che ci ha appena lasciato è stato il decreto che ha concesso l’apertura dei "farmers market", ovvero dei negozi "dal produttore al consumatore".

Tagliare la filiera, farla diventare "più corta", eliminare tutti i passaggi inutili e costosi dell’attuale rete distributiva commerciale: questo è il mezzo usato da queste nuove attività per giungere a quella che costituisce musica per le orecchie del consumatore, ovvero il risparmio, un taglio netto al carovita.

Inutile aggiungere che comprare direttamente l’insalata o la mela dall’agricoltore costerà molto di meno, quasi la metà di quello che paghiamo oggi.

Altro che ipermercati, centri commerciali e offerte varie!

Questa è una vera alternativa di spesa e un vero toccasana per le tasche dei consumatori!

Adesso tocca alla Regione e ai Comuni fare la loro parte, ovvero predisporre regolamenti e piani commerciali che facciano posto a queste nuove attività.

Noi vigileremo, e soprattutto solleciteremo sia le istituzioni che gli stessi operatori ad avviare questa autentica rivoluzione commerciale.

“RC AIUTO”, UNA GUIDA PER AUTOSCUOLE E NEOPATENTATI


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"RC AIUTO" è la ristampa di una nostra guida del 2005, utile ad avvicinare gli utenti delle scuole guida e le stesse autoscuole al mondo assicurativo Rc Auto.

Non solo. E’ anche un dispensario di consigli per l’"AUTO CONSAPEVOLE", ovvero per l’uso critico ed economico dell’odiato e amato mezzo privato.

Ma soprattutto la pubblicazione vuole essere una bussola per riuscire ad orientarsi fra le tariffe e le condizioni contrattuali delle varie compagnie assicurative, aiutando a scegliere la propria polizza con consapevolezza e puntando al risparmio.

La guida è rivolta anche alle autoscuole, in modo da essere inserita come testo di studio nel corso globale per il conseguimento della patente.

Non basta imparare a guidare o a conoscere il Codice della Strada, secondo noi è indispensabile anche sapersi districare nel comparto assicurativo.

La guida è a disposizione presso le nostre sedi e le autoscuole che l’hanno richiesta e che la richiederanno.

MENO CENTRI COMMERCIALI E PIU’ DOMENICHE IN FAMIGLIA!


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Il Disegno di Legge regionale di riforma del commercio a noi non piace per due motivi:

1) non sono state consultate molte associazioni di consumatori, fra cui la nostra;

2) svia sui reali problemi del consumatore, credendo di risolverli, facendo aprire più centri commerciali e per più domeniche.

A parte la mancata consultazione, che non ottempera la stessa Legge Regionale 12/06 sui diritti dei consumatori, la cosa che più ci fa arrabbiare è l’assioma " Più ipermercati = più risparmio", oppure "Più aperture festive = più servizi per i consumatori".

Ormai l’hanno capito anche i bambini che le grandi strutture commerciali non servono a dare più risparmio ai consumatori, ma al contrario sono funzionali ad un consumismo esasperato, indirizzato alla spesa voluttuaria, all’indebitamento delle famiglie e, perchè no, all’inquinamento dell’ambiente (si va con l’auto) e allo stress. Insomma, non servono più studi scientifici per affermare senza tema di smentita che fare la spesa al centro commerciale significa spendere di più.

E poi c’è il discorso delle domeniche. Le domeniche passate in queste strutture di plastica. Le domeniche nelle quali le famiglie si spaccano e non si ritrovano più. Le domeniche in cui non c’è tempo per andare in chiesa o visitare un museo o fare un picnic in un bosco. Ma dove sta questa esigenza di fare shopping la domenica, infelicitando peraltro le migliaia e migliaia di famiglie di commercianti e lavoratori, costretti a stare lontani dalle loro famiglie?

Non pensiamo che i problemi dei consumatori pugliesi si esauriscano in questi due temi assolutamente marginali e che causano, tra l’altro, grossi conflitti sociali.

Le reali questioni da affrontare sono altre:

il carovita galoppante, da combattere con la "filiera corta" o i farmers market, ovvero i negozi dal produttore al consumatore;

l’istituzione di osservatori prezzi comunali;

i nuovi tipi di vendita e le tutele da dare al consumatore;

l’educazione al consumo consapevole ed ecocompatibile;

il divieto di commercializzazione di prodotti nocivi alla salute (OGM, etc.);

le garanzie ai consumatori su qualità e sicurezza dei prodotti, con l’istituzione della Carta della Qualità anche nel commercio;

un nuovo tipo di formazione professionale per tutti gli operatori del commercio;

la promozione dell’istituto della conciliazione per la risoluzione delle controversie;

la difesa delle fasce deboli dei consumatori (anziani, disabili, minori, immigrati) dalle pratiche commerciali scorrette e dai disservizi della catena commerciale;

la pubblicità ingannevole e invasiva.

Sono questi, secondo noi, i temi fondamentali che una nuova legge del commercio deve affrontare, per una vera modernizzazione della catena distributiva e per tutelare meglio colui che regge le sorti di ogni comparto economico: IL CONSUMATORE.

Ecco perchè diciamo no al progetto di riforma della legge del commercio, e diciamo no anche a quelle associazioni dei consumatori che si sono schierate immediatamente a favore della Regione, riducendo malamente i problemi del commercio pugliese al binomio "Più centri commerciali e più aperture domenicali".

LIBRETTI E ASSEGNI BANCARI, ENNESIMA NORMA ANTIRICICLAGGIO


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Dal 30 aprile cambiano un bel po’ di regole in banca: niente più assegni superiori a 5.000 euro; niente più assegni liberi, poichè devono essere sempre non trasferibili; niente più libretti con somme oltre i 5.000 euro; e niente più pagamenti in contanti oltre i 5.000 euro.

Insomma, l’ennesimo giro di vite per i riciclatori di danaro sporco. Che, secondo noi, non vengono minimamente toccati da questi provvedimenti.

Piuttosto, c’è da dire che l’ipercontrollo statale e burocratico sta veramente sfociando nel "Grande Fratello"!

E nel contempo questa norma è l’ennesima mannaia per i piccoli utenti bancari, che saranno costretti a spostare i propri risparmi dal meno oneroso libretto bancario ad un nuovo corrente, senza dubbio più costoso.

La cosa strana è proprio questa: perchè il limite è valido sui libretti, e non sui conti correnti?

Per questo protesteremo presso il Ministero competente, ma nel frattempo occorre attenersi alle nuove regole entro e non oltre il 30 giugno 2009.

Altrimenti le sanzioni saranno, come al solito, durissime.

ACQUEDOTTO PUGLIESE: CARTA SERVIZI E CONCILIAZIONE DA RISCRIVERE


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L’attuale Carta del Servizio Idrico Integrato dell’Acquedotto Pugliese risale al 2001.

Il Regolamento di Conciliazione Paritetica è stato scritto nel 2002.

Nel frattempo sono nati il Codice del Consumo (D.L. 206/05) e la Legge Regionale sui Diritti dei Consumatori (L.R. 12/06).

Numerose controversie fra Azienda ed utenti non trovano ormai risposte nella Carta del Servizio, o peggio vi trovano una risposta illegittima e datata.

Spesso e volentieri, quando si attiva la procedura di conciliazione, ci si sente rispondere che la materia non è pertinente e non sottoponibile alla Commissione.

Insomma, occorre un’urgente ristesura sia della Carta che del Regolamento: è quello che abbiamo chiesto all’Acquedotto, alla Regione Puglia e all’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale.

Speriamo di essere convocati a breve, in modo da poter porre le nuove basi per la risoluzione dei conflitti fra consumatori e Acquedotto.

LISTE D’ATTESA, SIAMO ANCORA ALL’ANNO ZERO!


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All’ospedale pediatrico "Giovanni XXIII" chi prenota per le visite ortopediche deve aspettare marzo 2009.

Un’anziana della provincia di Bari, bisognosa di urgenti cure fisioterapiche, deve attendere luglio 2008 solo per la prima visita fisiatrica.

Sono solo due piccoli esempi che aiutano a capire il naufragio della commissione regionale sulle liste d’attesa, che ha tagliato poco e niente i biblici tempi d’attesa pugliesi per visite, analisi e controlli vari.

Noi, che facciamo anche parte di tale commissione, l’abbiamo detto dall’inizio: SE NON SI STABILISCONO PER LEGGE TEMPI MASSIMI DI ATTESA E UN CONSEGUENTE RIMBORSO AUTOMATICO PER IL PAZIENTE, NON SI RIUSCIRA’ A RISOLVERE IL PROBLEMA!

Inoltre, occorrerebbe attuare sia il Piano Triennale della Prevenzione, rimasto praticamente lettera morta, e che diminuirebbe le stesse prenotazioni, e infine ridurre lo scollamento fra i vari livelli assistenziali (medici di base, poliambulatori, consultori, ospedali).

Insomma, bisogna porre il cittadino al centro della politica della salute.

LO STATUTO DEL CONTRIBUENTE, ILLUSTRE SCONOSCIUTO


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In questi giorni in parecchi Comuni della Puglia stanno arrivando a valanga avvisi di accertamento inerenti presunte morosità di Tassa Rifiuti o I.C.I..

Avvisi che bollano già "tout cort" come evasore fiscale il destinatario, richiamando addirittura lo Statuto del Contribuente (proprio questa legge ha dichiarato l’illegittimità di tali avvisi di accertamento!

Infatti, questa normativa estremamente avanzata (l’Italia è piena di leggi buone, ma ovviamente non rispettate!) prevede la tutela del contribuente, tramite una serie di operazioni che la Pubblica Amministrazione DEVE OBBLIGATORIAMENTE FARE!

Per esempio, nel caso in questione il Comune o la Società incaricata devono prima inviare una lettera al cittadino, invitandolo a fornire spiegazioni o documentazione inerente un presunto mancato pagamento.

Lo stesso contribuente, poi, ha diritto ad inoltrare apposite istanze all’Ufficio Tributi; e solo dopo questo iter, una volta acclarata la morosità, l’evasione, il difetto, solo allora può partire l’avviso di accertamento.

Lo Statuto del Contribuente non si limita a prevedere solo questo sistema di garanzia:

impone chiarezza e trasparenza nelle disposizioni tributarie;

– obbliga l’Ente ad informare e ad aggiornare costantemente l’utente;

semplifica ogni tipo di procedura in materia fiscale;

– impone una chiara motivazione degli atti;

salva la buona fede del contribuente;

– dà al cittadino il diritto di interpello;

fornisce apposite garanzie al contribuente sottoposto a verifiche fiscali;

vieta ogni tipo di sanzione o interesse di mora agli eredi;

– istituisce la figura del Garante del Contribuente, che in Puglia si trova a Bari, in Piazza Massari 50.

Come si può ben capire, questa normativa ha costituito un’autentica rivoluzione per il fisco italiano. Peccato che la Pubblica Amministrazione faccia finta che non esista!

Resta, però, un’arma formidabile nelle mani dei consumatori; un’arma che fa vincere poi ogni tipo di battaglia, sia direttamente contro i Comuni che davanti alle Commissioni Tributarie.

“VEDERE PER CREDERE”, UNA GUIDA PER IPOVEDENTI


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Le difficoltà che incontrano i consumatori non vedenti e ipovedenti nell’acquistare e nel consumare non sono poche e, se è vero che è stata approvata una legge per introdurre l’obbligatorietà della scrittura con il linguaggio Braille sulle confezioni dei farmaci, è altrettanto vero che praticamente nessuna proposta di legge è stata ancora fatta rispetto all’accessibilità delle informazioni riportate sulle confezioni dei generi alimentari.

Un problema enorme, che tocca ben 352 mila cittadini in Italia e circa 2 milioni e 360 mila in Europa, il 60 per cento dei quali ha più di 65 anni.

Ma per fortuna la sensibilità di alcune aziende ha fatto nascere l’etichetta braille e etichette con caratteri più grandi, senza attendere l’approvazione di leggi di riferimento.

La Polidream Assoutenti ha messo a punto uno studio che ha portato alla luce l’impegno di alcune aziende italiane molto vicine alle esigenze dei consumatori non vedenti, e a quelli semplicemente un po’ più avanti con gli anni, e quindi con una vista ridotta.

Per questo ha creato una guida, che può essere utile durante la spesa quotidiana, perché indirizza il consumatore non vedente o ipovedente, spesso con aria smarrita dinanzi agli scaffali, verso prodotti con etichette scritte con linguaggio Braille, o con caratteri più grandi.

La stessa guida dà informazioni sulle normative a tutela dei consumatori disabili visivi; rende noti alcuni lodevoli esempi in difesa dei consumatori disagiati visivamente; rilascia cenni storici sulla scrittura braille; fa conoscere, con spiegazioni medico-scientifiche, le difficoltà dell’ipovisione; infine, questa guida ha soprattutto l’obiettivo di sensibilizzare istituzioni e aziende sull’accelerare il processo di adozione dell’etichetta amica dei consumatori deboli, con eguali diritti degli altri, e anzi maggiormente bisognosi di essere difesi.

La guida è scritta con caratteri grandi per permettere all’ipovedente di leggerla in piena autonomia, ed è a disposizione presso tutte le sedi Polidream Assoutenti, le sedi dell’Unione Italiana Ciechi e numerosi centri anziani comunali.

L’iniziativa rientra nel programma regionale "Consumo Consapevole", in collaborazione con UnionCamere Puglia, Regione Puglia, Istituto Pugliese Consumo e con le risorse messe a disposizione dal Ministero delle Attività Produttive.