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News - Polidream - Page 49

RIMBORSI IRPEF, C’E’ IL NUMERO VERDE


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Molti contribuenti non sanno che è stato istituito già da tempo un numero verde per i rimborsi fiscali, siano essi relativi all’IRPEF, all’IVA o ad altri tributi.

Il numero verde è gestito dall’Agenzia delle Entrate e dà informazioni sullo stato della pratica e sui tempi di rimborso, oppure può dare consigli sulle modalità delle istanze da presentare.

Anche questa è stata una vittoria delle associazioni dei consumatori, che per decenni hanno protestato in merito ai tempi biblici delle erogazioni dei rimborsi e all’emissione di cartelle pazze. Il problema, come al solito, è che nessuno lo sa! Perchè gli organi di informazione preferiscono dare notizie più voluttuarie e stupide, piuttosto che fornire informazioni utili per la vita quotidiana del cittadino.

Il numero è 800.100465 ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 17 e il sabato dalle ore 9 alle ore 13.

CLASS ACTION: IL RINVIO DIVENTA UN’OPPORTUNITA’


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Il Ministro dello Sviluppo Economico, Scajola, ha preferito rinviare di 6 mesi l’entrata in vigore della legge sull’azione collettiva. Questo perchè "abbiamo il sospetto che così com’è porterebbe a vagoni di ricorsi senza giovare ai consumatori", per dirla con le parole del Ministro che, comunque, ritiene la norma "di assoluta validità e importanza per i consumatori, ma perchè produca effetti positivi ha necessità di essere ritoccata".

Molte associazioni dei consumatori hanno gridato allo scandalo, temendo che sotto sotto vi sia il tentativo di affossare la legge, e che dietro al rinvio vi sia la "longa manus" della Confindustria, da sempre contraria al rivoluzionario provvedimento. Noi invece riteniamo che questa sia un’opportunità da cogliere, e infatti la Ns. Presidenza Nazionale già aveva scritto al Ministero, chiedendo la costituzione di un apposito tavolo di lavoro fra tutte le parti interessate, per migliorare il testo.

E infatti la nota positiva del rinvio è proprio questa: questi 6 mesi potranno servire da un lato a migliorare la norma, che non ci ha mai pienamente soddisfatto, e dall’altro ad aprire finalmente la stagione della concertazione col mondo imprenditoriale.

Il settore produttivo è ancora scettico sul ruolo delle associazioni dei consumatori, credendo che siano rimaste alla fase dell’antagonismo, che vogliano sconvolgere l’assetto economico e che siano nemiche dello sviluppo.

E’ esattamente il contrario. Noi crediamo in nuovo tipo di sviluppo che, secondo noi, porterà più ricchezza e benessere, facendo nascere nuove aziende e nuovi posti di lavoro: è lo sviluppo basato sulla qualità dell’offerta, sull’ecosostenibilità, sul rispetto di uomini ed ambiente, che non può che attivare un circolo virtuoso nella moderna economia che arranca. E soprattutto non crediamo alla guerra fra consumatori e produttori, nè crediamo che l’attuale sistema giudiziario italiano, fatto di tre gradi, di appelli e di controappelli, possa risolvere veramente i contenziosi economici.

Di qui partono le nostre proposte:

una Carta della Qualità, da far sottoscrivere a tutte le aziende, che preveda precisi standards di qualità, con l’offerta di prodotti sani, rispettosi dell’ambiente, con meno imballaggi, con pubblicità corrette e meno invasive e con la partecipazione diretta dei consumatori a tutta la filiera della produzione;

la procedura di conciliazione, rapida e gratuita, per risolvere ogni tipo di controversia fra imprese e consumatori;

concertazione continua e sessioni semestrali di verifica dell’andamento economico, sulla base dei parametri della qualità e della soddisfazione dei consumatori.

A questo punto si può ben capire come lo strumento della class action, pur di fondamentale importanza per la tutela degli utenti, diventi l’"ultima spiaggia" per il rispetto dei diritti dei consumatori.

Ma c’è anche un altro aspetto da non trascurare, e che farebbe anche da collante fra aziende e consumatori: nell’attuale testo della legge l’azione collettiva non può essere usata contro la Pubblica Amministrazione. Cioè non si può fare causa allo Stato per disservizi burocratici, nel sistema sanitario o sul caldissimo fronte del fisco; e non si potrà fare causa nemmeno ai Comuni, quando provocano disservizi, magari nella gestione dei rifiuti o facendo multe illegittime.

Su queste tematiche sicuramente si potrà fare fronte comune con la Confindustria, con la ConfCommercio, con la ConfEsercenti e con tutte le organizzazioni imprenditoriali, che da sempre combattono questi fenomeni, tipicamente italiani, di malaburocrazia e di soprusi contro i cittadini, chiedendo esplicitamente al Ministro di inserire la Pubblica Amministrazione fra l’elenco delle possibili controparti dell’azione collettiva. 

Insomma, il rinvio di 6 mesi può essere utilizzato per migliorare sia il testo di legge che il rapporto col mendo degli imprenditori. Una volta tanto si può essere contenti di un ritardo!

PANE A 1 EURO: PERCHE’ IN PUGLIA NO?


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Lo stanno facendo in molte regioni, in primis Emilia Romagna e Marche: il pane si vende ad un euro al chilo!

Di questi tempi è una notizia che sa di miracolo, ma la magia è ottenuta semplicemente da una convenzione stipulata fra Regione, Associazione dei Panificatori e associazioni dei consumatori. Un protocollo d’intesa grazie al quale le Regioni mettono a disposizione delle risorse per il ribasso del prezzo di un alimento basilare.

Nè più nè meno di quello che si fa con gli agricoltori o qualsiasi categoria in difficoltà: le Istituzioni intervengono in aiuto, con degli appositi ammortizzatori sociali.

Ovviamente la domanda che nasce spontanea è: perchè in Puglia, la patria del grano, questo non si fa ancora?

Regione, se ci sei batti un colpo!

ASSICURAZIONI E CONCILIAZIONE, SI PUO’ FARE DI PIU’!


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Anche la nostra associazione ha firmato il protocollo d’intesa con l’ANIA (Associazione Nazionale Imprese Assicurative), relativo alla procedura di conciliazione in caso di controversie.

Questo accordo è già operativo dal 2004, ma non ha ancora dato i frutti sperati. Si tratta, praticamente, di fare a meno degli avvocati, e quindi di risparmiare un bel po’ di quattrini, per i sinistri fino all’importo di 15.000 euro. Quindi la stragrande maggioranza degli incidenti stradali.

Con la conciliazione si voleva e si vuole accelerare i tempi di definizione dell’eventuale lite fra assicurato e Compagnia, e soprattutto tagliare i costi legali, riducendo così di fatto le tariffe assicurative, sulla cui composizione gioca un ruolo non certo marginale proprio la spesa delle Compagnie per i legali.

Ma in questi 4 anni così non è stato, e la nostra associazione non a caso non aveva ancora sottoscritto il protocollo d’intesa: non ci sentivamo garantiti proprio sulla diffusione e sulla pubblicità che le stesse Imprese assicurative avrebbero dato alla procedura di conciliazione.

Adesso abbiamo deciso di firmare proprio perchè vogliamo sollecitare l’ANIA in tal senso. Ancora oggi gli assicurati italiani non sanno proprio nulla della conciliazione in campo assicurativo e continuano a rivolgersi ai legali anche per i piccoli sinistri. Allora occorre pensare a fare campagne pubblicitarie e di educazione, ma soprattutto a formare ogni operatore assicurativo, dall’ultimo dei subagenti al primo dei liquidatori. In tutti gli uffici deve essere apposto un manifesto esplicativo. E quando c’è il sinistro la Compagnia e i suoi addetti devono informare l’assicurato sulla possibilità di conciliare, senza alcuna spesa. Non solo, ma nelle quietanze che il consumatore paga annualmente o semestralmente deve essere inserito un apposito messaggio.

Insomma, sono tante le cose che non si sono fatte per diffondere la cultura della conciliazione. Adesso è giunto il momento di cominciare a farle.

ENEL, FINALMENTE SI CONCILIA!


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Dal 18 giugno 2008 finalmente parte la conciliazione anche per le bollette della luce. Dopo due anni di sperimentazione di tale procedura in Piemonte, il servizio si estende a tutto il territorio nazionale.

Cosa cambia per gli utenti? Finalmente potranno dirimere le loro controversie non più ricorrendo alle classiche, costose e lunghe vie legali, ma usufruendo della procedura di conciliazione, rapida e gratuita.

D’altronde, gli esempi positivi di Telecom Italia, TIM, Poste e Acquedotto Pugliese insegnano ormai tantissimo, poichè nel corso degli ultimi anni queste aziende, proprio grazie alla conciliazione, hanno non solo tagliato le spese legate al contenzioso legale, ma hanno migliorato il loro rapporto con l’utenza e la loro stessa immagine.

La procedura dell’Enel è molto simile a quella di queste aziende: prima si effettua il reclamo, e dopo 30 giorni, sia in caso di mancata risposta che di esito negativo, si può attivare la conciliazione, compilando una modulistica apposita presso un’associazione dei consumatori. Successivamente, la commissione di conciliazione, composta da un rappresentante dell’Enel e da uno dell’associazione di consumatori, si riunirà entro 30 giorni e proporrà una decisione in merito alla controversia.

L’ambito iniziale di applicazione riguarda tre casistiche:

elevati consumi dovuti a cattivo funzionamento del misuratore;

fatture anomale degli ultimi due anni;

riduzione di potenza o sospensione della fornitura.

Certo, è un ambito ancora ristretto, perchè restano fuori molti altri casi, fra cui soprattutto quelli legati alla qualità del servizio e ai danni conseguenti ai vari disservizi, ma è già una buona partenza. Vedremo pian piano di convincere l’Enel a diffondere maggiormente la cultura conciliativa.

Le nostre sedi sono a completa disposizione dei consumatori che hanno problemi con le bollette della luce.

POSTE – CONSUMATORI, CONVENTION REGIONALE


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Si terrà a Bari, presso la Direzione Regionale di Poste Italiane, la convention regionale fra la stessa azienda e le associazioni dei consumatori pugliesi, fra cui la nostra.

E’ l’occasione per fare il punto della situazione sullo stato dei servizi postali, sull’attuazione e revisione della Carta della Qualità e sull’andamento della procedura di conciliazione.

Come al solito, il quadro è fatto di luci ed ombre.

Se da un lato l’ufficio di conciliazione di Bari, guidato dal Dr. Ingrosso, brilla per competenza e disponibilità, non altrettanto si può dire per le centinaia di uffici postali, che continuano ad ignorare la stessa procedura conciliativa, non consigliandola per niente agli utenti insoddisfatti di qualche servizio, o meglio disservizio.

Se da un lato le ns. proteste in materia di ritardati o mancati recapiti postali hanno avuto negli ultimi tempi finalmente una degna risposta, anche con l’assunzione di nuovi portalettere, dall’altro il servizio di recapito dei pacchi sta generando una serie infinita di problemi ai consumatori.

Insomma, ci sono molte cose da rivedere, a partire dagli standards di qualità, che devono diventare più rigidi e generare, in caso di mancata ottemperanza, rimborsi certi, fino a giungere ad allargare l’ambito di applicazione della procedura di conciliazione in tutti i tipi di controversia con Poste Italiane.

Ma soprattutto ci aspettiamo la ripartenza di una grande campagna informativa proprio sulla conciliazione: l’immagine stessa dell’azienda ne avrebbe beneficio!

 

FORUM TURISMO: STAVOLTA NON CI SIAMO!


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Il 23 e 24 maggio si svolge il Forum Regionale del Turismo Pugliese.

Noi stavolta non accogliamo l’invito alla partecipazione, poiché è da più di due anni che inviamo proposte ed osservazioni, atte all’applicazione degli stessi principi contenuti nel Protocollo d’Intesa sul Turismo, firmato anche da noi nel 2005, e alle quali l’Assessore mostra interesse, ma senza tradurlo poi in pratica.

Per giunta, lo strumento del Forum, o quello dei classici convegni, dove i rappresentanti dei consumatori, in questo caso anche turisti, vengono invitati come spettatori, non ci sembra il più adatto alla concretizzazione degli intenti e delle esigenze del mercato e dei consumatori.

Forse l’assessore dimentica che la stessa Regione ha deliberato una Legge sui consumatori, la n. 12/06, con la relativa Consulta Regionale dei Consumatori ed Utenti. Ma in ogni caso la Ns. intenzione non è certo quella di fare protagonismo al Forum, proprio perché ci interessa la concretezza.

Intanto ci permettiamo di ricordare le ns. proposte, augurando comunque lo svolgimento di un Forum sereno e positivo:

Carta dei Servizi turistici: vanno definiti gli standards di qualità ai quali si devono attenere gli operatori turistici pugliesi, ovviamente di concerto con le associazioni dei consumatori;

Procedura di Conciliazione: va redatto un regolamento per l’applicazione di questa modalità di risoluzione amichevole delle controversie fra operatori turistici e consumatori;

Trasporti: siccome tale settore è in stretta correlazione col sistema turistico, vanno stabilite politiche comuni atte a garantire il diritto alla mobilità, non solo pensando alle grandi infrastrutture, pur necessarie, ma anche privilegiando forme di turismo come lo “slow travel”, fatto soprattutto in bicicletta, e soprattutto attuando un sistema integrato intermodale;

Enti Locali e Turismo: i Comuni e le Province devono rivedere i Piani Urbani del Traffico, in funzione di privilegiare il trasporto pubblico e i turisti, e migliorare la rete viaria locale e interprovinciale ( si pensi all’autentico “tesoro ambientale” costituito dal Sub-Appenino dauno, ma con una viabilità assolutamente indecente!);

Turismo critico e consapevole: vanno effettuate campagne di educazione-informazione al turista in merito ai suoi diritti, possibilmente collegando alle A.P.T. e agli I.A.T. dei veri e propri uffici reclami, in collaborazione con le associazioni dei consumatori;

Turismo ecosostenibile: va promossa una campagna, anche utilizzando incentivi fiscali, per la riconversione energetica dell’industria alberghiera, alla stregua dell’esempio dell’Emilia Romagna, dove la gran parte degli stabilimenti balneari utilizza energie rinnovabili;

Ambiente: la regione si muove bene, aumentando le aree protette e i parchi, ma è ancora carente nella “politica del mare”. Anche qui l’esempio viene dall’Emilia Romagna, dove una convenzione con un Istituto Scientifico ha permesso il monitoraggio quotidiano dell’ecosistema marino, con un sistema di certificazione sulla balneabilità delle acque.

Come si vede, sono proposte fattive, che puntano direttamente alla soluzione dei problemi, e soprattutto a dare un servizio di qualità e di tutela a chi viene a visitare la nostra Regione.

TELECOM: 13 QUESTIONI IRRISOLTE


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Il 20 maggio 2008 si tiene a Bari la convention regionale fra Telecom Italia ed associazioni dei consumatori pugliesi.

Sarà l’occasione per fare il bilancio di un intenso anno, a cavallo fra 2007 e 2008, che ha visto ancora una volta da una parte i consumatori della nostra regione invischiati in numerose problematiche proprio col maggior gestore telefonico, e dall’altra le associazioni dei consumatori protagoniste di battaglie a tutela degli utenti.

Ci sono ancora molte zone d’ombra nella pratica commerciale quotidiana della Telecom, va dato atto a questa azienda di essere stata la prima, nel lontano 1994, a credere nella procedura di conciliazione, anche se ancora oggi, strabicamente ed incoerentemente, non la pubblicizza; e soprattutto è l’unica azienda che incontra annualmente le associazioni per fare il punto della situazione.

L’anno scorso sollevammo parecchi problemi, fra i quali il maggiore coinvolgimento delle associazioni dei consumatori nel recupero credito, il miglioramento del servizio ADSL, la revisione dell’importo dell’anticipo conversazioni, ma soprattutto il potenziamento dell’ufficio conciliazioni di Bari: ebbene, a distanza di un anno, possiamo affermare che una risposta c’è stata, e la situazione è alquanto migliorata.

Ma molto resta ancora da fare, per tutelare di più i consumatori e, secondo noi conseguentemente, per migliorare i conti dell’azienda. Ecco, in sintesi, le 13 cose che chiederemo a Telecom:

1) evitare le indebite disattivazioni di linea, soprattutto conseguenti a reclami e conciliazioni;

2) attivare linea o traslochi nei termini previsti, ovvero 10 giorni dopo l’istanza;

3) basta con i servizi non richiesti;

4) la documentazione traffico deve essere inviata senza alcuna richiesta dell’utente;

5) la penale per errori in elenco deve aumentare;

6)la penale per le indebite disattivazioni deve aumentare;

7) la risposta ai reclami e gli operatori 187 devono informare gli utenti sulla procedura di conciliazione;8) nell’avantielenco devono essere riportati gli estremi delle sedi provinciali o regionali delle ass. consumatori (nell’elenco 2008 sono addirittura scomparsi anche i riferimenti nazionali);

9) deve avviarsi a soluzione il “digital divide”, portando l’ADSL in campagne e frazioni;

10) sul fronte tariffe va abolito lo scatto alla risposta e ridotti i costi fisso-mobile e i costi per l’ADSL;

11) vanno abolite le spese di spedizione in bolletta illegittime ( aziende del gas, di energia elettrica e acquedotti non le addebitano);

12) gli interessi di mora sono da rivedere, poiché in taluni casi diventano usurai: si deve applicare un tasso fisso su base annua, così come fanno le aziende delle altre utenze;

13) occorre semplificare il call center: un tasto solo per parlare con l’operatore e basta!

Ci auguriamo ancora una volta di essere ascoltati.

IL CODICE DA VINCENTE CONSUMATORE


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Il consumatore in età scolare è spesso vittima delle frodi e degli inganni che il mercato europeo produce lungo la catena commerciale, fatta di etichette, contratti, pubblicità e televendite non trasparenti.

Il giovane consumatore non conosce i suoi diritti, le norme vigenti e gli strumenti che lo tutelano, oggi raccolti in un unico testo: il Codice del Consumo (Tutela Giuridica”, che rientra nel Programma Regionale “Difendi il tuo consumo”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha rivisto il Codice del Consumo, riadattandolo al consumatore adolescente con un linguaggio semplice, per educarlo ad utilizzare le norme e gli strumenti di tutela esistenti durante i suoi acquisti e i suoi consumi, aiutandolo così ad adottare un atteggiamento critico e consapevole.

Il Codice del Consumo per ragazzi in età scolare vuole diventare uno strumento didattico, di supporto alle materie scolastiche che già affrontano tematiche consumeriste, come l’educazione ambientale (il risparmio energetico, idrico), l’educazione alimentare, l’educazione civica .

Questa versione rivista del Codice del Consumo aiuta il ragazzo anche a familiarizzare con il linguaggio giuridico, spesso tenuto distante dal linguaggio comune, poiché considerato di difficile comprensione. Ma bisogna tener conto che tutto ciò che fa parte della nostra vita quotidiana si muove intorno a leggi da rispettare e che ci tutelano, bisogna quindi riuscire a codificarle e a comprenderle.

Invitiamo tutti gli studenti e i ragazzi in genere a venire presso i nostri sportelli, per ritirare gratuitamente “Il Codice da Vincente Consumatore”.

L’occasione non solo permetterà l’illustrazione del Codice del Consumo per Ragazzi, ma anche la possibilità di conoscere direttamente gli strumenti e le procedure con cui si risolvono quotidianamente i reclami presentati dai tanti consumatori che vedono calpestati i propri diritti.

BOND PARMALAT, FINALMENTE SI CONCILIA!


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Con la sottoscrizione, da parte di tutte le Associazioni dei Consumatori del procedura di conciliazione presentata da Intesa Sanpaolo per i clienti ex Sanpaolo IMI che hanno acquistato titoli Parmalat, prende il via la fase operativa della procedura stessa.

L’iniziativa riprende l’esperienza positiva maturata negli anni passati con la procedura di conciliazione effettuata per gli ex clienti del Gruppo Banca Intesa, titolari di bond Parmalat, che ha portato ad esaminare con commissioni paritetiche tra azienda e associazioni 12.000 domande.

Il successo di questa procedura ha portato finalmente a questo accordo, che permette così ai 24.000 clienti interessati di accedere alla procedura di conciliazione, evitando così i tempi lunghi, gli alti costi e l’incertezza del contenzioso giudiziario.Tutti i consumatori interessati possono rivolgersi presso

In gni caso, per ulteriori approfondimenti i clienti potranno rivolgersi alla propria filiale o al numero verde 800.303.306 disponibile dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 14.