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News - Polidream - Page 32

RC AUTO, RECLAMI PER GLI AUMENTI


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Tutti gli assicurati, tutti, ma proprio tutti, stanno pagando aumenti incredibilmente elevati sulle polizze auto. E questo senza alcuna giustificazione, senza che vi sia stato un sinistro e senza che vi siano state impennate dell’inflazione.

E non si ha nemmeno la possibilità di cambiare compagnia, al fine di risparmiare, perchè tutte, ma proprio tutte le aziende assicurative hanno simultaneamente alzato le tariffe.

La scusa è sempre la stessa: i sinistri fasulli. Che è vero, ci sono, ma è anche vero che è facile scoprirli e farne finire la piaga. Ma forse alle stesse compagnie conviene che ci siano, proprio per poter aumentare; e d’altronde non è un mistero che in parecchie truffe ai danni delle assicurazioni siano stati beccati proprio periti, liquidatori, medici e agenti assicurativi.

In seguito alle nostre denunce l’ISVAP, l’Antitrust e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno aperto delle inchieste e delle procedure di infrazione a carico di tutte le Compagnie Assicurative coinvolte.

Ma nel frattempo abbiamo deciso di inondare le stesse Compagnie di una valanga di reclami. Perciò chiediamo a tutti gli assicurati di recarsi presso le nostre sedi per sottoscrivere il modulo di reclamo, chiedendo alla compagnia il rimborso dell’immotivato aumento applicato.

Insieme alle indagini, quest’onda d’urto farà sì che le aziende assicurative tornino sui loro passi, e soprattutto sulle vecchie tariffe, che già erano elevate.

BOLLO AUTO, ESENZIONE PER FAMILIARI DI INVALIDI


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La normativa attuale permette l’esenzione della tassa automobilistica ai disabili, ma l’auto in questione deve essere obbligatoriamente intestata allo stesso portatore di handicap.

Sistematicamente i nostri sportelli ricevono reclami, da parte degli stessi invalidi, che però, non conoscendo la legge, al momento dell’acquisto dell’autovettura non hanno pensato di intestarla a sè, ma l’hanno intestata ad un loro familiare. E questo non permette di godere della suddetta esenzione.

Riteniamo che questa sia un’autentica ingiustizia, poichè non importa di chi sia la proprietà dell’automezzo, ma l’uso che se ne fa, se serva o meno al trasporto dell’inabile.

Poichè ormai da anni il bollo auto è diventato una tassa regionale, chiediamo alle Regioni di operare variazioni di legge per permettere di usufruire dell’esenzione anche in caso di intestazione dell’auto ad un familiare.

INFLUENZA, PUGLIA IN TESTA!


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10 morti per influenza A: questo il triste primato della Puglia su scala nazionale.

E pensare che l’assessore regionale alla salute, Fiore, qualche settimana fa aveva affermato in conferenza stampa che la situazione era sotto controllo, che era stato predisposto un piano di monitoraggio e prevenzione del fenomeno e che non c’era nulla da temere!

Sarebbe stato meglio che non avesse parlato, perchè da quel momento è cominciata l’escalation dei decessi.

Ma la cosa che fa più male, e che Polidream Assoutenti sta denunciando da mesi, è che anche questo fantomatico piano non sia stato concordato con chi rappresenta gli ammalati, cioè le associazioni dei consumatori.

In barba alla stessa legge sui consumatori, fatta da questo stesso governo regionale, che prevede la consulenza obbligatoria dei consumatori in questi casi, ma che puntualmente non viene rispettata!

Protestiamo ufficialmente contro questa grave lacuna della Regione Puglia e, se non vi sarà il dovuto aggiustamento di linea, saremo costretti a ricorrere al T.A.R. Puglia.

LUCE, ANCORA VENDITE SELVAGGE


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Le pratiche commerciali scorrette non finiscono mai!

Adesso è l’ITALCOGIM ENERGIE a girare, coi suoi venditori porta a porta, tutte le province, fra cui quella di Bari.

Gli addetti dell’Azienda si stanno intrufolando in tutte le abitazioni, già servite dal gas erogato dalla stessa Italcogim, proponendo anche il contratto relativo al servizio elettrico.

Ma non solo la tariffa proposta non è per niente trasparente, perchè si parla di prezzo al chilowattora al netto di tutti i costi accessori, le accise, le addizionali e l’Iva, e alla fine si giunge a livelli molto più alti della vituperata ENEL, ma la vendita avviene con modalità assolutamente scorretta, specialmente fra anziani ed utenti delle fasce deboli, che aprono la porta a questi venditori, proprio perchè li credono funzionari ufficiali dell’azienda del gas.

Per non parlare del contratto che si fa sottoscrivere, i cui caratteri tipografici sono talmente minuscoli da essere invisibili. L’ennesima inottemperanza del Codice del Consumo, che impone contratti chiari e leggibili.

In ogni caso, proprio il Codice del Consumo tutela tutti gli utenti, perchè prevede la possibilità di recedere da tali tipi di contratto entro 10 giorni lavorativi, e quindi il consiglio che diamo a tutti i consumatori interessati è di recarsi presso le nostre sedi, dove si avrà tutta l’assistenza del caso.

Ma l’altra raccomandazione che facciamo agli utenti è quella di non aprire la porta di casa ai venditori porta a porta, anche se dotati di cartellino e messi "in bella copia", sia per ragioni di sicurezza, sia perchè quasi mai hanno offerte vantaggiose.

ACQUA: FASCE TARIFFARIE DA RIVEDERE


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Ogni anno il prezzo dell’acqua che ritroviamo in bolletta sale vertiginosamente, e non sempre questi aumenti sono legittimi, dato che la legge obbliga i gestori del servizio idrico ad operare ritocchi di tariffa solo quando vi sono investimenti ingenti per il miglioramento delle infrastrutture.

Investimenti e infrastrutture che, inutile dirlo, non si vedono. Basti pensare alla zona del salento, da decenni in attesa di una diga, di un invaso, di condotte e di depuratori, la cui assenza puntualmente asseta la zona, specie d’estate.

Ma la cosa che sfugge a molti e alla quale occorre mettere mano subito è la modulazione tariffaria, che vede la suddivisione in fasce prefissate, di regola 5, indipendentemente dal nucleo familiare e dal numero degli utenti.

Per spiegare meglio il concetto, facciamo un esempio valido per l’Acquedotto Pugliese: oggi il consumatore, che sia single o che invece sia una famiglia di 4 persone, paga i primi 200 litri giornalieri consumati al prezzo di circa 1,20 euro al metro cubo. Ma è ovvio che una persona che vive da sola consuma meno di 200 litri al giorno, mentre una famiglia di 4-5 membri consuma circa 600 litri al giorno. Il che significa, per i nuclei familiari, sforare non solo la prima fascia, ma giungere alla seconda, con circa 1,50 euro al metro cubo, arrivare alla terza, e si va ai 2 euro al metro cubo, ma toccare anche quarta e quinta fascia, giungendo a pagare anche 3 euro circa a metro cubo!

Come si vede, è un meccanismo infernale che premia chi consuma poco e punisce oltremodo chi consuma di più, ma senza tenere minimamente conto del numero dei consumatori presenti in quell’utenza.

E’ urgente che le aziende idriche rivedano i moduli contrattuali con le relative tariffe, rapportando il tutto al numero degli utenti e stabilendo una quota pro-capite. Per esempio, si potrebbe stabilire che il consumo medio di una persona è di 100 litri al giorno, e conseguentemente attribuire 400 litri al giorno in prima fascia per le famiglie di 4 membri, e via dicendo.

E’ una questione di equità tariffaria che occorre affrontare subito; perciò chiediamo alle aziende idriche, in primis l’Acquedotto Pugliese e l’Acquedotto Lucano, di avviare un tavolo di concertazione con le associazioni dei consumatori, al fine di rivedere il prezzo dell’acqua, collegando alle reali esigenze della famiglia e degli utenti.

FEDERALISMO: PIU’ TASSE PER TUTTI!


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E’ un pericolo che avevamo paventato, ogni volta che si parlava di federalismo, ovvero che il decentramento altro non nascondesse che un modo per introdurre nuove tasse.

Ne avevamo anche parlato recentemente, il 15 novembre 2010, tutte le associazioni dei consumatori e le Regioni, riunite ad Orvieto, nella Conferenza Programmatica Annuale Regioni-CNCU, dove il tema predominante è stato proprio quello del federalismo e dei suoi effetti collaterali.

E puntualmente si sta avverando la più fosca delle previsioni, ovvero l’aumento della pressione fiscale.

Se diventa legge l’ultimo documento approvato nelle Commissioni Parlamentari, allora Comuni, Province e Regioni potranno tornare a mettere mano alle aliquote dei tributi locali, alzando ovviamente le varie tasse, ovvero l’IRPEF, l’ICI, la TARSU o TIA, la TOSAP, l’IRAP, e chi più ne più ne metta.

Insomma, l’ennesimo salasso per le tasche degli italiani, già ultrastremati dalla crisi e dal continuo aumento di prezzi e tariffe.

Non si può stare a guardare! Le associazioni che tutelano i contribuenti, tutto il Consiglio Nazionale dei Consumatori ed Utenti e le varie Consulte Regionali dei Consumatori ed Utenti, devono far sentire forte la loro voce!

Anche perchè, ancora una volta, in tutti gli incontri, le riunioni, i tavoli di concertazione, gli illustri assenti eravamo noi, i consumatori!

Proprio chi rappresenta gli utenti, coloro che pagano ogni tipo di tassa e tributo, non era seduto al tavolo di concertazione!

Occorre dire subito no a questo federalismo fiscale, che sarebbe meglio definire "sederalismo" (e passateci la volgarità!), e convocare una grande manifestazione nazionale per cercare di non far passare una legge che metterebbe ancora più in ginocchio non solo i consumatori, ma tutta l’economia italiana!

TURISTI TRUFFATI: LA TUTELA VA A FONDO!


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L’aveva sancito il Codice del Consumo del 2005 all’art. 100: un Fondo di Garanzia avrebbe tutelato da allora i turisti e viaggiatori truffati da tour operators poco seri o falliti.

Una bella vittoria per i consumatori, ottenuta dopo anni di battaglie e di fallimenti di rinomate catene turistiche, che acchiappavano i quattrini degli utenti per poi non restituire loro nemmeno un centesimo!

Ma finora è stata una vittoria di Pirro, perchè questo benedetto Fondo dal 2005 ad oggi non ha mai risarcito nessuno.

Le ultime istanze riguardano i crac dei Viaggi del Ventaglio, di Todomondo e della Compagnia aerea MyAir, che riguardano centinaia di migliaia di turisti: a queste richieste il Ministero del Turismo risponde in burocratese, cercando il pelo e nell’uovo, ritenendo che non si tratti di pacchetti turistici, così come previsti dall’art. 84 del Codice del Consumo, richiedendo per più volte gli stessi documenti. Insomma, è palese l’intento di non pagare e di non tutelare così gli interessi dei viaggiatori, così come la legge prevede.

E’ chiaro che gli stessi consumatori, seguiti ovviamente da noi, hanno presentato anche l’istanza di ammissione al passivo del fallimento dei tour operators, ma si sa anche che dalle procedure fallimentari l’utente riesce a beccare ben poco, il 20-30% quando va bene. A questo punto è giusto che intervenga il Fondo di Garanzia, rimborsando la parte residua. Cosa che, puntualmente, viene disattesa sistematicamente. o per questioni di lana caprina o per mancanza di risorse.

Polidream Assoutenti lancia una diffida e una sfida al Ministero diretto dalla Brambilla (che poco brilla!): se nell’arco di massimo 3 mesi i turisti interessati non saranno indennizzati, allora porteremo tutti i casi presso le competenti autorità europee comunitarie, ivi compresa la Corte di Giustizia Europea.

Ai consumatori raccomandiamo non solo di reclamare presso le nostre sedi, ma anche di consultarci soprattutto prima della sottoscrizione di qualsivolgia contratto turistico, perchè certe batoste si potrebbero evitare grazie alla nostra assistenza preventiva.

ENEL ENERGIA, SIAMO ALLA TRUFFA!


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Enel Energia continua ancora nella sua martellante campagna "porta a porta", tesa a far disdettare agli utenti i contratti di energia elettrica o/e di gas.

Ma la campagna ha sempre i contorni della pratica scorretta e sleale, perchè ai consumatori viene sempre dato ad intendere che si tratta sempre della "vecchia" Enel e perchè si promettono cifre iperboliche di presunti sconti, che poi non si riscontrano sulle bollette.

Ultimamente, però, si sta oltrepassando il limite della decenza: infatti sono decine e decine i reclami giunti presso le nostre sedi, da parte di consumatori che non hanno mai sottoscritto alcun contratto con Enel Energia, ma si sono visti recapitare le fatture. Indagando a fondo e chiedendo la copia di tali contratti, abbiamo scoperto che non erano mai stati firmati dagli utenti, ma probabilmente dagli stessi venditori. Che, è bene ricordarlo, fanno parte di strutture esterne al gruppo Enel e hanno tutto l’interesse a fare quanti più contratti possibili e nei modi più disparati. Senza alcuna preparazione professionale e senza alcuna sensibilità nei confronti dei consumatori!

Occorre tornare a fare un po’ di chiarezza, e l’Autority dell’Energia dovrebbe fare anche la sua parte, controllando e sanzionando questi comportamenti a dir poco illegittimi.

Intanto ripetiamo ai consumatori che Enel Energia non ha nulla a che fare con Enel Servizio Elettrico, perchè l’una fa parte del mercato e l’altra, invece, del settore vincolato. E’ logico, a questo punto, che Enel Energia debba quanto meno cambiare nome, senza indurre così confusione per i consumatori, desiderosi solamente di riuscire a risparmiare sulle tariffe.

Inoltre, a proposito di tariffe, Enel Energia millanta sconti che poi non si ritrovano nelle bollette, tanto che gli utenti fanno subito istanza per rientrare nella vituperata "vecchia" Enel.

Rivolgiamo un accorato appello ad Enel Energia, azienda con la quale le associazioni dei consumatori hanno stretto anche un protocollo d’intesa: BASTA CON QUESTE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE! BASTA CON QUESTE ESTERNALIZZAZIONI DA DILETTANTI! TORNIAMO AI CONTRATTI CORRETTI FATTI SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DAL PERSONALE ENEL E DA AZIENDE SPECIALIZZATE!

REGIONE PUGLIA, ANCORA UN BILANCIO SENZA CONSUMATORI!


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E’ stato l’ennesimo colpo ai consumatori e l’ennesima contraddizione del governo regionale pugliese: ancora una volta Vendola, Pelillo e tutta la Giunta Regionale hanno scritto un bilancio senza consultare minimamente le associazioni dei consumatori!

Non è solo una dimenticanza o una svista, è un atto il-le-git-ti-mo! Sì, perchè la legge regionale n. 12/06 sui diritti dei consumatori, fatta dalla precedente Giunta Vendola, all’art. 2 impone la consultazione delle associazioni che rappresentano gli utenti su ogni atto o legge regionale che li riguardino, tramite la Consulta Regionale dei Consumatori ed Utenti (CRCU), presieduta dalla Vice Presidente, D.ssa Capone. 

E non ci si può certo scusare, dicendo che il bilancio non c’entra coi consumatori! I quali, alias contribuenti, reggono praticamente, con le loro tasse, coi loro tickets, con le loro bollette, con le loro multe, coi loro contributi, con le loro buste paga, con le loro pensioni, tutto il bilancio regionale; e poi quando si arriva al momento decisionale, non vengono manco ascoltati? Nonostante che gli stessi governanti abbiano previsto, giustamente, di sentire le loro ragioni e le loro proposte?

Ma non è certo l’unica dimenticanza, perchè nelle settimane scorse in campo agroalimentare, nel settore dei trasporti, nel fotovoltaico, nella sanità, nell’edilizia, sull’emergenza rifiuti, nessuno ci ha mai consultato!

Insomma, come si vede, da un lato il governo regionale scrive una bellissima legge, dall’altro è il primo a non rispettarla!

CHIEDIAMO ALLA D.SSA CAPONE UN IMMEDIATO INCONTRO, CHE CONDUCA ALL’IMMEDIATA APERTURA DI TAVOLI DI CONCERTAZIONE CON TUTTI GLI ASSESSORATI, PER RIVEDERE TUTTE LE POLITICHE SIN QUI DECISE DAL GOVERNO REGIONALE! 

 

MULTE ZTL A GO-GO!


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Le grane per gli automobilisti continuano imperterrite, soprattutto sul fronte delle contravvenzioni.

Ormai tutte le grandi città hanno la loro brava Zona a Traffico Limitato, segnalata a volte mica tanto bene, e il povero cittadino che, alla ricerca di un luogo o di un parcheggio, entra ed esce più volte dai varchi della zona, si becca un bel po’ di multe.

Non si contano, ormai, i casi portati presso le nostre sedi, che riguardano Roma, Padova, Siena, Perugia, Pisa e tante altre città. E gli automobilisti in questione ci portano 5, 6, anche 12 multe beccate tutte nello stesso giorno, a distanza solo di qualche minuto l’una dall’altra. E, se si prova a telefonare ai comandi di polizia municipale, ci si sente rispondere solo di pagare o di fare ricorso.

Ma il ricorso è rischioso: se lo si fa al Prefetto alla fine lo si perde e si va a pagare il doppio; se si fa al Giudice di Pace va pagato il contributo unificato di 38 euro e la sentenza è un punto interrogativo. Senza contare il fatto che ci si debba spostare dalla propria città di residenza a quella in cui è avvenuta l’infrazione, perchè il foro competente è quello della multa, e non quello di residenza del consumatore.

Insomma, un autentico guazzabuglio, che alla fine scoraggia l’utente e lo induce solo a chiudere gli occhi e ad aprire il portafogli.

Su questa storia Polidream Assoutenti sta chiedendo al Ministero dei Trasporti di intervenire, omologando la materia delle multe in ZTL a quella dei divieti di sosta.

Praticamente, quando un’auto è in divieto di sosta, non gli si possono appioppare 10 verbali in un giorno, ma soltanto uno ogni 24 ore; e questo lo prescrive il Codice della Strada. Allora, perchè non fare lo stesso per le infrazioni alle ZTL?

Finirebbe, così, un’autentica ingiustizia ai danni dei già ultravessati automobilisti italiani. Ma nel frattempo diciamo agli utenti: OCCHIO AI SEGNALI DELLE ZONE A TRAFFICO LIMITATO!