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News - Polidream - Page 42

AQP, NUOVA BOLLETTA E VECCHI VIZI


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Il nuovo formato della bolletta dell’Acquedotto Pugliese non ci piace per niente. E non piace nemmeno agli utenti, che non riescono a capirci un’acca.

Come al solito, si è preferito stravolgere tutto, quando bastavano pochi accorgimenti per migliorarla. Il frontespizio era praticamente perfetto, con le informazioni sull’utenza, i consumi, i numeri e gli indirizzi utili. Quello che non andava prima era il retro della fattura, poichè il dettaglio dei consumi non era chiaro e soprattutto i caratteri erano troppo piccoli. Sarebbe bastato ingrandire tali caratteri per rendere la bolletta eccellente. E invece si è scelta la strada sbagliata di mischiare le carte, confondendo ancora più le idee al consumatore.

Per non parlare, poi, di alcuni vecchi vizi dell’acquedotto che, con la nuova bolletta, sembrano essere tornati a galla più forte di prima. Pensiamo al solito consumo stimato che, oggi più che mai, è errato nella maggioranza dei casi. Singles che si vedono addebitare importi trimestrali di 100 euro, condomini che si vedono arrivare somme stratosferiche, e via dicendo. Ovviamente, in tali casi è bene effettuare il reclamo ma, ci chiediamo, come mai il sistema informatico dell’AQP non tiene conto dei reali consumi storici dell’utente per addebitare i consumi forfettari?

Insomma, una serie di difetti che abbiamo provveduto a segnalare ai vertici dell’azienda pugliese, sperando che ne facciano tesoro. Altrimenti, avranno una valanga di reclami!

OBAMA E CATRICALA’, AMICI DEI CONSUMATORI


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Per fortuna, o forse per merito nostro, lassù qualcuno ci ama, e persino il Presidente U.S.A. ormai ha la fissa dei consumatori, tanto da pensare, dopo l’ultima bolla speculativa finanziaria, proprio ad una norma stringente che tuteli in pieno i risparmiatori.

Vogliamo fare il paragone, invece, con quello che succedde in Italia, dopo che le Camere hanno approvato una norma che non concede la retroattività alla "class action", che entrerà in vigore, se tutto va bene, dal 1° luglio prossimo?

Il che significherà immunità e salvaguardia per i truffatori degli eclatanti casi Parmalat, Cirio, Giacomelli, Bond argentini, etc. etc.!

Insomma, Obama va da una parte, e l’Italia da un’altra, alla faccia della lunga amicizia che lega i due Paesi!

Per fortuna, anche in Italia c’è chi ci ama, e parliamo di un vecchio amico dei consumatori, ovvero il Presidente dell’Antitrust, Catricalà, che ha parlato chiaramente di tutela dei consumatori e di strumenti validi, fra cui la class action, per difenderli dall’attuale crisi economica, che ovviamente sta colpendo soprattutto i consumatori.  

Il lungo e martellante lavoro delle associazioni dei consumatori alla fine paga, se il primo cittadino del mondo e chi tutela la concorrenza in Italia sono diventati i primi difensori degli stessi consumatori!

ENERGIA E TELEFONIA: TARIFFE A CONFRONTO


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Ci sono due ottime notizie da dare ai consumatori, e che ovviamente non hanno trovato alcuno spazio nei giornali e telegiornali, pur essendo estremamente importanti.

Si tratta di due nuovi servizi aperti dalle Autority che sovrintendono l’Energia e le Comunicazioni, l’A.E.E.G. e l’A.G.COM. Sui siti internet dei due organismi sono disponibili per tutti gli utenti delle pagine nelle quali è possibile, finalmente, mettere a confronto le tariffe dei vari operatori, a seconda delle proprie esigenze e delle proprie abitudini, e quindi scegliere l’opzione più economica ed il servizio più confacente ai propri gusti.

Per esempio, il servizio "TrovaOfferte" dell’AEEG permette di scegliere la classificazione del proprio consumo annuo di energia elettrica, e di conseguenza "scovare" la tariffa più conveniente. Ovviamente, si tiene conto solo delle condizioni economiche, e non di quelle contrattuali e del servizio in generale. Il che significa che può anche essere conveniente, per una famiglia che consuma 3.000 kw l’anno, stipulare un contratto con Sorgenia o con Edison (attualmente le più convenienti), ma occorre anche sapere che il servizio di assistenza ai consumatori è nettamente più scadente di quello dell’Enel Servizio Elettrico, che è però la più cara.

Invece il servizio offerto dall’A.G.COM. è meno comparatorio, poichè si limita ad illustrare tutte le offerte e le opzioni tariffarie degli operatori telefonici, lasciando poi al consumatore la scelta della tariffa giusta. Ma anche in tal caso raccomandiamo agli utenti di tenere d’occhio anche la qualità del servizio offerto. La tariffa della H3G può anche essere la migliore, ma se il segnale di ricezione è scadente non serve a nulla; l’offerta Fastweb può essere eccellente, ma se l’azienda non ha nemmeno un numero verde per i reclami o ha un call center che fa schifo, allora non serve a nulla.

In ogni caso, i due servizi finalmente operativi sono un buon inizio, e soprattutto ci fanno capire che, seppure a distanza di anni dalla loro istituzione, le Autority cominciano a funzionare! 

ADSL: COM’E’ LUNGO LO SWITCH!


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E’ a dir poco incredibile quello che capita ad un utente italiano che voglia semplicemente cambiare il gestore del proprio servizio ADSL.!

Hai voglia a fare leggi, normative, circolari, interventi dell’Autority e provvedimenti sanzionatori dell’Antitrust! Alla fine il risultato è sempre lo stesso: il consumatore resta senza servizio per giorni, settimane, a volte anche mesi, alle prese con tutti gli adempimenti burocratici del caso.

Ti metti in contatto col nuovo operatore e ti comunica che serve il codice di migrazione. Telefoni al vecchio gestore, e magari dice che non risulta pervenuta alcuna disdetta. Ricontatti il nuovo e gli chiedi se l’attivazione del servizio è possibile farla anche in assenza del codice. Insomma, una telenovela infinita, che non ha fine nemmeno quando tutte le carte sono a posto, perchè magari il vecchio modem non connette più, e non sai se ne serve uno nuovo o basta una sua riconfigurazione. Il che significa chiamare un tecnico, e Dio solo sa quanto sia difficile averne uno!

Alla fine verrebbe voglia di tornare al "vecchio ovile", ma manco questo è più possibile! Tra l’altro, occorre anche dire ai consumatori italiani: "Ma per quale orrendo motivo cambiate l’operatore ADSL, se tutti quanti costano lo stesso, mediamente 20 euro al mese, e se tutti quanti sono pure tecnicamente scarsi?!"

Quello che ci vuole è una normativa chiara ed uniforme, valida per tutti, e soprattutto che preveda tempi certi in caso di switch. E forti sanzioni per gli inadempienti!

Sarà una delle prossime battaglie, e una delle prossime vittorie!

CARTA: QUANTO SPRECO NEI CONTRATTI!


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Ogni volta che si fa un nuovo contratto con un’azienda telefonica, di gas, di energia elettrica e similari, ti arriva a casa un malloppo tremendo di carta. E l’utente riesce a malapena a capire cosa deve farne e quali siano i moduli da rispedire.

Questo perchè l’azienda manda a casa del consumatore tutte le condizioni contrattuali, ogni tipo di modulistica, dal reclamo all’addebito in banca, e comunicazioni varie a iosa. Insomma un turbinio di informazioni che riescono a stordire solamente il cliente.

Le vere informazioni, che poi servono al consumatore, ovvero la tariffa e i suoi diritti, spiegati ovviamente con poche parole, invece non si danno.

Il risultato finale è che una montagna di carta riempie i cassonetti dell’immondizia oppure, almeno lo speriamo, quelli della raccolta differenziata.

Basta con tutti questi alberi buttati! Le aziende inviino lo stretto necessario a casa dell’utente!

TRASPORTI: A QUANDO LA CONCILIAZIONE?


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Voli cancellati, treni in ritardo, bagagli smarriti, furti durante il viaggio, mezzi di trasporto sporchi, overbooking; per non parlare di aerei caduti, treni deragliati, incidenti stradali o attentati terroristici.

Questo è il quadro nazionale, internazionale, ma anche regionale dei trasporti. E quando l’utente reclama, non esiste ancora lo sbocco naturale della contestazione, ovvero la procedura di conciliazione. Oggi il viaggiatore è costretto, in caso di qualsiasi disservizio, a reclamare presso l’azienda di trasporto interessata e, in caso di mancata o insoddisfacente risposta, deve rivolgersi al giudice di pace. Con tutto quello che comporta in termini di spese e di tempi.

La procedura di conciliazione, gratuita sia per il consumatore che per l’azienda, risolve praticamente e rapidamente ogni tipo di controversia. Ormai tutte le aziende di ogni settore, da quello telefonico a quello energetico, da quello bancario a quello assicurativo, l’hanno adottata. Manca all’appello solo il settore trasporti: perchè?

Rivolgiamo un appello a tutte le istituzioni interessate, dal Ministero agli assessorati regionali, affinchè aprano immediatamente un tavolo di concertazione che faccia adottare la procedura di conciliazione a tutti i comparti del settore trasporti.

Solo così chi viaggia in aereo, come chi prende il treno o il bus cittadino, potrà essere tutelato a dovere. 

LE BUCHE STRADALI E LA CONCILIAZIONE


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Ad Alberobello, in provincia di Bari, gli amministratori locali hanno scoperto l’enorme valore della procedura di conciliazione.

Infatti la giunta comunale ha adottato ufficialmente questa procedura bonaria di risoluzione delle controversie fra cittadini e Pubblica Amminitrazione, che non costa nulla ad entrambi i contendenti, comporta tempi rapidi, e soprattutto risolve la questione con una stretta di mano finale, e non con un braccio di ferro.

Quello che ha mosso gli amministratori della città dei trulli è stato il grande contenzioso, sollevato dai cittadini vittime di incidenti stradali dovuti ai dissesti e alle buche dello stesso manto stradale. Cosa succedeva? Succedeva che il cittadino dava mandato ad un legale, il Comune faceva lo stesso e, in caso di sconfitta, le casse comunali dovevano pagare sia il danno che le spese legali di ambedue gli avvocati.

Un esborso talmente enorme che ha convinto l’ente locale ad adottare la procedura di conciliazione. Quella stessa che già 5 anni fa, in occasione del progetto "Il ConsumaTTore in Puglia", la nostra associazione aveva proposto a tutte le amministrazioni comunali della Puglia. C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine i Comuni lo stanno capendo!

E, vi assicuriamo, pian piano la conciliazione prenderà il posto del contenzioso in tutti i Comuni.

LUCE, STANGATA DALLA TRIORARIA!


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Mogia mogia, zitta zitta, per la bolletta della luce è entrata in vigore la tariffa trioraria. Per tutti. Aziende e famiglie.

Ed è una bella batosta per tutti. L’ennesima. Passata, come le altre, in silenzio stampa, anzi con TG e giornali che nelle settimane scorse hanno annunciato nuove riduzioni sulle bollette energetiche.

Niente di vero! L’unica notizia certa l’hanno appresa tutti gli italiani aprendo le ultime bollette, e scoprendo che da ora in poi la tariffa della luce si divide in 3: costi altissimi per le cosiddette "ore di punta", ovvero dalle ore 8 alle ore 19 dal lunedì al venerdì; costi elevati per le "ore intermedie", cioè dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23 dal lunedì al venerdì, e per il sabato dalle 7 alle 23; costi più bassi per le "ore fuori punta", cioè i giorni festivi e nelle ore notturne.

C’è bisogno di commento? Noi pensiamo di no perchè, oltre a far girare la testa ai consumatori, questa scelta scellerata, ovviamente legittimata da tanto di delibera dell’Autority dell’Energia, farà girare qualcos’altro agli utenti, soprattutto il portafogli. Infatti abbiamo stimato un aumento di circa il 20% secco sulle prossime bollette, a parità di consumi. E questo in tempi di prezzo basso del petrolio.

Probabilmente, visto che la scusa del barile non reggeva più, se ne sono inventata un’altra. Magari mascherata dalla solita morale dei consumi fatti di notte o nei giorni festivi. Ma cosa devono fare gli utenti, nelle ore in cui normalmente si vive? Andare in letargo?

Daremo filo da torcere a questa tariffa! Innanzitutto informandone i consumatori; e poi raccogliendo le loro firme e le loro proteste per cercare di abolirla! 

SONERIE, BATOSTA PER I GESTORI TELEFONICI


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Stavolta la scure dell’Antitrust si è abbattuta su TIM, VODAFONE & Company per la mancata chiarezza e trasparenza sui costi sopportati dagli utenti che scaricano loghi e sonerie sui cellulari.

D’altronde, sia nelle pubblicità televisive che in quelle sulla carta stampata era facile "vedere che non si vedeva nulla", poichè i caratteri tipografici con cui venivano riportate le tariffe erano così minuscoli che era impossibile leggerli.

E quindi il provvedimento dell’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato giunge quanto mai voluto e previsto.

Ma occorre guardare il rovescio della medaglia: questi gestori truffaldini e queste pratiche commerciali a dir poco scorrette non esisterebbero nemmeno se i consumatori, piccoli e grandi, ignorassero intelligentemente i messaggi ingannevoli, se non si fossero scioccamente innamorati di questa stramaledetta moda di inserire le sonerie più disparate e i loghi più arzigogolati per meglio identificare il proprio telefonino!

Il consumatore deve dire basta a questi tipi di consumi e di sprechi, non deve aspettare le sanzioni dell’Antitrust, che comunque non fermeranno mai questi fenomeni!

ENEL ENERGIA, ANCORA CONFUSIONE


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Enel Energia continua ancora nella sua martellante campagna "porta a porta", tesa a far disdettare agli utenti i contratti di energia elettrica o/e di gas.

Ma la campagna ha sempre i contorni della pratica scorretta e sleale, sia perchè ai consumatori viene sempre dato ad intendere che si tratta sempre della "vecchia" Enel, sia perchè si promettono cifre iperboliche di presunti sconti.

Occorre tornare a fare un po’ di chiarezza, e l’Autority dell’Energia dovrebbe fare anche la sua parte, controllando e sanzionando questi comportamenti a dir poco illegittimi.

Primo, Enel Energia non ha nulla a che fare con Enel Servizio Elettrico, perchè l’una fa parte del mercato e l’altra, invece, del mercato vincolato. E’ logico, a questo punto, che Enel Energia debba quanto meno cambiare nome, senza indurre così confusione per i consumatori, desiderosi solamente di riuscire a risparmiare sulle tariffe.

Secondo, proprio a proposito di tariffe, Enel Energia millanta sconti che poi non si ritrovano nelle bollette, tanto che gli utenti fanno subito istanza per rientrare nella vituperata "vecchia" Enel.

Insomma, purtroppo il consiglio nostro resta quello di restare fermi e non cambiare gestore.