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News - Polidream - Page 37

CHE FRANA LA PUGLIA!


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Non ne ha parlato nemmeno un candidato delle regionali, di qualsiasi schieramento. E questo perchè tutti i politici, di oggi e di ieri, sono colpevolmente negligenti in tema.

Parliamo della frana di Montaguto, al confine fra Campania e Puglia, che sta bloccando la linea ferroviaria Foggia-Benevento, con disagi incredibili per i viaggiatori pugliesi diretti a Roma, costretti a scendere dal treno per salire sul bus e poi a scendere dal bus per riprendere il treno.

E questa frana non è l’unica, perchè nel subappennino dauno c’è l’altro terreno franoso di Rocchetta S. Antonio e, non ultima, la frana che ha praticamente isolato il comune di Celle San Vito.

Insomma, il dissesto idrogeologico della nostra regione è molto preoccupante ma, a quanto pare, questo non è stato tema di dibattito politico da decenni a questa parte, e nemmeno in quest’ultima campagna elettorale. Devono svegliarsi i cittadini, e non solo quelli interessati da questi fenomeni franosi, ma tutti i cittadini pugliesi, che devono sollecitare con forza i politici ad affrontare di petto il problema. Così come si manifesta per la perdita del posto di lavoro e per avere incentivi ad un comparto economico, così occorrerebbe protestare in massa per ottenere un territorio in ordine e al riparo da qualsiasi tipo di dissesto ambientale.

La Polidream Assoutenti ha lanciato da anni l’idea di trasformare gli attuali Consorzi di Bonifica in Enti di Tutela del Territorio, col versamento di un tributo da parte di tutti i proprietari terrieri destinato esclusivamente alla risistemazione idrogeologica del territorio e al controllo sistematico di tutti gli eventuali abusi compiuti sull’ambiente da speculatori, affini e collaterali.

Invitiamo la prossima Giunta Regionale a mettere su un tavolo di concertazione per analizzare questa proposta, e magari anche altre che dovessero giungere da altre parti sociali, in modo da porre subito le basi per la risoluzione di un annoso problema. Altrimenti continueremo nei prossimi anni a parlare della prossima frana avvenuta in chissà quale nuovo posto della nostra regione.

TRENITALIA, PARTE IL TRENO DELLA CONCILIAZIONE!


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Finito il periodo della sperimentazione solo sulla tratta Napoli-Milano, finalmente Trenitalia estende la procedura di conciliazione a tutto il territorio nazionale.

E’ una grande vittoria dei consumatori, e nello stesso tempo un’autentica rivoluzione per il settore dei trasporti. D’ora in poi ogni tipo di reclamo per disservizi avvenuti sui treni a carattere nazionale sarà trattato da un’apposita commissione di conciliazione, formata da un membro di Trenitalia e da un rappresentante delle associazioni dei consumatori, fra cui la nostra Assoutenti, che dirimeranno gratuitamente la controversia.

Ovviamente i reclami devono essere inerenti gli standards di qualità previsti già dalla Carta dei Servizi, e che in molti casi, è risaputo, non vengono rispettati dall’azienda ferroviaria.

Questo significherà finalmente che, in caso di ritardo, di mancata igiene, di sovraffollamento, di danni ai bagagli, di furti, di overbooking, di tariffe errate, di qualsiasi tipo di disservizio o danno subito, sarà possibile chiedere il relativo indennizzo.

Finalmente il popolo dei viaggiatori avrà un formidabile strumento di tutela, che servirà a veder riconosciute le proprie ragioni, con tanto di indennizzo, ma anche a migliorare notevolmente il servizio ferroviario, che sarà così più motivato ad aumentare la qualità dell’offerta.

Adesso c’è solo un tassello mancante: la conciliazione anche per i treni regionali, in modo da tutelare anche il popolo dei pendolari, che si muove quotidianamente sui convogli locali, con tutti i problemi che sappiamo, soprattutto ritardi, sovraffollamento e scarsa pulizia.

A tal proposito avevamo già invitato negli anni scorsi la Direzione Regionale di Trenitalia Puglia ad attivare tale procedura anche prima della sua adozione su base nazionale; ma ci era stato risposto che occorreva aspettare il "via libera" dalla direzione romana. Adesso il nulla osta è arrivato, non ci sono più dubbi e attese: la conciliazione deve partire anche in Puglia.

Non resta che invitare tutti i consumatori interessati a rivolgersi presso le nostre sedi per ogni tipo di consulenza ed assistenza in merito.

TOYOTA, VITTORIA DEI CONSUMATORI


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La vicenda Autoclassic Toyota, la concessionaria barese dell’azienda automobilistica giapponese ormai chiusa, sta per avere un lieto fine, come da noi anticipato e auspicato. E questo senza ricorrere nè alle maniere forti, nè alla class action, nè tantomeno ad azioni legali private.

Infatti, dopo i nostri reclami avviati solo una quindicina di giorni fa, tutti i consumatori che si sono rivolti alle nostre sedi hanno già ricevuto un telegramma dalla sede romana della Toyota, col quale l’azienda si impegna nell’arco di qualche giorno, una volta espletate le dovute pratiche, a consegnare le autovetture ordinate.

Insomma, una vittoria "alla grande", e senza colpo ferire, con le armi del dialogo e della conciliazione, forti dei diritti dei consumatori sanciti già per legge.

La Toyota non poteva difendersi, dicendo di non sapere o di non essere quantomeno corresponsabile del disservizio. E ovviamente ha deciso, invece, di venire incontro alle giuste esigenze dei consumatori.

Ci dispiace per chi aveva già cavalcato la tigre dell’azione collettiva o per chi aveva già costituito appositi comitati. Prima di lanciare allarmi o proclami antagonisti, è sempre meglio tentare la via della conciliazione. Di guerre ce ne sono già troppe nel mondo, non occorre farne altre, specialmente in questo periodo, che vede un tasso di litigiosità troppo alto per i nostri gusti.

Invitiamo tutti i consumatori interessati a rivolgersi presso le nostre sedi per riavere l’eventuale autovettura ordinata dall’Autoclassic.

TOYOTA AUTOCLASSIC, CONSUMATORI DA RIMBORSARE


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Il caso del fallimento della concessionaria Autoclassic Toyota di Bari e Provincia sta facendo ormai il giro d’Italia e sta scoprendo il velo sui pericoli che corrono i consumatori persino quando ordinano semplicemente un’auto.

Caparre versate e non rimborsate, auto prenotate e mai consegnate, contributi statali per la rottamazione ormai in bilico, vecchie autovetture date in permuta: insomma, un guazzabuglio incredibile nel quale l’autoconcessionaria ha cacciato letteralmente migliaia di consumatori inconsapevoli.

Il comportamento dei responsabili della concessionaria è a dir poco fraudolento, poichè conoscevano molto bene la brutta situazione finanziaria dell’azienda, e avrebbero dovuto preavvertire i clienti ignari: invece hanno preferito intascare migliaia e migliaia di euro di varie caparre, per poi dileguarsi chissà dove!

Ma anche il comportamento della casa madre non è dei più trasparenti nei confronti dei consumatori. Immaginiamo che già da parecchio tempo la Toyota conoscesse le difficoltà economiche della sua filiale, e oggi non può assolutamente affermare che nulla c’entra nella vicenda.

Ovviamente, la nostra associazione è prontamente intervenuta nella questione, e ha già convinto la Toyota ad interessarsi di tutti i casi e ad aprire un numero verde solo per il caso Autoclassic.

Il numero è 800.252527, e sarà operativo da lunedì 8 marzo.

Contemporaneamente, occorre inviare sempre un dettagliato reclamo, sempre alla Toyota, col quale si chiede la consegna del veicolo oppure il rimborso di quanto versato, compreso il valore della eventuale vecchia auto data in permuta.

Le nostre sedi, sparse in tutta la Puglia, sono a disposizione di tutti i consumatori interessati.

La Toyota, su nostra pressione, ha già dichiarato che intende risolvere tutte le questioni sollevate, e noi siamo fiduciosi in merito, anche per smentire chi invece sta già pensando ad un’eventuale class action, il cui esito sarebbe incerto, dato il fallimento della concessionaria e la giuridicamente dubbia responsabilità della casa madre. Ma soprattutto è la farraginosità, il costo e i tempi dell’azione collettiva che ci inducono a pensare che dobbiamo fare di tutto per risolvere in modo conciliativo la vicenda. Per non penalizzare ulteriormente le tasche dei consumatori coinvolti, e per fare tutto senza i biblici tempi della giustizia italiana. 

Un’ultima riflessione: l’esperienza dimostra che questo tipo di contratti non devono più prevedere il versamento di una caparra. Sarà oggetto di una nostra proposta di modifica legislativa. 

ENERGY DRINK, VADE RETRO!


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Le bibite energetiche, Red Bull in testa, continuano a spopolare fra le giovani generazioni. Ma continuano anche ad essere messe al bando da varie nazioni (Norvegia, Danimarca, Austria e Francia docent!).

L’Italia, e anche la stessa Unione Europea, continuano a nicchiare sulla questione e a non prendere posizione: perchè???!!!

Tutti gli studi scientifici hanno ormai chiarito che mettere insieme caffeina e alcool è come mettere insieme tritolo e nitroglicerina: l’effetto nell’organismo è pian piano devastante. E non parliamo se si ingurgitano tali miscele prima di mettersi alla guida!

Altro che fare campagne di educazione stradale! Ma se è lo Stato a permettere la vendita di tali bevande esplosive e foriere di incidenti!

Come al solito, in questi casi è il consumatore arbitro del mercato. E’ lui che deve decidere di dire no!

Ed è questo quello che diciamo a tutti i bevitori di energy drink: DITE NO! NON LE COMPRATE! BEVETE ALTRO! Meglio due tazze di sano caffè che un barattolo di questa roba!

ACQUEDOTTO, ANCORA AUMENTI


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I consumatori pugliesi se ne saranno già accorti quando hanno aperto le prime bollette dell’acqua del 2010. Le tariffe sono aumentate ancora una volta, con un’aliquota percentuale molto, ma molto più elevata del tasso d’inflazione, ormai prossimo allo zero.

Invece il prezzo dell’acqua è salito di ben il 6%!!!

Le tariffe sono decise per legge non dallo stesso Acquedotto Pugliese, ma dall’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (A.A.T.O.).

Che ovviamente ha deciso tutto senza preoccuparsi di consultare in merito le associazioni dei consumatori! Per giunta, decidendo un iperaumento, non suffragato nemmeno da un piano di investimenti atto a migliorare il servizio per i consumatori.

Certo, l’Acquedotto Pugliese ha convocato le associazioni, illustrando una serie di provvedimenti atti a ridurre le perdite idriche e ad aumentare la qualità del servizio, specialmente nelle zone annosamente carenti (vedi Salento). Ma per ora gli utenti pugliesi non hanno visto nulla. O meglio, qualcosa l’hanno vista: gli aumenti tariffari.

E’ un gioco che non ci piace, perchè prima si fa vedere e toccare il servizio, e solo dopo si possono chiedere aumenti.

La nostra associazione sta studiando la contromossa: non solo reclamare presso l’A.A.T.O., ma informare della cosa la Regione Puglia e il Ministero preposto, in modo da appurare la legalità di tali aumenti. Ovviamente, terremo informati tutti i consumatori: alla prossima puntata!

LA TRUFFA LEGALE DEI GIOCHI


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Che giocare sia pericoloso lo sanno in parecchi, soprattutto quelle famiglie che addirittura giungono ad indebitarsi per la febbere del gioco. Ma che a giocare sporco sia lo Stato, o i suoi riscossori (Lottomatica, Sisal & C.), è veramente a dir poco scandaloso!

Il gioco è gioco se si gareggia ad armi pari. Invece da anni, da decenni, lo Stato bara. E lo fa ancora di più con i nuovi giochi, dal SuperEnalotto al "10 e Lotto", fino all’ultimo "Win for Life".

Prendiamo, ad esempio, il classico gioco del lotto. Il calcolo probabilistico ci dice che si indovina un numero su una singola ruota 1 volta su 18, e quindi Lottomatica dovrebbe pagare 18 volte la posta: invece paga 11,232. Per un ambo la probabilità è 2 diviso 801, quindi si dovrebbe pagare 400 volte la puntata, e invece si vince 250 volte la posta. E così per il terno, che dovrebbe essere pagato moltiplicando 11.748 la posta, e invece è pagato per 4.500.

E lo stesso dicasi anche per i nuovi giochi: il premio non è mai proporzionato alla probabilità di vincere!

Ci attendono, dunque, due battaglie: da una parte la nostra associazione deve liberare dalla schiavitù del gioco i milioni di cittadini italiani che puntano per cercare di arricchirsi, ed invece si stanno indebitando maggiormente, specie da quando i giochi si sono moltiplicati a dismisura; dall’altra deve lottare per stabilire nuove regole del gioco, che siano paritarie e che non facciano vincere, proprio come succede al casinò, sempre il banco. Ma in questo caso il banco è lo Stato, e lo Stato dovremmo essere noi.

GAS: CONTATORI E PIU’ GARANZIE


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Sostituzione gratuita del contatore; restituzione di eventuali somme non dovute; maggiori garanzie sulla ricostruzione dei consumi effettivi: sono queste le ulteriori garanzie a tutela dei consumatori, introdotte in caso di malfunzionamento del contatore gas.

Nel caso in cui si accerti un malfunzionamento del contatore, con la delibera ARG/gas 7/10, che innova il Testo Unico della qualità per i servizi del gas, l’Autorità ha previsto la sua sostituzione, senza alcun onere per il cliente, ed il diritto ad un’esatta ricostruzione dei consumi, a partire dall’ultima lettura ritenuta valida dal consumatore stesso. Al consumatore viene quindi garantita anche la restituzione di quanto eventualmente ingiustamente pagato.  

 

 L’Autorità ha anche stabilito che quando non è possibile determinare con certezza il momento in cui il contatore ha iniziato a non funzionare correttamente, il distributore deve garantire la ricostruzione dei consumi nel periodo compreso tra l’ultima lettura (validata dal distributore e non contestata dal cliente) e la data di verifica sul posto del contatore o quella della sua sostituzione per la verifica presso un laboratorio qualificato.

 

Se non fossero disponibili letture validate, la ricostruzione dei consumi deve essere fatta risalendo fino ad un massimo di cinque anni. Inoltre, se la ricostruzione fosse sfavorevole al consumatore, nel caso in cui il distributore non avesse rispettato la regolazione vigente (in materia di rilevazione, archiviazione e messa a disposizione delle misure dei contatori), al cliente non può essere addebitato l’importo derivante dalla ricostruzione.

Insomma, l’ennesima vittoria dei consumatori!

 

TELEVOTO: OMISSIS!


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I telespettatori non hanno poteri di controllo sul televoto delle trasmissioni Rai.

Infatti, le associazioni di consumatori non hanno diritto di accedere agli atti relativi alle modalità di svolgimento delle procedure del televoto.

Lo ha precisato il Tar del Lazio che, con una recente sentenza, ha respinto il ricorso del Codacons che chiedeva di accedere (dopo moltissime segnalazioni da parte dei telespettatori su presunte irregolarità) alle modalità di svolgimento delle procedure di televoto di miss Italia 2009.

In particolare, si legge in sentenza che, in tema di diritto di accesso, le Associazioni dei consumatori incontrano limiti nell’esercizio del diritto, atteso che l’essere rappresentative degli interessi della collettività diffusa sull’intero territorio nazionale non dà loro diritto ad un controllo generalizzato dell’attività dell’amministrazione. Infatti la titolarità (o la rappresentatività) degli interessi diffusi non giustifica un generalizzato e pluricomprensivo diritto alla conoscenza di tutti i documenti riferiti all’attività di un gestore del servizio ma solo degli atti, relativi a servizi rivolti ai consumatori, che incidono, in via diretta ed immediata, e non in via meramente ipotetica e riflessa, sui loro interessi.

Questo, secondo noi, è l’ennesimo tentativo di limitare il potere delle associazioni dei consumatori, specie quando cozzano con i forti poteri mediatici. Vuol dire che insisteremo, come abbiamo fatto sempre, fino a che scoperchieremo pure la "tomba" del televoto.

ANCHE TELETU (ex TELE2) CONCILIA


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La procedura di conciliazione ormai è stata adottata da quasi tutte le aziende telefoniche. Ricordiamo, tale procedura serve a risolvere le controversie tramite un’apposita commissione paritetica, formata da un rappresentante dei consumatori e uno dell’azienda, ed è rapida, gratuita ed efficace.

Mancava all’appello TELETU, l’ex TELE2, ma è di questi giorni la notizia che anche questo gestore ha firmato il protocollo d’intesa con le associazioni dei consumatori. E finalmente anche tutto il notevole contenzioso con tale operatore potrà essere risolto in modo indolore e veloce.

Bollette poco chiare, importi elevati, opzioni tariffarie non richieste, inefficienze dell’ADSL, attivazioni indebite, pratiche commerciali scorrette: queste le tipologie dei reclami più frequenti, che prima trovavano una parziale risoluzione, rivolgendosi al CO.RE.COM., ma con una procedura più lenta, più farraginosa, e soprattutto non paritetica.

Non possiamo che dare il benvenuto a TELETU e invitare tutti i consumatori interessati ad utilizzare la conciliazione, rivolgendosi presso le nostre sedi.