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News - Polidream - Page 23

MUTUI, SPREAD ALLE STELLE!


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E’ da mesi che sentiamo parlare di spread, riferito al differenziale fra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani, che sembra essere diventato l’incubo e il parametro dell’odierna economia.

Ma c’è un altro spread di cui invece si parla poco e che interessa molto di più i consumatori: ci riferiamo al “guadagno” che prendono gli istituti bancari quando erogano i mutui casa.

Ebbene, un annetto fa questo spread era circa al 2%, oggi invece non è mai sotto al 4% e giunge fino al 6%! Il che significa che il costo del danaro, che era ed è all’1% (tasso BCE), negli ultimi mesi è salito al 6-7% per chi è costretto ad accendere un mutuo (per quei pochi fortunati ai quali le banche aprono ancora l’avaro rubinetto creditizio!).

Non è assolutamente giusto, e nemmeno logico, che le banche italiane stiamo prendendo tutto questo guadagno sul danaro che prestano, con la solita scusa della crisi economica. Scusa che diventa ridicola, se si pensa che proprio  in tempi di crisi i tassi debbano abbassarsi!

Il governo ha il sacrosanto dovere di intervenire su tale questione, non è possibile stare solo a guardare: chissà come chissà perchè, le banche vengono sempre toccate poco, da qualsiasi governo, politico o tecnico che sia!

E mentre la nostra opera di pressione sul governo sarà incessante, consigliamo tutti i consumatori di rivolgersi presso i nostri sportelli per essere comunque consigliati al meglio prima di attivare un qualsiasi mutuo, perlomeno scegliendo gli istituti meno cari e con meno spese.

IVA 21%: SI’, MA DA QUANDO?


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Continuano a fioccare i reclami presso i nostri sportelli sulla questione dell’applicazione dell’IVA al 21%.

In pratica, la nuova aliquota è entrata in vigore ad ottobre 2011, ma nelle bollette di conguaglio di luce e gas, comprendenti periodi antecedenti a tale data, i gestori del servizio applicano l’IVA al 21% anche per il passato.

Le aziende, su nostra sollecitazione, si sono rifugiate nel solito pretesto, adducendo cioè che il DPR 633/72 (la legge che introdusse l’IVA, per capirci) afferma che vale la data della fatturazione. E quindi, se si fattura dopo l’ottobre 2011 anche periodi antecedenti, va calcolata la nuova aliquota, secondo loro.

Purtroppo per loro non è così! Per il semplice motivo che per l’energia elettrica la normativa impone almeno un conguaglio l’anno, mentre addirittura per il gas il conguaglio obbligatorio è semestrale: e dunque i periodi antecedenti non dovevano nemmeno esistere, perchè i gestori del servizio avrebbero dovuto fatturare a conguaglio molto prima.

Ne consegue che i consumatori che hanno ricevuto tali bollette sono da rimborsare; e pertanto chiediamo a tutti gli utenti interessati di recarsi presso le nostre sedi per attivare la pratica di rimborso o di contestazione delle fatture in questione.

IO NON VOGLIO IL FALSO – NEWSLETTER


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Continua l’impegno dell’Assoutenti Basilicata per l’informazione e la tutela dei consumatori in merito alla contraffazione di merci e prodotti.

Invitiamo tutti i nostri soci a leggere attentamente tutte le notizie riportate, utili per i quotidiani acquisti, cliccando sul link sotto riportato.

http://www.assoutenti.it/articolo.asp?sez=141&art=1093

Galline:allevamenti in batteria vietati!


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Tutti i giorni dell’anno ma soprattutto nei giorni delle festività pasquali sono consumate come tradizione vuole tantissime uova. Oggi il 90% delle uova in Italia è ottenuto da galline IMPRIGIONATE A “VITA” negli allevamenti in batteria, in gabbie di metallo, così PICCOLE DA NON RIUSCIRE NEANCHE A MUOVERE LE ALI, che dovrebbero essere eliminate o notevolmente ampliate e modificate a partire dal 2012, secondo quanto stabilito da una normativa dell’Unione Europea. Il percorso legislativo dell’Unione europea che ha portato al divieto in vigore da qualche mese è iniziato nel’99 con la Direttiva 1999/74/CE che stabilisce le norme minime per la protezione delle galline ovaiole. Tuttavia, sebbene siano trascorsi 12 anni, ben 11 Paesi su 27 si devono ancora adeguare. Tra i paesi ‘fuorilegge’ vi è anche l’Italia, per la quale è stata avviata la procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea, con una sanzione di circa 10 milioni di euro!

Come rivela un dossier della LAV, ogni anno sul territorio dell’Unione Europea vengono allevati oltre 400 milioni di galline ovaiole, circa il’68% delle quali sono rinchiuse nelle gabbie di batteria degli allevamenti intensivi.

In Italia il divieto interesserebbe ben 55 milioni di galline e 4970 allevamenti nazionali. Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna sono tra i maggiori produttori.

La natura altamente restrittiva delle gabbie non modificate (gabbie in batteria) non permette alle galline di esprimere la maggior parte dei normali modelli di comportamento, come la ricerca del foraggio, la cova delle uova nei nidi, beccare sul terreno, distendere le ali. La mancata soddisfazione di tali primari bisogni provoca negli animali un alto grado di frustrazione e stress.

Gli allevamenti di galline in batteria sono dei luoghi infernali, dove gli animali vengono privati di tutti quei bisogni e piaceri irrinunciabili per ogni essere vivente. Negli allevamenti le galline vengono costrette a produrre uova come macchine, fino allo sfinimento.

In Italia, infatti, sono 40 milioni le galline costrette a vivere in queste condizioni.

Nelle mani del consumatore è però il potere di mettere fine a questa industria della sofferenza compiendo, al momento dell’acquisto, una scelta consapevole dal punto di vista etico e salutistico. È sufficiente una piccola attenzione in più nel momento in cui si scelgono le uova sugli scaffali dei supermercati, ed ecco i consigli di Polidream Assoutenti.

Per poter identificare la provenienza delle uova è necessario leggere il codice impresso su ciascuna di esse. La prima cifra del codice è quella che indica da quale tipo di allevamento proviene l’uovo: ‘1’, ‘2’ e ‘3’ indicano rispettivamente allevamento all’aperto, allevamento a terra (che significa al chiuso, stipate nei capannoni), e allevamento in gabbia; lo ‘0’ indica invece l’allevamento biologico. Quindi il nostro consiglio è: NON ACQUISTATE UOVA CODICE 2 E 3

Le uova provenienti da allevamento in gabbia e allevamento a terra sono entrambe da evitare, perché in entrambi i casi le galline sono tenute in condizioni inaccettabili. Scegliendo invece le uova di un allevamento biologico abbiamo la garanzia che queste provengono da galline che hanno condotto una vita degna, in uno spazio all’aperto, nutrite con mangimi naturali e senza aver subito il taglio del becco ed altre atroci sofferenze.

Quali sostanze nutrizionali potranno mai fornire delle uova prodotte all’interno di veri e propri lager per animali?

Numerose ricerche hanno evidenziato un maggiore contenuto di acido folico e di vitamina B2 nelle uova provenienti da galline allevate all’aperto, rispetto a quelle ottenute in allevamenti intensivi.

Allora, per la salute e il rispetto del mondo animale, fai molta attenzione al codice riportato!

Un codice alfa numerico identifica ogni uovo:
il primo numero Indica la tipologia di allevamento

0 = biologico (1 gallina per 10 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)

1 = all’aperto (1 gallina per 2,5 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)

2 = a terra (7 galline per 1 metro quadrato su terreno COPERTO di PAGLIA 0 SABBIA) – CAPANNONI PRIVI DI FINESTRE e luce sempre accesa!

3 = IN GABBIA (25 GALLINE PER METRO QUADRATO IN POSATOI CHE OFFRONO 15 CM . PER GALLINA) – UNA SCATOLA Di SCARPE PER TUTTA LA LORO VITA  

Le seconde due lettere indicano il paese di provenienza o codice dello stato (1T” Italia).

Le tre cifre successive indicano il codice ISTAT dei comune dove è ubicato l’allevamento e le due lettere vicine la provincia di produzione.

Un numero progressivo di tre cifre consente di identificare in modo univoco l’allevamento di provenienza in cui la gallina ha deposto l’uovo.

Può essere, inoltre, aggiunta una lettera (A..2) in coda al numero distintivo per l’identificazione dei singoli branchi di galline ovaiole o dei diversi locali dell’allevamento nei quali esse “soggiornano”.

NEVE 1° FEBBRAIO: ACCORDO FRA UTENTI E TRENITALIA


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E’ stato raggiunto l’accordo tra Trenitalia e le Associazioni dei Consumatori per il risarcimento ai passeggeri dei treni Intercity 615, Frecciabianca 9823 e Frecciabianca 9829 che il 1 febbraio sono rimasti bloccati per oltre 10 ore a causa del forte maltempo e della neve.

I passeggeri percepiranno un risarcimento di 150 Euro più il rimborso del biglietto.

Assoutenti giudica positivamente l’accordo e ritiene che possa essere classificato come un ‘precedente’ visto che è stato riconosciuto un indennizzo ad un treno intercity a contratto.

Assoutenti richiede di estenderlo anche agli analoghi episodi verificatisi negli stessi giorni per i treni regionali.

La richiesta va indirizzata a Trenitalia SpA – Conciliazioni (Piazza della Croce Rossa 1, Roma), dovrà essere inviata entro il 31 gennaio 2013 con raccomandata postale oppure consegnata negli uffici dell’assistenza clienti in stazione o tramite la nostra associazione, il cui elenco sportelli è disponibile sui siti www.assoutenti.it e www.polidream.org

Allo speciale modulo andrà allegato il biglietto di viaggio, oltre alla copia di un documento di identità e del codice fiscale.

GIORNATA MONDIALE DEL CONSUMATORE


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Il 15 marzo si celebra la giornata mondiale del consumatore, da quando il presidente americano J.F. Kennedy nel 1963 parlò per primo dei diritti dei consumatori.

 Da allora di strada ne ha fatta il movimento consumerista, sia nel mondo che in Italia: si sono ottenute innumerevoli leggi di tutela racchiuse oggi nel Codice del Consumo, e si risolvono in modo celere ed economico le controversie grazie alla procedura di Conciliazione.

Per la giornata mondiale del consumatore, Assoutenti aprirà a tutti i cittadini i propri sportelli su tutto il territorio nazionale, dando informazioni, distribuendo materiale e opuscoli informativi con particolare attenzione verso le pratiche commerciali scorrette e la pubblicità ingannevole, i trasporti locali, gli strumenti creditizi, la contraffazione, i servizi turistici e la conciliazione.

La liberalizzazione non ha portato solo un ampio ventaglio di scelta di prodotti e servizi, ma anche la presenza sul mercato di nuove aziende poco trasparenti e per niente rispettosi del Codice del Consumo e dei relativi diritti dei consumatori. Situazione questa che ha reso la vita del cittadino-consumatore scandita troppo spesso da momenti di conflitto con le imprese, e per questo ancor di più i cittadini sentono l’esigenza di avere informazione e assistenza.

Nell’occasione la Polidream Assoutenti Puglia e Basilicata prolungherà fino al 31 marzo 2012 l’iniziativa, distribuendo il predetto materiale e fornendo consulenza gratuita a tutti i cittadini, soci e non soci, che ne faranno richiesta.

Per vedere i nostri sportelli visitate www.assoutenti.itwww.polidream.org

“IO NON VOGLIO IL FALSO”: INCONTRO A MATERA


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La contraffazione è un danno per tutti, per l’economia del Paese, un furto per le imprese italiane e per l’immagine del Made in Italy, un rischio diretto per la salute dei cittadini e la sicurezza dei consumatori: un motivo in più per dire “Io non voglio il falso”.

Il falso è un rischio per la sicurezza del consumatore che alimenta criminalità organizzata e lavoro nero. Acquistare prodotti falsi limita lo sviluppo, l’innovazione e la competitività delle piccole e medie imprese, compromette l’originalità dei prodotti italiani e impegna risorse dei cittadini nell’attività di contrasto al fenomeno.

La contraffazione produce un elevato danno sociale e occupazionale perché sfrutta i soggetti deboli e bisognosi che vengono impiegati senza rispettare le norme assistenziali e previdenziali nella produzione e nella distribuzione dei prodotti non autentici. L’industria del falso sfrutta la manodopera clandestina, utilizza materie prime di dubbia provenienza; un mercato parallelo che sottrae posti di lavoro all’economia regolare e alimenta il circuito della criminalità organizzata.

La sola Guardia di Finanza ha sequestrato nel 2009 più di 100 milioni di prodotti contraffatti o non sicuri: i settori più colpiti sono quelli della moda, dei beni di consumo, dei giocattoli e dell’elettronica.

La contraffazione di alcuni prodotti, come quelli farmaceutici, gli alimentari, i giocattoli o le parti di veicoli, rappresenta un pericolo immediato per i consumatori, minacciandone la salute e la sicurezza.

Per questo oggi nasce il progetto “Lotta alla contraffazione”, che vede la collaborazione dell’Assoutenti con il Ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito della campagna informativa “Io non voglio il falso”, insieme ad altre 7 associazioni dei consumatori.

Obiettivo generale della campagna di sensibilizzazione è la promozione della cultura della legalità tra i cittadini consumatori, al fine di favorire il contrasto al fenomeno della contraffazione in tre specifici settori, quali l’alimentare, il tessile, i giocattoli.

Il progetto, che interessa diverse regioni d’Italia, si sviluppa anche in Basilicata attraverso incontri presso centri di aggregazione di giovani, casalinghe e anziani, soggetti sempre più deboli e indifesi, facili prede del mercato libero.

Il primo incontro avverrà a Matera il 10 Marzo 2012 alle ore 17,00 presso la sede Polidream Assoutenti in via Ettore Maiorana,  32/34.

L’incontro si svilupperà con la visione di un filmato e la distribuzione del materiale informativo, che aiuteranno i presenti ad interagire con commenti ed esempi concreti attiennti alla propria vita quotidiana.

Comunque tutti i consumatori interessati a ricevere informazioni sulla lotta alla contraffazione possono sempre rivolgersi presso gli sportelli dell’Assoutenti visionabili sul sito www.assoutenti.it; il consumatore che invece vuole segnalare casi di contraffazione può farlo al numero telefonico 06.47055800 o alla e-mail: anticontraffazione@sviluppoeconomico.gov.it

COSTA ALLEGRA: VIAGGIATORI RISARCITI


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COMUNICATO ASSOUTENTI: PRONTA RISPOSTA DI COSTA CROCIERE ALLE ESIGENZE DEI PASSEGGERI DELLA MOTONAVE ALLEGRA ENTRATA IN AVARIA AL LARGO DELLE SEICHELLES

 Sulla base di una nota diramata da Costa Crociere con l’assistenza di Astoi-Confindustria vi informiamo che:

Il numero di Ospiti che hanno deciso di accettare l’offerta di Costa Crociere di continuare la propria vacanza alle Seychelles è salito al 70% circa, su un totale di 627. Questi Ospiti sono già arrivati nelle strutture alberghiere dove trascorreranno, a spese della Compagnia, 1 o 2 settimane di vacanza nelle isole di Praslin, La Digue, Silhouette, Cerfs. Costa Crociere si occuperà anche dei loro voli di rientro a conclusione della vacanza.

La Compagnia, sinceramente dispiaciuta per i disagi causati ai suoi Ospiti, ma felice di averli trovati in buone condizioni, ha offerto loro una proposta di compensazione che prevede:

–          rimborso totale del biglietto della crociera e delle spese di viaggio associate;

–          rimborso totale delle spese sostenute a bordo durante la crociera;

–          un indennizzo pari al biglietto della crociera e alle spese di viaggio associate;

–          per gli Ospiti che hanno deciso di non proseguire la loro vacanza alle Seychelles a spese della Compagnia, un voucher dello stesso valore della crociera di Costa Allegra che è stata interrotta, da utilizzare su qualsiasi nave Costa in partenza nei prossimi 24 mesi.

 Prendiamo atto di tale tempestiva risposta con l’impegno di affrontare con serietà e correttezza i problemi rimasti aperti per i passeggeri della Allegra nella riunione prevista tra AA CC  Costa Crociere per la prossima settimana. Con l’occasione ricordiamo che per aderire alla proposta di risarcimento i passeggeri di Costa Concordia hanno ancora 30 gg di tempo. Chi entro tale termine si rivolge a Assoutenti o a una delle altre associazioni di consumatori firmatarie dell’accordo, verrà da questi gestito e rappresentato nei suoi interessi anche oltre tale termine.

IO NON VOGLIO IL FALSO!


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“Io non voglio il falso”: è questo l’invito che il Ministero dello Sviluppo Economico e le Associazioni dei Consumatori lanciano agli italiani.

È partita infatti la campagna informativa per la lotta alla contraffazione promossa dal Dipartimento per l’impresa e l’internazionalizzazione – Direzione generale per la lotta alla contraffazione – Ufficio italiano Brevetti e Marchi del Ministero dello Sviluppo Economico, in collaborazione con l’Assoutenti e altre 7 Associazioni dei consumatori.

La campagna ha lo scopo di sensibilizzare i consumatori sull’illegalità della contraffazione e quindi dell’acquisto di prodotti contraffatti e della eventuale pericolosità derivante dall’acquisto di tali beni.

La contraffazione è un fenomeno in espansione, che a partire dall’abbigliamento si è esteso contaminando anche settori sensibili quali gli alimenti, i prodotti per l’igiene della persona, i cosmetici, i giocattoli, ecc..

Un fenomeno preoccupante perché mette a repentaglio la sicurezza e la salute delle persone.

Acquistare e regalare prodotti originali e certificati è, invece, garanzia di sicurezza e salute per se stessi e per gli altri.

Presso le sedi e sul sito www.assoutenti.it  è disponibile GRATUITAMENTE materiale informativo sotto forma di Vademecum e Volantini su come contrastare il fenomeno della contraffazione, e sui rischi che un prodotto contraffatto comporta alla salute e alla sicurezza.

“Io non voglio il falso” non è solo una Campagna di sensibilizzazione per la tutela del consumatore, ma anche una Campagna per la salvaguardia delle imprese italiane e dei posti di lavoro. Sostenere il commercio legale è un modo in più per combattere l’illegalità.

Per segnalare casi di contraffazione o chiedere informazioni contattare le Associazioni aderenti alla Campagna oppure telefonare allo 06.47055800 o inviare una mail all’indirizzo:

anticontraffazione@sviluppoeconomico.gov.it

BLACK OUT: GLI UTENTI VANNO RIMBORSATI!


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Ultimamente i black-out elettrici, gli sbalzi di tensione, le interruzioni del servizio, anche a causa dei forti eventi metereologici, si stanno succedendo causando guasti ad elettrodomestici o apparecchiature varie.

In questi casi il fornitore di energia l’elettrica, l’ENEL o altro gestore, è responsabile dei danni causati e deve indennizzare l’utente sia per le riparazioni eseguite che per le sostituzione dei prodotti irrimediabilmente rotti.

 Tutti i gestori di energia elettrica, in primis l’ENEL, sono debitamente assicurati per tali casistiche, e quindi non ci dovrebbero essere problemi. Invece ce ne sono, eccome!

 Ultimamente l’ENEL accampa mille scuse e pretesti per non aprire nemmeno la pratica di sinistro con la compagnia assicurativa: il consumatore non ha chiamato il servizio guasti (per la cronaca, l’803500), l’interruzione di fornitura non risulta da alcun atto, gli addetti al servizio si sono recati sul posto e non hanno notato anomalie, e via dicendo.

 Sta di fatto che gli utenti non solo sono rimasti al buio, non solo hanno subito dei danni alle apparecchiature di casa, ma si vedono anche negare il giusto rimborso!

 Abbiamo sollevato il problema all’Autority dell’Energia, sollecitando un intervento atto a ripristinare la legalità e a far indennizzare giustamente i consumatori danneggiati. Ma intanto vorremmo caldamente sollecitare l’ENEL e tutti i fornitori di energia ad inserire tale casistica in quelle che prevedono la procedura di conciliazione, senza costringere così i consumatori ad attivare le lunghe e costose (anche per ENEL) vie legali.