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Dicembre, 2007 - Polidream - Page 2

CARO-PASTA, IL SOLITO CARTELLO!


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L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso di estendere a 29 aziende produttrici di pasta l’istruttoria, avviata il 10 ottobre 2007 nei confronti dell’Unione industriale pastai italiani (Unipi) e di UnionAlimentari.

L’estensione è stata decisa in base agli elementi acquisiti nel corso delle ispezioni effettuate presso le sedi delle due associazioni e in alcune aziende, che hanno fatto balenare l’ipotesi di "cartello".

Sotto la lente dell’Autorità sono andate, in particolare, le riunioni del 18 luglio e del 26 settembre 2007, svoltesi nella sede Unipi, nel corso delle quali le 29 imprese sembrerebbero aver concordato gli andamenti dei listini.

Le aziende interessate dal provvedimento dell’Autorità, aderenti all’UNIPI, sono: Amato, Barilla, Colussi (pasta Agnesi), De Cecco, Divella, Garofalo, Rummo, Zara, Nestlé (pasta Buitoni), Berruto, Cellino, Chirico, De Matteis, Delverde, Di Martino, Fabianelli, Felicetti, Ferrara, Gazzola/Monteregale, Granoro, Liguori, Mantovanelle, Mennucci, Pagani, Riscossa, Russo/La Molisana, Tamma, Tandoi, Valdigrano.

ATTENDIAMO CHE SIA FATTA CHIAREZZA!

IMPIANTI TERMICI: LA PROVINCIA DEVE RIDURRE LA TASSA!


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Col Regolamento Regionale n. 24 del 27 settembre 2007, la Regione Puglia ha riaffidato alle Province l’onere del controllo degli impianti termici per i comuni al di sotto dei 40.000 abitanti.La nostra associazione era contraria a questa soluzione, sia perchè siamo nettamente contrari alla stessa esistenza delle Province, sia perchè riteniamo che solo i Comuni possano monitorare meglio la situazione termica di famiglie ed aziende.

Peraltro la legge già impone tale controllo ai Comuni al di sopra di 40.000 abitanti, quindi non si capisce perchè la stessa cosa non sia prevista per i Comuni più piccoli.

A parte queste considerazioni, adesso è importante che le province facciano i controlli come normativa comanda, avendo come obiettivi la sicurezza e la qualità ecologica degli impianti termici, e quindi la stessa salute dei cittadini.

Per riuscirvi occorre coinvolgere al massimo gli stessi consumatori e le associazioni che li rappresentano nelle campagne di informazione e di educazione.

Ma bisogna anche dare una mano a tutti quelli che non hanno le caldaie in regola, vuoi perchè vecchie, vuoi perchè non assistite bene; e questo lo si può fare istituendo un Fondo di Solidarietà per le famiglie bisognose, in modo da permettere loro la sostituzione e la messa in regola degli impianti.

Le risorse ci sono, perchè le province chiedono un tributo per le autocertificazioni: questa tassa copre abbondantemente il costo dei controlli, quello che resta deve servire per il rinnovo delle caldaie, soprattutto a favore di quelle ecocompatibili.

Ma qui, purtroppo, si presenta un altro nodo: quanto far pagare di tributo?

La media nazionale per le autocertificazioni si attesta intorno ai 7 euro, la media regionale è di 15 euro.

Di conseguenza, il costo del controllo per gli autononcertificati a livello nazionale è di 50 euro, mentre a livello regionale è di circa 100 euro.

Noi proponiamo una tassa di 10 euro e un costo per il controllo di 70 euro. Cifre eque, che consentirebbero anche di essere pagate da tutti, e pertanto di riempire quel Fondo di Solidarietà per sostituire tutti i vecchi impianti.

Attendiamo risposte dalle 5 province pugliesi.

TRENI, POCHE CARROZZE PER BARI


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Abbiamo ricevuto decine e decine di segnalazioni, da parte di viaggiatori, soprattutto studenti universitari, che lamentano il sovraffollamento sui treni mattutini che da Lecce portano a Bari.

Le carrozze sono poche, i passeggeri sono tanti e la Carta dei Servizi impone determinati standards di qualità che Trenitalia non rispetta.

Abbiamo immediatamente scritto ai vertici regionali dell’azienda ferroviaria, chiedendo l’urgente risoluzione del problema, che sta in un’unica misura: aumentare i vagoni!

Tenuto conto del notevole miglioramento dei rapporti fra Trenitalia e la nostra associazione, suggellato dalla prossima adozione della procedura di conciliazione, pensiamo che la risposta positiva non si farà attendere.

TRENI, POCHE CARROZZE PER BARI


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Abbiamo ricevuto decine e decine di segnalazioni, da parte di viaggiatori, soprattutto studenti universitari, che lamentano il sovraffollamento sui treni mattutini che da Lecce portano a Bari.

Le carrozze sono poche, i passeggeri sono tanti e la Carta dei Servizi impone determinati standards di qualità che Trenitalia non rispetta.

Abbiamo immediatamente scritto ai vertici regionali dell’azienda ferroviaria, chiedendo l’urgente risoluzione del problema, che sta in un’unica misura: aumentare i vagoni!

Tenuto conto del notevole miglioramento dei rapporti fra Trenitalia e la nostra associazione, suggellato dalla prossima adozione della procedura di conciliazione, pensiamo che la risposta positiva non si farà attendere.

REVISIONI AUTO: ALTRA STANGATA!


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Il costo delle revisioni delle autovetture è raddoppiato sin da novembre scorso!

Ma perchèèèèè?

Non bastavano gli aumenti della benzina? Delle assicurazioni? Le multe?

L’automobilista non può essere l’eterna mucca da mungere!

Francamente ci sfugge la motivazione che ha indotto il governo ad effettuare questo aumento.

I collaudi automobilistici biennali sono diventati l’ennesima pratica burocratica ed inutile "all’italiana", che non hanno certo interrotto la catena mortale degli incidenti dovuti ad avarie ed obsolescenza delle autovetture!

CHIEDIAMO IL RITIRO DI QUESTA MISURA INIQUA ED ODIOSA!

ENEL: PICCOLI UTENTI SENZA LUCE!


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Da qualche settimana molti utenti dell’Enel hanno visto "scattare" il loro contatore, si sono ritrovati al buio, hanno avuto guasti ai loro elettrodomestici. E ovviamente si sono chiesti il perchè di questi disservizi, non trovando una risposta da nessuno.

Altrettanto ovviamente l’Enel non ha provveduto ad avvisare per tempo gli stessi consumatori.

Si tratta delle cosiddette "piccole utenze", quelle fino ad 1 Kw, per intenderci.

Cosa è successo? E’ successo che l’Autority dell’Energia ha elevato ad 1,5 kw di potenza il minimo contrattuale, per cui chi aveva un contratto al di sotto di tale potenza oggi si ritrova costretto a rifarlo, ovviamente a pagamento.

Prima, anche con potenze di 0,5 o di 1 kw, si poteva accedere ad una potenza superiore, senza restare al buio; oggi non è più così, se si ha 1 kw la potenza resta quella e non c’è più alcuna elasticità.

Sta di fatto che le famiglie interessate sono quelle più povere, quelle fatte soprattutto di anziani, o locali adibiti a depositi, che non hanno comunque bisogno di elevare la potenza ad 1,5 kw!

Invece sono costretti a farlo, e pagando pure somme intorno ai 100 euro per una decisione calata dall’alto!

Abbiamo protestato presso Autority e Ministero, chiedendo quantomeno l’esenzione dalla spesa per l’aumento della potenza: attendiamo risposte, altrimenti chiederemo ai consumatori interessati di non pagare le bollette!

ENEL: PICCOLI UTENTI SENZA LUCE!


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Da qualche settimana molti utenti dell’Enel hanno visto "scattare" il loro contatore, si sono ritrovati al buio, hanno avuto guasti ai loro elettrodomestici. E ovviamente si sono chiesti il perchè di questi disservizi, non trovando una risposta da nessuno.

Altrettanto ovviamente l’Enel non ha provveduto ad avvisare per tempo gli stessi consumatori.

Si tratta delle cosiddette "piccole utenze", quelle fino ad 1 Kw, per intenderci.

Cosa è successo? E’ successo che l’Autority dell’Energia ha elevato ad 1,5 kw di potenza il minimo contrattuale, per cui chi aveva un contratto al di sotto di tale potenza oggi si ritrova costretto a rifarlo, ovviamente a pagamento.

Prima, anche con potenze di 0,5 o di 1 kw, si poteva accedere ad una potenza superiore, senza restare al buio; oggi non è più così, se si ha 1 kw la potenza resta quella e non c’è più alcuna elasticità.

Sta di fatto che le famiglie interessate sono quelle più povere, quelle fatte soprattutto di anziani, o locali adibiti a depositi, che non hanno comunque bisogno di elevare la potenza ad 1,5 kw!

Invece sono costretti a farlo, e pagando pure somme intorno ai 100 euro per una decisione calata dall’alto!

Abbiamo protestato presso Autority e Ministero, chiedendo quantomeno l’esenzione dalla spesa per l’aumento della potenza: attendiamo risposte, altrimenti chiederemo ai consumatori interessati di non pagare le bollette!

MULTE: IL PROBLEMA NON E’ LA PRESCRIZIONE!


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Il governo, chissà perchè chissà per chi, ha abbassato i tempi della prescrizione delle multe da 5 a 2 anni.

Misura che sembra al passo coi tempi, modernizzatrice, antiburocratica. Ma che non risolve i problemi reali delle multe.

Il primo problema è quello degli importi, che raddoppiano dopo 60 giorni appena dalla notifica, e addirittura si triplicano all’arrivo della cartella. Ma a che tasso di interesse corrispondono questi aumenti? Meglio non farlo, il calcolo, altrimenti denunceremmo lo Stato per strozzinaggio ad alto livello!

Il secondo problema riguarda il foro competente: se il cittadino di Bari riceve un verbale a Milano, deve andarsi a difendere nelle aule dei giudici di pace meneghini, con tutto quello che costa in termini di tempo e di danaro!

Il terzo problema interessa l’uso indiscriminato di apparecchiature, come autovelox e photored, da parte delle Amministrazioni Comunali, che così fanno cassa e risolvono i loro problemi di bilancio.

Su tali questioni dovrebbe intervenire il governo, con tre normative facili facili e veramente moderne e rispettose dei diritti dei cittadini:

1) gli interessi sulle multe sono parificati a quelli legali, conteggiando i giorni di ritardo e abolendo le sanzioni 100%;

2) il foro competente diventa quello del cittadino, così come per tutte le controversie che riguardano i consumatori;

3) le apparecchiature elettroniche di rilevazione delle infrazioni devono essere tarate dal S.I.T., fabbricate in modo da non essere manomesse e devono essere usate quasi esclusivamente dalla Polizia Stradale, solo in pochissimi casi dalle Polizie Municipali, e in ogni caso presenziate dagli agenti.

Ovviamente, ai consumatori spetta rispettare il Codice della Strada e non prendere multe!

MULTE: IL PROBLEMA NON E’ LA PRESCRIZIONE!


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Il governo, chissà perchè chissà per chi, ha abbassato i tempi della prescrizione delle multe da 5 a 2 anni.

Misura che sembra al passo coi tempi, modernizzatrice, antiburocratica. Ma che non risolve i problemi reali delle multe.

Il primo problema è quello degli importi, che raddoppiano dopo 60 giorni appena dalla notifica, e addirittura si triplicano all’arrivo della cartella. Ma a che tasso di interesse corrispondono questi aumenti? Meglio non farlo, il calcolo, altrimenti denunceremmo lo Stato per strozzinaggio ad alto livello!

Il secondo problema riguarda il foro competente: se il cittadino di Bari riceve un verbale a Milano, deve andarsi a difendere nelle aule dei giudici di pace meneghini, con tutto quello che costa in termini di tempo e di danaro!

Il terzo problema interessa l’uso indiscriminato di apparecchiature, come autovelox e photored, da parte delle Amministrazioni Comunali, che così fanno cassa e risolvono i loro problemi di bilancio.

Su tali questioni dovrebbe intervenire il governo, con tre normative facili facili e veramente moderne e rispettose dei diritti dei cittadini:

1) gli interessi sulle multe sono parificati a quelli legali, conteggiando i giorni di ritardo e abolendo le sanzioni 100%;

2) il foro competente diventa quello del cittadino, così come per tutte le controversie che riguardano i consumatori;

3) le apparecchiature elettroniche di rilevazione delle infrazioni devono essere tarate dal S.I.T., fabbricate in modo da non essere manomesse e devono essere usate quasi esclusivamente dalla Polizia Stradale, solo in pochissimi casi dalle Polizie Municipali, e in ogni caso presenziate dagli agenti.

Ovviamente, ai consumatori spetta rispettare il Codice della Strada e non prendere multe!

MULTE: IL PROBLEMA NON E’ LA PRESCRIZIONE!


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Il governo, chissà perchè chissà per chi, ha abbassato i tempi della prescrizione delle multe da 5 a 2 anni.

Misura che sembra al passo coi tempi, modernizzatrice, antiburocratica. Ma che non risolve i problemi reali delle multe.

Il primo problema è quello degli importi, che raddoppiano dopo 60 giorni appena dalla notifica, e addirittura si triplicano all’arrivo della cartella. Ma a che tasso di interesse corrispondono questi aumenti? Meglio non farlo, il calcolo, altrimenti denunceremmo lo Stato per strozzinaggio ad alto livello!

Il secondo problema riguarda il foro competente: se il cittadino di Bari riceve un verbale a Milano, deve andarsi a difendere nelle aule dei giudici di pace meneghini, con tutto quello che costa in termini di tempo e di danaro!

Il terzo problema interessa l’uso indiscriminato di apparecchiature, come autovelox e photored, da parte delle Amministrazioni Comunali, che così fanno cassa e risolvono i loro problemi di bilancio.

Su tali questioni dovrebbe intervenire il governo, con tre normative facili facili e veramente moderne e rispettose dei diritti dei cittadini:

1) gli interessi sulle multe sono parificati a quelli legali, conteggiando i giorni di ritardo e abolendo le sanzioni 100%;

2) il foro competente diventa quello del cittadino, così come per tutte le controversie che riguardano i consumatori;

3) le apparecchiature elettroniche di rilevazione delle infrazioni devono essere tarate dal S.I.T., fabbricate in modo da non essere manomesse e devono essere usate quasi esclusivamente dalla Polizia Stradale, solo in pochissimi casi dalle Polizie Municipali, e in ogni caso presenziate dagli agenti.

Ovviamente, ai consumatori spetta rispettare il Codice della Strada e non prendere multe!