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Utenze (acqua, luce, gas, tel, TV) - Polidream - Page 9

TELEVOTO: OMISSIS!


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I telespettatori non hanno poteri di controllo sul televoto delle trasmissioni Rai.

Infatti, le associazioni di consumatori non hanno diritto di accedere agli atti relativi alle modalità di svolgimento delle procedure del televoto.

Lo ha precisato il Tar del Lazio che, con una recente sentenza, ha respinto il ricorso del Codacons che chiedeva di accedere (dopo moltissime segnalazioni da parte dei telespettatori su presunte irregolarità) alle modalità di svolgimento delle procedure di televoto di miss Italia 2009.

In particolare, si legge in sentenza che, in tema di diritto di accesso, le Associazioni dei consumatori incontrano limiti nell’esercizio del diritto, atteso che l’essere rappresentative degli interessi della collettività diffusa sull’intero territorio nazionale non dà loro diritto ad un controllo generalizzato dell’attività dell’amministrazione. Infatti la titolarità (o la rappresentatività) degli interessi diffusi non giustifica un generalizzato e pluricomprensivo diritto alla conoscenza di tutti i documenti riferiti all’attività di un gestore del servizio ma solo degli atti, relativi a servizi rivolti ai consumatori, che incidono, in via diretta ed immediata, e non in via meramente ipotetica e riflessa, sui loro interessi.

Questo, secondo noi, è l’ennesimo tentativo di limitare il potere delle associazioni dei consumatori, specie quando cozzano con i forti poteri mediatici. Vuol dire che insisteremo, come abbiamo fatto sempre, fino a che scoperchieremo pure la "tomba" del televoto.

ANCHE TELETU (ex TELE2) CONCILIA


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La procedura di conciliazione ormai è stata adottata da quasi tutte le aziende telefoniche. Ricordiamo, tale procedura serve a risolvere le controversie tramite un’apposita commissione paritetica, formata da un rappresentante dei consumatori e uno dell’azienda, ed è rapida, gratuita ed efficace.

Mancava all’appello TELETU, l’ex TELE2, ma è di questi giorni la notizia che anche questo gestore ha firmato il protocollo d’intesa con le associazioni dei consumatori. E finalmente anche tutto il notevole contenzioso con tale operatore potrà essere risolto in modo indolore e veloce.

Bollette poco chiare, importi elevati, opzioni tariffarie non richieste, inefficienze dell’ADSL, attivazioni indebite, pratiche commerciali scorrette: queste le tipologie dei reclami più frequenti, che prima trovavano una parziale risoluzione, rivolgendosi al CO.RE.COM., ma con una procedura più lenta, più farraginosa, e soprattutto non paritetica.

Non possiamo che dare il benvenuto a TELETU e invitare tutti i consumatori interessati ad utilizzare la conciliazione, rivolgendosi presso le nostre sedi.

ACQUA, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE!


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La contestatissima e vituperata norma sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l’erogazione dell’acqua, è passata alla Camera. E’ una notizia a dir poco terribile, e speriamo sia controribaltata da un eventuale referendum.

Ma intanto occorre una mobilitazione generale di tutti i consumatori italiani, che devono far sentire tutta la loro pressione sulle aule politiche, in modo che questo provvedimento alla fine non passi.

La risorsa idrica in mano ai privati significa non solo aumenti stratosferici della tariffa, ma anche un servizio dettato solo dalle leggi del mercato, e non più dall’etica, dalla tutela dell’ambiente, dall’attenzione sociale e alla solidarietà. Già oggi si assiste alla sospensione dell’erogazione di questo bene primario, figuriamoci quando sarà in mano agli imprenditori!

Bene ha fatto Vendola e il Governo Regionale pugliese a rispondere anticipatamente al governo nazionale, dichiarando l’acqua un bene comune e ripubblicizzando l’Acquedotto Pugliese.

Solo che ancora una volta si è dimenticato dei consumatori!

Infatti ha costituito un gruppo di lavoro sulla questione, con rappresentanti dei vari movimenti e forum per l’acqua pubblica, ma senza le associazioni dei consumatori! E’ una politica strabica che non riusciamo a capire, specie se si pensa che proprio questa Giunta Regionale ha approvato la Legge Regionale sui diritti dei consumatori. Forse immaginano i consumatori solo come coloro che stanno dietro ai carrelli negli ipermercati. Ma consumatori vuol dire anche fruitori ed utenti di ogni tipo di servizio, in primis l’acqua!

Ci rivolgiamo direttamente a Vendola e all’assessore Amati, affinchè convochino immediatamente le associazioni dei consumatori pugliesi, riunite nella Consulta Regionale e riconosciute dalla stessa regione, per promuovere una forte mobilitazione dei 4 milioni degli utenti dell’Acquedotto Pugliese.

NON SI PUO’ COSTITUIRE UN GRUPPO DI LAVORO SULL’ACQUA E TENERNE FUORI I CONSUMATORI!

Intanto ci rivolgiamo anche a tutti i consumatori e chiediamo loro di sottoscrivere la nostra petizione on line sul tema.

L’ENEL NON PAGA PIU’ I DANNI!


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A chi non è capitato un black-out elettrico, uno sbalzo di tensione, un’interruzione del servizio, che ha causato guasti ad elettrodomestici o apparecchiature varie?

Ovviamente in questi casi il fornitore di energia l’elettrica, l’ENEL o altro gestore, è responsabile dei danni causati e deve indennizzare l’utente sia per le riparazioni eseguite che per le sostituzione dei prodotti irrimediabilmente rotti.

Tutti i gestori di energia elettrica, in primis l’ENEL, sono debitamente assicurati per tali casistiche, e quindi non ci dovrebbero essere problemi. Invece ce ne sono, eccome!

Ultimamente l’ENEL accampa mille scuse e pretesti per non aprire nemmeno la pratica di sinistro con la compagnia assicurativa: il consumatore non ha chiamato il servizio guasti (per la cronaca, l’803500), l’interruzione di fornitura non risulta da alcun atto, gli addetti al servizio si sono recati sul posto e non hanno notato anomalie, e via dicendo.

Sta di fatto che gli utenti non solo sono rimasti al buio, non solo hanno subito dei danni alle apparecchiature di casa, ma si vedono anche negare il giusto rimborso!

Abbiamo sollevato il problema all’Autority dell’Energia, sollecitando un intervento atto a ripristinare la legalità e a far indennizzare giustamente i consumatori danneggiati. Ma intanto vorremmo caldamente sollecitare l’ENEL e tutti i fornitori di energia ad inserire tale casistica in quelle che prevedono la procedura di conciliazione, senza costringere così i consumatori ad attivare le lunghe e costose (anche per ENEL) vie legali. 

DIGITALE TERRESTRE, CI VOGLIONO PIU’ CONTRIBUTI!


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Stiamo ricevendo tantissimi reclami da parte di consumatori in possesso di vecchi televisori, senza prese scart, che adesso, con l’avvento del digitale terrestre, si vedono costretti a buttare via tutto e ad acquistare un nuovo apparecchio televisivo.

Riteniamo che questo non sia assolutamente giusto, e che a questi utenti spetti non solo il già previsto contributo per il decoder, ovvero 50 euro, ma un contributo ben più cospicuo, in modo da permettere loro l’acquisto di un nuovo televisore.

Il digitale terrestre è stato praticamente imposto dall’alto, ma è bene che l’"alto" dia al "basso" quel che è giusto.

Stiamo avviando un’azione di sollecito in tal senso ai Ministeri competenti, in modo da far ottenere ai proprietari di vecchi apparecchi quel che è giusto. Chiediamo, intanto, a tutti i consumatori interessati di continuare a far pervenire alle nostre sedi i loro reclami.

BONUS GAS: VITTORIA!


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Ricordate, ad inizio 2009 informavamo tutti i consumatori del bonus sulle bollette della luce, che sta facendo risparmiare circa 100 euro l’anno alle famiglie disagiate, ma nello stesso tempo lanciavamo la proposta di allargare tale forma di contributo a tutti i tipi di bollette, a partire da quella del gas.

Lanciammo una petizione on line e presso tutti i nostri sportelli, che raccolse migliaia di firme, e nello stesso tempo la nostra Presidente Regionale, Angela Mannarini, d’accordo col nostro Presidente Nazionale, Mario Finzi, scrisse in tal senso competenti.

Ebbene, possiamo gridare "Vittoria!": dal 1° novembre, e fino al 30 aprile 2010, si possono inoltrare le domande per il bonus sulle bollette del gas.

La procedura è similare a quella del bonus luce. I nuclei familiari che ne hanno diritto sono quelli che non superano i 7.500 euro come reddito ISEE, e l’istanza va fatta al Comune di residenza o ai patronati convenzionati. Come per la luce, il bonus è retroattivo e vale dal 1° gennaio 2009, quindi il primo contributo varrà sia per il 2009 che per il 2010. Ovviamente, occorre ricordarsi che la domanda deve essere inoltrata ogni anno.

A questo punto non resta che combattere per ottenere lo stesso bonus sulle bollette di acqua e telefono, e veramente avremo reso un grande servizio alle famiglie dei consumatori più disagiati. Continueremo a raccogliere firme e a sollecitare i ministeri competenti.

TELEFONI E LA PORTABILITA’ STRABICA


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La Sentenza del Consiglio di Stato, che ha definitivamente portato a tre giorni il tempo per la portabilità dei cellulari, ha ormai fatto il giro d’Italia. Certo, giustizia è fatta, e ovviamente ne siamo contenti, anche se nel terzo millennio tre giorni sono ancora molti, troppi: tecnicamente si può passare da un operatore ad un altro in tre minuti, e non in 72 lunghissime ore!

Ma il problema vero è un altro: perchè per la telefonia cellulare sì, e per quella fissa no?

Infatti, oggi per i telefoni fissi per passare alla concorrenza la normativa consente un massimo di 20 giorni. Dal 1° novembre 2009 si passerà a 10 giorni, e solo dal 1° marzo 2010 si andrà ai 5 giorni. Ovviamente, 20 giorni sono un’eternità, ma anche 5 giorni sono troppi, perchè questo significherà per l’utente restare senza linea per circa una settimana. E se si pensa che l’utenza fissa è ormai appannaggio soprattutto di anziani e disabili, si può ben capire come 5 giorni siano troppi!

Non solo, ma ovviamente assisteremo, come al solito, al mancato rispetto della normativa chissà per quanto tempo, se è vero come è vero che oggi in molti casi, specialmente se si lascia un gestore come Vodafone, passano mesi per passare ad un altro operatore telefonico.

Allora, perchè non uniformare la normativa della telefonia fissa a quella mobile? Sarebbe tutto più semplice, trasparente e immediato!

Si sa, in Italia non amiamo mai le cose facili!

ENEL, BATOSTA PER CHI SUPERA LA POTENZA


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Altra mazzata per le aziende italiane sul fronte della bolletta energetica. L’ENEL ha cominciato ad applicare il dispositivo della Delibera n. 348/2007 dell’Autority dell’Energia, che prevede l’automatico aumento della potenza, e dei relativi corrispettivi, per gli utenti che superano la potenza prevista contrattualmente in almeno due mensilità.

Insomma, mentre prima si stipulava un qualsiasi contratto con l’Enel ed era previsto automaticamente un 10% in più di potenza, adesso non è più possibile. Il ristorante che ha concordato 20 Kw di potenza prima usufruiva praticamente di una potenza pari a 22,2 Kw tutti i giorni dell’anno; adesso, se supera i 20 Kw un solo mese non succede nulla, ma se eccede per 2 mesi, anche non consecutivi, è fritto: deve stipulare un nuovo contratto, con tanto di corrispettivi per la nuova potenza, deposito cauzionale, imposte, bolli e quant’altro.

Una bella botta che si può aggirare intorno ai 500-5.000 euro, a seconda della potenza!

Quindi, da una parte il costo dell’energia scende (ma ovviamente di pochissimo, checchè ne dicano giornali e politici!), e dall’altra si aumentano a dismisura i costi fissi, diminuendo diritti e servizi.

E’ così che si aiutano le imprese in difficoltà, che ovviamente scaricheranno sul consumatore finale questi aumenti di costi vivi?!

Chiediamo ufficialmente all’Autority di modificare la delibera in questione, tornando al vecchio regime, più elastico e più rispettoso dei diritti degli utenti!

AQP, NUOVA BOLLETTA E VECCHI VIZI


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Il nuovo formato della bolletta dell’Acquedotto Pugliese non ci piace per niente. E non piace nemmeno agli utenti, che non riescono a capirci un’acca.

Come al solito, si è preferito stravolgere tutto, quando bastavano pochi accorgimenti per migliorarla. Il frontespizio era praticamente perfetto, con le informazioni sull’utenza, i consumi, i numeri e gli indirizzi utili. Quello che non andava prima era il retro della fattura, poichè il dettaglio dei consumi non era chiaro e soprattutto i caratteri erano troppo piccoli. Sarebbe bastato ingrandire tali caratteri per rendere la bolletta eccellente. E invece si è scelta la strada sbagliata di mischiare le carte, confondendo ancora più le idee al consumatore.

Per non parlare, poi, di alcuni vecchi vizi dell’acquedotto che, con la nuova bolletta, sembrano essere tornati a galla più forte di prima. Pensiamo al solito consumo stimato che, oggi più che mai, è errato nella maggioranza dei casi. Singles che si vedono addebitare importi trimestrali di 100 euro, condomini che si vedono arrivare somme stratosferiche, e via dicendo. Ovviamente, in tali casi è bene effettuare il reclamo ma, ci chiediamo, come mai il sistema informatico dell’AQP non tiene conto dei reali consumi storici dell’utente per addebitare i consumi forfettari?

Insomma, una serie di difetti che abbiamo provveduto a segnalare ai vertici dell’azienda pugliese, sperando che ne facciano tesoro. Altrimenti, avranno una valanga di reclami!

CARTA: QUANTO SPRECO NEI CONTRATTI!


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Ogni volta che si fa un nuovo contratto con un’azienda telefonica, di gas, di energia elettrica e similari, ti arriva a casa un malloppo tremendo di carta. E l’utente riesce a malapena a capire cosa deve farne e quali siano i moduli da rispedire.

Questo perchè l’azienda manda a casa del consumatore tutte le condizioni contrattuali, ogni tipo di modulistica, dal reclamo all’addebito in banca, e comunicazioni varie a iosa. Insomma un turbinio di informazioni che riescono a stordire solamente il cliente.

Le vere informazioni, che poi servono al consumatore, ovvero la tariffa e i suoi diritti, spiegati ovviamente con poche parole, invece non si danno.

Il risultato finale è che una montagna di carta riempie i cassonetti dell’immondizia oppure, almeno lo speriamo, quelli della raccolta differenziata.

Basta con tutti questi alberi buttati! Le aziende inviino lo stretto necessario a casa dell’utente!