Categoria: Lo sportello del consumatore

Ormai è un innamoramento generale: tutti vogliono l’aria condizionata!

E c’è la gara anche da parte delle Istituzioni (vedi anche la Regione Puglia) ad incentivare questo tipo di acquisto.

Ormai il già privilegiato uomo occidentale non sopporta più nemmeno il caldo e il sudore, e subito si fa soccorrere dalla tecnologia.

Andando di questo passo, si avvicina inesorabile un altro BLACK-OUT!

Per evitarlo, oltre ai classici consigli di risparmio energetico (già da noi pubblicati sulla guida del CONSUMO CONSAPEVOLE), consigliamo i consumatori di ricorrere al classico ventilatore per ridurre il caldo, poichè rinfresca lo stesso l’aria e gli ambienti, ma consumando 20 volte di meno rispetto ad un condizionatore.

E nello stesso tempo diciamo alle istituzioni: DATECI PIU’ CLIMATIZZATORI NATURALI, ovvero ALBERI E VERDE PUBBLICO!

Ormai lo stanno chiedendo a gran voce non solo i cittadini residenti nelle zone turistiche, ma gli stessi operatori commerciali: BASTA CON LA MOVIDA!

I danni sociali che la vita notturna sta provocando sono ben più gravi rispetto ai presunti benefici economici: mancanza di ordine pubblico, assenza di quiete pubblica, incidenti stradali mortali sulla strada del ritorno, alcoolismo, tossicodipendenza, stress, ansia, inefficienza lavorativa, solo per citare i danni più evidenti.

QUANTO COSTA TUTTO CIO’?

La vita notturna non è nemmeno fisiologica, poichè gli ormoni regolatori del sonno, la melatonina e la serotonina, hanno un ciclo vitale che va dalle ore 22 alle ore 24; quindi chi va a letto più tardi compromette seriamente la sua stessa salute.

Intanto Polidream sta chiedendo l’intervento urgente alle Prefetture di Bari, Brindisi, Foggia, Lecce e Taranto, onde scongiurare gli effetti più pericolosi che può indurre l’elevata conflittualità fra residenti ed esercenti.

In allegato il testo inviato alle Prefetture.

I medicinali costano un occhio della testa, soprattutto per le A.S.L. e l’uso che ne fanno nelle strutture ospedaliere. Diventa importante, allora, tagliare gli sprechi e operare una seria politica di risparmio, in modo da non pesare poi sulle tashe degli utenti, con i vari tickets.

L’esempio viene dalla Regione Umbria.

Ormai da qualche anno questa Regione effettua le aste per i farmaci on-line, e risparmia mediamente il 40%.

Questo perchè all’asta possono partecipare vari soggetti, anche lontanissimi, che magari fanno pagare lo stesso principio attivo a costo più basso.

Ecco il motivo per cui i cittadini umbri non pagano alcun ticket, nè sui farmaci nè sul pronto soccorso. La Regione ha preferito tagliare gli sprechi e non pesare sulle tasche dei cittadini.

QUESTO E’ QUELLO CHE NON HA FATTO L’EX-PRESIDENTE FITTO!

DA QUI DEVE RIPARTIRE IL NUOVO PRESIDENTE, SE VUOLE INCIDERE VERAMENTE NELLA SPESA SANITARIA, SALVAGUARDANDO I SERVIZI.