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Lo sportello del consumatore - Polidream - Page 60

SICUREZZA STRADALE: LA FINANZIARIA DA’ POCO!


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Meno di 100 milioni di euro per il triennio 2007-2009: questo il misero resoconto della finanziaria per la sicurezza stradale!

Eppure il Piano Nazionale della sicurezza stradale, l’obiettivo fissato dalla UE di dimezzare entro il 2010 il numero dei morti negli incidenti stradali, gli stessi allarmi lanciati dall’OMS, imponevano molta più attenzione per questo tema.

Ma tant’è, di tutto si parla in questi giorni a proposito di finanziaria, ma mai di un tema così importante e strutturale, che provoca tanti drammi familiari e ingenti costi al sistema sanitario.

Se l’Europa ponesse, oltre ai parametri di Maastricht, anche questi stretti vincoli ai Paesi membri, allora forse anche l’Italia sarebbe finalmente costretta ad investire in sicurezza stradale. Così come stanno facendo ormai da anni Francia, Svezia, Inghilterra e tutti gli altri Paesi europei.Ci rivolgiamo al Ministro dei Trasporti, Di Pietro: combatta per avere più soldi, così come ha giustamente combattuto per le Autostrade!

I REGALI “DIFETTOSI” DI NATALE


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Natale, tempo di regali. Tempo, anche, di prodotti difettosi. E allora è bene ricordare a tutti i consumatori la normativa sugli acquisti con difetti di conformità.

Il Codice Unico del Consumo ha regolato recentemente tutta la materia “calda” della garanzia sui prodotti acquistati dal consumatore. Anche in questo campo la disinformazione regna sovrana, sia fra gli acquirenti che fra gli stessi operatori commerciali. Questa normativa ha finalmente chiarito i tempi e le modalità della garanzia e i diritti dei consumatori, quando vi è un difetto di conformità nella merce acquistata.

CAMPO DI APPLICAZIONE ED ESCLUSIONILa norma si applica ad ogni tipo di bene di consumo, esclusi energia elettrica, gas ed acqua erogati dalle apposite aziende.

OBBLIGHI DEL VENDITOREL’operatore commerciale deve consegnare al consumatore beni conformi al contratto di vendita, quindi immuni da vizi e difetti. Tale conformità è data dai seguenti fattori:

a) il bene è idoneo all’uso al quale servono beni dello stesso tipo;

b) il bene è conforme alla presentazione fatta dal venditore;

c) l’installazione non comporta alterazioni o difetti dello stesso bene.

DIRITTI DEL CONSUMATOREPer qualsiasi difetto di conformità del bene è responsabile il venditore nei confronti del consumatore. Quindi, l’acquirente deve rivolgersi all’operatore commerciale, e non al produttore. Il venditore, a sua volta, si può rivalere poi sul produttore.

In caso di difetto di conformità, il consumatore ha diritto, senza alcuna spesa, alla sostituzione o riparazione del bene, o addirittura ad una riduzione del prezzo o alla risoluzione del contratto, con restituzione integrale di quanto pagato.

In prima battuta, il consumatore chiede, a sua scelta, la riparazione o la sostituzione; se questo non è possibile, o per eccessiva onerosità o per impossibilità o per ritardata, mancata o dannosa consegna del bene riparato, il consumatore può chiedere la riduzione del prezzo o la risoluzione contrattuale.

TERMINI DELLA GARANZIAIl venditore è responsabile se il difetto di conformità si presenta entro il termine di 2 anni dalla consegna del bene, se nuovo; se usato, nel termine di 1 anno.

Il consumatore, però, deve denunciare tale difetto entro 2 mesi dalla sua scoperta.

Attenzione, però, al concetto di difetto di conformità: la legge dà un’indicazione a tal proposito, intendendo sicuro per tale qualsiasi difetto manifestatosi entro 6 mesi dall’acquisto. Quindi, anche se la garanzia è valida per 2 anni, dopo 6 mesi è più difficile provare che il difetto sia “di conformità”.

L’eventuale azione legale deve essere attivata dal consumatore entro 26 mesi dalla consegna del bene.

FORO COMPETENTE

E’ sempre quello di residenza del consumatore.

ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI

Possono avvalersi della facoltà dell’azione inibitoria prevista sempre dal Codice Unico del Consumo.

CASO 899: RIDE IL TELEFONO!


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Nella prima seduta di conciliazione fra Assoutenti e Telecom, svoltasi il 27/11/2006 a Bari, gli utenti hanno avuto ragione: tutti gli importi relativi alle telefonate ai numeri speciali 899 sono stati completamente azzerati!

Ricordiamo, il caso riguarda intere cittadine, come Polignano a Mare e Sammichele di Bari, e si va estendendo a macchia d’olio in tutta la Provincia di Bari: la quasi totalità degli utenti, persino gli ultraottantenni e chi in casa non ci è stato per mesi, si è vista recapitare fatture della Telecom con “strane” telefonate alla numerazione speciale 899, dell’importo di euro 15,00 cadauna.

Quindi i consumatori hanno vinto, la Telecom ha accolto le nostre richieste. Ma attenzione, per giungere a tale risultato occorre attivare la procedura di conciliazione dopo aver esaurito la prima fase del reclamo, ovviamente con l’assistenza di un’associazione di consumatori.

Questa procedura amichevole di risoluzione della controversia può essere attivata anche da chi ha erroneamente pagato e intende chiedere rimborso, da chi ricevuto esito negativo al reclamo e da chi si è limitato ad effettuare solo il pagamento della bolletta per differenza.

Peccato che la Telecom continui a fare la politica dei due forni: in sede di conciliazione mostra il suo volto umano e disponibile nei confronti degli utenti, invece nelle risposte ai reclami e in quelle degli operatori 187 minaccia solo disattivazioni e operazioni di recupero credito in caso di mancato pagamento, omettendo completamente di informare circa la procedura di conciliazione e ledendo i diritti dei consumatori previsti all’art. 2 del Codice Unico del Consumo ( D.L. 206/05 ).

La Telecom dovrebbe, invece, non solo informare più correttamente i propri clienti, ma anche chiedere scusa pubblicamente per il disagio arrecato agli utenti, anche perché le sue stesse indagini interne sul fenomeno di pirateria del 899 non hanno ancora condotto alcun esito.

Su questo fronte la nostra associazione sta sollecitando anche la Polizia Postale di Bari ad informare tutti gli utenti sull’andamento delle loro indagini, visto che il fenomeno sta prendendo piede anche a Monopoli, Castellana, Conversano e altri comuni: i consumatori hanno diritto ad essere tutelati e a sapere chi li truffa!

Intanto proprio oggi si sta svolgendo un incontro nazionale fra le associazioni dei consumatori e Telecom, proprio per risolvere alla radice il problema, e fra i punti in discussione vi è quello nostro di rivedere la normativa, disattivando i numeri speciali per tutti gli utenti e attivandoli solo per chi li richiede.

ETICHETTE E PREZZI: LA REGIONE SI MUOVA!


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Sembra che in Puglia le normative su prezzi ed etichette non valgano!

Sono migliaia le rimostranze che ci giungono da consumatori pugliesi di ogni dove, che lamentano l’inapplicazione delle normative vigenti in tema di pubblicità dei prezzi, in special modo per la merce posta nelle vetrine dei negozi, e di trasparenza delle etichette, specie nei comparti agroalimentare, e in particolar modo per l’ortofrutta, la carne ed il pesce.

Trovare un negozio o una bancarella a norma è veramente come cercare un ago in un pagliaio!

E allora abbiamo scritto all’Assessorato Regionale allo Sviluppo Economico e al relativo Settore Commercio, affinchè facciano quanto di loro competenza per l’applicazione di tali normative in tutto il territorio regionale, anche emanando Circolari e Note in tal senso, da diramarsi a tutti i Comuni e alle Polizie Municipali, estremamente negligenti nel controllo delle attività commerciali dal punto di vista della tutela del consumatore, pur dovuto secondo normative comunitarie, nazionali e regionali.

Tra l’altro, tale attività è resa ancor più necessaria all’indomani dell’approvazione della L.R. 12/2006 sui diritti dei consumatori, che ha già previsto una maggiore tutela del consumatore, attraverso gli strumenti dello Sportello del Consumatore e dell’Osservatorio Prezzi.

Ma intanto il consumatore non può attendere: le leggi già in vigore vanno applicate!

PIU’ TRASPARENZA ALLA REGIONE


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La Regione Puglia ha presentato uno schema di disegno di legge regionale sulla Trasparenza, sottoponendolo alla concertazione di una serie di associazioni, fra le quali la nostra.

Esaminata la bozza, abbiamo fatto le seguenti osservazioni:

– manca un chiaro riferimento ai diritti dei cittadini-consumatori, ivi compreso quello all’informazione e alla trasparenza, già previsti dal D.L. 206/05 (Codice Unico del Consumo);

– ci sono riferimenti continui alle nuove tecnologie, ma sono insufficienti: occorre dire con estrema chiarezza e con tempistica certa che l’ADSL deve raggiungere tutto il territorio regionale, in modo che informazione e trasparenza circolino veramente in tutta la Puglia;

– anche il riferimento alle Carte dei Servizi è assolutamente insufficiente: prima della stessa presente legge, va adottata immediatamente una Carta dei Servizi Regionali, che preveda una serie di standards di qualità di ogni tipo di servizio erogato dalla Regione Puglia, con bonus risarcitori ai cittadini danneggiati e con procedure di conciliazione che evitino il ricorso alle vie legali;

– la bozza prevede troppi Regolamenti attuativi, noi riteniamo che il Regolamento debba essere solo uno, onde evitare complicazioni, duplicati e conflitti vari;

– vanno definiti con chiarezza i costi dell’accesso alle informazioni e agli atti amministrativi, senza demandare questo al successivo regolamento, poiché i costi attuali sono elevati: deve essere stabilito il principio dell’economicità di tale accesso, facendo pagare al cittadino richiedente solo i costi vivi e reali;

– la bozza prevede la costituzione di una Commissione Regionale per la Trasparenza: noi la riteniamo inutile e dispendiosa, ed è assurdo comunque che in essa non siano presenti rappresentanti dei cittadini; proponiamo che venga sostituita da una Consulta Regionale, fatta di esperti rappresentanti delle varie categorie sociali, che sia totalmente gratuita, onde non pesare sul bilancio regionale, e che intervenga in tutti i settori regionali, compreso quello degli appalti;

– per quanto riguarda gli URP, siamo dell’opinione che essi debbano essere previsti in tutti i Comuni pugliesi e che si debbano fare veramente carico di fare da “portavoce” di tutte le normative, delibere e attività varie dell’Ente Regionale: per fare questo, però, occorre coinvolgere negli stessi URP, sempre a titolo gratuito, i rappresentanti delle associazioni di categoria, e occorre soprattutto che l’informazione regionale venga ciclicamente pubblicata su un giornale gratuito messo a disposizione dei cittadini, oppure che venga sintetizzata in apposite news affisse in pubbliche bacheche comunali site nella piazza principale dei vari comuni.

Speriamo che queste proposte vengano accolte, in modo che la trasparenza amministrativa non sia più una parola vuota e burocratica.

STUDENTI: LE SCUOLE BATTONO INDEBITAMENTE CASSA


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In questi giorni in tutta la Puglia molti Istituti scolastici, di primo e secondo grado, stanno chiedendo il versamento di quote, variabili da euro 5,00 fino a euro 30,00, sembrerebbe a titolo di contributo per il rilascio del carnet delle assenze e per eventuali spese di cancelleria.

Inutile dire che tali richieste sono assolutamente indebite, essendo lesive del diritto allo studio e dei diritti dei consumatori di cui al Codice Unico del Consumo; ma la gran parte degli studenti, ovviamente imbarazzati da tali richieste, hanno già effettuato il pagamento.

Le eventuali difficoltà economiche degli Istituti sono assolutamente comprensibili, ma non si possono scaricare sulle tasche degli utenti, già penalizzati anche nel settore scolastico da un carovita e da un regime di tassazione sempre più galoppanti, e pertanto abbiamo interessato della cosa gli Assessorati alla Pubblica Istruzione della Regione e delle Province e l’A.N.C.I., affinchè emanino una Circolare che inibisca per il futuro tali richieste, che consenta il rimborso per gli studenti che hanno già versato erroneamente la quota e che preveda espressamente che per le prossime decisioni in tal senso vengano consultati preventivamente i genitori e i loro rappresentanti.

Ma soprattutto chiediamo che gli Assessorati intervengano finanziariamente nei confronti degli Istituti, evidentemente costretti a chiedere aiuto economico agli studenti per l’espletamento della normale attività scolastica.

CALDAIE: TEMPO DI MANUTENZIONE


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Sembra che il D.L. 192/05 non abbia fugato i dubbi sui tempi della manutenzione della caldaia.

Ovviamente, ci sono i tecnici manutentori che premono per un’interpretazione restrittiva della normativa, e secondo loro la caldaia va controllata ogni anno.

Secondo noi, così non è: la legge parla chiaramente di 4 anni per le caldaie di nuova generazione e di 2 anni per quelle più vecchie di 8 anni.

Il vero problema non è quello dei tempi della manutenzione, ma quello dei costi, che sono saliti alle stelle. Ormai trovare un tecnico che effettui il controllo completo sotto i 100 euro è veramente difficile.

E questo tema deve diventare oggetto di discussione fra organizzazioni artigianali e associazioni dei consumatori, per cercare di calmierare il mercato.

Intanto i consumatori possono rivolgersi alla nostra associazione per conoscere i pochi tecnici che praticano prezzi molto più tranquilli, intorno ai 50-60 euro.

CONTRIBUENTI TRUFFATI ANCHE DAI CANILI


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E’ di questi giorni la notizia che il N.O.E. di Bari stia indagando sul canile "Natura Center" di Cassano Murge (Ba), poichè avrebbe incassato le rette giornaliere di cani in affidamento, che in realtà erano deceduti!

Lo stesso canile è stato spesso chiacchierato per comportamenti poco ortodossi nei confronti di animali e animalisti, ma ciò nonostante parecchi Comuni della Provincia di Bari hanno affidato i loro cani randagi a tale canile.

Scoprendo, poi, (speriamo nella buona fede di amministratori e dirigenti comunali) che i cani erano già morti, ma il Comune pagava lo stesso!

Se si tiene conto che mediamente per ogni cane i Comuni pagano circa 2 euro al giorno, si può ben capire l’entità dell’affare per canili, come quello di Cassano Murge, che ospitano migliaia di amici a 4 zampe.

La ns. associazione ha sollevato da anni questo problema, che ovviamente costa l’ira di Dio alle tasche degli utenti di ogni comune, proponendo la costituzione di commissioni di controllo.

Ma soprattutto occorre affrontare il nucleo del problema, cioè prevenire il fenomeno del randagismo, giungendo a spopolare gli stessi canili. E questo lo si fa con una politica di controllo delle nascite, con gli incentivi ai cittadini che adottano i cani, con la creazione di canili sanitari, con la costituzione in ogni comune di Uffici di Tutela degli Animali.

La Regione Puglia cosa fa? Ha fatto una Legge, la n. 12 del 1995, che va aggiornata e migliorata, ma non ha mai attuato nemmeno i semplici dispositivi della stessa Legge!

BASTA CON LA MAFIA DEI CANILI!

CONTRIBUENTI TRUFFATI ANCHE DAI CANILI


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E’ di questi giorni la notizia che il N.O.E. di Bari stia indagando sul canile "Natura Center" di Cassano Murge (Ba), poichè avrebbe incassato le rette giornaliere di cani in affidamento, che in realtà erano deceduti!

Lo stesso canile è stato spesso chiacchierato per comportamenti poco ortodossi nei confronti di animali e animalisti, ma ciò nonostante parecchi Comuni della Provincia di Bari hanno affidato i loro cani randagi a tale canile.

Scoprendo, poi, (speriamo nella buona fede di amministratori e dirigenti comunali) che i cani erano già morti, ma il Comune pagava lo stesso!

Se si tiene conto che mediamente per ogni cane i Comuni pagano circa 2 euro al giorno, si può ben capire l’entità dell’affare per canili, come quello di Cassano Murge, che ospitano migliaia di amici a 4 zampe.

La ns. associazione ha sollevato da anni questo problema, che ovviamente costa l’ira di Dio alle tasche degli utenti di ogni comune, proponendo la costituzione di commissioni di controllo.

Ma soprattutto occorre affrontare il nucleo del problema, cioè prevenire il fenomeno del randagismo, giungendo a spopolare gli stessi canili. E questo lo si fa con una politica di controllo delle nascite, con gli incentivi ai cittadini che adottano i cani, con la creazione di canili sanitari, con la costituzione in ogni comune di Uffici di Tutela degli Animali.

La Regione Puglia cosa fa? Ha fatto una Legge, la n. 12 del 1995, che va aggiornata e migliorata, ma non ha mai attuato nemmeno i semplici dispositivi della stessa Legge!

BASTA CON LA MAFIA DEI CANILI!

I CONSUMATORI NON SI VOGLIONO PIU’ “ARANCIARE”


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"", settimanale dei diritti dei consumatori, ha scoperto l’ennesimo "bubbone" alimentare: nelle aranciate, limonate, affini e collaterali la presenza di SODIO BENZOATO, unita all’ACIDO ASCORBICO, crea il BENZENE, nota sostanza cancerogena.

E siccome a fare uso di tali bevande sono soprattutto bimbi e adolescenti, l’allarme suscita ancora più preoccupazione.

Per la verità, la nostra associazione già nel lontano 1992, in una trasmissione televisiva effettuata fra gli scaffali di un supermercato, sconsigliava l’uso di tali bevande proprio a causa di una serie di additivi, fra cui il famigerato sodio benzoato.

Ovviamente, all’epoca rischiammo il linciaggio non solo delle aziende produttrici, ma anche quello dei commercianti, che videro calare il consumo di tali bevande.

Finalmente i tempi sono cambiati, e adesso questi temi non sono più tabù.

E’ importante, oggi più di allora, che i consumatori facciano un sano boicottaggio nei confronti delle aziende che fanno uso di tali additivi.

Quindi, occhio alle etichette: evitate intrugli con presenza contemporanea di sodio benzoato e acido ascorbico!

Ma attenzione, il pericolo non viene dall’acido ascorbico, che poi sarebbe la vitamina C, ma solo dal sodio benzoato!