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Lo sportello del consumatore - Polidream - Page 53

CASTELLANETA: MORTE IN CORSIA


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Gli otto morti dell’ospedale di Castellaneta gridano vendetta!

Ancora una volta la Puglia è sulle prime pagine dei giornali per un grave episodio di malasanità!

E a nulla valgono le dure prese di posizione della Regione o le scuse della ASL competente: non può essere possibile che avvenga un’inversione delle emissioni di gas in quel modo e in quel reparto!

Questo episodio testimonia una grave situazione, che ha risvolti anche etici: si lavora con approssimazione, si va avanti senza grande voglia, passione, intelligenza, spirito critico.

Ma soprattutto nelle strutture sanitarie si continua a lavorare senza il malato, senza il "consumatore" della corsia.

Lo si fa nelle scuole, nei trasporti, in tutti i settori dell’economia: tutto si decide senza che l’utente possa controllare le stesse decisioni, intervenire negli appalti, vidimare gli acquisti, e via dicendo.

Anche nel caso di Castellaneta vale questa regola: cosa sarebbe successo se all’atto dei collaudi fosse stato presente un tecnico delle associazioni dei consumatori?

BOLLETTINI FASULLI


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Sembra impossibile, ma la più vecchia, idiota, e purtroppo efficace, truffa va ancora in giro!

E’ quella dei bollettini fasulli della Camera di Commercio.

Vi sono società fantasma, che nascono e muoiono nell’arco di un mese, che spediscono a negozianti ed artigiani un bollettino che assomiglia tanto a quello della Camera di Commercio. L’importo è pressochè uguale a quello del diritto annuale della CCIAA, il malcapitato ci casca, ed il gioco è fatto!

I ben informati sanno bene che ormai il diritto camerale si paga con modulo F23 o F24, compilato dal commercialista, e quindi non possono cadere nel tranello.

Ma vi sono quelli che dal ragioniere ci vanno poco, specie i piccoli agricoltori, e che possono invece cascare nella trappola.

Occhi aperti, dunque!

La regola è sempre non andare di fretta ed informarsi presso le nostre sedi.

Quello che ancora oggi fa male è che non vi è ancora alcuna tutela "a monte" per il cittadino: chiunque può imbastire tale truffa, senza che vi sia un controllo dall’origine!

LUCE E GAS, SARA’ VERA LIBERALIZZAZIONE?


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Dal 1° luglio 2007 anche per tutte le famiglie italiane, dopo le aziende, sarà possibile cambiare gestore dell’utenza elettrica o del gas.

Ma non c’è assolutamente da cantare vittoria, perchè a meno di due mesi da questa importante e fatidica data non vi è lo straccio di una norma a tutela dei consumatori, nè la scrittura delle regole e delle modalità di attuazione della stessa liberalizzazione.

E dunque le nostre case nei prossimi mesi saranno letteralmente invase dalle presunte offerte e promozioni delle nuove aziende, con le solite condizioni contrattuali incomprensibili, senza certezze sui servizi guasti, sugli uffici di ricevimento del pubblico, sui call center, sulle modalità di reclamo, sull’eventuale procedura di conciliazione per le controversie.

Insomma, un sacco di problemi nuovi che si pongono e che ci fanno consigliare a tutti i consumatori di non fare nulla per ora, di non abboccare a nessun amo e di restare con gli attuali gestori, in attesa di avere più regole e più certezze.

IL CITTADINO-CONSUMATORE PROTAGONISTA A LIVELLO NAZIONALE, ADESSO TOCCA ALLE REGIONI


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Si è conclusa l’ottava Sessione Programmatica tra il Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU) e le Regioni che quest’anno si è svolta nelle Marche, a San Benedetto del Tronto. L’incontro dal titolo "Il Cittadino-Consumatore visto dalle competenze regionali" mirava proprio alla valorizzazione del ruolo del consumatore nelle politiche degli enti locali.

Tutti gli intervenuti, dal governatore delle Marche, Gian Mario Spacca, al presidente della Conferenza Regioni e Province Autonome, Vasco Errani, da Antonio Lirosi, direttore generale per l’Armonizzazione del mercato e la tutela del consumatore, al viceministro Sergio D’Antoni, sono stati d’accordo nel ritenere ormai centrale la figura del consumatore nella vita economica, sociale e culturale del Paese.

Ma tale centralità va rafforzata nelle politiche regionali, ancora carenti da questo punto di vista, se è vero che i settori del commercio, del fisco locale, della sanità, dei trasporti, del turismo, dello stesso bilancio, fanno ancora a meno persino della consultazione delle associazioni dei consumatori.

E’ questa la scommessa del 2007 e il risultato da portare a compimento per la prossima sessione programmatica.

ESTINZIONE VECCHI MUTUI, RIDOTTE LE PENALI


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Raggiunto all’unanimità l’accordo tra l’Abi e le sedici associazioni dei consumatori sulle penali che vengono pagate in caso di estinzione anticipata del mutuo.

Che cosa prevede l’accordo e quali i vantaggi per le famiglie e per i professionisti:

per i mutui stipulati prima del 2001Sono i mutui che possono essere maggiormente interessati da una possibile estinzione anticipata, poiché i tassi d’interesse praticati sono ancora all’8 per cento. L’accordo prevede per tutti questi mutui siano essi a tasso fisso, a tasso variabile, a tasso misto che la nuova penalità massima non possa più superare lo 0,50 per cento. Inoltre nel caso in cui il mutuo sia prossimo alla scadenza per il terzultimo anno la penalità scende allo 0,20 e per gli ultimi due anni non è prevista alcuna penalità. È prevista inoltre una clausola di salvaguardia che prevede per quei casi che già oggi sono al di sotto dello 0,50 per cento una riduzione comunque dello 0,20 per cento nel caso di tasso fisso e zero nel caso di mutuo a tasso variabile.

per i mutui stipulati dopo il primo gennaio 2001

Per questi mutui più recenti l’accordo prevede che per i mutui a tasso variabile e quelli a tasso misto restano le condizioni precedenti e cioè dello 0,50 per cento-0,20 per cento e 0 per cento per gli ultimi due anni, così come permane la clausola di salvaguardia.

Per i mutui a tasso fisso la penalità viene ridotta all’1,90 per cento nel caso in cui l’estinzione anticipata avvenga nella prima metà di durata del mutuo, che scende all’1,50 per cento per la seconda metà del mutuo. Inoltre anche per questi nel terzultimo anno la penalità scende allo 0,20 per cento ed è a costo zero per gli ultimi due anni.

Per i soli mutui a tasso fisso accesi dopo il 2000 con una penale pari o superiore all’1,25 per cento la clausola di salvaguardia è dello 0,25 per cento. Per i mutui con penale inferiore all’1,25 per cento la clausola di salvaguardia è dello 0,15 per cento come per tutti i mutui a tasso variabile. Per essere più espliciti: nel caso in cui il contratto di mutuo fosse già all’1,90 per cento viene applicata comunque una riduzione dello 0,25 per cento. Pertanto la penale sarà dell’1,65 per cento.

Sono state trovate soluzioni che tengono anche della specificità della provincia di Bolzano.

Il risparmio deve comunque essere sempre non inferiore allo 0,25-0,15 per cento anche nel caso di penali superiori all’1,90 per cento (per essere più espliciti: nel caso in cui il contratto di mutuo avesse una penale al 2 per cento si applicherebbe invece la penale dell’1,75 per cento).

L’accordo prevede la costituzione di un comitato con rappresentanti dell’Abi e delle associazioni consumatori che verificherà l’attuazione corretta dell’accordo e che potrà trascorso l’anno revisionare le condizioni dell’accordo.

I benefici devono essere applicati automaticamente e senza alcun costo (neppure di comunicazione) senza cioè che il consumatore ne debba fare esplicita richiesta. Per coloro che avessero estinto il mutuo in questo periodo, le maggiori somme versate saranno rimborsate sulla base del nuovo ammontare delle penali.

L’accordo interessa 3,5 milioni di mutui accesi tramite banche e altri soggetti che offrono mutui, anche se coloro che effettivamente ricorrono all’estinzione anticipata sono una minoranza (il 5-7 per cento del totale).

Per i mutui sulla prima casa sottoscritti dopo il 2 febbraio 2007 e per gli altri mutui accesi dopo il 3 aprile 2007 il Governo con il decreto (7/’07) e il Parlamento con la legge (40/’07) hanno stabilito

il costo zero nel caso di estinzione anticipata unitamente al costo zero per la cancellazione dell’ipoteca a fine mutuo.

MA IL DATO NUOVO, IMPORTANTE E RIVOLUZIONARIO CHE ESCE DA QUESTO PROTOCOLLO D’INTESA E’ CHE PER LA PRIMA VOLTA IL GOVERNO HA INCARICATO LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI DI REDIGERE UNA NORMA VALIDA "ERGA OMNES".

QUESTO APRE LA STRADA AD ALTRI ACCORDI SU ALTRI SETTORI.

OMISSIONI ED ERRORI IN ELENCO TELEFONICO: IL RIMBORSO E’ IRRISORIO


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Chi ha la sventura di essere dimenticato dalla Telecom, nel senso che non viene inserito nell’elenco telefonico, viene anche maltrattato al momento dell’indennizzo.

Sì, perchè ha diritto solo ad un rimborso di 4 mensilità di canone, come recita l’art. 28 delle Condizioni Generali di Abbonamento.

Che significa 60 euro circa per l’utente domestico e 100 euro per l’azienda.

Un riconoscimento assolutamente ridicolo, che non ripaga il danno enorme arrecato a questi utenti, soprattutto se sono aziende.

Immaginate un ristorante, uno studio medico, un ufficio assicurativo o finanziario, un’associazione come la nostra, il cui numero viene omesso in elenco: il danno è incommensurabile, 4 mensilità sono un’elemosina, un’offesa alla dignità dei consumatori.

Occorre elevare questo indennizzo, anche perchè se la penale è irrisoria gli errori verranno fatti ancora con più leggerezza.

Invitiamo chiunque sia stato vittima di questo disagio a recarsi presso le nostre sedi, in modo da attivare un reclamo risarcitorio.

SICCITA’: LACRIME DI COCCODRILLO


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Ci si ricorda della penuria d’acqua solo quando siamo agli sgoccioli, è il caso di dire.

Poi, se c’è qualcuno come noi che da anni denuncia le perdite idriche dell’Acquedotto Pugliese (55 litri ogni 100 di produzione!!!) e l’innaturale aumento delle tariffe pagate dagli utenti, proprio a causa delle condutture colabrodo, questo qualcuno viene definito magari un rompiballe o un uccello del malaugurio.

E’ inutile perdersi in chiacchiere, dichiarare stati di crisi, di calamità o di emergenza; occorre solo investire risorse per ristrutturare la rete idrica da un lato, e per far risparmiare acqua a famiglie ed aziende dall’altro.

Basterebbe che gli acquedotti regalassero i frangigetti per ogni rubinetto e i miliardi di metri cubi d’acqua risparmiati ci farebbero stare tranquilli per decenni.

I frangigetto, ricordiamolo, sono dei filtrini che miscelano aria ed acqua, facendo risparmiare il 30% dell’acqua, senza far perdere alcuna pressione al getto d’acqua: insomma per l’utente non cambia nulla, o meglio cambia la sua bolletta, e ovviamente anche l’ambiente.

In media, ogni famiglia risparmierebbe circa 50 metri cubi d’acqua all’anno; facciamo la prova a moltiplicare tale dato per il totale delle famiglie italiane, e vedete un po’ cosa ne esce!

Ma si sa, in Italia si preferisce complicare il discorso, ingarbugliare la situazione, istituire commissioni d’inchiesta o "unità di crisi", con tanto di stipendi e gettoni di presenza, piuttosto che risolvere semplicemente il problema.

Lo stesso Acquedotto Pugliese ha preferito sperperare circa un milione di euro per festeggiare il centenario della sua nascita: avesse regalato un frangigetto a famiglia avrebbe fatto una figura mooolto più bella!

UFFICI POSTALI ALL’AMIANTO


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Sono ancora decine e decine i vecchi uffici postali, quelli tipo prefabbricato, per intenderci, le cui strutture sono letteralmente piene di amianto.

Sono stati costruiti negli anni 60-70, quando ci si era innamorati di tale composto, salvo poi scoprire la sua mortale cancerogenicità.

Il problema è che in Italia vige una rigida normativa anti-amianto, ma si continua a tollerare la presenza di questi uffici, nei quali clienti e lavoratori sono pericolosamente esposti.

I lauti bilanci delle Poste non permettono la dismissione di tali pericolose strutture?

A quando un urgente programma di riconversione di tali uffici?

Invitiamo tutti i consumatori interessati a segnalarci la presenza di questi fabbricati, in modo da denunciare poi la cosa alle competenti Autorità e ai Ministeri preposti.

FORUM TURISMO: QUELLO CHE CHIEDIAMO ALL’ASSESSORE OSTILIO


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La nostra associazione, firmataria del Protocollo d’Intesa sul Turismo, ha accolto l’invito dell’Assessorato Regionale al Turismo per la partecipazione al Forum del 19 e 20 Aprile, ma nel contempo ha provveduto ad effettuare alcune osservazioni e proposte, rimarcando che le stesse sono state già presentate ai Forum precedenti, su di esse lo stesso Assessore ha mostrato enorme interesse, ma non vi è ancora stata una loro pratica applicazione.

Eccole in sintesi:

Carta dei Servizi turistici: vanno definiti gli standards di qualità ai quali si devono attenere gli operatori turistici pugliesi, ovviamente di concerto con le associazioni dei consumatori;

Procedura di Conciliazione: va redatto un regolamento per l’applicazione di questa fondamentale modalità di risoluzione amichevole delle controversie fra operatori turistici e consumatori;

Trasporti: siccome tale settore è in stretta correlazione col sistema turistico, vanno stabilite politiche comuni atte a garantire il diritto alla mobilità, non solo pensando alle grandi infrastrutture, pur necessarie, ma anche privilegiando forme di turismo come lo “slow travel”, fatto soprattutto in bicicletta;

Enti Locali: i Comuni e le Province devono rivedere i Piani Urbani del Traffico, in funzione di privilegiare il trasporto pubblico e i turisti, e migliorare la rete viaria locale e interprovinciale ( si pensi all’autentico “tesoro ambientale” costituito dal Sub-Appenino dauno, ma con una viabilità assolutamente indecente!);

Turismo critico e consapevole: vanno effettuate campagne di educazione-informazione al turista in merito ai suoi diritti, possibilmente collegando alle A.P.T. e agli I.A.T. dei veri e propri uffici reclami, in collaborazione con le associazioni dei consumatori;

Turismo ecosostenibile: va promossa una campagna, anche utilizzando incentivi fiscali, per la riconversione energetica dell’industria alberghiera, alla stregua dell’esempio dell’Emilia Romagna, dove la gran parte degli stabilimenti balneari utilizza energia fotovoltaica ed eolica;

Ambiente: la regione si sta muovendo bene, aumentando le aree protette e i parchi, vero volano turistico, ma è ancora carente nella “politica del mare”. Anche qui l’esempio viene dall’Emilia Romagna, dove una convenzione con un Istituto Scientifico ha permesso il monitoraggio quotidiano dell’ecosistema marino, con un sistema di garanzia e di certificazione sulla balneabilità delle acque.

Ritenendo che tali misure, mettendo il turista e i suoi diritti al centro della politica turistica, possano sviluppare il settore in maniera esponenziale, si auspica un loro accoglimento da parte dell’Assessore.

Staremo a vedere.

LA POLIDREAM ASSOUTENTI CON L’I.P.C. ALL’EXPOLEVANTE


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Dal 19 al 22 aprile il padiglione 34 (Stand 80-83) dell’ExpoLevante ospiterà l’Istituto Pugliese del Consumo – Settore Commercio della Regione Puglia, nel quale è presente la nostra associazione, col progetto "La Puglia che viaggia conciliando".

Saranno distribuite la guida ufficiale del progetto e gli opuscoli, con l’obiettivo di sensibilizzare aziende dei trasporti e consumatori all’utilizzo della conciliazione quale forma di risoluzione delle controversie.

Inoltre verrà proiettato un filmato "sdrammatizzante" sul mondo dei trasporti, con Totò, Beppe Grillo, Mr. Bean e il Sig. Rossi.

Arrivederci all’Expo!