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Lo sportello del consumatore - Polidream - Page 38

MEDIASET: PREMIUM GALLERY O PREMIUM “TUNNEL”?


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Ancora una volta Mediaset è protagonista di un gioco poco pulito coi consumatori italiani, barando in maniera talmente palese che la cosa grida vendetta!

Una grande campagna pubblicitaria ha lanciato il pacchetto "Premium Gallery + Premium Calcio" a 179 euro, diventando praticamente l’unico modo di vedere le partite di calcio, e non consentendo invece ai tifosi di abbonarsi solamente a Premium Calcio. Insomma, si era e si è obbligati a comprare l’intero pacchetto.

Ma c’è un piccolo problema: il segnale di Premium Gallery non giunge ancora in gran parte d’Italia! E infatti sono centinaia i reclami giunti alla nostra associazione da parte di abbonati inviperiti, che non possono accedere ai servizi Gallery.

Se a questo si aggiunge che l’anno scorso il pacchetto sportivo costava solamente 129 euro e che il costo di ogni singolo evento è salito a 6 euro, si capisce come la rabbia tocchi livelli alti!

Chiediamo a Mediaset di attivare da subito il segnale di Premium Gallery in tutt’Italia, altrimenti deve variare l’importo della promozione e restituire gli importi in eccesso a chi ha già pagato. Se non lo facesse ci rivolgeremo immediatamente all’Antitrust.

Intanto la nostra associazione è impegnata, tramite i propri esperti tecnici, a reperire modalità alternative, ma sempre legali, per poter assistere alle partite di calcio di campionato e Champions League: informeremo a breve tutti i consumatori.

MEDIASET: PREMIUM GALLERY O PREMIUM “TUNNEL”?


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Ancora una volta Mediaset è protagonista di un gioco poco pulito coi consumatori italiani, barando in maniera talmente palese che la cosa grida vendetta!

Una grande campagna pubblicitaria ha lanciato il pacchetto "Premium Gallery + Premium Calcio" a 179 euro, diventando praticamente l’unico modo di vedere le partite di calcio, e non consentendo invece ai tifosi di abbonarsi solamente a Premium Calcio. Insomma, si era e si è obbligati a comprare l’intero pacchetto.

Ma c’è un piccolo problema: il segnale di Premium Gallery non giunge ancora in gran parte d’Italia! E infatti sono centinaia i reclami giunti alla nostra associazione da parte di abbonati inviperiti, che non possono accedere ai servizi Gallery.

Se a questo si aggiunge che l’anno scorso il pacchetto sportivo costava solamente 129 euro e che il costo di ogni singolo evento è salito a 6 euro, si capisce come la rabbia tocchi livelli alti!

Chiediamo a Mediaset di attivare da subito il segnale di Premium Gallery in tutt’Italia, altrimenti deve variare l’importo della promozione e restituire gli importi in eccesso a chi ha già pagato. Se non lo facesse ci rivolgeremo immediatamente all’Antitrust.

Intanto la nostra associazione è impegnata, tramite i propri esperti tecnici, a reperire modalità alternative, ma sempre legali, per poter assistere alle partite di calcio di campionato e Champions League: informeremo a breve tutti i consumatori.

AGOSTO, ACQUEDOTTO NON TI CONOSCO!


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Ancora una volta l’Acquedotto Pugliese colpisce ancora!

In piena estate invia la bolletta del secondo trimestre 2008, con una scadenza comoda comoda: il 23 AGOSTO!

Il che significa che dovremmo rinunciare alle meritate e agognate ferie per pagare la bolletta d’acqua. Ma soprattutto, nel caso dei condomini, per gli amministratori significa perdere tutti i primi giorni di agosto per fare i conti, e poi a ferragosto inseguire i condomini sotto gli ombrelloni per poter incassare le relative quote!

E’ da anni che ripetiamo ai vertici dell’Acquedotto Pugliese di evitare la scadenza agostana, tanto più che la ciclicità trimestrale delle fatture fa spontaneamente pensare a 4 scadenze veramente comode comode:

15 MARZO – 15 GIUGNO – 15 SETTEMBRE – 15 DICEMBRE

Sono 4 date che non darebbero fastidio a nessuno, perchè non toccano periodi di ferie o di festività pasquali o natalizie.

Rilanciamo la proposta all’AQP, sperando di essere ascoltati. Intanto chiediamo ufficialmente che la scadenza del 23 agosto venga spostata al 15 settembre, senza che vengano addebitati interessi di mora a nessun utente.

RISTORANTI: BASTA COL COPERTO!


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E’ l’ennesima quota fissa all’italiana, l’ennesimo dazio da pagare "giusto per". Come i canoni del telefono o della luce, come le quote d’iscrizione alle palestre o ai corsi di danza.

Stiamo parlando del "coperto" al ristorante, di quei 4 o 5 euro che il consumatore paga "comunque". E’ un costo assolutamente odioso, che viene abbondamente coperto (è il caso di dirlo) dal costo del pasto che, da quando c’è l’euro, è arrivato alle stelle!

Un primo, un secondo e la frutta costano in una trattoria 30 euro a testa,  ma anche 100 euro nei ristoranti rinomati, e il ristoratore ha pure la faccia di chiedere il coperto, cioè di chiedere il costo del cestino di pane o della pulizia di tovaglie e tovaglioli!

Due anni fa la Regione Lazio ha emanato una legge a tal proposito, che ha di fatto abolito questo balzello.

Noi non vogliamo che quest’abolizione sia un atto di forza, preferiremmo che venga aperto un tavolo di concertazione. Per questo rivolgiamo un appello alle categorie commerciali, alla ConfCommercio, alla ConfEsercenti, e chiediamo loro pubblicamente di prendere una decisione che rimarrebbe storica:

ANNULLARE IL COPERTO!

RISTORANTI: BASTA COL COPERTO!


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E’ l’ennesima quota fissa all’italiana, l’ennesimo dazio da pagare "giusto per". Come i canoni del telefono o della luce, come le quote d’iscrizione alle palestre o ai corsi di danza.

Stiamo parlando del "coperto" al ristorante, di quei 4 o 5 euro che il consumatore paga "comunque". E’ un costo assolutamente odioso, che viene abbondamente coperto (è il caso di dirlo) dal costo del pasto che, da quando c’è l’euro, è arrivato alle stelle!

Un primo, un secondo e la frutta costano in una trattoria 30 euro a testa,  ma anche 100 euro nei ristoranti rinomati, e il ristoratore ha pure la faccia di chiedere il coperto, cioè di chiedere il costo del cestino di pane o della pulizia di tovaglie e tovaglioli!

Due anni fa la Regione Lazio ha emanato una legge a tal proposito, che ha di fatto abolito questo balzello.

Noi non vogliamo che quest’abolizione sia un atto di forza, preferiremmo che venga aperto un tavolo di concertazione. Per questo rivolgiamo un appello alle categorie commerciali, alla ConfCommercio, alla ConfEsercenti, e chiediamo loro pubblicamente di prendere una decisione che rimarrebbe storica:

ANNULLARE IL COPERTO!

REGIONE: IL PIANO VA SANO E LONTANO?


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Saranno state ascoltate le nostre istanze in merito al Piano della Salute, che si attende da 3 anni e che è stato rimandato a settembre?

Non sembra, dalle prime notizie che circolano. L’assessore alla Salute e tutta la Giunta Regionale sembrano intenti sempre a tagliare qui e là soltanto posti letto, a cambiare denominazione a qualche ospedale, a chiudere reparti, etc. etc. Insomma, ci pare che la tutela della salute dei pugliesi sia l’ultima delle preoccupazioni dei politici regionali.

Noi avevamo chiesto una serie di novità sostanziali e formali che dessero una scossa al sistema sanitario, sia per andare incontro alle giuste esigenze dei pazienti, sia per ottimizzare le risorse. Le sintetizziamo schematicamente:

PARTECIPAZIONE UTENTI A TUTTA L’ATTIVITA’ SANITARIA;

APERTURA UFFICI RECLAMI IN TUTTE LE SEDI AASSLL E IN TUTTI GLI OSPEDALI;

– ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA DI CONCILIAZIONE PER LA RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE;

– REVISIONE DELLA CARTA DEI SERVIZI, CON RIMBORSI CERTI A FAVORE DEGLI UTENTI INSODDISFATTI;

TEMPI DELLE LISTE D’ATTESA PREDETERMINATI, CON BONUS ALL’UTENTE IN CASO DI MANCATO RISPETTO DEI TEMPI;

OSPEDALI COME ALBERGHI, CON LA POSSIBILITA’ DI ASSEGNAZIONE DELLE "STELLE", A SECONDA DEL VOTO DATO DAI PAZIENTI AL MOMENTO DELLA DIMISSIONE;

ABOLIZIONE DEL TICKET DI PRONTO SOCCORSO;

ASTE TELEMATICHE PER L’ACQUISTO DI FARMACI, CHE DANNO UN  RISPARMIO MEDIO DEL 30% RISPETTO ALL’ACQUISTO TRADIZIONALE;

DIFFUSIONE DEI MEDICINALI EQUIVALENTI, CON COSTO NETTAMENTE INFERIORE AI FARMACI "GRIFFATI";

– SERVIZIO DEI MEDICI GENERICI DA GARANTIRE ANCHE NEI WEEK-END;

CONTINUITA’ FRA I VARI LIVELLI ASSISTENZIALI;

– ATTIVAZIONE DI GRANDI PIANI PER LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE PIU’ DIFFUSE;

– DOTAZIONE DI DEFIBRILLATORI PRESSO LE FARMACIE.

Noi riteniamo che queste proposte migliorerebbero di gran lunga il servizio sanitario, evitando la malasanità, gli errori in corsia, le tragedie come quella di Castellaneta, sulla quale è stato calato il sipario, e nello stesso tempo farebbero risparmiare fior di quattrini alle casse regionali.

Staremo a vedere a settembre!

LO SFUSO E LA SPINA, DUE AMICI DEI CONSUMATORI


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Stanno finalmente prendendo piede, anche in zone dove meno te l’aspetti (vedi Napoli), e sono due amici stretti stretti dei consumatori e dell’ambiente.

Vi presentiamo lo "sfuso" e la "spina", ovvero la merce senza imballaggi e a costi ridotti.

Sono ormai decine e decine i negozi che vendono solo merce sfusa, dai legumi al caffè, dallo zucchero alla pasta. E sono anche tanti gli esercenti, fra cui i centri commerciali, che offrono finalmente i detersivi o prodotti della casa alla "spina". E si moltiplicano anche gli esempi del latte venduto direttamente alla stalla.

Insomma un fiorire di iniziative che fa bene all’ambiente, perchè si eliminano tonnellate di imballaggi, che è la ricetta più intelligente per risolvere il problema dei rifiuti (sempre della serie "vedi Napoli"), e nel contempo si dà un taglio netto al carovita perchè, inutile dirlo, la merce venduta così costa molto di meno.

Se a tutto questo si aggiunge il ritorno della spesa presso le bancarelle dei mercati rionali, il moltiplicarsi dei Gruppi di Acquisto Solidale e la nascita di numerosi "farmers market", ovvero i negozi "dal produttore al consumatore", allora si capisce che sta nascendo un movimento spontaneo che dice no alla globalizzazione selvaggia, alla spesa voluttuaria, ai prezzi alti, ai prodotti griffati, agli OGM e agli imballaggi inutili.

Peccato che di tutto questo non c’è traccia nella nostra regione! Sì, perchè questo moltiplicarsi di iniziative è tutto, o quasi, fuori della Puglia. Sarà perchè le altre regioni stanno sponsorizzando tali iniziative, anche rivedendo le Leggi sul Commercio, mentre la Giunta Regionale pugliese è intenta a far aprire più centri commerciali e a tenere i negozi aperti di domenica? Insomma, la nostra Regione è in tutt’altre faccende affacendata, nonostante abbia sfornato anche una buona Legge sui Consumatori non più tardi di due anni fa.

La solita legge all’italiana, come l’arte: la si fa e la si mette da parte!

CARO-PETROLIO, QUELLO CHE I CONSUMATORI POSSONO FARE


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La crisi dei prezzi dei carburanti qualcosa di positivo ce l’ha, perchè sta imponendo all’attenzione di tutti i consumatori i loro stili di vita sbagliati, non solo nei confronti delle loro tasche, ma anche verso l’ambiente.

Qualche automobilista, obtorto collo, sta cominciando a capire che l’autovettura va presa solo quando serve veramente, che i mezzi di trasporto pubblico sono una valida alternativa e che per circolare in città o in paese bastano le due ruote o i due piedi.

FINALMENTE, diciamo noi, che queste cose le abbiamo consigliate in tempi non sospetti!

Ma si può fare  di più anche quando si è costretti a prendere la propria auto.

L’ENEA ha stimato in 400 litri di benzina e in 700 litri di gasolio il risparmio di carburante per l’auto, se l’automobilista ha uno stile calmo di guida, se sceglie correttamente la marcia, se ha una manutenzione regolare del motore ed una corretta pressione dei pneumatici. Quindi niente brusche frenate o accelerazioni, niente grandi velocità e controllo periodico dell’automezzo: questi i semplici segreti per risparmiare la bellezza di 600 euro di benzina o di 1.000 euro di gasolio all’anno!

In attesa di ribassi del carburante, e soprattutto della comparsa delle auto ad idrogeno, vi sembra poco risparmiare così tanto e con pochissimi sacrifici?

CARO-CARBURANTI, IL FISCO FACCIA UN PASSO INDIETRO!


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L’inflazione galoppante, il pieno all’auto che costa sempre di più, la spesa che è un’impresa. Mentre il governo pensa alla legge bloccaprocessi, piuttosto che ad una norma bloccaprezzi.

Questo il quadro di una situazione economica letteralmente impazzita, che sta mettendo alle corde i bilanci delle famiglie. E forse il peggio deve ancora arrivare, se è vero com’è vero che la crisi dei mutui americani irromperà in autunno anche in Europa.

Ci sono cose, però, che si possono fare subito, IMMEDIATAMENTE! E il buon esempio non può che partire dal governo e dalle sue entrate fiscali. Immaginiamo solo per un momento quanto ha incassato il fisco italiano, che pesa al 65% su ogni litro di carburante, sugli ultimi aumenti di benzina e gasolio, che in 2 mesi si sono impennati di circa 30 eurocentesimi al litro. Che fine hanno fatto e fanno questi inaspettati surplus di incassi?

E allora, è inutile riempire fiumi di parole e di articoli di giornali per descrivere la contingenza economica. Parole che servono solo a complicare furbescamente le cose per nascondere la verità. Che è una sola: lo Stato deve fare uno, due passi indietro, deve abbassare le tasse sui carburanti!

Avremmo due effetti immediati: la ripresa dei consumi e la riduzione dei prezzi di tutte le merci, dato che viaggiano tutte su gomma, e quindi aumentano all’aumentare del prezzo della benzina.

Inutile aggiungere che il fisco non ci perderebbe un centesimo, perchè il mancato introito sui carburanti sarebbe compensato dalle imposte pagate dai consumatori all’atto degli acquisti e da quelle versate in più dalle imprese, che finalmente vedrebbero comunque innalzarsi la curva degli incassi.

E’ una ricetta semplice, forse banale, ma è l’unica per uscire dall’impasse, anzi dal tracollo economico che ci sta vedendo tutti spettatori impotenti.

CARO-CARBURANTI, IL FISCO FACCIA UN PASSO INDIETRO!


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L’inflazione galoppante, il pieno all’auto che costa sempre di più, la spesa che è un’impresa. Mentre il governo pensa alla legge bloccaprocessi, piuttosto che ad una norma bloccaprezzi.

Questo il quadro di una situazione economica letteralmente impazzita, che sta mettendo alle corde i bilanci delle famiglie. E forse il peggio deve ancora arrivare, se è vero com’è vero che la crisi dei mutui americani irromperà in autunno anche in Europa.

Ci sono cose, però, che si possono fare subito, IMMEDIATAMENTE! E il buon esempio non può che partire dal governo e dalle sue entrate fiscali. Immaginiamo solo per un momento quanto ha incassato il fisco italiano, che pesa al 65% su ogni litro di carburante, sugli ultimi aumenti di benzina e gasolio, che in 2 mesi si sono impennati di circa 30 eurocentesimi al litro. Che fine hanno fatto e fanno questi inaspettati surplus di incassi?

E allora, è inutile riempire fiumi di parole e di articoli di giornali per descrivere la contingenza economica. Parole che servono solo a complicare furbescamente le cose per nascondere la verità. Che è una sola: lo Stato deve fare uno, due passi indietro, deve abbassare le tasse sui carburanti!

Avremmo due effetti immediati: la ripresa dei consumi e la riduzione dei prezzi di tutte le merci, dato che viaggiano tutte su gomma, e quindi aumentano all’aumentare del prezzo della benzina.

Inutile aggiungere che il fisco non ci perderebbe un centesimo, perchè il mancato introito sui carburanti sarebbe compensato dalle imposte pagate dai consumatori all’atto degli acquisti e da quelle versate in più dalle imprese, che finalmente vedrebbero comunque innalzarsi la curva degli incassi.

E’ una ricetta semplice, forse banale, ma è l’unica per uscire dall’impasse, anzi dal tracollo economico che ci sta vedendo tutti spettatori impotenti.