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Lo sportello del consumatore - Polidream - Page 37

NOTTI BIANCHE, MORTI NERE


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Anche quest’anno il bilancio degli incidenti stradali notturni è semplicemente tremendo. Un bollettino di guerra vero e proprio.

Ma il lato peggiore della faccenda non è solo il lassismo delle pubbliche istituzioni; la cosa più schifosa è che le stesse Istituzioni organizzano le fatidiche "notti bianche", per poi magari piangere i morti e magari fare anche campagne di educazione stradale!

Siamo all’ipocrisia più nera, all’incoerenza assoluta!

Sono solo due le misure da prendere subito, senza cincischiare e senza menare il can per l’aia:

chiudere tutti i locali, comprese le discoteche, a mezzanotte;

azionare su tutte le auto il dispositivo che blocca la velocità a 110 all’ora.

Chi l’ha detto che per divertirsi occorrono le ore piccole? Tanto più che questa moda della movida cozza maledettamente con l’orologio biologico dell’uomo, i cui ormoni regolatori del sonno, la serotonina e la melatonina, hanno un ciclo che va dalle ore 22 alle ore 24: cioè, tradotto in soldoni, occorre andare a nanna massimo a mezzanotte, l’una con l’ora legale.

E poi, chi l’ha detto che devono esistere automobili che devono sfrecciare a velocità non consentite nemmeno dal Codice della Strada?

Allora, bando alle ciance: se si vuole fare sul serio, se si vuole fermare la carneficina, i Prefetti e tutte le Autorità preposte devono avere il coraggio, anzi il dovere, di prendere queste misure!

NOTTI BIANCHE, MORTI NERE


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Anche quest’anno il bilancio degli incidenti stradali notturni è semplicemente tremendo. Un bollettino di guerra vero e proprio.

Ma il lato peggiore della faccenda non è solo il lassismo delle pubbliche istituzioni; la cosa più schifosa è che le stesse Istituzioni organizzano le fatidiche "notti bianche", per poi magari piangere i morti e magari fare anche campagne di educazione stradale!

Siamo all’ipocrisia più nera, all’incoerenza assoluta!

Sono solo due le misure da prendere subito, senza cincischiare e senza menare il can per l’aia:

chiudere tutti i locali, comprese le discoteche, a mezzanotte;

azionare su tutte le auto il dispositivo che blocca la velocità a 110 all’ora.

Chi l’ha detto che per divertirsi occorrono le ore piccole? Tanto più che questa moda della movida cozza maledettamente con l’orologio biologico dell’uomo, i cui ormoni regolatori del sonno, la serotonina e la melatonina, hanno un ciclo che va dalle ore 22 alle ore 24: cioè, tradotto in soldoni, occorre andare a nanna massimo a mezzanotte, l’una con l’ora legale.

E poi, chi l’ha detto che devono esistere automobili che devono sfrecciare a velocità non consentite nemmeno dal Codice della Strada?

Allora, bando alle ciance: se si vuole fare sul serio, se si vuole fermare la carneficina, i Prefetti e tutte le Autorità preposte devono avere il coraggio, anzi il dovere, di prendere queste misure!

SCUOLA, L’INIZIO FEDERALE


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Il federalismo e la liberalizzazione, due parole che ormai vanno di moda sia a destra che a sinistra, hanno fatto irruzione anche nel mondo scolastico.

E infatti, non solo ogni Regione ha il suo calendario scolastico, ma addirittura ogni Istituto può farsi un calendario su misura. E così, mentre la Regione Puglia ha deciso l’inizio scolastico al 15 settembre, vi sono scuole che sono già partite il 3 settembre, altre apriranno l’8 settembre, e qualcuna invece andrà anche oltre il 15 del mese!

L’unica misura più o meno federale che andava presa, e si tratta di "federalismo metereologico", è l’apertura anticipata al nord e posticipata al sud, perchè tanto, col caldo che fa, il mese di settembre passa senza fare quasi nulla negli istituti meridionali. Ma ovviamente, il buon senso non va più al governo da qualche decennio!

L’ultima considerazione amara è che, ancora una volta, anche la Regione Puglia, o meglio l’Assessore Regionale all’Istruzione, non ha concertato il calendario scolastico con le associazioni dei consumatori, che rappresentano sia i genitori che gli stessi studenti. Eppure l’Assessore sa benissimo che c’è una Legge Regionale, la n. 12/06, che impone la concertazione in tal caso.

Ignoranza? Negligenza? Pigrizia estiva? E che ne sappiamo! Sappiamo solo che è l’ennesima misura illegittima!

ALITALIA… E I CONSUMATORI STANNO A GUARDARE!


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L’Alitalia sta per essere salvata da una cordata all’italiana, e ovviamente si sono aperti una serie di tavoli di concertazione. Li vediamo un po’ tutti alla TV, dal Commissario Fantozzi al capo della cordata, Colaninno, dagli imprenditori agli esponenti del governo, dalle rappresentanze dei piloti ai sindacati.

Indovinate un po’ chi manca? Ma ovviamente i consumatori, ovvero i passeggeri che da decenni sostengono le casse dell’Alitalia, ovvero la grande massa di piccoli risparmiatori che da decenni foraggiano in Borsa la compagnia di bandiera, ovvero i contribuenti italiani che con le loro tasse da decenni sostengono finanziariamente l’Alitalia, coprendo i vari "buchi", come sta succedendo proprio in questi giorni, poichè i debiti verranno ripianati proprio dalla collettività.

Possibile che non si riesca ancora a capire che a questi benedetti tavoli di concertazione devono essere rappresentati anche i consumatori, tramite le associazioni che li rappresentano?

Eppure sono ormai passati 10 anni dall’istituzione del Consiglio Nazionale dei Consumatori ed Utenti, la cui sede è proprio presso il Ministero dello Sviluppo Economico, preposto a trattare la questione "Alitalia"!

Possibile che gli imprenditori, che rappresentano nel caso Alitalia poche decine di industriali, e i sindacati, che rappresentano qualche decina di migliaio di posti di lavoro, possono partecipare alla trattativa; e le associazioni dei consumatori, che rappresentano milioni di passeggeri, risparmiatori e contribuenti, non possono decidere un bel nulla?

SE QUESTA E’ DEMOCRAZIA…….!!!

ALITALIA… E I CONSUMATORI STANNO A GUARDARE!


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L’Alitalia sta per essere salvata da una cordata all’italiana, e ovviamente si sono aperti una serie di tavoli di concertazione. Li vediamo un po’ tutti alla TV, dal Commissario Fantozzi al capo della cordata, Colaninno, dagli imprenditori agli esponenti del governo, dalle rappresentanze dei piloti ai sindacati.

Indovinate un po’ chi manca? Ma ovviamente i consumatori, ovvero i passeggeri che da decenni sostengono le casse dell’Alitalia, ovvero la grande massa di piccoli risparmiatori che da decenni foraggiano in Borsa la compagnia di bandiera, ovvero i contribuenti italiani che con le loro tasse da decenni sostengono finanziariamente l’Alitalia, coprendo i vari "buchi", come sta succedendo proprio in questi giorni, poichè i debiti verranno ripianati proprio dalla collettività.

Possibile che non si riesca ancora a capire che a questi benedetti tavoli di concertazione devono essere rappresentati anche i consumatori, tramite le associazioni che li rappresentano?

Eppure sono ormai passati 10 anni dall’istituzione del Consiglio Nazionale dei Consumatori ed Utenti, la cui sede è proprio presso il Ministero dello Sviluppo Economico, preposto a trattare la questione "Alitalia"!

Possibile che gli imprenditori, che rappresentano nel caso Alitalia poche decine di industriali, e i sindacati, che rappresentano qualche decina di migliaio di posti di lavoro, possono partecipare alla trattativa; e le associazioni dei consumatori, che rappresentano milioni di passeggeri, risparmiatori e contribuenti, non possono decidere un bel nulla?

SE QUESTA E’ DEMOCRAZIA…….!!!

MA LA TARA ESISTE ANCORA?


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Vi ricordate le lezioni alle scuole elementari, quando ci spiegavano il peso netto, quello lordo e la tara?

Ebbene, quando andate da un salumiere, da un fruttivendolo, da un panificio, dovete dimenticare quelle lezioni!

La tara e il peso netto non esistono più. E’ vivo e vegeto solo il peso lordo!

Lungi da noi l’idea di generalizzarre e di drammatizzare, ma non è possibile assistere a scene come quella di una carta, magari doppia, fatta pagare allo stesso prezzo del prosciutto di Parma in essa contenuto!

Sono centinaia le segnalazioni che ci giungono dai consumatori di tutta Puglia, che reclamano proprio questi mille episodi quotidiani di piccole angherie.

Se è vero che sono tantissimi, sicuramente la stragrande maggioranza, i commercianti che fanno il cosiddetto "buon peso", togliendo dal conto non solo la tara, ma anche di più, ci sono nello stesso tempo tantissimi piccoli esercenti che fanno ancora i furbi, danneggiando pesantemente l’ottima immagine dei bottegai italiani.

La stessa immagine che ne abbiamo noi, gli unici fra le associazioni dei consumatori a tutelarli contro le grandi catene commerciali e gli stessi Enti Locali, che remano contro di loro. Ma proprio per questo i commercianti "buoni" devono loro stessi emarginare e denunciare quelli "cattivi".

E a chi controlla, Guardia di Finanza in primis, spetta il compito di sanzionare duramente questi comportamenti, non solo quelli relativi alla mancata emissione di scontrini

APERTURE DOMENICALI, AVEVAMO RAGIONE!


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Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune di Bari contro la precedente decisione del TAR Puglia, che aveva invece dato ragione alla decisione della Regione Puglia di liberalizzare totalmente le aperture domenicali dei centri commerciali.

D’ora in poi saranno i Comuni a decidere tali aperture, e non la Regione.

E’ una notizia che accogliamo con gioia, e ringraziamo a tal proposito il Sindaco di Bari per aver combattuto una battaglia contro queste benedette domeniche passate fra gli scaffali e i parcheggi degli ipermercati.

Ricordate, eravamo stata l’unica associazione dei consumatori ad aver osteggiato il provvedimento regionale, soprattutto perchè contrari alla domenica passata a fare la spesa, e non invece in famiglia, in un bosco, nel museo.

Speriamo che adesso si possa aprire un confronto sereno fra le parti, privo di posizioni aprioristiche, di presunto modernismo e di pseudoliberalizzazione. Occorre tornare a vedere gli interessi primari, sia dei consumatori che dei lavoratori, e non quelli delle grandi multinazionali, che hanno tutto da guadagnare da un consumatore pronto solo a spendere e ad indebitarsi, magari tralasciando anche gli affetti familiari e i veri valori della vita.

LA VITA NON E’ SOLO BUSINESS!

APERTURE DOMENICALI, AVEVAMO RAGIONE!


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Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune di Bari contro la precedente decisione del TAR Puglia, che aveva invece dato ragione alla decisione della Regione Puglia di liberalizzare totalmente le aperture domenicali dei centri commerciali.

D’ora in poi saranno i Comuni a decidere tali aperture, e non la Regione.

E’ una notizia che accogliamo con gioia, e ringraziamo a tal proposito il Sindaco di Bari per aver combattuto una battaglia contro queste benedette domeniche passate fra gli scaffali e i parcheggi degli ipermercati.

Ricordate, eravamo stata l’unica associazione dei consumatori ad aver osteggiato il provvedimento regionale, soprattutto perchè contrari alla domenica passata a fare la spesa, e non invece in famiglia, in un bosco, nel museo.

Speriamo che adesso si possa aprire un confronto sereno fra le parti, privo di posizioni aprioristiche, di presunto modernismo e di pseudoliberalizzazione. Occorre tornare a vedere gli interessi primari, sia dei consumatori che dei lavoratori, e non quelli delle grandi multinazionali, che hanno tutto da guadagnare da un consumatore pronto solo a spendere e ad indebitarsi, magari tralasciando anche gli affetti familiari e i veri valori della vita.

LA VITA NON E’ SOLO BUSINESS!

TIM E VODAFONE, L’AUTORITY INTERVIENE


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Finalmente l’Autority delle Comunicazioni, dopo le proteste di tutte le associazioni dei consumatori, è intervenuta sulla questione degli improvvisi aumenti di tariffa, operati da TIM e Vodafone, aprendo un’apposita istruttoria.

Ricordiamo che qualche settimana fa alla quasi totalità dei clienti TIM e Vodafone è giunto un SMS, nel quale si annunciavano le cancellazioni delle tariffe vecchie e l’attivazione di aumenti di tariffa fra il 30 e il 50%. Ovviamente, è anche inutile ricordare che il consumatore è libero di disdettare immediatamente il contratto e di aprirne uno nuovo con un altro operatore. Ma ormai di operatori buoni non è rimasto nessuno, si assomigliano tutti, sia nelle tariffe che nelle condizioni contrattuali.

Francamente, però, l’azienda che ci ha colpiti di più è stata la TIM perchè, mentre con Vodafone non esiste alcun protocollo d’intesa, con la TIM invece il protocollo c’è, è stato sottoscritto con tutte le associazioni dei consumatori, è quasi decennale, e prevede pure la procedura di conciliazione. Quindi ci saremmo aspettati dai vertici della TIM la convocazione di un tavolo di concertazione, prima dell’aumento "ex abrupto" delle tariffe. Così non è stato, purtroppo, e siamo stati costretti a denunciare l’accaduto sia a giornali e televisioni che all’Autority.

L’Autority, per la verità, ci ha messo un po’ di tempo prima di aprire la procedura di istruttoria, e questo denota una certa sudditanza di tale Organismo rispetto agli operatori telefonici.

Comunque attendiamo fiduciosi il responso finale dell’Autorità.

RIFIUTI IN PUGLIA: NAPOLI E’ VICINA!


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Forse quello della Puglia sarà un trucco per far celebrare il prossimo Consiglio dei Ministri a Bari, ma stiamo riuscendo nel difficile intento di raggiungere la Campania, in quanto a rifiuti in strada e discariche stracolme.

Si può tranquillamente affermare che in tre anni di nuovo governo regionale su questo fronte si è fatto ben poco. Non solo. Non riusciamo nemmeno a scorgere un po’ di sana preoccupazione sia nel nostro assessore regionale all’ambiente, sia nel nostro presidente regionale.

Forse perchè la Regione Puglia ha demandato tali compiti alle Province? E le Province a loro volta hanno delegato le Autorità di Bacino? E le Autorità di Bacino hanno incaricato i Comuni? E i Comuni, hanno appaltato il servizio ad apposite Ditte Private? E le Ditte hanno subappaltato? E alla fine, comunque, ad essere danneggiati sono sempre e solo i cittadini?

UN VERO E PROPRIO "DISCARICABARILE"!

Sta di fatto che la situazione è drammatica: sono ormai decine i Comuni con l’immondizia per strada, e tutti gli Enti preposti non adottano lo straccio di un provvedimento serio e duraturo, che ponga fine a questa situazione da terzo mondo.

Noi abbiamo fatto da anni alcune proposte a Regione, Province e Comuni, che potrebbero sbloccare la situazione. Eccole, in sintesi:

         raccolta differenziata di plastica, vetro, carta e alluminio da effettuarsi giornalmente a domicilio in un’unica busta, con separazione dei materiali a cura della ditta che gestisce il servizio di raccolta;

         raccolta differenziata dei residui organici, trasformabili in compost, da effettuarsi giornalmente a domicilio e con materiale interamente biodegradabile (vedi mater-Bi o buste in mais);

         incentivo fiscale per chi effettua tali raccolte, computato direttamente sulla TARSU;

         creazione di oasi ecologiche comunali per materiali più ingombranti (legno, elettrodomestici, etc.);

         sostituzione delle inquinanti buste per la spesa con sacchetti ecologici biodegradabili o, meglio ancora, con le vecchie sporte in iuta, magari sponsorizzate dalla stessa Provincia e consegnate a tutte le famiglie;

         diminuzione degli imballaggi, coinvolgendo le Aziende presenti nella provincia e proponendo loro modi più ecologici di confezionare i loro prodotti (si pensi che la stessa azienda del Presidente della Provincia di Bari, Divella, confeziona la pasta in buste difficilmente riciclabili!);

         campagne di educazione ad una gestione nuova dei rifiuti, rivolte soprattutto ai cittadini, ma da effettuarsi a ciclo continuo e in ogni comune;

         campagne di educazione per le stesse Istituzioni, a partire dagli Enti Locali, che tuttora non danno l’esempio ai cittadini, separando e differenziando i loro stessi rifiuti (vedi la carta!);

         capitolati delle gare d’appalto scritti insieme a nuclei di valutazione con rappresentanti di associazioni ambientaliste e dei consumatori.

SPERIAMO DI NON RICEVERE L’ENNESIMO RIFIUTO!