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Lo sportello del consumatore - Polidream - Page 36

LA TASSA RIFIUTI DEVE DIMINUIRE


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Quasi tutti i Comuni della Puglia stanno già pensando ad un bell’aumento della tassa dei rifiuti per il 2009, alla faccia della lettera del Presidente Vendola, che ha promesso riduzioni per i Comuni che effettuano la raccolta differenziata.

Ovviamente gli Enti Locali piangono, come al solito, i mancati trasferimenti di finanziamenti da parte dello Stato, la perdita del gettito dell’ICI sulla prima casa e le maggiori spese per appaltare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Ma i costi non devono e non possono aumentare, se si fa per bene la raccolta differenziata e se si danno incentivi per le aziende che eliminano gli imballaggi. Non solo così si va meno in discarica, ma addirittura il Comune guadagnerebbe nella rivendita di carta, plastica, vetro, alluminio e quant’altro ai Consorzi specializzati.

E’ una ricetta semplice, ma ovviamente di più difficile applicazione rispetto alla misura ancora più facile con cui pareggiare i costi, ovvero aumentare la tassa.

Occorre solo organizzare bene il servizio di raccolta differenziata, che deve essere possibilmente porta e porta e non costituire un intralcio per la vita domestica: per esempio, gli utenti potrebbero avere solo due buste, una per i rifiuti rivolti al compost, e l’altra per tutto il resto; poi provvederà la Ditta appaltante a separare la plastica dalla carta, dal vetro, etc.etc. Dopodichè il Comune applicherebbe uno sconto sulla tassa per ogni busta ritirata, e solo allora i cittadini sarebbero incentivati a separare tutto, ma veramente tutto, in modo da portare al classico cassonetto quasi nulla. Ovviamente, la stessa cosa va fatta per tutte le attività commerciali, particolarmente colpite dalla tariffa della tassa rifiuti, incentivandole alla differenziazione.

Dulcis in fundo, i Sindaci dovrebbero dare incentivi fiscali anche alle Aziende locali che fanno a meno degli imballaggi, in modo da produrre meno rifiuti già a monte.

Con questo serio programma di riconversione della politica dei rifiuti, non solo la discarica comincia ad essere meno carica, ma la tassa dei rifiuti va giù, e non su!

La nostra associazione si rivolge all’ANCI, alle Province e alla Regione: emanino direttive precise a tal proposito, altrimenti saremmo costretti a manifestazioni popolari in caso di aumenti di tassa!

BANCHE E DEPOSITI: L’EUROPA NON TUTELA I RISPARMIATORI!


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Tutti si stanno precipitando, Presidente del Consilvio in testa, a rassicurare i risparmiatori italiani in questo periodo di crisi nera: NESSUNO PERDERA’ UN EURO!

Noi ci limiteremmo ad un più moderato e lirico "Nessun dorma, affinchè non si perda un euro!"; ma in realtà i buoi sono già scappati, e chiudere adesso le stalle è troppo tardi!

Affermare che nessuno perderà quattrini in questa fase è una grossa bugia, perchè la gran parte degli investitori ha già perso tantissime risorse. E parliamo di piccoli azionisti, di obbligazionisti, di quote di fondi comuni, insomma di quasi tutti i depositi di titoli.

La normativa italiana protegge i correntisti, e solo loro, fino a 103.000 euro; per il resto non vi è alcun ammortizzatore o rete di protezione. Quindi come si fa a dire che nessuno ci perderà?

In verità, qualcuno sta perdendo. Anzi, più di qualcuno. Innanzitutto, il "sogno americano" di Bush, basato sull’economia fasulla, sulla "finanza creativa", fatta di scatole cinesi in borsa, e non di lavoro e di impresa pura. Se l’amministrazione di destra giunge a manovre "comuniste", come quella di nazionalizzare le banche e le assicurazioni in fallimento, qualche autocritica Bush se la dovrebbe pur fare!

Ma, più degli U.S.A., ci sta perdendo la pseudo-Unione Europea, che ha federato 27 paesi solo ed unicamente sulla moneta, ovvero l’euro, ma a tutt’oggi ha ancora 27 normative diverse in tema finanziario e bancario! Il che significa "si salvi chi può", quando arriva la crisi!

Gli ammortizzatori, gli organismi di controllo, le reti di protezione, le normative, i diritti dei risparmiatori: su questi temi l’Europa unita non esiste! Ognuno ha le sue leggine, ognuno ha sistemi di controllo e di difesa diversissimi, ognuno insomma va per conto suo.

"Abbiamo fatto l’euro, ora bisogna fare gli europei" direbbe Cavour. Ma qui non si tratta di fare gli europei, quanto di unificare tutto il sistema delle normative e dei diritti in tema finanziario, in modo che il cittadino di Stoccolma sia tutelato come quello di Siracusa.

Di questo i nostri eurodeputati non si sono preoccupati, e non ci pensano minimamente!

E allora, ci chiediamo, vogliamo imitarli alle prossime, ennesime, inutili elezioni europee del 2009? Vogliamo non pensarci minimamente?!

PANNI: LE POSTE IN PANNE!


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Si stenta veramente a crederci, ma la notizia è vera!

A Panni, in provincia di Foggia, piccolo comune del subappennino dauno, l’ufficio postale si è trasferito in un camper!

A causa di lavori che hanno interessato la "vera" sede, PosteItaliane ha pensato bene di traslocare armi e bagagli in un caravan. Ovviamente, gli utenti devono fare la fila fuori, all’aperto, e si tenga conto che parliamo di un paese a 800 metri sul livello del mare, dove già fa freddo e dove ovviamente piove!

Quanto durerà questa situazione straordinaria? Fino alla fine dei lavori, risponde PosteItaliane.

Ma stiamo scherzando? La Posta non ha i quattrini per affittare temporaneamente un altro locale?

Chiediamo ufficialmente a PosteItaliane, Azienda con la quale anche la nostra associazione ha stipulato da anni un protocollo d’intesa, di fare retromarcia e di dare un ufficio più decoroso ai cittadini di Panni, che non sono certo cittadini di serie B.

E la prossima volta (speriamo non ci sia!) contiamo su una concertazione prima di decisioni sballate!

899, VITTORIA!


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Come da noi preannunciato a luglio scorso, dal 1° ottobre finalmente tutti i numeri speciali, dal 899 al 166, dal 709 al 144, sono automaticamente disabilitati dalle linee telefoniche. Solo chi vorrà attivarli potrà farlo contattando il proprio gestore e facendone esplicita richiesta.

Insomma, dopo il rovescio del diritto, torna il diritto vero.

E’ una vittoria dei consumatori, dopo anni di battaglie e migliaia di bollette contestate.

Ci resta un solo timore, e per questo avremmo preferito una normativa ancora più drastica (del tipo "aboliamo tutti i numeri speciali"): e se i truffatori del 899 migrassero su altre numerazioni?

IN PIAZZA CONTRO IL CAROVITA


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Domani 18 settembre 2008 le associazioni dei consumatori, tutte insieme, manifestano contro il carovita in numerose città italiane. In Puglia il ritrovo è a Lecce, in Piazza Mazzini. A Roma, invece, c’è un sit-in davanti a Montecitorio. L’intenzione è quella di sollecitare il governo a prendere misure immediate per fronteggiare il galoppante carovita. Ecco, in sintesi, le proposte del cartello delle associazioni:

1. Prezzi e tariffe

– Provvedimento straordinario di moratoria di prezzi e tariffe fino al 30 giugno 2009.

– Tariffa sociale elettrica, estesa anche al gas e Iva sul gas metano al 10% anche per il riscaldamento.

2. Scuola

– Sanzioni per scuole e insegnanti che non rispettano i tetti di spesa per i libri di testo.

– Incentivare l’utilizzo dei libri in comodato d’uso e il mercato dell’usato.

– Possibilità di scaricare i libri da internet (e-book), con il solo pagamento dei diritti d’autore.

3. Generi alimentari e ortofrutta

– Definizione con gli operatori di "panieri" regionali o provinciali" a prezzi calmierati o ripristino di prezzi amministrati per gli alimenti-base.

– Sgravi Iva o altri incentivi sui generi alimentari sfusi (vino, detersivi, latte) e sui prodotti ad imballaggio minimo.

– Finanziamenti per realizzare punti vendita diretti dal produttore al consumatore.

– Obbligo di cartellini che riportino il prezzo di vendita al dettaglio ed il prezzo di acquisto all’ingrosso.

4. Carburanti

– Rispettare l’impegno già assunto dal Governo per una riduzione delle accise.

– Uguali periodi temporali di calcolo per aumenti e riduzioni del costo dei carburanti.

5. Fisco

– Recupero fiscale (detrazioni o bonus) per almeno 300 euro a famiglia, a fronte delle maggiori tasse che le famiglie stanno pagando per effetto dell’inflazione.

Chiediamo a tutti i consumatori pugliesi (che possono) di partecipare alla manifestazione di Lecce.

TRENITALIA E’ LENTA ANCHE A CONCILIARE!


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Dopo anni di trattative per far giungere il "treno della conciliazione" anche presso Trenitalia, finalmente l’Azienda ferroviaria capisce che bisogna partire, anche perchè una serie di normative, nazionali e comunitarie, ormai impongono il tentativo di risoluzione bonaria prima dell’attivazione del contenzioso.

E cosa ti fa Trenitalia? Accetta la sperimentazione della conciliazione  per un anno, a partire dal 1° gennaio 2009, solo sulla tratta Napoli-Milano! E poi si vedranno i risultati e, piano piano, con calma, partirà gradualmente su tutto il territorio nazionale!

Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da sganasciarsi dalle risate! Ma come, dovremmo per il primo anno difendere i diritti dei viaggiatori di un solo treno, e poi aspettare il 2010 per tutelare, forse, tutti i passeggeri, e speriamo di tutte le tratte?

Non capiamo quale sia la paura dei vertici di Trenitalia. Hanno timore di conciliare con i viaggiatori che hanno subito un disservizio? Questo può significare solo una cosa: credono che i reclami saranno tantissimi, e dunque sanno che il loro servizio pecca tantissimo!

Bisognerebbe che gli arcimanagers dell’Azienda si facessero una chiacchierata con i loro omologhi di Telecom, Tim, Wind, PosteItaliane, Acquedotto Pugliese e tutte quelle aziende che da anni hanno adottato la procedura di conciliazione. I risultati, seppure graduali, sono evidenti: il rapporto con gli utenti migliora, il servizio subisce una netta inversione positiva di tendenza, l’immagine dell’azienda ne risente, persino in Borsa.

Pertanto, giudichiamo negativamente questo passettino di Trenitalia e chiediamo che la conciliazione possa partire per tutti dal 2009.

ENEL ENERGIA FINALMENTE MULTATA!


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Un milione e centomila euro. A tanto ammonta la multa che Enel Energia dovrà pagare per aver "messo in atto pratiche commerciali aggressive attivando forniture di luce e gas non richieste, esigendone, in alcuni casi, il pagamento, imponendo ostacoli all’esercizio del diritto di ripensamento e adottando procedure di marketing aggressive".

Per l’Autorità Garante dell’Energia e del Gas, che ha sanzionato l’Azienda Elettrica, la società ha dato informazioni incomplete ai consumatori: non è stato chiarito agli utenti che i contratti comportavano lo spostamento a un nuovo fornitore e, per quanto riguarda l’elettricità, il passaggio al mercato libero, con conseguente piano tariffario soggetto alle variazioni di mercato. E’ mancata, infine, una tempestiva comunicazione circa la possibilità di esercitare il diritto di recesso.

Speriamo che questa multa venga confermata anche in sede di eventuale appello, e soprattutto che sia una lezione salutare per quest’Azienda che sin dall’inizio ha operato in modo sleale e scorretto, beccandosi ovviamente le nostre denunce.

Ai consumatori continuiamo a dire: la liberalizzazione è un autentico flop, le nuove società non fanno risparmiare nulla e anzi danno meno servizio, non fatevi abbindolare dai messaggi pubblicitari, statevi fermi e buoni, non cambiate gestore, anche se fa schifo!

FORMAGGI AVARIATI, CHE SILENZIO DAL MINISTERO!


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Lo scandalo dei formaggi avariati e riciclati non ha meritato nemmeno una notiziola alla fine dei telegiornali, eppure è una di quelle bombe che dovrebbero occupare grandi titoli e le prime pagine di giornali e telegiornali.

Si tratta di prodotti caseari trovati insiame a muffe, escrementi di topi, immondizia varia, che successivamente sono stati riciclati grattugiandoli o trasformandoli in sottilette o formaggio fuso: insomma, una cosa da quarto mondo!

Ma quello che grida vendetta più di tutto è il completo silenzio proveniente dal Ministero, pardon, dal sottosegretariato alla Salute: niente, nemmeno un comunicato, due paroline, qualche rassicurazione per i consumatori o, meglio ancora, la scoperta e la condanna esemplare dei colpevoli!

Le aziende in questione, ovviamente in stato di liquidazione, la TRADEL e la MEGAL, riciclavano tali prodotti ad aziende di grido, come la PREALPI, la GALBANI, la FRESCOLAT, varie Centrali del Latte. E quindi si può ben capire quanta preoccupazione si debba nutrire per la salute dei consumatori.

Chiediamo ufficialmente al sottosegretario alla Salute di aprire un’indagine in tal senso, con lo stretto coinvolgimento delle associazioni dei consumatori, di scoprire i colpevoli, di mettere alla berlina i prodotti interessati, insomma di fare giustizia su questa storia! 

LATTE ALLA SPINA ANCHE IN PUGLIA


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Anche in Puglia, dopo i nostri gridi di battagia e i nostri appelli alle categorie di allevatori e agricoltori, si fa strada il latte crudo alla spina, quello che costa un euro circa al litro e che è più sano, genuino e nutriente.

Sono 4 per ora i distributori di questo tipo di latte nella nostra regione. Sono ancora pochi, soprattutto rispetto alle centinaia esistenti nel Nord Italia, ma sono un buon inizio: cominciamo a dare loro forza, e andiamo in massa ad acquistare il latte da loro!

Ecco gli indirizzi:

GIOIA DEL COLLE (BA) – VIA POZZORONCO 18 – TEL. 080.3435502

GRAVINA IN PUGLIA (BA) – VIA FERRANTE MADDALENA

PUTIGNANO (BA) – VIA ESTRAMURALE A LEVANTE – PUNTO VENDITA "LA QUERCETA" – TEL. 080.4059448

FOGGIA – VIA LUIGI SBANO 37

BLOCCO TASSI, MEGLIO FARE I SORDOMUTUI!


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Sta giungendo a casa di tutti i mutuatari la lettera della Banca, nella quale si fa presente dell’opportunità offerta dalla Legge Tremonti, la n. 126 del 2008.

In sintesi, si tratta di bloccare il tasso a quello di due anni fa (più o meno il 5%) e di rinviare alla fine del piano di ammortamento il calcolo del dare e dell’avere con l’istituto di credito. Ovviamente, l’effetto immediato e positivo è quello di ridurre da subito e drasticamente l’importo della rata, ma l’effetto collaterale può essere fatale, perchè alla scadenza naturale del mutuo possono restare un bel po’ di quattrini da restituire alla banca, allungando così ulteriormente il periodo di pagamento. Immaginare questo scenario per i mutui trentennali è veramente da brivido!

Ma vi sono delle alternative, che nella lettera delle banche passano un po’ inosservate: si tratta di rinegoziare con la stessa banca, oppure di utilizzare la portabilità. Ambedue queste modalità hanno l’effetto positivo di lasciare invariato il numero delle rate residue, ma nel contempo si può dare un taglio netto al tasso variabile.

Le opzioni sono due: o tornare presso lo stesso istituto di credito e chiedere una revisione non solo del tasso "tout court", ma anche e soprattutto dello "spread" applicato, perchè in molti casi il guadagno della banca, anzichè stare intorno allo 0,80%, si aggira attorno all’1,50%(!); oppure cercarsi un altro istituto di credito, che applichi un tasso inferiore, e in tal caso non vi è alcuna spesa per il mutuatario che cambia banca, grazie alle leggi Bersani sulla liberalizzazione.

Ovviamente, in ambedue i casi si può scegliere il tasso fisso o restare in quello variabile, tenendo conto che per i mutui a lunga durata le banche applicano obbligatoriamente quello variabile. E sempre in tutti e due i casi si è liberi anche di allungare a proprio piacimento il periodo del mutuo, in modo che la rata risultante sia comunque agevole.

Un’ultima considerazione, ovviamente amara: vi ricordate che ci avevano propinato la storiella dell’euro come l’età dell’oro? I mutui sarebbero stati sempre a tasso basso, i prestiti e i fidi pure, ci sarebbe stata la parità col dollaro, avremmo mantenuto stabile il prezzo del petrolio, abbassato l’inflazione, etc. etc.

TUTTE CHIACCHIERE!