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Lo sportello del consumatore - Polidream - Page 35

UNICREDIT O “BANCA” NATALE?


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Forse è proprio vero che le difficoltà proprie fanno comprendere quelle altrui. O forse sarà l’approssimarsi delle festività natalizie. Fatto sta che Unicredit, l’Istituto che più di tutti sta soffrendo l’attuale crisi finanziaria, proprio in questi giorni dà il via a due importanti iniziative a favore dei propri clienti.

Da un lato si è impegnata a rimborsare tutti i consumatori implicati nell’acquisto di titoli della Lehman Brothers; e dall’altro sospenderà per un anno il pagamento delle rate di mutuo a tutti gli utenti in difficoltà.

Per quanto riguarda la prima iniziativa, che riguarda 25.000 clienti, Unicredit ha varato un piano d’intervento a protezione degli investimenti in polizze index linked collegate a obbligazioni Lehman Brothers, convertendo le polizze in nuovi prodotti garantiti dalla compagnia che reintegreranno alla scadenza il capitale investito dal cliente, al netto delle cedole già percepite. Meglio di così!

Sul fronte mutui, invece, la banca sospenderà gratis per un anno i pagamenti alle famiglie con redditi fino a 25.000 euro all’anno che non riescono a pagare la rata a causa di uno dei seguenti eventi nel periodo che va dal 1/10/08 al 31/12/09: perdita del posto di lavoro per dipendenti a tempo indeterminato e per tutte le categorie di lavoratori atipici; cassa integrazione ordinaria e straordinaria; separazione o divorzio, per famiglie con figli a carico; decesso di uno degli intestatari.

Insomma, ogni tanto giungono buone notizie anche dagli istituti di credito: ci voleva la crisi (o il Natale) per far uscire il lato buono delle banche!

ORARI TRENI, TUTTO TACE!


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Sui nuovi orari ferroviari, che andranno in vigore a metà dicembre, c’è una strana coltre di silenzio. Nulla trapela dagli uffici regionali di Trenitalia, e nulla si sente nemmeno da parte dell’Assessorato Regionale ai Trasporti. Come mai?

L’anno scorso già ai primi di novembre la nostra associazione fu convocata alla Regione e fu aperto un tavolo di concertazione, che servì moltissimo per aggiustare il tiro di alcune corse, di alcuni orari sbagliati, insomma per qualificare meglio l’offerta. Non solo, ma ci fu anche la solenne promessa in quella sede, da parte della dirigenza di Trenitalia, che per l’orario dell’inverno 2009 l’obiettivo era avere una corsa ogni ora sui grandi assi Bari-Lecce, Bari-Foggia e Bari-Taranto. E inoltre ci fu anche l’impegno di aumentare gli standards di qualità per i viaggiatori (leggi pulizia dei treni), e soprattutto a sperimentare la procedura di conciliazione per dirimere le controversie fra utenti ed azienda.

Questo assordante silenzio ci fa capire che tali promesse saranno cadute nel dimenticatoio, e che anzi le frequenze, gli orari, le corse, la pulizia, insomma tutto il servizio peggiorerà, anziche migliorare.

Noi diciamo chiaramente a Trenitalia: NON FATELO!

E altrettanto chiaramente diciamo all’Assessore ai Trasporti, Mario Loizzo: NON LASCIATE CHE QUESTO ACCADA! La Regione ha tutti gli strumenti per imporre a Trenitalia il rispetto degli impegni: c’è il contratto di servizio che parla chiaro, e che soprattutto impone standards di qualità che, se non rispettati, fanno scattare grosse sanzioni contro l’azienda ferroviaria.

Il popolo dei viaggiatori e dei pendolari non è assolutamente disposto ad accettare altre riduzioni di servizio. Altrimenti saremo costretti anche noi a scioperare; solo che noi sciopereremo non acquistando il biglietto e l’abbonamento!

L’ACQUA E’ STATA PRIVATIZZATA!


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E’ una notizia passata inosservata, denunciata solo da Padre Alex Zanotelli, ma è ormai ufficiale: L’ACQUA E’ DIVENTATA UNA MERCE!

D’ora in poi a gestire la preziosa risorsa idrica non saranno più le Pubbliche Amministrazioni, le Regioni, ma gli imprenditori privati.

La norma è inserita nella famigerata Legge 133/08, quella per intenderci dei tagli alla scuola, all’art. 23 bis comma 1. Praticamente l’acqua è stata equiparata ad un servizio qualsiasi e, così come è stato fatto per l’energia e per la telefonia (ma sotto sotto anche per trasporti, sanità, poste e scuola), anche l’oro blu è stato privatizzato e liberalizzato.

La legge si preoccupa ovviamente di garantire l’universalità del servizio, ma questo non impedirà certo ai privati di fare quello che è già successo, per esempio, ad Aprilia (Latina), dove la tariffa idrica è stata triplicata e migliaia di utenti morosi rischiano la sospensione del servizio!

Occorre una protesta di tutti i consumatori italiani contro questo provvedimento, e per questo lanciamo un appello a tutte le associazioni dei consumatori, ambientaliste e culturali: FACCIAMO FRONTE COMUNE PER EVITARE LA DEFINITIVA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA! MANIFESTIAMO IN TUTT’ITALIA CONTRO QUESTA LEGGE!

BIOLOGICAMENTE MODIFICATO!


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E’ una cosa talmente scandalosa che grida vendetta da tutte le parti: il Parlamento Europeo, sulla spinta delle solite multinazionali degli OGM, ha votato una nuova normativa che permette l’uso degli organismi geneticamente modificati anche nelle colture biologiche!

Insomma hanno messo insieme il diavolo e l’acqua santa, capra e cavoli, tutto e il contrario di tutto!

Stanno decidendo pian piano di stravolgere la naturale alimentazione degli europei. Cedere adesso significa rovinare la salute dei nostri figli e nipoti!

Non è una decisione che può passare inosservata e sotto silenzio, occorre che i consumatori facciano sentire la loro voce:

FIRMATE LA PETIZIONE nell’apposito banner!

BOLLETTE LUCE, VIA AL BONUS SOCIALE


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Ogni tanto c’è una buona notizia per i consumatori italiani, e ovviamente questo è solo il frutto delle nostre battaglie.

Finalmente è realtà il cosiddetto "bonus sociale" sulle bollette dell’energia elettrica, ovvero uno sconto predeterminato per le famiglie di reddito medio-basso.

Il problema è che gli uffici preposti ad espletare la pratica per l’utente, ovvero i Servizi Sociali del Comune di residenza, non ne sanno nulla oppure sono totalmente impreparati ad affrontare la mole delle istanze che perverranno.

Il termine ultimo per le domande è fissato al 28 febbraio 2009, e siccome ci sono in mezzo le festività natalizie, si può ben capire che in fondo in fondo resta non molto tempo per organizzare un servizio efficiente, oltre ad un’adeguata informazione.

Il bonus (altra buona notizia) è retroattivo a tutto il 2008 ed ammonta a 60, 78 e 135 euro all’anno, a seconda che si tratti di nuclei familiari fino a 2, a 4 o più componenti.

L’unico requisito previsto è il reddito ISEE, che non deve superare i 7.500 euro. Tradotto in soldoni, si tratta più o meno di un reddito familiare intorno ai 20.000 euro, cifra che può variare a seconda del nucleo familiare e dei figli a carico.

La nostra associazione sta lanciando una sorta di ciambella di salvataggio ai 258 comuni pugliesi: stiamo offrendo loro la rete dei nostri sportelli e dei nostri delegati per l’istruzione delle pratiche.

E’ una vittoria talmente importante che non bisogna lasciarsela sfuggire, anche e soprattutto perchè sta facendo da apripista per tutte le altre utenze. Se si facesse lo stesso (e il governo ci sta già pensando per la manovra di fine anno) anche per acqua, telefono e gas, il risparmio per le famiglie italiane sarebbe nell’ordine delle centinaia di euro. E diventerebbe una sana restituzione di tutti gli aumenti degli ultimi anni!

LITI CONDOMINIALI, SERVE LA CONCILIAZIONE


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Il massacro di Erba e gli ormai numerosi omicidi che avvengono fra vicini di casa sono solo la punta di un iceberg che si fa ogni giorno più pericoloso. Si diventa sempre più litigiosi, e basta un futile motivo per far partire un colpo di pistola. O, nel migliore dei casi, per ricorrere al legale.

Infatti sono circa due milioni, sì due milioni, le cause pendenti presso i tribunali d’Italia a causa delle liti condominiali. Immaginate, quindi, come queste controversie blocchino la vita giudiziaria del nostro Paese. Più delle cause per omicidio, per furto o per criminalità organizzata.

Occorre, quindi, cercare altre soluzioni, sia per disintasare le aule legali sia per portare quel sereno fra i vicini di casa che nessuna sentenza può portare.

La procedura di conciliazione è il metodo giusto per risolvere queste liti. Nessun avvocato, nessuna spesa, tempi rapidi, ogni condomino sceglie l’associazione di consumatori o inquilini che lo deve tutelare, ed in poco tempo, facendo anche incontrare le parti, si giunge a soluzione, stemperando tutte quelle posizioni rigide che i legali invece hanno tutto l’interesse ad amplificare.

Spesso e volentieri i litigi condominiali nascondono ansie, gelosie, repressioni, depressioni, che nulla hanno a che fare col fatto in sè e per sè. E allora solo i conciliatori delle associazioni possono far ragionare le parti, giungendo a soluzioni condivise e alla fatidica stretta di mano fra i contendenti.

Ovviamente serve che la Pubblica Amministrazione faccia la sua parte, sposando e finanziando questa soluzione, che farebbe risparmiare milioni di euro alle casse giudiziarie, solo liberando le aule dei tribunali di ben 2 milioni di cause. Vi sembra poco?! 

POLIZZE VITA: IL RISCATTO NON CONVIENE MAI


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Ci giungono sempre tantissimi reclami da parte di consumatori che cercano di riscattare la polizza vita, ma non riescono nemmeno ad incassare quanto versato.

Purtroppo questo effetto collaterale viene sempre sottaciuto dagli agenti e dai venditori al momento della sottoscrizione della polizza, ma ad onor del vero le condizioni contrattuali, seppure scritte in aramaico, consentono di capire subito tale effetto negativo.

Il difetto sta nel fatto che l’assicurato cede alla fretta di firmare ed inoltre ignora la possibilità di recedere dal contratto entro 30 giorni dalla firma. Insomma il consumatore ha tutto il tempo di far leggere il contratto ad un esperto, ad un’associazione di consumatori, che lo potrebbero meglio consigliare, ma non lo fa quasi mai.

Tornando al problema del riscatto, ci saremmo aspettati che con le nuove polizze vita la quota del riscatto salisse rispetto al passato, ed invece resta una bella fregatura!

Ecco i nostri consigli per difendersi al meglio:

– prima di chiedere il riscatto, chiedete sempre un preventivo dell’eventuale somma, così da verificare la convenienza;

non chiedete mai il riscatto negli ultimi 5 anni della polizza perchè, se è vero che solo in tal caso si prende qualcosa in più di quello che si è versato, è anche vero che si perdono gli interessi più consistenti di tutto il piano assicurativo;

– se non avete urgenza di riscattare per esigenze economiche, ma non potete nemmeno proseguire nei pagamenti, avete il diritto di sospendere i versamenti, e la polizza continuerà a produrre i suoi effetti, fino a che ritirete il capitale sempre alla fine del periodo assicurativo previsto;

fate leggere sempre le condizioni contrattuali e il prospetto assicurativo da un’associazione di consumatori;

– ultimo consiglio, il più importante, è quello di cercare altre modalità di risparmio, perchè le polizze vita di nuova generazione sono assolutamente sconvenienti, poichè fruttano pochi interessi, sono gravati da costi alti di gestione e non godono più di alcuna detrazione fiscale.

BAGAGLI IN AEREO, I TEMPI DELLA PROTESTA


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Il tema dei bagagli smarriti, danneggiati o consegnati in ritardo quando si viaggia in aereo è sempre caldo come non mai, specialmente in questi giorni, con centinaia di voli cancellati, con ritardi incredibili e code interminabili.

Dobbiamo ricordare però ai passeggeri interessati che il Regolamento Comunitario 261 del 2004, ovvero la Carta dei Diritti del Passeggero, dà dei tempi ben precisi per avviare il reclamo in caso di smarrimento, deterioramento o ritardata consegna del bagaglio.

Occorre obbligatoriamente denunciare l’accaduto entro e non oltre 7 giorni dalla consegna del bagaglio, oppure 21 giorni in caso di ritardo o smarrimento. E’ assolutamente essenziale reclamare nei termini, altrimenti si perde il diritto all’indennizzo.

Indennizzo che ha anche un massimale abbastanza alto, ovvero 1.167 euro.

Le nostre sedi sono a disposizione dei consumatori per ogni evenienza.

TICKET SANITARI, VIETATISSIMO NON PAGARE!


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In Puglia chi si azzarda a non pagare, volutamente o per dimenticanza, un ticket di circa 30 euro se lo vede decuplicare un paio di anni dopo, quando si vede recapitare a casa un decreto ingiuntivo del legale incaricato dalla ASL competente.

E’ il caso dei tickets dovuti al Pronto Soccorso e di cui non parla nessuno. Qualcosa che viene trattato come semplice morosità, il che contraddice anche le promesse elettorali in tema sanitario della maggioranza che governa la Puglia.

E’ vero che l’atto legale giunge dopo l’invio di due raccomandate, ma è anche vero che spesso e volentieri il pagamento non è dovuto, soprattutto perchè il cittadino in questione magari era esente dallo stesso ticket, oppure perchè la prestazione di pronto soccorso si era resa necessaria a causa di terzi.

Insomma, una materia che non può essere poi delegata sbrigativamente ai legali, ma che ha bisogno di un percorso più concertato e condiviso.

Invitiamo la Regione ad abbandonare del tutto questa strada e ad avviare in tali casi le procedure di conciliazione, tra l’altro previste già sia dal Codice del Consumo che dalla Legge Regionale n. 12/06 sui diritti dei consumatori.

CASE POPOLARI E CARTELLE PAZZE


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In questi giorni la sede dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Bari è letteralmente presa d’assalto dagli inquilini, a causa di una richiesta dell’Istituto, inserita nell’ultimo canone, di diverse centinaia di euro.

Nella lettera è solo scritta la cifra ed una causale di due parole: canoni e servizi.

Ma quali canoni? Quali servizi? Non è dato saperlo! Sembra che le leggi sulla trasparenza amministrativa, lo statuto dei diritti del contribuente, il Codice del Consumo e la stessa legge regionale sulle case popolari non valgano per l’Istituto pugliese!

Peraltro, l’altra ingiustizia è che l’Istituto pretenderebbe che tutti gli inquilini vadano di persona presso la sede di Via Crispi a Bari, per chiarire la propria posizione! Veramente assurdo! La stragrande maggioranza degli utenti IACP è anziana, e dovrebbe recarsi fino a Bari: roba da pazzi!

Ovviamente abbiamo scritto allo IACP, ma anche al Presidente e all’Assessore competente della Regione Puglia: devono annullare questi atti indebiti e far sì che d’ora in poi ci possano essere vie alternative per interloquire con l’Istituto (via fax, via mail, etc.).

E’ appena inutile aggiungere ai diretti interessati che non bisogna pagare, e nemmeno affollare l’ufficio IACP, ma prendere d’assalto le nostre sedi per reclamare.