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Lo sportello del consumatore - Polidream - Page 31

BANCHE: NOVITA’ PER MUTUI, BONIFICI E MAX SCOPERTO


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La legge 102/09, meglio nota come decreto anticrisi o per il famigerato scudo fiscale, è intervenuta anche sulle banche, affrontando tre capitoli: valuta e disponibilità per assegni e bonifici; commissione di massimo scoperto; surroga mutui.

La valuta diventa di un giorno per bonifici e assegni circolari e di 3 giorni per gli assegni bancari, mentre la disponibilità per il beneficiario passa a 4 giorni in ogni caso.

Per il massimo scoperto, già abolito dalla legge n. 2/09 e rientrato prepotentemente dalla finestra sotto altri nomi, il governo si preoccupa di farlo rientrare nel corrispettivo onnicomprensivo degli affidamenti, prevedendo un massimo dello 0,5% sull’importo del fido.

Infine, per la portabilità dei mutui, vecchia legge tuttora disattesa dalle banche, viene previsto il termine massimo di 30 giorni per l’effettuazione pratica della surroga, con una penale dell’1% per ogni mese di ritardo, a carico dell’Istituto inadempiente.

Tutto sommato, sono provvedimenti condivisibili e migliorativi, ma avremmo preferito norme più incisive e più favorevoli per consumatori e piccole aziende, alle prese con una crisi che non si combatte certo con queste piccole "pezze".

CONDONO MULTE, POTERE AI COMUNI


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La notizia del condono delle multe elevate fino al 31 dicembre 2004 ha fatto il giro del mondo, e centinaia sono stati i consumatori che hanno telefonato alle nostre sedi per chiedere informazioni.

Come al solito, i telegiornali hanno informato male l’utenza, omettendo innanzitutto che il provvedimento è diventato legge solo da qualche giorno, poichè era all’interno del Decreto Anticrisi, meglio noto per lo Scudo Fiscale; e poi non dicendo la cosa più importante, ovvero che è facolta dei Comuni applicare o meno tale condono.

Sì, perchè l’art. 15 comma 8 quindicies della Legge 102/09 afferma testualmente "… i comuni possono" e non "…i comuni devono"; pertanto gli automobilisti che non hanno ancora pagato gli importi dei verbali effettuati entro il 31.12.2004 non possono certo gongolare, perchè devono pregare i sindaci e i comandanti dei vigili dei loro comuni affinchè applichino tale normativa.

E’ inutile aggiungere che approfitteranno della legge solo quei comuni che non siano riusciti ancora ad inviare le cartelle esattoriali agli automobilisti inottemperanti; e questo perchè incombe il termine della prescrizione, che è di 5 anni. IL comune di Roma, per esempio, applicherà il condono, proprio perchè altrimenti non ce la farebbe ad incassare un bel po’ di somme, a causa proprio della prescrizione.

Invece, la gran parte dei comuni non avranno interesse ad effettuare alcun condono, perchè normalmente loro ci impiegano 2 o 3 anni per effettuare le iscrizioni a ruolo delle multe non pagate.

E, di conseguenza, va a farsi benedire tutto il tripudio mostrato in televisione per questo provvedimento discutibilissimo che, come al solito, premia gli indisciplinati e i portoghesi!

CONDONO MULTE, POTERE AI COMUNI


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La notizia del condono delle multe elevate fino al 31 dicembre 2004 ha fatto il giro del mondo, e centinaia sono stati i consumatori che hanno telefonato alle nostre sedi per chiedere informazioni.

Come al solito, i telegiornali hanno informato male l’utenza, omettendo innanzitutto che il provvedimento è diventato legge solo da qualche giorno, poichè era all’interno del Decreto Anticrisi, meglio noto per lo Scudo Fiscale; e poi non dicendo la cosa più importante, ovvero che è facolta dei Comuni applicare o meno tale condono.

Sì, perchè l’art. 15 comma 8 quindicies della Legge 102/09 afferma testualmente "… i comuni possono" e non "…i comuni devono"; pertanto gli automobilisti che non hanno ancora pagato gli importi dei verbali effettuati entro il 31.12.2004 non possono certo gongolare, perchè devono pregare i sindaci e i comandanti dei vigili dei loro comuni affinchè applichino tale normativa.

E’ inutile aggiungere che approfitteranno della legge solo quei comuni che non siano riusciti ancora ad inviare le cartelle esattoriali agli automobilisti inottemperanti; e questo perchè incombe il termine della prescrizione, che è di 5 anni. IL comune di Roma, per esempio, applicherà il condono, proprio perchè altrimenti non ce la farebbe ad incassare un bel po’ di somme, a causa proprio della prescrizione.

Invece, la gran parte dei comuni non avranno interesse ad effettuare alcun condono, perchè normalmente loro ci impiegano 2 o 3 anni per effettuare le iscrizioni a ruolo delle multe non pagate.

E, di conseguenza, va a farsi benedire tutto il tripudio mostrato in televisione per questo provvedimento discutibilissimo che, come al solito, premia gli indisciplinati e i portoghesi!

TASSA RIFIUTI ED IVA


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In questi giorni centinaia di consumatori, dopo aver ascoltato in Tv la notizia dell’Iva illegittimamente applicata sulla tassa dei rifiuti, ci stanno contattando per espletare la pratica di eventuale rimborso.

Cerchiamo di fare chiarezza. L’Iva al 10% è stata applicata solo da quei comuni che avevano già trasformato la TARSU (TAssa Rifiuti Solidi Urbani) in TIA (Tassa di Igiene Ambientale), cosa possibile peraltro solo agli enti locali che hanno raggiunto una elevata quota di raccolta differenziata, prevista dal Decreto Ronchi (D.L. 22/97).

Come i nostri consumatori meridionali avranno già capito, al sud quasi nessuno ha potuto trasformare la TARSU in TIA, date le basse percentuali di raccolta differenziata: sarebbe stato come trasformare il piombo in oro!

Dunque, la questione dell’applicazione dell’Iva non riguarda quasi per niente i comuni del sud, e quindi tranquillizziamo gli utenti: non c’è da fare nessuna domanda di rimborso!

Invece, a coloro che fanno parte in Italia dei Comuni che hanno applicato la TIA, aggiungendovi indebitamente l’Iva, raccomandiamo di recarsi presso le nostre sedi per l’istanza di rimborso, perchè la Sentenza n. 238 del 16.07.2009 della Corte Costituzionale ha messo la parola fine sulla vicenda, ribadendo il principio che anche la TIA è un tributo, e dunque non vi si può applicare l’Iva.

TELEFONI E LA PORTABILITA’ STRABICA


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La Sentenza del Consiglio di Stato, che ha definitivamente portato a tre giorni il tempo per la portabilità dei cellulari, ha ormai fatto il giro d’Italia. Certo, giustizia è fatta, e ovviamente ne siamo contenti, anche se nel terzo millennio tre giorni sono ancora molti, troppi: tecnicamente si può passare da un operatore ad un altro in tre minuti, e non in 72 lunghissime ore!

Ma il problema vero è un altro: perchè per la telefonia cellulare sì, e per quella fissa no?

Infatti, oggi per i telefoni fissi per passare alla concorrenza la normativa consente un massimo di 20 giorni. Dal 1° novembre 2009 si passerà a 10 giorni, e solo dal 1° marzo 2010 si andrà ai 5 giorni. Ovviamente, 20 giorni sono un’eternità, ma anche 5 giorni sono troppi, perchè questo significherà per l’utente restare senza linea per circa una settimana. E se si pensa che l’utenza fissa è ormai appannaggio soprattutto di anziani e disabili, si può ben capire come 5 giorni siano troppi!

Non solo, ma ovviamente assisteremo, come al solito, al mancato rispetto della normativa chissà per quanto tempo, se è vero come è vero che oggi in molti casi, specialmente se si lascia un gestore come Vodafone, passano mesi per passare ad un altro operatore telefonico.

Allora, perchè non uniformare la normativa della telefonia fissa a quella mobile? Sarebbe tutto più semplice, trasparente e immediato!

Si sa, in Italia non amiamo mai le cose facili!

AUTOVELOX TRUCCATI: LA LISTA DEI COMUNI COINVOLTI


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Ormai la notizia della "sofisticazione" degli autovelox in provincia di Caserta ha fatto il giro del mondo e a noi, oltre all’amaro in bocca, non resta che prendere atto dell’ennesima truffa perpetrata ai danni degli automobilisti e invitare gli stessi non solo ad effettuare il dovuto ricorso al verbale, se è recente, ma anche a chiedere il rimborso di quanto indebitamente versato, se la multa si riferisce ai mesi o agli anni scorsi.

Per questo segnaliamo l’elenco di tutti i comuni coinvolti nell’inchiesta, in modo che i consumatori sappiano se possono fare ricorrere o meno:

 

Alvignano

Bellona

Calvi Risorta

Cancello ed Arnone

Capua

Caserta

Castelmorrone

Ciorlano

Grazzanise

Marzano Appio

Orta di Atella

Piana di Monteverna

Pietravairano

Pignataro Maggiore

Pontelatone

Pratella

Rocca d’Evandro

Ruviano

San Cipriano d’Aversa

San Felice a Cancello

Teverola

Vairano Patenora

Valle di Maddaloni

Villa di Briano

Villa Literno

Vitulazio

SKYEUROPE, CHI “PRAGA”?


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Come al solito, il rientro dalle ferie non è mai foriero di belle notizie. E, tanto per gradire, stiamo assistendo all’ennesimo tracollo di una compagnia aerea low cost, ovvero la SkyEurope. E meno male che si tratta solo di una "caduta" finanziaria, e non di un velivolo vero e proprio!

La battuta ci è venuta spontanea: e adesso chi "praga" i consumatori?

Continua a mancare in tutta Europa una rete di protezione per i viaggiatori gabbati da tali compagnie, e la cosa non è più sopportabile! Basterebbe fare come per le assicurazioni auto, ossia aggiungere una piccola percentuale al costo del biglietto, e avremmo un Fondo di protezione che coprirebbe i consumatori che hanno acquistato titoli di viaggio da compagnie in procinto di fallimento.

Anche le agenzie di viaggio, però, sono complici di questa situazione, perchè avrebbero potuto prevenirla non prenotando viaggi che sapevano abbastanza bene che non sarebbero mai avvenuti!

In ogni caso, resta l’obbligo per il consumatore di chiedere il rimborso del biglietto, degli eventuali danni e della compensazione pecuniaria prevista dal regolamento Europeo, in attesa degli eventi o di eventuali "salvataggi" dell’ultim’ora.

MYAIR, CONSUMATORI TUTELATI


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Il caso del blocco dei voli della Compagnia Myair sta preoccupando le migliaia di passeggeri che avevano acquistato il biglietto e non sono partiti.

Ma attenzione! La gran parte dei passeggeri non sa che la il Regolamento Comunitario n. 261/04, alias Carta dei Diritti del Passeggero, prevede in tali casi un indennizzo che va dai 250 ai 600 euro, a seconda della distanza prevista, oltre al rimborso del biglietto. E quindi raccomandiamo ai consumatori di conservare i titoli di viaggi, le ricevute, gli scontrini e ogni tipo di documento comprovante la prenotazione del volo cancellato. E di recarsi al più presto presso una delle nostre sedi, per effettuare la richiesta di rimborso.

Ma occorre anche una mobilitazione di tutte le associazioni dei consumatori, che devono far approvare una legge che preveda un apposito Fondo di protezione per i passeggeri, ogni qual volta una compagnia cada in disgrazia. Un po’ sulla stregua del Fondo bancario o di quello assicurativo, che tutela i consumatori in caso di liquidazione di una banca o di una compagnia di assicurazione. 

Purtroppo molte compagnie low cost non viaggiano in buone acque (o dovremmo dire "in buone arie"?), e dunque questo provvedimento diventa urgentissimo!

BANCHE, FINALMENTE LA CONCILIAZIONE


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Non è una novità per il mondo bancario, perchè già alcuni istituti, come Banca Intesa, MPS o Banco Napoli avevano già stretto intese con le associazioni dei consumatori, ma finalmente la conciliazione arriva per tutte le banche.

E’ una decisione della Banca d’Italia, e quindi praticamente riguarderà tutto il settore creditizio. La nuova figura si chiamerà Arbitro Bancario Finanziario (ABF), e in realtà sarà un collegio formato da 5 membri: 3 della stessa Banca d’Italia, uno dell’ABI e un rappresentante dei consumatori, scelto dal CNCU.

Inutile dire che siamo lontanissimi dalla conciliazione paritaria, che ormai regna sovrana nei settori della telefonia, dell’energia, delle poste o delle assicurazioni, dove la commissione di conciliazione è costituita da due membri, uno dell’azienda e uno dei consumatori. Ma è meglio di niente, perchè per la prima volta la Banca d’Italia accetta la procedura di conciliazione come risoluzione delle controversie. E lo fa, per giunta, senza porre alcun limite nè allle materie da sottoporre alla procedura, nè all’importo in questione (c’è, ma è di 100.000 euro!).

Insomma, è solo un primo passo; ma vedremo di accelerare il secondo passo, che sarà il taglio dei membri dell’ABF a 3: uno della Banca d’Italia, uno dell’ABI e uno dei nostri!   

ENEL, BATOSTA PER CHI SUPERA LA POTENZA


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Altra mazzata per le aziende italiane sul fronte della bolletta energetica. L’ENEL ha cominciato ad applicare il dispositivo della Delibera n. 348/2007 dell’Autority dell’Energia, che prevede l’automatico aumento della potenza, e dei relativi corrispettivi, per gli utenti che superano la potenza prevista contrattualmente in almeno due mensilità.

Insomma, mentre prima si stipulava un qualsiasi contratto con l’Enel ed era previsto automaticamente un 10% in più di potenza, adesso non è più possibile. Il ristorante che ha concordato 20 Kw di potenza prima usufruiva praticamente di una potenza pari a 22,2 Kw tutti i giorni dell’anno; adesso, se supera i 20 Kw un solo mese non succede nulla, ma se eccede per 2 mesi, anche non consecutivi, è fritto: deve stipulare un nuovo contratto, con tanto di corrispettivi per la nuova potenza, deposito cauzionale, imposte, bolli e quant’altro.

Una bella botta che si può aggirare intorno ai 500-5.000 euro, a seconda della potenza!

Quindi, da una parte il costo dell’energia scende (ma ovviamente di pochissimo, checchè ne dicano giornali e politici!), e dall’altra si aumentano a dismisura i costi fissi, diminuendo diritti e servizi.

E’ così che si aiutano le imprese in difficoltà, che ovviamente scaricheranno sul consumatore finale questi aumenti di costi vivi?!

Chiediamo ufficialmente all’Autority di modificare la delibera in questione, tornando al vecchio regime, più elastico e più rispettoso dei diritti degli utenti!