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Lo sportello del consumatore - Polidream - Page 29

MUTUI E TETTO 4%, TUTTO TACE


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Il Decreto Anticrisi dell’anno scorso aveva introdotto una norma importantissima sui mutui a tasso variabile, decidendo un tetto massimo degli interessi al 4% e accollando allo Stato gli eventuali interessi maggiori.

E la cosa più importante del provvedimento era il suo automatismo, ovvero il fatto che le banche dovevano portare al 4% tutti i tassi superiori, rimborsando ai consumatori interessati la quota parte eventualmente pagata in eccesso.

Ma ovviamente così non è stato, anche grazie alla disinformazione totale dei cittadini sul tema e al silenzioso ostruzionismo da parte degli istituti di credito.

Poi a complicare le cose ci hanno pensato anche ben tre circolari esplicative della normativa, imponendo addirittura un’autocertificazione, da parte dei mutuatari, dei requisiti atti a godere del beneficio. Ebbene, tale autocertificazione ha anche una scadenza, che è il 31 gennaio 2010, e quindi si può ben capire che molti non lo faranno, perdendo così un diritto molto importante.

Per questo chiediamo al Ministero dell’Economia di allargare i termini per la presentazione di tale autocertificazione, magari spostando la scadenza almeno al 30 aprile 2010, ma avviando contemporaneamente una campagna di informazione in tal senso.

Ovviamente, le nostre sedi sono a disposizione dei consumatori interessati.

CANONE TV E PUBBLICITA’ INGANNEVOLE


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Finalmente, dopo la fatidica data del 31 gennaio, è finito il tam tam della pubblicità sul pagamento dell’altrettanto famigerato e impropriamente definito "canone RAI".

Lo ripetiamo agli utenti che ancora non lo sanno, ma la tassa annuale che si paga a gennaio è un vero e proprio tributo che si paga non perchè si guardano i programmi RAI, ma perchè si è possessori di uno o più apparecchi televisivi.

Eppure sulla stessa RAI c’è stato un martellamento senza fine, definendolo sempre "canone RAI" e muovendo allo scopo importanti figure che lavorano per la RAI, come Baudo e Floris: più ingannevole di così!!!

Infatti stiamo provvedendo a denunciare i vari spots all’Antitrust-Ufficio Pubblicità Ingannevole.

Intanto diciamo ai consumatori che ancora fanno l’errore di disdettare il canone dicendo alla RAI "non ti guardo", di non continuare a farlo, perchè incorrerebbero in sanzioni e rogne varie. I modi per disfarsi del canone TV sono sempre e solo 2:

suggellare il proprio televisore, alla presenza dei funzionari della RAI o della Guardia di Finanza, pagando anche un’ulteriore tassa di 10 euro;

cedere il proprio apparecchio ad un altro, effettuando una raccomandata apposita, riferendo il numero di ruolo dell’abbonato al quale si è trasferita la propria tv.

Inutile cercare altre vie, non ce ne sono.

STRADE PROVINCIALI, PIU’ SICUREZZA!


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Le ultime giovani vite spezzate sulle insicurissime strade della Provincia di Bari gridano vendetta. Fra Corato, Andria, Ceglie del Campo e Valenzano si è consumato l’ennesimo massacro stradale.

Sarà anche vero che l’alta velocità è la prima causa di tali incidenti, ma è altrettanto vero che la messa in sicurezza delle strade avrebbe evitato molte di queste morti.

Non vogliamo aggiungere più nulla. Alleghiamo solo una nostra nota di protesta vecchia di 4 anni:

NON E’ CAMBIATO NULLA!!!

3 STRADE PROVINCIALI,

3 MORTI !

 

Il 18 aprile 2005 è stata una data funesta: 3 incidenti mortali su altrettante strade provinciali, la Sannicandro-Acquaviva, la Ruvo-Altamura e la Santeramo-Cassano. Strade strettissime, senza illuminazione, senza alcun mezzo di sicurezza, con insufficiente segnaletica orizzontale e verticale.

Strade inserite nel Parco Nazionale della Murgia, che dimostra di non possedere una viabilità degna di tale nome.

 

Ma quasi tutte le strade della provincia di Bari sono ai limiti della sicurezza, per cui urgono provvedimenti incisivi da parte dell’Ente provinciale, i cui compiti maggiori riguardano proprio la viabilità. Quante altre vittime piangeremo sulle nostre strade, prima che si faccia qualcosa di serio per migliorarle?

 

Qualche mese fa, almeno così riferivano i giornali, si è costituita finalmente la Consulta Provinciale sulla Sicurezza Stradale. A parte il fatto che questa è stata una delle nostre modeste proposte fatte al Presidente Divella, quando era candidato; ma questo sarà l’ennesimo organismo burocratico, o un servizio effettivo atto a diminuire il tributo di vittime sulle strade provinciali?

Per giungere a tale obiettivo occorre coinvolgere tutti i soggetti interessati, in primis le associazioni degli utenti, che non sono state nemmeno informate.

 

La Commissione Europea vuole un dimezzamento di morti e feriti sulle strade entro il 2010. E allora, si può sperare che già dal Bilancio 2005, peraltro poco partecipato, si stanzino delle risorse per cominciare ad allargare, ad illuminare, a mettere in sicurezza le strade della Provincia?

O ne riparliamo ai prossimi incidenti letali?

 

 

    IL PRESIDENTE REGIONALE

            Angela Mannarini

 

 

FERROVIE SUD-EST, RIPARTE LA CONCERTAZIONE


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Come con Trenitalia, anche con le Ferrovie del Sud-Est è ripreso il dialogo. Luogo dell’incontro l’assessorato regionale ai Trasporti pugliese.

Nel corso dell’incontro, la nostra associazione ha posto l’accento sugli innumerevoli problemi che ancora angustiano sia il trasporto su rotaia che quello su gomma dell’azienda di trasporto pugliese. Solo che, mentre sul fronte ferroviario si registrano notevoli progressi (ma molto c’è ancora da fare!), per quanto riguarda gli autobus le pecche aumentano, anzichè diminuire.

Mancano ancora molte corse serali, anzi si può dire che ce ne sono pochissime, e solo sulla tratta Bari-Taranto. Mancano le pensiline e le bacheche degli orari alle fermate. Pochi mezzi sono adatti ai disabili. Ancora pochi quelli che rispettano le norme antiinquinamento. La puntualità lascia anche alquanto a desiderare (ma questo è anche colpa dei piani urbani del traffico!). Per non parlare del sovraffollamento mattutino degli automezzi che trasportano i pendolari, specialmente nel sud-barese, dove sono anche tanti i viaggiatori che si infortunano a seguito di frenate o brusche accelerazioni.

Insomma, una serie di problematiche alle quali bisogna finalmente mettere mano. Ponendo tre paletti belli rigidi, peraltro previsti dalla normativa:

– la concertazione continua con le associazioni dei consumatori;

– la redazione di una Carta della Qualità dei Servizi;

– la risoluzione delle controversie fra azienda e passeggero tramite la procedura di conciliazione.

Stiamo aspettando da anni queste fondamentali decisioni:

FERROVIE SUD-EST, NON DELUDERCI!

RACCOLTA DIFFERENZIATA, IL FLOP DELLA PUGLIA


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RACCOLTA DIFFERENZIATA, IL FLOP DELLA PUGLIA

 

Nella classifica annuale dei Comuni Ricicloni praticamente la Puglia non c’è! Nella nostra regione la raccolta differenziata è ancora una pura chimera, vincono e stravincono ancora le discariche.

E pensare che Vendola ne aveva fatto un cavallo di battaglia, insieme alla sanità, e proprio quelle promesse magari gli avranno fatto vincere le elezioni! Dall’altra parte politica non è che si possa gongolare, perchè anche quando vinceva il centro-destra la musica non cambiava. E infatti l’opposizione regionale, stranamente, sta tacendo su questa netta sconfitta del governo regionale!

Sta di fatto che la Regione Puglia è nella piena illegittimità, lontana ancora anni luce da quel 45% di raccolta differenziata che avrebbe dovuto raggiungere per legge già un paio di anni fa!

Occorre una netta inversione di tendenza, se non si vuole restare indietro per sempre, pensando a Comuni del Nord che hanno quasi raggiunto il 100% di raccolta differenziata.

Queste le nostre proposte, presentate già 5 anni fa sia alla Regione che alle Province, e che secondo noi avrebbero già risolto il problema:

         raccolta differenziata di plastica, vetro, carta e alluminio da effettuarsi giornalmente a domicilio in un’unica busta, con separazione dei materiali a cura della ditta che gestisce il servizio di raccolta;

         raccolta differenziata dei residui organici, trasformabili in compost, da effettuarsi giornalmente a domicilio e con materiale interamente biodegradabile (vedi mater-Bi o buste in mais);

         incentivo fiscale per chi effettua tali raccolte, computato direttamente sulla TARSU;

        creazione di oasi ecologiche comunali per materiali più ingombranti (legno, elettrodomestici, etc.);

        diminuzione degli imballaggi all’origine, coinvolgendo le Aziende presenti nella regione e proponendo loro modi più ecologici di confezionare i loro prodotti;

–    reistituzione del vuoto a rendere, soprattutto nei locali commerciali, con incentivo in danaro;

         campagne di educazione ad una gestione nuova dei rifiuti, rivolte soprattutto ai cittadini, ma da effettuarsi a ciclo continuo e in ogni comune (è inutile fare grandi campagne pubblicitarie per un mese su una grossa emittente televisiva!).

CRISI E SCIOPERI: CONSUMATORI COLPITI DUE VOLTE!


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Gli scioperi di questi giorni degli agricoltori e dei lavoratori in cassa integrazione stanno bloccando le strade e le autostrade di maggior scorrimento di Puglia.

Provocando disagi indicibili non ai colpevoli della crisi, non ai dirigenti delle aziende, non ai vari ministeri competenti, ma ai consumatori che vanno in auto per svariati motivi e che, all’improvviso e senza alcuna colpa, si vedono la loro giornata irrimediabilmente rovinata, i loro impegni rinviati o annullati, e via dicendo.

Riteniamo che questo modo di protestare sia assolutamente ingiusto, e oltremodo vecchio. Occorre che i lavoratori, ai quali ovviamente va tutta la solidarietà dei consumatori (sono essi stessi dei consumatori!), scoprano nuove forme di lotta, e soprattutto che colpiscano i veri colpevoli, in tutto o in parte, della crisi e delle loro vicissitudini lavorative.

Si può mandare in tilt il sistema anche occupando i municipi, le sedi delle Province, delle Regioni, le stanze dei bottoni insomma, anzichè le strade. Oppure, ancora meglio, facendo come i lavoratori che sono saliti sui campanili delle chiese o sui tetti delle aziende. Una protesta che ha provocato una grande eco mediatica, senza danneggiare minimamente gli altri cittadini.

Ci rivolgiamo direttamente alle associazioni di categoria e ai sindacati: cambiate modo di scioperare, altrimenti andrà a finire in una guerra fra poveri, fra lavoratori in crisi e consumatori ancora più in crisi.

FORUM TURISMO: NON CI SIAMO!


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Il 20 e 21 novembre 2009 si svolge il Forum Regionale del Turismo Pugliese.

Anche per quest’anno noi non accogliamo l’invito alla partecipazione, poiché è da più di quattro anni che inviamo proposte ed osservazioni, atte all’applicazione degli stessi principi contenuti nel Protocollo d’Intesa sul Turismo, firmato anche da noi nel 2005, e alle quali l’Assessorato mostra interesse, ma senza tradurlo poi in pratica.

Per giunta, lo strumento del Forum, o quello dei classici convegni, dove i rappresentanti dei consumatori, in questo caso anche turisti, vengono invitati solo come spettatori, non ci sembra il più adatto alla concretizzazione degli intenti e delle esigenze del mercato e dei consumatori.

Forse l’assessore dimentica che la stessa Regione ha deliberato una Legge sui consumatori, la n. 12/06, con la relativa Consulta Regionale dei Consumatori ed Utenti. Ma in ogni caso la Ns. intenzione non è certo quella di fare protagonismo al Forum, proprio perché ci interessa la concretezza.

Intanto ci permettiamo di ricordare le ns. proposte, augurando comunque lo svolgimento di un Forum sereno e positivo:

Carta dei Servizi turistici: vanno definiti gli standards di qualità ai quali si devono attenere gli operatori turistici pugliesi, ovviamente di concerto con le associazioni dei consumatori;

Procedura di Conciliazione: va redatto un regolamento per l’applicazione di questa fondamentale modalità di risoluzione amichevole delle controversie fra operatori turistici e consumatori;

Trasporti: siccome tale settore è in stretta correlazione col sistema turistico, vanno stabilite politiche comuni atte a garantire il diritto alla mobilità, non solo pensando alle grandi infrastrutture, pur necessarie, ma anche privilegiando forme di turismo come lo “slow travel”, fatto soprattutto in bicicletta, e soprattutto attuando un sistema integrato intermodale;

Enti Locali e Turismo: i Comuni e le Province devono rivedere i Piani Urbani del Traffico, in funzione di privilegiare il trasporto pubblico e i turisti, e migliorare la rete viaria locale e interprovinciale ( si pensi all’autentico “tesoro ambientale” costituito dal Sub-Appenino dauno, ma con una viabilità assolutamente indecente!);

Turismo critico e consapevole: vanno effettuate campagne di educazione-informazione al turista in merito ai suoi diritti, possibilmente collegando alle A.P.T. e agli I.A.T. dei veri e propri uffici reclami, in collaborazione con le associazioni dei consumatori;

Turismo ecosostenibile: va promossa una campagna, anche utilizzando incentivi fiscali, per la riconversione energetica dell’industria alberghiera, alla stregua dell’esempio dell’Emilia Romagna, dove la gran parte degli stabilimenti balneari utilizza energie rinnovabili;

Ambiente: la regione si muove bene, aumentando le aree protette e i parchi, ma è ancora carente nella “politica del mare”. Anche qui l’esempio viene dall’Emilia Romagna, dove una convenzione con un Istituto Scientifico ha permesso il monitoraggio quotidiano dell’ecosistema marino, con un sistema di certificazione sulla balneabilità delle acque.

Come si vede, sono proposte fattive, che puntano direttamente alla soluzione dei problemi, e soprattutto a dare un servizio di qualità e di tutela a chi viene a visitare la nostra Regione.

TRENITALIA, RIPARTE IL DIALOGO!


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Finalmente la concertazione con la Direzione Regionale pugliese di Trenitalia è ripresa.

Oggi 17 novembre 2009, presso l’Assessorato Regionale ai Trasporti, presente ovviamente l’Assessore Loizzo, il vertice regionale dell’azienda ferroviaria, capeggiato dalla nuova Direttrice, Sabrina De Filippis, ha incontrato le associazioni dei consumatori, fra cui la nostra, che proprio qualche giorno fa aveva caldeggiato quest’incontro.

Tema del dialogo era la nuova offerta di Trenitalia, sia in merito al nuovo orario, che andrà in vigore dal 14 dicembre 2009, sia per quanto riguarda la qualità del servizio, a partire dalla pulizia dei treni, affidata ad una nuova azienda tedesca, che sembra stia funzionando bene.

Per quanto riguarda gli orari, sembrano finalmente risolti i problemi sollevati ultimamente sia dalla nostra associazione che dai movimenti spontanei dei pendolari. Sulla Bari-Taranto il "buco" mattutino è stato finalmente coperto da un treno, che farà andata e ritorno, e sulle direttrici Bari-Lecce e Bari-Foggia sono stati spostati gli orari di due treni di pendolari, in modo da evitare sovraffollamento e sovrapposizioni. Ovviamente, vaglieremo molto attentamente il nuovo orario e potremo apportare eventuali modifiche, se ce ne saranno le esigenze. A tal proposito chiediamo a tutti i viaggiatori di inviarci ogni tipo di segnalazione in merito.

Durante l’incontro, la nostra associazione ha sollecitato l’applicazione del comma 461 della Finanziaria 2008, che prevede la consultazione permanente delle associazioni dei consumatori, l’istituzione della Carta della Qualità dei Servizi, il monitoraggio continuo dell’andamento del servizio, effettuato sempre dalle associazioni dei consumatori, e l’attivazione della procedura di conciliazione, come metodo di risoluzione delle controversie.

Proprio su questo ultimo punto si è soffermata la riunione. Noi abbiamo ricordato che già da qualche mese è partita la sperimentazione della conciliazione sulla tratta Napoli-Milano, ma noi abbiamo chiesto con forza che si possa partire anche in Puglia, da subito. Sia l’Assessore Loizzo che la Direttrice Regionale di Trenitalia hanno mostrato interesse sulla proposta, e dunque si può tranquillamente affermare che la Puglia sarà la prima regione d’Italia ad attivare la procedura di conciliazione nel settore del trasporto ferroviario.

BOLLO AUTO, CONDONO CON SORPRESA!


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Le Agenzie delle Entrate di mezza Italia stanno inviando migliaia di lettere "pazze", con le quali rifiutano il condono dei bolli auto effettuato dagli utenti nel lontano 2004.

E’ una storia talmente contorta che Kafka tornerebbe volentieri in vita per invidiare chi riesce nella realtà a fare meglio di ogni sua possibile fantasia. Solo in Italia possono succedere cose simili e, credeteci, raccontarla e sintetizzarla è veramente cosa complicata.

All’inizio, nella Finanziaria 2002 veniva inserita una norma che permetteva di condonare tutti i bolli auto non pagati, oggetto di iscrizione a ruolo fino al 1999. Successivamente, in fase di approvazione del decreto, il condono veniva esteso fino al 2001 e prevedeva il pagamento del solo 25% dell’importo delle relative cartelle esattoriali.

Ma nel frattempo le contorsioni mentali dei nostri legislatori producevano un’altra legge, che invece prescriveva sì il condono, ma col pagamento dell’intero tributo, senza sanzioni ed interessi.

Quale legge valeva, la prima o la seconda? Peraltro una non aveva abrogato l’altra!

Intanto l’agente di riscossione, quella che oggi si chiama Equitalia, inviava a tutti i cittadini interessati le lettere nelle quali si proponeva il condono al 25%. E ovviamente la gran parte dei consumatori approfittava dell’occasione, pagava, e chiudeva così la partita! Tutto questo nel 2004.

Non sapevano, gli ignari, che a distanza di quasi 6 anni l’Agenzia delle Entrate si sarebbe svegliata all’improvviso e avrebbe detto a tutti loro: "Fermi tutti, il condono non vale!". E infatti, ha chiesto a tutti il pagamento dell’integrazione della tassa automobilistica. Importi che, in alcuni casi, arrivano a 6-7.000 euro! Di questi tempi!

Ovviamente, dopo aver studiato attentamente la materia e la faccenda, abbiamo visto che ci sono assolutamente i margini per un ricorso che sarà sicuramente vincente. E quindi consigliamo vivamente tutti i contribuenti interessati di recarsi presso le nostre sedi per essere assistiti nella risoluzione della controversia.

ACQUA, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE!


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La contestatissima e vituperata norma sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l’erogazione dell’acqua, è passata alla Camera. E’ una notizia a dir poco terribile, e speriamo sia controribaltata da un eventuale referendum.

Ma intanto occorre una mobilitazione generale di tutti i consumatori italiani, che devono far sentire tutta la loro pressione sulle aule politiche, in modo che questo provvedimento alla fine non passi.

La risorsa idrica in mano ai privati significa non solo aumenti stratosferici della tariffa, ma anche un servizio dettato solo dalle leggi del mercato, e non più dall’etica, dalla tutela dell’ambiente, dall’attenzione sociale e alla solidarietà. Già oggi si assiste alla sospensione dell’erogazione di questo bene primario, figuriamoci quando sarà in mano agli imprenditori!

Bene ha fatto Vendola e il Governo Regionale pugliese a rispondere anticipatamente al governo nazionale, dichiarando l’acqua un bene comune e ripubblicizzando l’Acquedotto Pugliese.

Solo che ancora una volta si è dimenticato dei consumatori!

Infatti ha costituito un gruppo di lavoro sulla questione, con rappresentanti dei vari movimenti e forum per l’acqua pubblica, ma senza le associazioni dei consumatori! E’ una politica strabica che non riusciamo a capire, specie se si pensa che proprio questa Giunta Regionale ha approvato la Legge Regionale sui diritti dei consumatori. Forse immaginano i consumatori solo come coloro che stanno dietro ai carrelli negli ipermercati. Ma consumatori vuol dire anche fruitori ed utenti di ogni tipo di servizio, in primis l’acqua!

Ci rivolgiamo direttamente a Vendola e all’assessore Amati, affinchè convochino immediatamente le associazioni dei consumatori pugliesi, riunite nella Consulta Regionale e riconosciute dalla stessa regione, per promuovere una forte mobilitazione dei 4 milioni degli utenti dell’Acquedotto Pugliese.

NON SI PUO’ COSTITUIRE UN GRUPPO DI LAVORO SULL’ACQUA E TENERNE FUORI I CONSUMATORI!

Intanto ci rivolgiamo anche a tutti i consumatori e chiediamo loro di sottoscrivere la nostra petizione on line sul tema.