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Lo sportello del consumatore - Polidream - Page 23

PARCHEGGI BLU ILLEGALI


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Lo scoop fatto dalla trasmissione televisiva "Le Iene" è reale e concreto: la gran parte dei parcheggi in Italia è fuorilegge!

L’art. 7 comma 6 del Codice della Strada parla chiaro:

"Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico".

E dunque, se l’area adibita alla sosta dei veicoli insiste sulla carreggiata destinata allo scorrimento delle auto, il parcheggio non è a norma!

Ne deriva non solo che i Comuni non possono pretendere pagamenti per la sosta in tali aree, ma anche che gli automobilisti che parcheggiano senza pagare non possono essere multati!

Il che significa che per anni i Comuni hanno intascato illegittimamente non solo i proventi dei grattini, ma anche i quattrini dei verbali!

A questo punto la Polidream Assoutenti ha deciso di scrivere a tutti i Comuni interessati, chiedendo la dismissione immediata dei parcheggi fuorilegge e il rimborso delle indebite multe.

Non vogliamo illudere gli automobilisti interessati, ma è giusto che la nostra associazione intraprenda la battaglia per far riottenere il maltolto a tutti gli utenti interessati. Ai quali chiediamo di recarsi presso le nostre sedi, multe e ricevute alla mano, per effettuare l’istanza di rimborso.

LE MULTE SUL PARABREZZA NON SI USANO PIU’!


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Ahimè, lo stanno notando una marea di automobilisti, ovviamente più inferociti del personaggio di Zelig, che si sono visti recapitare all’improvviso delle multe a casa. Mille domande affollano la mente dei malcapitati, che cominciano a chiedersi se in quella località ci siano stati o meno, se sia stato il figlio a prendere di nascosto l’auto, o se semplicemente si tratti di un errore dei vigili in questione.

Questo perchè non va più di moda, fra le polizie municipali di mezza Italia, lasciare il preavviso di multa sul parabrezza dell’auto incriminata. E’ vero, il codice della strada e la legge non ne parlano, ma era diventata ormai prassi consolidata da un cinquantennio a questa parte. E allora, perchè non farlo più?

Forse perchè così l’automobilista paga di più?! Eh già, quando il verbale arriva a casa, l’importo aumenta dai 7 ai 12 euro! Così un divieto di sosta costa non più i 39 euro prescritti dal Codice, ma circa 50 euro!

Quindi abbiamo due tipi di ingiustizia: da una parte il cittadino non ha più il modo e il tempo di replicare subito alle ragioni dei verbalizzanti, e dall’altra deve pure pagare di più rispetto a quello che prescrive la stessa legge!

A complicare le cose ci si è messo pure il costo dell’eventuale ricorso al giudice di pace, ovvero 38 euro, che costituisce un vero e proprio deterrente, specialmente per i piccoli importi.

Insomma, l’automobilista rimane stretto in una vera e propria gabbia, non bastassero quelle della benzina e dell’assicurazione.

Chiediamo ai Ministeri competenti e alle Prefetture di rendere obbligatorio il preavviso di multa, e intanto invitiamo tutti gli automobilisti interessati a recarsi presso le nostre sedi per avviare la procedura di reclamo e di istanza di rimborso degli indebiti costi di notifica.

ACQUA E GAS, IL POSTINO NON SUONA PIU’!


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Sono ormai centinaia i reclami che ci giungono dai consumatori che non si vedono recapitare più le bollette di acqua e gas.

E stavolta a stare nell’occhio del ciclone non è PosteItaliane, ma delle imprese private di recapito delegate appositamente da acquedotti ed aziende del gas, che hanno preferito abbandonare PosteItaliane, molto probabilmente per motivi di natura economica.

Sta di fatto che i concorrenti di PosteItaliane si comportano molto peggio, se è vero che abbandonano fatture e bollette negli androni dei condomini, ad indirizzi sbagliati e addirittura agli angoli delle strade, fino a giungere al mancato recapito.

Chiediamo alle aziende in questione, fra cui Acquedotto Pugliese e Gdf Suez (ex Italcogim), di richiamare subito all’ordine i loro referenti postali, pena le azioni legali a tutela dei consumatori, che magari nel frattempo si vedranno tagliare i servizi.

Agli utenti consigliamo sempre di recarsi presso le nostre sedi per avviare le relative procedure di reclamo e rimborso per il disservizio subito.

ACQUA E GAS, IL POSTINO NON SUONA PIU’!


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Sono ormai centinaia i reclami che ci giungono dai consumatori che non si vedono recapitare più le bollette di acqua e gas.

E stavolta a stare nell’occhio del ciclone non è PosteItaliane, ma delle imprese private di recapito delegate appositamente da acquedotti ed aziende del gas, che hanno preferito abbandonare PosteItaliane, molto probabilmente per motivi di natura economica.

Sta di fatto che i concorrenti di PosteItaliane si comportano molto peggio, se è vero che abbandonano fatture e bollette negli androni dei condomini, ad indirizzi sbagliati e addirittura agli angoli delle strade, fino a giungere al mancato recapito.

Chiediamo alle aziende in questione, fra cui Acquedotto Pugliese e Gdf Suez (ex Italcogim), di richiamare subito all’ordine i loro referenti postali, pena le azioni legali a tutela dei consumatori, che magari nel frattempo si vedranno tagliare i servizi.

Agli utenti consigliamo sempre di recarsi presso le nostre sedi per avviare le relative procedure di reclamo e rimborso per il disservizio subito.

AQP, ANCORA AUMENTI


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Sarà stato difficile accorgersene, anche perchè i caratteri tipografici della bolletta sono lillipuziani, ma ancora una volta, aprendo le prime bollette dell’acqua del 2011, i consumatori pugliesi avranno notato che le tariffe sono aumentate ancora una volta, con un’aliquota percentuale molto, ma molto più elevata del tasso d’inflazione, che si aggira attorno al 2%.

Invece il prezzo dell’acqua è salito ancora, come per il 2010, di un altro 6%!!!

Le tariffe sono decise per legge non dallo stesso Acquedotto Pugliese, ma dall’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (A.A.T.O.).

Che ovviamente ha deciso tutto senza preoccuparsi di consultare in merito le associazioni dei consumatori! Per giunta, decidendo un iperaumento, non suffragato nemmeno da un piano di investimenti atto a migliorare il servizio per i consumatori.

Ovviamente stiamo reclamando contro la stessa Autority, ma soprattutto stiamo informando della cosa la Regione Puglia, proprietaria al 100% dell’Acquedotto Pugliese.

La Regione Puglia siamo tutti noi, tutti i 4 milioni di utenti pugliesi, che ancora una volta non vengono nemmeno consultati prima di adottare provvedimenti che li riguardano.

Esigiamo un’immediata revisione del provvedimento e l’apertura di un tavolo di concertazione, che abbia l’obiettivo di riordinare le operazioni tariffarie, anche e soprattutto alla luce del fatto che il prezzo dell’acqua in Puglia è il più caro d’Italia!

TELEFONATE COMMERCIALI, FINALMENTE BASTA!


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Dal 1° febbraio finalmente si può dire basta alle telefonate commerciali, quelle, per intenderci, di venditori che ti chiamano a tutte le ore del giorno per proporti i contratti e gli acquisti più variegati, dalla telefonia alle merci più impensate.

Finalmente è operativo il Registro Pubblico delle Opposizioni, che il Garante della Privacy ha affidato alla Fondazione Ugo Bordoni, e tutti i cittadini inseriti negli elenchi telefonici possono iscriversi a tale Registro: da quel momento non potranno più ricevere le tanto vituperate telefonate commerciali.

E’ l’ennesima vittoria delle associazioni dei consumatori, che da tempo gridavano basta alle vere e proprie molestie telefoniche di venditori senza scrupoli, che giungevano a truffare persino anziani e disabili.

Iscriversi al registro è semplice, e le nostre sedi sono a disposizione di tutti i consumatori interessati per poter effettuare l’operazione: basta compilare un modulo ed inviarlo alla Fondazione Ugo Bordoni.

Ma attenzione, l’operazione riguarda solo chi è iscritto nell’elenco telefonico, e non chi ha dato il proprio nominativo ad altre aziende al momento di firmare contratti vari o di fare acquisti, magari col finanziamento annesso. Quindi consigliamo tutti di non affidare i propri dati sensibili a nessuno, altrimenti l’iscrizione al Registro sarà inutile.

ACQUEDOTTO E FATTURE ASTRONOMICHE


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Si moltiplicano i casi di bollette dell’Acquedotto Pugliese con cifre da capogiro.

L’ultimo caso viene da un piccolo condominio di Polignano a Mare (Ba) che, in soli 6 mesi di consumo, si è visto addebitare circa 11.000 euro, con un consumo giornaliero di quasi 25.000 litri al giorno di acqua!

E’ chiaro che questa è una problematica non solo dell’Acquedotto della Puglia, ma di tutti gli acquedotti d’Italia, che sono centinaia: nessuno di loro ha previsto un sistema di allarme, di segnalazione di consumi anomali. Un sistema che sarebbe utile soprattutto ad evitare gli sprechi idrici, di cui tanto ci si riempe la bocca nei numerosi dibattiti ma che, poi, all’atto pratico nessuno contrasta veramente.

Praticamente, tornando all’esempio del condominio di Polignano a Mare, solo adesso gli utenti si sono accorti di avere avuto una grossa perdita idrica e, dopo lunghe ricerche, i tecnici hanno individuato e riparato il guasto.

Ma come si fa col pagamento della fattura?

Occorre subito dire che in tali casi la Carta del Servizio Idrico (e questa è stata una conquista della ns. associazione) prevede lo storno delle somme relative alla fognatura e depurazione, perchè l’acqua in questione si perde e non viene depurata.

La bolletta si riduce così di ben 3.000 euro; ma restano pur sempre la bellezza di circa 8.000 euro da pagare!

In questi casi la Polidream Assoutenti attiva prima un reclamo e poi la procedura di conciliazione, attraverso la quale si cerca di far passare il principio di corresponsabilità dell’Acquedotto, dato che non ha predisposto un sistema di allarme per le perdite ed i consumi anomali. Così riusciamo a ridurre la fattura di altri 4.000 euro, e quindi il "dolore" diventa meno lancinante, soprattutto se lo si divide poi fra i vari condomini.

Resta però insoluto il grave problema delle perdite idriche, in un periodo in cui l’acqua diventa sempre più un bene prezioso, mentre l’Acquedotto Pugliese continua a detenere il triste primato mondiale delle perdite sulla sua rete, circa il 40%!

La nostra proposta, che facciamo ormai da anni, è quella della sostituzione dei vecchi contatori con misuratori elettronici intelligenti, in grado anche di preavvertire in caso di consumi anomali: acquedotti, se ci siete battete un colpo!

TELEFONINI E TASSE ILLEGITTIME


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Una sentenza della Commissione Tributaria Regionale del Veneto ha finalmente sbloccato l’annosa questione delle tasse di concessione governativa pagate per le bollette di telefonia mobile.

La sentenza ha chiarito una volta per tutte che tali tributi non erano più dovuti sin dall’entrata in vigore del Codice Unico delle Comunicazioni Elettroniche (D.L. 259/2003), poichè tale normativa aveva liberalizzato il settore della telefonia, facendo venire meno il presupposto del rapporto concessionario, all’origine del pagamento della tassa, non a caso denominata "di concessione governativa".

Adesso tutti gli utenti, sia business che privati, possono non solo chiedere di essere esentati dal pagamento, ma soprattutto possono inoltrare l’istanza di rimborso di quanto versato, a partire dall’annualità del 2007.

Si tratta di cifre consistenti, specialmente per le aziende che hanno in bolletta parecchie sim, tenuto conto che per ogni numerazione si pagano euro 12,91 al mese. Ma anche per gli utenti privati, che pagano euro 5,16 mensili, il rimborso è sempre consistente.

Per questo invitiamo tutti i consumatori interessati a recarsi presso le nostre sedi, muniti delle ricevute di pagamento delle bollette in questione, per avere tutta la consulenza e l’assistenza necessarie all’ottenimento del rimborso e del diritto a non pagare più queste tasse indebite.

TELEFONINI E TASSE ILLEGITTIME


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Una sentenza della Commissione Tributaria Regionale del Veneto ha finalmente sbloccato l’annosa questione delle tasse di concessione governativa pagate per le bollette di telefonia mobile.

La sentenza ha chiarito una volta per tutte che tali tributi non erano più dovuti sin dall’entrata in vigore del Codice Unico delle Comunicazioni Elettroniche (D.L. 259/2003), poichè tale normativa aveva liberalizzato il settore della telefonia, facendo venire meno il presupposto del rapporto concessionario, all’origine del pagamento della tassa, non a caso denominata "di concessione governativa".

Adesso tutti gli utenti, sia business che privati, possono non solo chiedere di essere esentati dal pagamento, ma soprattutto possono inoltrare l’istanza di rimborso di quanto versato, a partire dall’annualità del 2007.

Si tratta di cifre consistenti, specialmente per le aziende che hanno in bolletta parecchie sim, tenuto conto che per ogni numerazione si pagano euro 12,91 al mese. Ma anche per gli utenti privati, che pagano euro 5,16 mensili, il rimborso è sempre consistente.

Per questo invitiamo tutti i consumatori interessati a recarsi presso le nostre sedi, muniti delle ricevute di pagamento delle bollette in questione, per avere tutta la consulenza e l’assistenza necessarie all’ottenimento del rimborso e del diritto a non pagare più queste tasse indebite.

BANCHE, IL BALZELLO DI 3 EURO VA RIMBORSATO!


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E’ talmente incredibile che non sembra vero!

Molti istituti bancari hanno creato un nuovo balzello, peggio di una gabella medievale: praticamente, andare in queste banche a ritirare contante dallo sportello costa ben 3 euro!

Diciamo subito che questa commissione è assolutamente illegittima, soprattutto perchè doveva essere preannunciata, dando al consumatore così la possibilità di recedere dal rapporto con la stessa banca, così come disposto dal Testo Unico Bancario (D.L. 385/93).

Quindi invitiamo tutti gli utenti interessati a recarsi presso i nostri sportelli, dove avranno tutta l’assistenza possibile per il riottenimento delle commissioni indebitamente pagate alle banche.

Nel frattempo Polidream Assoutenti, oltre a sollevare il caso presso tutte le autorità competenti ed avviare un’eventuale azione inibitoria, sta facendo un’indagine approfondita per scoprire gli istituti creditizi che non hanno invece applicato tale balzello, in modo da poter indirizzare i consumatori verso queste banche, boicottando invece chi ha tranquillamente applicato scorrettamente e scandalosamente questa commissione.