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Lo sportello del consumatore - Polidream - Page 20

PUBBLICA ILLUMINAZIONE, CONTROLLANO GLI UTENTI


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Sarà Polignano a Mare uno dei primi comuni italiani ad applicare il disposto del comma 461 Finanziaria 2008 nell’appalto della pubblica illuminazione?

Molto probabilmente la risposta sarà affermativa, visto che nello stesso Comune la norma è stata applicata già sul servizio di custodia dei cani randagi e sta per andare in vigore sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Ricordiamo che questa importante normativa permette finalmente la partecipazione degli utenti (gli azionisti unici della macchina amministrativa, grazie ai loro tributi!), mediante la rappresentatività delle associazioni dei consumatori, incaricate di redigere una Carta della Qualità del Servizio, di curare la procedura di conciliazione in caso di contriversia fra cittadino ed azienda erogratice del servizio e di monitorare permanentemente l’andamento dello stesso servizio. Un’autentica rivoluzione per gli utenti della pubblica amministrazione, che finalmente potranno decidere in prima persona sulle politiche inerenti i servizi pubblici locali.

Si tenga anche conto che l’appalto della pubblica illuminazione di Polignano a Mare gestirà risorse per centinaia di migliaia di euro, e si può ben capire come sia importante che i consumatori sappiano non solo come si spendono tali soldi, ma soprattutto che decidano le modalità del servizio e ne controllino l’applicazione.

Adesso non resta che sperare nella piena attuazione di questa legge fondamentale da parte di tutti gli enti locali, a partire dal Comune di Polignano a Mare, che sta facendo da apripista non solo in Puglia ma in tutto il meridione d’Italia.

CANONE COMPUTER/TV, LA RAI SI ARRENDE


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E’ durato solo qualche giorno il goffo tentativo della RAI di far passare ogni personal computer come apparecchio atto alla ricezione di programmi televisivi, e per questo sottoponibile al pagamento del canone tv.

La valanga di proteste che ha investito la RAI ha fatto fare marcia indietro alla dirigenza amministrativa dell’azienda, che proprio oggi ha emanato una nota con la quale chiarisce che le lettere giunte a tutti gli esercizi commerciali, uffici e sedi di associazioni si riferivano solo a computer usati come apparecchi televisivi, e non ad ogni pc.

Quindi, niente canone per negozianti e qualsiasi tipo di ufficio che usi il computer a fini lavorativi.

In questi giorni anche la nostra associazione, sull’onda di centinaia di reclami pervenuti alle nostre sedi, aveva provveduto a protestare contro la RAI per la scellerata ed arbitraria interpretazione di una norma risalente al 1938, quando mancavano ancora un paio di decenni alla prima comparsa dei computer. Poi hanno contestato anche tutte le associazioni delle categorie interessate e, siccome l’unione continua a fare la forza, la RAI si è rimangiato il testo delle migliaia di lettere intimidatorie già inviate agli utenti interessati.

Restano tre problemi sul tappeto:

1) chi stabilirà l’uso del computer e se deve pagare o meno il canone, tanto più che è risaputo che, se si naviga in internet, si può accedere anche ai programmi televisivi?

2) la RAI dovrebbe inviare comunque lettere di scusa e di giustificazione agli utenti destinatari delle lettere di questo periodo;

2) perchè è la RAI ad adottare queste iniziative, quando l’ente preposto è l’Agenzia delle Entrate?

Chiediamo ufficialmente che, in tema di abbonamento tv, la RAI non muova più un passo, comprese le solite lettere minatorie che manda ai consumatori presunti morosi od evasori, e che invii immediatamente una lettera di scusa a tutti i cittadini interessati.

POLIGNANO: PIANGE DI NUOVO IL TELEFONO!


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E’ successo in una vasta frazione di Polignano a Mare: il 3 febbraio scorso un forte temporale ha letteralmente distrutto la centrale Telecom che serve tutta la zona, e centinaia di famiglie e decine di esercizi commerciali sono rimasti all’improvviso senza linea telefonica.

Ovviamente il caso è reso ancora più grave proprio dall’ubicazione periferica del territorio interessato, la frazione di Casello Cavuzzi e dintorni, ovvero la bellissima, frequentatissima e abitatissima collina della cittadina di Domenico Modugno, il grande cantautore nato proprio a Polignano e che cantava “Piange il telefono”.

Lungi da noi l’imprecare contro un evento atmosferico che, come sta succedendo ormai spesso, si è rivelato terribile e di fortissimo impatto, causando la rottura delle linee telefoniche. Ma com’è possibile che, a distanza di ben 18 giorni, non si è ancora riusciti a riparare il guasto?

La zona in questione conta non solo moltissimi residenti che ci abitano tutto l’anno, ma anche parecchi esercizi commerciali, soprattutto ristorativi, che stanno subendo un notevole danno agli incassi, non potendo prendere prenotazioni o dare informazioni per telefono.

E’ vero che l’ attuale normativa indennizza in questi casi sia residenti che utenze affari ma, se per gli utenti domestici 7,50 euro al giorno possono anche essere sufficienti per risarcire il disagio, i 15 euro giornalieri previsti per le attività commerciali sono veramente ben poca cosa!

Ovviamente stiamo sollecitando innanzitutto la Telecom per l’immediato ripristino del servizio, ma in fase di reclamo e di successiva procedura di conciliazione chiederemo sia al gestore della rete che alle altre aziende telefoniche di corrispondere indennizzi più rapportati alle perdite delle aziende.

Pertanto invitiamo tutti i consumatori interessati a recarsi presso la sede Polidream Assoutenti di Polignano a Mare per avviare la procedura di reclamo con la richiesta di risarcimento danni.

TICKET SALUTE: QUANDO NON SI DEVE PAGARE


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Sono ormai tantissimi i casi di utenti sanitari che si vedono recapitare a casa pagamenti di ticket per gli interventi presso i pronto soccorso, con patologie che richiedevano il ricovero e con i medici che non lo prescrivevano, rimandando a casa i malati.

Gli stessi pazienti, poi, erano costretti a rivolgersi presso altre strutture sanitarie, e nella gran parte dei casi si sottoponevano a ricoveri ed interventi chirurgici.

Praticamente, il comportamento del personale medico del pronto soccorso sembra proprio la classica furbata per spillare quattrini ai pazienti, sapendo che nulla sarebbe stato dovuto, invece, se dal pronto soccorso gli ammalati si fossero ricoverati. Oppure la cosa è dovuta dalla ormai perdurante penuria di posti letto, che costringe i medici a ricoverare solo i moribondi!

Insomma, una situazione al limite della sopportabilità, che ci fa consigliare agli utenti di non pagare i presunti ticket e di recarsi presso le nostre sedi per avviare le procedure di reclamo.

Alla Regione diciamo: basta con questi comportamenti, altrimenti ci vedremo costretti a denunciare l’accaduto al Ministero della Salute e alla magistratura.

 

TICKET SALUTE: QUANDO NON SI DEVE PAGARE


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Sono ormai tantissimi i casi di utenti sanitari che si vedono recapitare a casa pagamenti di ticket per gli interventi presso i pronto soccorso, con patologie che richiedevano il ricovero e con i medici che non lo prescrivevano, rimandando a casa i malati.

Gli stessi pazienti, poi, erano costretti a rivolgersi presso altre strutture sanitarie, e nella gran parte dei casi si sottoponevano a ricoveri ed interventi chirurgici.

Praticamente, il comportamento del personale medico del pronto soccorso sembra proprio la classica furbata per spillare quattrini ai pazienti, sapendo che nulla sarebbe stato dovuto, invece, se dal pronto soccorso gli ammalati si fossero ricoverati. Oppure la cosa è dovuta dalla ormai perdurante penuria di posti letto, che costringe i medici a ricoverare solo i moribondi!

Insomma, una situazione al limite della sopportabilità, che ci fa consigliare agli utenti di non pagare i presunti ticket e di recarsi presso le nostre sedi per avviare le procedure di reclamo.

Alla Regione diciamo: basta con questi comportamenti, altrimenti ci vedremo costretti a denunciare l’accaduto al Ministero della Salute e alla magistratura.

 

CAMPI DI CALCETTO DA RIFARE?


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Ormai è certo: l’Istituto Superiore di Sanità ha appurato che i campi artificiali di calcio e calcetto contengono sostenze pericolose, come gli idrocarburi policiclici aromatici, il toluene e i metalli pesanti.

Tutti composti dannosi per reni, fegato e polmoni.

Tali sostanze sono contenute nel substrato di gomma che sostiene il manto di erba artificiale, e quindi i calciatori rischiano abbastanza quando fanno sport su questi campi.

Ma finalmente il decreto che attende solo la firma del Ministro Fazio mette la parola fine all’insicurezza, perchè d’ora in poi la base gommata deve essere rifatta ogni 8 anni e i produttori devono sostituire le materie prime di costruzione con sostanze ecologiche.

Insomma, sembra che stia per scriversi la parola fine su una polemica che durava da qualche anno, sperando che il ministro non abbia ripensamenti, a seguito delle pressioni dei produttori di erba sintetica.

Diventa importante che calciatori ed utenti protestino verso Comuni e società sportive, in modo da mettere in sicurezza al più presto i campi di calcio, magari senza attendere il decreto ministeriale.

LAVORI STRADALI E RIASFALTO INTEGRALE


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La problematica delle buche e dei dissesti stradali diventa ogni giorno più seria ed interessa ogni tipo di comune, dal più piccolo al più grande.

Occorre quantomeno porre un freno al dilagare dei mille lavori che fanno nelle vie pubbliche le ditte appaltatrici e che effettuano gli scavi per conto di Telecom, Enel, Acquedotto, Aziende del gas, etc. etc.

Per ottenere questo piccolo risultato basta una piccolissima norma, che già qualche comune inizia a seguire: tutte le ditte che scavano e che fanno lavori sulle strade pubbliche devono essere obbligate a riasfaltare integralmente tutto il tratto di via interessato dagli stessi lavori.

Basta con i rammendi e con le toppe che rovinano maggiormente il manto stradale!

Chiediamo a tutti i cittadini di segnalare alle nostre sedi ogni tipo di dissesto stradale, in modo che possiamo subito esporre reclamo al comune e all’azienda in questione, chiedendo immediatamente il riasfalto integrale e addebitando al comune gli eventuali danni subiti dai cittadini a seguito del mancato riasfalto integrale.

SUCCESSIONI EREDITARIE: PIU’ TUTELA E INFORMAZIONE


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 Il Consiglio Nazionale del Notariato e 12 Associazioni dei Consumatori, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, hanno presentato la settima “Guida per il Cittadino”, dedicata al complesso tema delle successioni, confermando la stabile e consolidata collaborazione a vantaggio della collettività.

“Successioni tutelate. Le regole per un sicuro trasferimento dei beni, affronta un tema “difficile” con un linguaggio semplice, trasparente ed efficace. Il vademecum sarà uno strumento di grande utilità per chiunque intenda disporre consapevolmente dei propri beni secondo le regole previste dalla legge, prevenendo l’insorgere di problemi e contenziosi futuri che comporterebbero un aggravio di costi per le parti e per la collettività.

La successione comporta anche importanti oneri fiscali: per facilitare ulteriormente il cittadino la seconda parte della Guida è stata dedicata alla disciplina fiscale con una appendice dettagliata che riepiloga le imposte di successione.

La Guida, come le altre sei già realizzate (due sui Mutui immobiliari, Prezzo Valore, Contratto Preliminare, Acquisto in costruzione e Acquisto Certificato), è scaricabile gratuitamente dal sito del Consiglio Nazionale del Notariato (www.notariato.it) e dai siti delle Associazioni dei Consumatori che hanno aderito all’iniziativa.

ASSICURAZIONI E RIVALSA, SIAMO AL MEDIOEVO!


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Sembrerà incredibile, ma in Italia nel campo assicurativo vige ancora il diritto di rivalsa.

Ovvero la Compagnia assicurativa, una volta pagato il sinistro, può rivalersi sullo stesso assicurato o su terzi, ove ritenesse questi responsabili dell’accaduto o di un’eventuale negligenza.

La domanda viene spontanea, direbbe il nostro Lubrano: e allora, che la faccio a fare l’assicurazione?

Per le polizze auto questa regola borbonica esiste ancora, ma è valida solo in pochissimi casi, vedi guida in stato di ebbrezza, senza cinture, etc. etc. Ma per gli altri contratti assicurativi, specialmente quelli fidejussori, è talmente valida che le Società la utilizzano, eccome!

L’ultimo caso capitato ad un nostro sportello è quello di un uomo di spettacolo che, recatosi in Cina per una serie di eventi con un po’ di strumenti di lavoro che ha prima esportato e poi regolarmente rimpatriato, ha dovuto subire la richiesta di un pagamento di circa 2.500 euro, solo perchè la polizza fidejussoria che copriva i rischi relativi alla merce esportata è intervenuta, pagando il beneficiario, UnionCamere, ma rivalendosi sul contraente.

E questo solo perchè sembra che l’incartamento inerente gli strumenti di lavoro non fosse stato regolarmente bollato ed annullato dall’ufficio doganale!

In definitiva, l’assicurato paga la polizza per essere coperto da eventuali rischi, e poi deve pagare eventuali danni proprio in presenza di tali stessi rischi! Cioè paga due volte!

Ma è possibile? E’ normale? Nemmeno nel medioevo c’erano queste regole assurde!

A questo punto occorre una forte battaglia delle associazioni dei consumatori per far abrogare questa norma scandalosa. E nel contempo chiediamo agli assicurati che subiscono questi comportamenti vessatori di recarsi presso le nostre sedi per reclamare l’accaduto.

CASE POPOLARI E LE STRANE RICHIESTE DELLO IACP


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In questi giorni la sede dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Bari è letteralmente presa d’assalto dagli inquilini, a causa di una richiesta dell’Istituto, fatta per raccomandata, con la quale si chiedono agli utenti diverse centinaia o migliaia di euro (!!!)

Nella lettera è solo scritta la cifra ed una causale di due parole: canoni e servizi.

Ma quali canoni? Quali servizi? Non è dato saperlo!

Sembra che le leggi sulla trasparenza amministrativa, lo statuto dei diritti del contribuente, il Codice del Consumo e la stessa legge regionale sulle case popolari non valgano per l’Istituto pugliese!

Peraltro, l’altra ingiustizia è che l’Istituto pretenderebbe che tutti gli inquilini vadano di persona presso la sede di Via Crispi a Bari, o che incarichino qualche loro delegato per chiarire la propria posizione! Veramente assurdo! A parte il fatto che la stragrande maggioranza degli utenti IACP è anziana, e quindi sarebbe praticamente costretta a farsi rappresentare da qualcuno, ma perchè mai uno deve essere obbligato ad andare di persona, e non può invece rispondere per raccomandata, via fax, via mail, oppure per telefono?

Ovviamente abbiamo scritto allo IACP, ma anche al Presidente e all’Assessore competente della Regione Puglia: devono annullare questi atti indebiti e far sì che d’ora in poi ci possano essere vie alternative per interloquire con l’Istituto (via fax, via mail, etc.).

E’ appena inutile aggiungere ai diretti interessati che non bisogna pagare, e nemmeno affollare l’ufficio IACP, ma prendere d’assalto le nostre sedi per reclamare.