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polidream - Polidream - Page 16

TELEMARKETING, IL REGISTRO OPPOSIZIONI NON FUNZIONA


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Ormai è chiaro a tutti che il Registro delle Opposizioni, al quale gli utenti si iscrivono per non ricevere più telefonate commerciali indesiderate, non ha funzionato e non funziona per niente. Centinaia e centinaia sono i reclami che giungono alle sedi della Polidream Assoutenti, da parte di consumatori che si sono registrati per non essere più molestati dai soliti telefonatori imbonitori, e invece hanno continuato ad esserlo magari più di prima!

Non ha funzionato sicuramente l’aver delegato tale servizio ad una Fondazione, e non all’Autorità Garante delle Comunicazioni; non ha funzionato la mancata concertazione con le associazioni dei consumatori; non ha funzionato il meccanismo di comunicazione fra Registro e venditori molesti: insomma, non ha funzionato veramente un bel nulla!

Ma soprattutto, continua a non funzionare il sistema dei contratti telefonici che, secondo Polidream, dovrebbe essere abolito immediatamente, eliminando così alla radice il problema delle telefonate indesiderate. Il contratto effettuato per via telefonica è un contratto poco chiaro e trasparente, frettoloso, nel quale l’utente riesce a capire poco o nulla; e quindi occorre tornare ai contratti di una volta, quelli fatti nella sede dell’azienda o, tutt’al più, a domicilio, in modo che ci sia un contatto diretto fra consumatore e imprenditore che propone.

A questo punto Polidream Assoutenti chiederà l’abolizione sia del Registro delle Opposizioni che dei contratti telefonici ma, nel frattempo, chiunque venga ancora disturbato dai telefonatori indesiderati può recarsi presso le nostre sedi per avviare le procedure di reclamo direttamente contro l’azienda “molesta”: solo così ci si può liberare di questi veri e propri scocciatori!

SAN VITO BENEDICE GLI ANIMALI: POLIDREAM RINGRAZIA


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In occasione della festa patronale di San Vito martire, che si svolge a Polignano a Mare dal 14 al 16 giugno, ci sarà la terza benedizione degli animali da parte di San Vito, appuntamento proposto da Polidream Assoutenti e dall’associazione “Animali di San Vito”, promossa sempre dalla stessa associazione dei consumatori.

La cerimonia avverrà il 16 giugno, alle ore 17.30, presso l’altare del santo patrono, in Piazza Vittorio Emanuele, di fronte alla Chiesa di Santa Maria Assunta, e la benedizione verrà impartita dal Parroco della stessa chiesa, Don Gaetano Luca, anche quest’anno dimostratosi disponibile e sensibile verso gli amici a quattro zampe.

Molti si chiederanno: “Ma che c’entra la Polidream con la tutela degli animali?

La risposta è semplice: per gli amici a 4 zampe, soprattutto cani randagi, i comuni spendono, e a volte sprecano, fior di quattrini dei contribuenti: nei canili convenzionati gli enti locali pagano mediamente 700 euro l’anno per ogni cane custodito.

La Finanziaria 2008, al comma 461, ha dato alle associazioni dei consumatori l’importante compito di vigilare su tutti i servizi pubblici locali, ivi compresi i canili, e dunque diventa fondamentale il nostro apporto sia per tutelare la qualità della vita degli animali che per ottimizzare la spesa dei comuni.

Per esempio,  grazie ad un’iniziativa Polidream, mentre prima i randagi venivano presi a Polignano e portati a veterinari privati per la microchippatura, ovviamente con annesso pagamento del comune, da qualche mese i cani vengono condotti al canile sanitario di Putignano, che li microchippa e li custodisce per 60 giorni senza alcun esborso da parte del comune. Tutto questo in attesa dell’agognata apertura del canile sanitario a Polignano, impegno preso dalla precedente Amministrazione Comunale, e speriamo confermato dalla nuova.

Ma soprattutto, grazie sempre ad una proposta di Polidream Assoutenti, il Comune di Polignano a Mare ha deliberato di erogare un contributo annuo di 200 euro a tutti i cittadini che adotteranno un cane, possibilmente prendendolo proprio dal canile convenzionato: in tal modo le casse comunali risparmieranno 500 euro l’anno a cane, e i fedeli amici dell’uomo non vivranno più nelle tristi celle dei canili.

Un bel risultato e un bell’esempio da seguire, che Polidream Assoutenti sta proponendo a tutti i Comuni della Puglia e della Basilicata.

E ALLORA INVITIAMO CALOROSAMENTE I CITTADINI CHE NON HANNO ANCORA UN CANE AD ADOTTARLO E TUTTI COLORO CHE HANNO GIA’ ADOTTATO UN QUALSIASI ANIMALE AD AFFOLLARE COI LORO FEDELI AMICI L’ALTARE DI SAN VITO IL 16 GIUGNO 2012 A POLIGNANO A MARE.

 

RETE CARBURANTI IN PUGLIA: SI PUO’ FARE DI PIU’!


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Polidream Assoutenti ha partecipato, insieme alla CRCU Puglia, al tavolo di concertazione aperto dalla Regione Puglia per modificare la legge sulla rete dei carburanti.

Abbiamo giudicato mediamente buono l’impianto generale delle modifiche proposte alla normativa, aggiungendovi però 4 elementi che Polidream Assoutenti ritiene essenziali:

1) la legge parla di carburanti “ecocompatibili”, ma limitandoli al Gpl e al metano; noi riteniamo che l’elenco debba comprendere anche l’elettrico e l’idrogeno, le due fonti energetiche meno inquinanti esistenti sul mercato;

2) occorre effettuare grandi campagne di sensibilizzazione atte innanzitutto a far lasciare gli automezzi privati, ad utilizzare i mezzi pubblici e a far acquistare nuove automobili ecocompatibili, grazie anche alla previsione di incentivi regionali in tal senso;

3) l’attuale Commissione Regionale Carburanti conta un solo rappresentante dei consumatori, e ci sembra veramente poco: abbiamo proposto che siano almeno 3;

4) bisogna dare piena attuazione al piano di liberalizzazione della rete, in modo da aumentare la concorrenza e far abbassare i prezzi (vedi esempio della Ipercoop a Bari).

Sicuramente la Regione accoglierà queste indicazioni e sarà una vittoria degli utenti pugliesi e dell’ambiente.

IMPIANTI TERMICI: GELO TRA PROVINCIA DI BARI E CONSUMATORI


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Dopo un’estenuante braccio di ferro fra la Provincia, le associazioni dei manutentori e le associazioni dei consumatori, la Polidream Assoutenti ha deciso di non firmare il Protocollo d’Intesa per il controllo degli impianti termici del quadriennio 2012-2015.

Avevamo fatto le seguenti semplici e legittime richieste:

–         prevedere l’applicazione dell’art. 2 comma 461 Legge 244/07, con la previsione di un’azione di monitoraggio, gestita insieme alle associazioni dei consumatori, e di una sessione annuale di verifica degli impegni assunti, così come ottemperato da varie Provincie sul territorio nazionale;

–         attivare la procedura di conciliazione per dirimere le controversie fra consumatori e manutentori e/o Provincia;

–         lasciare invariato l’attuale tributo (bollino verde) di 15 euro, usando le eventuali plusvalenze di gestione per agevolare l’acquisto di nuove caldaie da parte delle fasce deboli degli utenti;

–         abbassare ad euro 60 il costo massimo dell’intervento di manutenzione;

–         eliminare del tutto il diritto di chiamata, da corrispondere al manutentore;

–         abbassare da 24 a 12 mesi la durata del Contratto fra utente e tecnico;

–         stabilire rimborsi a carico dei consumatori in caso di danni subiti o di comportamenti impropri da parte dei manutentori e della Provincia;

–         istituire un numero verde, funzionante almeno 8 ore al giorno, in grado di fornire tutte le informazioni agli utenti.

Le richieste di Polidream Assoutenti sono state in parte accettate, specialmente per quanto riguarda la conciliazione, ma su alcune di esse la Provincia ha preso solo un impegno vago ad attuarle successivamente. E’ una posizione che non ci piace, anche perchè qui si sta parlando della sicurezza e degli interessi economici degli utenti. oltre al rispetto di una normativa, il comme 461 della Finanziaria 2008, che obbliga espressamente le Province a far effettuare attività di controllo alle associazioni dei consumatori, che devono anche redigere una Carta della Qualità del Servizio.

Ecco perchè Polidream Assoutenti non ha firmato e chiede a tutti gli utenti che lamentano o lamenteranno un problema nel rapporto col proprio tecnico manutentore o con la stessa Provincia di Bari a rivolgersi presso le nostre sedi per attivare qualsiasi tipo di reclamo.

FASANO: SEMAFORO ROSSO PER IL COMUNE!


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La storia che vi stiamo per raccontare la dice lunga sul rapporto fra comuni e cittadini, anzi dovremmo dire sulla guerra che intercorre da sempre fra pubblica amministrazione ed utenti.

Il Comune di Fasano (BR), dopo un lungo periodo di spegnimento delle apparecchiature di controllo ai semafori posti sulla circonvallazione, decide nel 2011 di riattivare i cosiddetti “VideoRed”, cominciando ovviamente ad inondare gli inconsapevoli automobilisti di multe per presunti passaggi con semaforo rosso.

Senonchè, anche questi verbali (come quelli di qualche anno prima, quando la nostra associazione intervenne ottenendo l’annullamento di tutte le multe,) erano viziati da una serie di difetti che non li rendevano validi: in primis la non omologazione e taratura degli apparecchi, poi l’assenza dei vigili al momento dell’infrazione, e infine la mancata autorizzazione prefettizia.

Insomma, ancora una volta i Giudici di Pace di Fasano davano ragione ai nostri ricorsi, annullando i verbali e i relativi importi.

Ma il Comune di Fasano non si arrendeva, e addirittura ricorreva in appello, assoldando con un’apposita gara degli avvocati d’assalto, che avrebbero eccepito tutte le sentenze alla modica tariffa di 50 euro a ricorso, scatenando anche le ire dell’Ordine degli Avvocati, ma soprattutto intimidendo così gli utenti che, per paura di un giudizio d’appello a costi molto elevati, avrebbero deposto le armi.

Invece non ci siamo arresi, e molti automobilisti, come in una partita di poker, sono andati a “vedere” le carte dell’avversario, e sta di fatto che le prime sentenze dei giudici d’appello hanno confermato in pieno il giudizio di primo grado, imponendo anche al Comune di Fasano il pagamento di tutte le spese legali, circa 1.000 euro!

Poichè ci sono 200 impugnazioni, e sicuramente il Comune le perderà tutte, questo significa una perdita secca di 200.000 euro per le casse del Comune di Fasano!

Non solo. Intanto lo stesso Ente ha già provveduto pure a spegnere i VideoRed, e quindi anche il loro acquisto diventa uno spreco niente male!

Ma non finisce qui: sembra che il Comune, non contento, stia affilando le armi per giungere in Cassazione! Aggiungere commenti è quanto mai superfluo!

Ma una considerazione preme fare: tenuto conto che i verbali in questo periodo sono stati più di 4.000 e che solo un quarto di essi sono stati portati in giudizio, va detto a tutti gli automobilisti che hanno pagato che va fatta immediatamente l’istanza di rimborso, perchè il Comune, già supercondannato, ha incassato tali cifre indebitamente. Quindi consigliamo tutti gli interessati di recarsi presso le nostre sedi per attivare la richiesta di rimborso.

MUTUI, SPREAD ALLE STELLE!


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E’ da mesi che sentiamo parlare di spread, riferito al differenziale fra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani, che sembra essere diventato l’incubo e il parametro dell’odierna economia.

Ma c’è un altro spread di cui invece si parla poco e che interessa molto di più i consumatori: ci riferiamo al “guadagno” che prendono gli istituti bancari quando erogano i mutui casa.

Ebbene, un annetto fa questo spread era circa al 2%, oggi invece non è mai sotto al 4% e giunge fino al 6%! Il che significa che il costo del danaro, che era ed è all’1% (tasso BCE), negli ultimi mesi è salito al 6-7% per chi è costretto ad accendere un mutuo (per quei pochi fortunati ai quali le banche aprono ancora l’avaro rubinetto creditizio!).

Non è assolutamente giusto, e nemmeno logico, che le banche italiane stiamo prendendo tutto questo guadagno sul danaro che prestano, con la solita scusa della crisi economica. Scusa che diventa ridicola, se si pensa che proprio  in tempi di crisi i tassi debbano abbassarsi!

Il governo ha il sacrosanto dovere di intervenire su tale questione, non è possibile stare solo a guardare: chissà come chissà perchè, le banche vengono sempre toccate poco, da qualsiasi governo, politico o tecnico che sia!

E mentre la nostra opera di pressione sul governo sarà incessante, consigliamo tutti i consumatori di rivolgersi presso i nostri sportelli per essere comunque consigliati al meglio prima di attivare un qualsiasi mutuo, perlomeno scegliendo gli istituti meno cari e con meno spese.

IVA 21%: SI’, MA DA QUANDO?


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Continuano a fioccare i reclami presso i nostri sportelli sulla questione dell’applicazione dell’IVA al 21%.

In pratica, la nuova aliquota è entrata in vigore ad ottobre 2011, ma nelle bollette di conguaglio di luce e gas, comprendenti periodi antecedenti a tale data, i gestori del servizio applicano l’IVA al 21% anche per il passato.

Le aziende, su nostra sollecitazione, si sono rifugiate nel solito pretesto, adducendo cioè che il DPR 633/72 (la legge che introdusse l’IVA, per capirci) afferma che vale la data della fatturazione. E quindi, se si fattura dopo l’ottobre 2011 anche periodi antecedenti, va calcolata la nuova aliquota, secondo loro.

Purtroppo per loro non è così! Per il semplice motivo che per l’energia elettrica la normativa impone almeno un conguaglio l’anno, mentre addirittura per il gas il conguaglio obbligatorio è semestrale: e dunque i periodi antecedenti non dovevano nemmeno esistere, perchè i gestori del servizio avrebbero dovuto fatturare a conguaglio molto prima.

Ne consegue che i consumatori che hanno ricevuto tali bollette sono da rimborsare; e pertanto chiediamo a tutti gli utenti interessati di recarsi presso le nostre sedi per attivare la pratica di rimborso o di contestazione delle fatture in questione.

IO NON VOGLIO IL FALSO – NEWSLETTER


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Continua l’impegno dell’Assoutenti Basilicata per l’informazione e la tutela dei consumatori in merito alla contraffazione di merci e prodotti.

Invitiamo tutti i nostri soci a leggere attentamente tutte le notizie riportate, utili per i quotidiani acquisti, cliccando sul link sotto riportato.

http://www.assoutenti.it/articolo.asp?sez=141&art=1093

Galline:allevamenti in batteria vietati!


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Tutti i giorni dell’anno ma soprattutto nei giorni delle festività pasquali sono consumate come tradizione vuole tantissime uova. Oggi il 90% delle uova in Italia è ottenuto da galline IMPRIGIONATE A “VITA” negli allevamenti in batteria, in gabbie di metallo, così PICCOLE DA NON RIUSCIRE NEANCHE A MUOVERE LE ALI, che dovrebbero essere eliminate o notevolmente ampliate e modificate a partire dal 2012, secondo quanto stabilito da una normativa dell’Unione Europea. Il percorso legislativo dell’Unione europea che ha portato al divieto in vigore da qualche mese è iniziato nel’99 con la Direttiva 1999/74/CE che stabilisce le norme minime per la protezione delle galline ovaiole. Tuttavia, sebbene siano trascorsi 12 anni, ben 11 Paesi su 27 si devono ancora adeguare. Tra i paesi ‘fuorilegge’ vi è anche l’Italia, per la quale è stata avviata la procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea, con una sanzione di circa 10 milioni di euro!

Come rivela un dossier della LAV, ogni anno sul territorio dell’Unione Europea vengono allevati oltre 400 milioni di galline ovaiole, circa il’68% delle quali sono rinchiuse nelle gabbie di batteria degli allevamenti intensivi.

In Italia il divieto interesserebbe ben 55 milioni di galline e 4970 allevamenti nazionali. Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna sono tra i maggiori produttori.

La natura altamente restrittiva delle gabbie non modificate (gabbie in batteria) non permette alle galline di esprimere la maggior parte dei normali modelli di comportamento, come la ricerca del foraggio, la cova delle uova nei nidi, beccare sul terreno, distendere le ali. La mancata soddisfazione di tali primari bisogni provoca negli animali un alto grado di frustrazione e stress.

Gli allevamenti di galline in batteria sono dei luoghi infernali, dove gli animali vengono privati di tutti quei bisogni e piaceri irrinunciabili per ogni essere vivente. Negli allevamenti le galline vengono costrette a produrre uova come macchine, fino allo sfinimento.

In Italia, infatti, sono 40 milioni le galline costrette a vivere in queste condizioni.

Nelle mani del consumatore è però il potere di mettere fine a questa industria della sofferenza compiendo, al momento dell’acquisto, una scelta consapevole dal punto di vista etico e salutistico. È sufficiente una piccola attenzione in più nel momento in cui si scelgono le uova sugli scaffali dei supermercati, ed ecco i consigli di Polidream Assoutenti.

Per poter identificare la provenienza delle uova è necessario leggere il codice impresso su ciascuna di esse. La prima cifra del codice è quella che indica da quale tipo di allevamento proviene l’uovo: ‘1’, ‘2’ e ‘3’ indicano rispettivamente allevamento all’aperto, allevamento a terra (che significa al chiuso, stipate nei capannoni), e allevamento in gabbia; lo ‘0’ indica invece l’allevamento biologico. Quindi il nostro consiglio è: NON ACQUISTATE UOVA CODICE 2 E 3

Le uova provenienti da allevamento in gabbia e allevamento a terra sono entrambe da evitare, perché in entrambi i casi le galline sono tenute in condizioni inaccettabili. Scegliendo invece le uova di un allevamento biologico abbiamo la garanzia che queste provengono da galline che hanno condotto una vita degna, in uno spazio all’aperto, nutrite con mangimi naturali e senza aver subito il taglio del becco ed altre atroci sofferenze.

Quali sostanze nutrizionali potranno mai fornire delle uova prodotte all’interno di veri e propri lager per animali?

Numerose ricerche hanno evidenziato un maggiore contenuto di acido folico e di vitamina B2 nelle uova provenienti da galline allevate all’aperto, rispetto a quelle ottenute in allevamenti intensivi.

Allora, per la salute e il rispetto del mondo animale, fai molta attenzione al codice riportato!

Un codice alfa numerico identifica ogni uovo:
il primo numero Indica la tipologia di allevamento

0 = biologico (1 gallina per 10 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)

1 = all’aperto (1 gallina per 2,5 metri quadrati su terreno all’aperto, con vegetazione)

2 = a terra (7 galline per 1 metro quadrato su terreno COPERTO di PAGLIA 0 SABBIA) – CAPANNONI PRIVI DI FINESTRE e luce sempre accesa!

3 = IN GABBIA (25 GALLINE PER METRO QUADRATO IN POSATOI CHE OFFRONO 15 CM . PER GALLINA) – UNA SCATOLA Di SCARPE PER TUTTA LA LORO VITA  

Le seconde due lettere indicano il paese di provenienza o codice dello stato (1T” Italia).

Le tre cifre successive indicano il codice ISTAT dei comune dove è ubicato l’allevamento e le due lettere vicine la provincia di produzione.

Un numero progressivo di tre cifre consente di identificare in modo univoco l’allevamento di provenienza in cui la gallina ha deposto l’uovo.

Può essere, inoltre, aggiunta una lettera (A..2) in coda al numero distintivo per l’identificazione dei singoli branchi di galline ovaiole o dei diversi locali dell’allevamento nei quali esse “soggiornano”.

NEVE 1° FEBBRAIO: ACCORDO FRA UTENTI E TRENITALIA


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E’ stato raggiunto l’accordo tra Trenitalia e le Associazioni dei Consumatori per il risarcimento ai passeggeri dei treni Intercity 615, Frecciabianca 9823 e Frecciabianca 9829 che il 1 febbraio sono rimasti bloccati per oltre 10 ore a causa del forte maltempo e della neve.

I passeggeri percepiranno un risarcimento di 150 Euro più il rimborso del biglietto.

Assoutenti giudica positivamente l’accordo e ritiene che possa essere classificato come un ‘precedente’ visto che è stato riconosciuto un indennizzo ad un treno intercity a contratto.

Assoutenti richiede di estenderlo anche agli analoghi episodi verificatisi negli stessi giorni per i treni regionali.

La richiesta va indirizzata a Trenitalia SpA – Conciliazioni (Piazza della Croce Rossa 1, Roma), dovrà essere inviata entro il 31 gennaio 2013 con raccomandata postale oppure consegnata negli uffici dell’assistenza clienti in stazione o tramite la nostra associazione, il cui elenco sportelli è disponibile sui siti www.assoutenti.it e www.polidream.org

Allo speciale modulo andrà allegato il biglietto di viaggio, oltre alla copia di un documento di identità e del codice fiscale.