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polidream - Polidream - Page 15

POSTE: NO ALLA CHIUSURA!


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Polidream Assoutenti si appella al buon senso, al senso di concertazione e alla sensibilità che da sempre hanno caratterizzato i vertici di PosteItaliane, e dice un CHIARO, FORTE E TONDO NO alla chiusura di ben 1.156 uffici postali, paventata in questi proprio dall’amministrazione dell’azienda postale!

Lasciare senza uffici postali le piccole comunità e ridurre il servizio anche nei centri medio-grandi non è solo uno schiaffo alla memoria storica, ma soprattutto un boomerang per la stessa azienda, che vedrà ridurre drasticamente i propri profitti e la propria immagine!

Se proprio anche PosteItaliane si vuole lanciare nella moda della “spending review”, allora apriamo un serio tavolo di concertazione fra tutte le parti interessate (azienda, lavoratori ed utenti) e vediamo dove si annidano gli sprechi e le scelte sbagliate, a partire dai costi pubblicitari, dal lancio di prodotti inutili ed inutilizzati, dall’ottimizzazione del personale, dalle spese legali, per finire agli stipendi e alle pensioni d’oro di taluni dirigenti!

PosteItaliane receda da questo proposito, altrimenti Polidream Assoutenti sarà costretta a mobilitare i cittadini delle comunità interessate dai tagli!

GDF SUEZ ANCORA MULTATA DALL’ANTITRUST


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Sono ben due le sanzioni irrogate dall’Antitrust alla Gdf Suez (ex Italcogim), azienda leader nel settore del gas, per pratiche commerciali scorrette, soprattutto nel caso di vendite porta a porta.

E sono numerosissimi i casi del genere trattati dalle sedi della Polidream Assoutenti, ovviamente segnalati sia all’Autority del Gas che all’Antitrust. Casi che provocano enormi disagi fra gli utenti che, se non effettuano subito il recesso dal contratto, si ritrovano fra le mani un contratto indesiderato, con opzioni tariffarie ben più elevate del precedente gestore.

Tenuto conto che la Gdf Suez è una grossa azienda ed è diffusissima in tutta Italia, e specialmente al sud, Polidream Assoutenti fa un appello all’azienda: basta con le pratiche commerciali scorrette, basta con i sotterfugi per accalappiare clienti, e soprattutto basta con le mancate o ritardate risposte ai numerosi reclami inviati dalla nostra associazione!

E’ venuto il momento di attivare la procedura di conciliazione, in modo che ci sia comunque e sempre una definizione della controversia, dando certezze e garanzie sia al consumatore che alla stessa azienda.

E’ la procedura adottata dal gruppo Enel, da ENI, da Edison, insomma da tutte le aziende leader del settore energetico: manca all’appello solo la Gdf Suez!

L’Assoutenti ha già cominciato a dialogare con l’azienda, ma chiediamo un’accelerazione di questa concertazione, poichè i reclami sono veramente tantissimi e i consumatori cominciano ad essere non solo stanchi, ma anche arrabbiati!

PIATTI DI PLASTICA, RICICLO LUNGO!


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Finalmente piatti, bicchieri e posate di plastica si possono riciclare e differenziare.

Dal 1° maggio 2012 è operativo un accordo ANCI-CONAI che permette finalmente di mettere nel circuito della raccolta differenziata anche queste stoviglie, usatissime dai consumatori.

Negli scorsi anni Polidream Assoutenti aveva combattuto perchè i piatti di plastica potessero essere differenziati, così come tutto l’altro materiale di plastica, scrivendo soprattutto al CONAI in tal senso.

Finalmente questa bella notizia mette fine alle tonnellate di stoviglie di plastica che andavano a finire ingiustamente in discarica, anche se avremmo preferito che questa decisione fosse stata assunta molto tempo prima.

Una raccomandazione finale ai consumatori: ovviamente piatti, bicchieri e posate devono essere liberi da ogni residuo alimentare e da ogni tipo di sporcizia per essere differenziati per bene; quindi vanno prima lavati e poi riciclati!

Per qualsiasi consulenza, aiuto o dubbio in merito, i nostri sportelli sono a disposizione di tutti gli utenti.

SUCRALOSIO: MEGLIO STARE ALLA LARGA!


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Polidream Assoutenti consiglia vivamente tutti i consumatori di astenersi dagli alimenti che contengono il dolcificante chimico denominato sucralosio, altrimenti noto con la sigla E955.

Dopo l’aspartame, è il caso di un altro edulcorante artificiale a tenere banco, e soprattutto ad essere sotto accusa, perchè responsabile addirittura di casi di leucemia, come affermato da un recente studio dell’Istituto Ramazzini di Bologna.

Dove si trova quest’ennesimo additivo sintetico che dovrebbe sostituire il tanto vituperato zucchero, che non ha mai fatto male a nessuno e il cui mancato impiego sta pure facendo chiudere un bel po’ di fabbriche?

Si trova nelle bevande, nei prodotti da forno, negli alimenti a lunga conservazione, e persino nei farmaci.

Quindi siamo costretti ad essere monotoni nel nostro eterno consiglio di leggere per bene le etichette e, nel caso di qualsivoglia difficoltà o reclamo, di recarsi presso le nostre sedi per essere consigliati ed assistiti.

Ma soprattutto Polidream Assoutenti ricorda ai consumatori che hanno un grande potere fra le mani: con le loro scelte di ogni giorno, anche per la spesa quotidiana, decidono il destino delle aziende e l’andamento del mercato. Ecco perchè occorre sempre premiare le imprese virtuose, non quelle che ci avvelenano la vita anche con additivi pericolosi come il sucralosio!

POLIDREAM ASSOUTENTI: MAI PIU’ SANGUE SUL MIO CELLULARE!


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I telefoni cellulari possono avere rivoluzionato il modo in cui comunichiamo, ma abbiamo mai pensato a cosa comporta la produzione (e lo smaltimento) di tali aggeggi? Quanto costa realmente quell’oggetto così normale oggi per noi? Non in termini di denaro, ma in termini di vite umane e distruzione.

Uno dei componenti fondamentali di tutti i nostri cellulari, ma anche video camere, video giochi, apparecchi HI TEC (come la playstation), è  un metallo più prezioso dei diamanti, chiamato coltan, e serve a ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuovissima generazione e rendono possibile un notevole risparmio energetico.

Quasi nessuno lo sa, ma questo minerale è la causa principale di tanti conflitti, fra cui la guerra che dal 1998 ha ucciso più di 4 milioni di persone in Congo.

Perchè la guerra sul coltan? L’ 80 % del Coltan in circolazione a livello mondiale si trova solo in Congo, e alcune delle più grosse multinazionali sfruttano queste miniere ed i congolesi, che vengono pagati 200 dollari al mese (la paga di un normale lavoratore in Congo è di 10 dollari al mese). Questo scatena una vera e propria corsa alle miniere da parte dei guerriglieri che se ne vorrebbero impadronire, non solo dal Congo, ma anche dalle vicine Uganda e Rwuanda.

Ma come è facile prevedere, estrarre questo prezioso minerale ha i suoi effetti indesiderati, solo per i minatori ovviamente.

Il coltan contiene una parte di uranio, quindi è radioattivo, provoca tumori e impotenza sessuale, viene estratto dai minatori a mani nude…

Qualche anno fa in Italia la gente impazziva per trovare nei negozi la Playstation 2, diventata introvabile, il motivo fu proprio la carenza del Coltan di cui si era fermata l’estrazione per i problemi legati alla guerra.

I soldi che le multinazionali spendono per estrarre il Coltan come sempre non servono per alimentare la popolazione, costruire scuole o ospedali: tutt’altro, servono a finanziare la guerra, comprare armi, dar da mangiare ai soldati.

Oltre alle devastazioni causate dalla guerra, la ricerca del coltan sta provocando gravissimi danni ambientali, milioni di persone sono costrette a fuggire dalle proprie abitazioni, sia in seguito al conflitto (che prosegue nel disinteresse generale), sia perché le terre non si possono più coltivare. I lavoratori spesso sono bambini, sfruttati ed esposti alle malattie.

Un’altra conseguenza indiretta è la fuga verso Paesi sicuri, fra i quali c’è anche la nostra Italia. E  quando vediamo un immigrato ci chiediamo: “Perché non se ne sta al suo Paese? Cosa vuole qui da noi?”, dovremmo fare qualche riflessione in più e contare il numero di cellulari, PC, ipod, ipad e smartphone che ci ritroviamo. Magari ci accorgeremo che non è così indispensabile cambiare il cellulare ogni tre mesi o averne più di uno.   

Secondo le statistiche l’Italia è il secondo paese al mondo per possesso di telefonini, con una media di 1,22 telefoni per persona. Siamo secondi soltanto ad Hong- Kong.    

L’aumento di telefoni cellulari che ci circondano (ed in Italia ciò avviene a ritmi anche più elevati di quanto non accada nel resto del mondo industrializzato) dovrebbe portarci a riflettere. Le guerre congolesi, tuttora in corso, sono di per sé un motivo già abbastanza valido per non sentire più l’insensato desiderio di cambiare telefono troppo frequentemente.

Se ciò non bastasse, però, e se non vogliamo nemmeno parlare in questa sede di ciò che concerne il loro smaltimento, potremmo anche iniziare a pensare agli effetti sulla nostra stessa salute. Non solo per quel che riguarda la controversa questione delle loro “radiazioni”, ma per lo stress che può derivare dal costante aumento di spam che ci raggiunge ormai anche via sms, dal pericolo che arreca alla nostra sicurezza chi continua a guidare parlando al telefono, dalla dipendenza che hanno creato ad ogni fascia di età, dalla cafonaggine di chi ci parla affianco a voce alta e, perché no, dal fatto che un cellulare acceso dà modo a terzi, durante una conversazione, di poterci ascoltare, di poterci sorvegliare.

Pensiamoci un po’, alla prossima offerta tecnologica del centro commerciale. Per una mera questione di rispetto nei confronti di noi stessi, e di milioni di persone uccise o costrette ad emigrare per quelli che da nostre comodità si stanno addirittura trasformando in capricci.

CANONE TV E GARANTE DEL CONTRIBUENTE


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Polidream Assoutenti tratta quotidianamente varie controversie inerenti il pagamento del canone tv.

Subentri, decessi, cessioni, cessazioni, separazioni, e via dicendo: sono mille i motivi che fanno aprire delle contestazioni in merito da parte di moltissimi italiani.

E la gran parte dei consumatori non sa che, in caso di ricorso, il foro competente è quello di Torino. Vale a dire che, se un utente di Agrigento dovesse reclamare contro l’Agenzia delle Entrate di Torino, competente in materia di canone tv, la causa viene discussa presso la Commissione Tributaria del capoluogo piemontese.

Una regola assurda, che risale agli anni ’30 del secolo scorso e che nessun governo ha mai cambiato! Un’ altra delle assurdità italiche!

Ma molti ignorano pure l’esistenza della figura del Garante del Contribuente, presente in ogni Regione e istituita con l’approvazione dello Statuto dei Diritti del Contribuente (Legge 212/2000). Dopo aver esperito la fase del reclamo, tutti gli utenti tv possono presentare un esposto al Garante del Contribuente, ovviamente di Torino, per vedere riconosciute le proprie ragioni.

Spesso e volentieri Polidream Assoutenti ha utilizzato tale figura, e nel 90% dei casi il Garante ha dato ragione alla nostra associazione, tirando le orecchie all’Agenzia delle Entrate, il più delle volte sorda ed arrogante di fronte alle giuste rimostranze dell’utente.

Per questo Polidream invita tutti i consumatori che vivono controversie sul canone tv a rivolgersi presso le nostre sedi, in modo da veder risolto una volta per tutte il loro problema.

TONNO IN SCATOLA, DA DOVE VIENE?


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Le associazioni dei consumatori, Polidream Assoutenti in testa, in questi anni hanno ottenuto varie vittorie sul fronte dell’alimentazione, riuscendo ad ottenere l’indicazione della provenienza del prodotto su varie etichette, da quella dell’olio a quella della passata di pomodoro, dalle carni alla frutta e verdura, e via dicendo.

Ma mancano all’appello ancora molti alimenti, per i quali la normativa, sia comunitaria che nazionale, non prevede l’obbligatorietà della provenienza; e fra questi c’è il tonno in scatola che, come sappiamo, è un alimento usatissimo dai consumatori.

Basta guardare qualsiasi scatola di tonno per rendersi conto che sì, l’etichetta contiene gli ingredienti (tonno, olio e sale il più delle volte), ma non si può sapere qual è il Paese in cui il tonno è stato pescato. E la cosa assume contorni a dir poco paradossali, se si pensa che ormai per tutto il pesce che si trova in pescheria, compresi mitili e molluschi vari, vige l’obbligo di riportare la provenienza: perchè il tonno no?

I consumatori devono sapere da dove viene il tonno che comprano, anche e soprattutto per orientare al meglio le loro scelte di consumatori consapevoli e responsabili: in altre parole, devono sapere il paese d’origine del pesce, anche per rendersi conto delle modalità di pesca, oltre che della qualità dell’alimento, dato che vi sono ancora molti Paesi che pescano il tonno ancora in condizioni inumane e senza rispetto, nè del tonno nè dei lavoratori.

Polidream Assoutenti chiede con forza a tutte le Istituzioni preposte di adottare immediatamente una normativa in tal senso (bastano due righe!), ed intanto consiglia tutti i consumatori di orientare le loro scelte verso quelle aziende che, anche senza legge, stanno indicando la provenienza in scatola: per le opportune informazioni in merito ci si può recare presso tutte le nostre sedi.  

SOLLECITI EQUITALIA: POLIDREAM PROTESTA E CONSIGLIA


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E’ una valanga, quella che da mesi sta inondando le case degli italiani, sotto forma di spedizioni di Equitalia che contengono lettere di sollecito di pagamento.

A parte la considerazione che questo era il momento meno indicato, vista la grave crisi economica di gran parte dei consumatori, il problema vero è che la gran parte di questi solleciti è da cestinare.

Il primo motivo per cui queste lettere vanno messe da parte è che spesso non sono spedite per raccomandata, e pertanto non vi è alcuna prova dell’avvenuta ricezione. Ricordatevi che la regola aurea è una sola: se il creditore è sicuro dei fatti suoi, non invia mai una lettera normale, che sa di essere giuridicamente non valida ai fini dell’incasso.

Il secondo motivo, ancora più serio, è dato dal fatto che la gran parte di questi solleciti riguardano vecchie cartelle esattoriali cadute ormai in prescrizione. La cartella produce i suoi effetti per 10 anni e quindi, se prima non vi è stata una lettera raccomandata che interrotto il termine prescrizionale, la cartella non è più valida e il presunto credito va a farsi benedire!

Il problema vero è che gli italiani queste cose non le sanno, e dunque molti dei destinatari di questi indebiti solleciti ha affollato le sedi della Polidream Assoutenti, i cui delegati hanno provveduto a tranquillizzare gli agitati utenti.

Sta di fatto che Equitalia si “azzarda” ad inviare queste lettere indebitamente, provocando stati d’animo che possono sfociare anche in malanni seri. Quindi diciamo ad Equitalia di smetterla con questi comportamenti vessatori ed illegittimi, e soprattutto ai consumatori interessati di recarsi presso le nostre sedi per ricevere tutta l’assistenza possibile.

SANITA’ E TRENI, IN PUGLIA SI TAGLIA


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Inutile dire che Polidream Assoutenti è a dir poco arrabbiata col governo regionale pugliese, che da una parte taglia tranquillamente centinaia di posti letto e chiude ospedali per mettere a posto i conti, e dall’altra si fa scippare una serie di corse di Trenitalia, dopo aver scippato a sua volta questa battaglia alle associazioni dei consumatori della Puglia!

Insomma, un quadro poco confortante, che vede ancora una volta la giunta Vendola non rispettare una legge fatta dallo stesso governatore nel 2006, ovvero la 12/06, che ha riconosciuto i diritti dei consumatori della regione e ha stabilito il principio dell’obbligatorietà di consultazione in caso di normative, provvedimenti e scelte che coinvolgano gli interessi degli utenti.

Nel caso di Trenitalia, il governo regionale ha fatto finta di convocare il Consiglio Regionale Consumatori e Utenti in una pubblica assemblea, aperta anche e soprattutto ai giornalisti, che ovviamente hanno riferito che la battaglia contro Trenitalia era condotta da Vendola e non dalle associazioni dei consumatori, e poi non ha concordato nessuna azione unitaria, anzi è andato avanti per la sua strada “mediatica”, senza nulla ottenere.

E infatti, si può dire che la Regione si sia già arresa, mentre Polidream Assoutenti sta continuando la battaglia contro le scellerate scelte di Trenitalia.

Nel caso della sanità, invece, la Regione non si è preoccupata minimamente di ascoltare e convocare le associazioni dei consumatori, nè tantomeno di sentire le popolazioni interessate, e ha provveduto tranquillamente a chiudere varie strutture ospedaliere e a tagliare posti-letto per risparmiare le stesse risorse che non spenderebbe ( e Polidream Assoutenti lo dice da anni!) con una gestione più oculata della spesa farmaceutica e sanitaria in generale.

D’altronde, i recenti scandali della sanità pugliese hanno gettato luce proprio sulle modalità con cui avvenivano gli appalti ed ogni tipo di acquisto in campo sanitario: tangenti e costi esorbitanti di farmaci e attrezzature medicali che hanno fatto schizzare in alto il debito del comparto sanitario.

E alla fine chi deve pagare? Sempre i cittadini, che si vedono tagliare i servizi essenziali e che non sono nemmeno consultati in merito!

Ma soprattutto Polidream Assoutenti chiede con forza che i cittadini diventino controllori della spesa sanitaria: dobbiamo essere noi, democraticamente, a decidere come spendere le risorse per la tutela della salute, garantendo a tutti i servizi essenziali, farmaci meno costosi, tagliando tutti gli sprechi, ivi compresi gli stipendi elevati dei vari inutili managers, e controllando giorno per giorno le scelte dei nostri politici in merito.

Intanto diciamo a tutti gli utenti: SEGNALATE ALLE NOSTRE SEDI QUALSIASI PROBLEMA, DISAGIO O DISSERVIZIO SIA IN CAMPO SANITARIO CHE IN QUELLO DEI TRASPORTI, perchè dobbiamo inondare la Regione e le Aziende in questione di reclami e proteste!

ENI E ASSOUTENTI: SI RICONCILIA


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Il 6 giugno è stato sottoscritto tra Eni e le Associazioni dei Consumatori aderenti al CNCU il nuovo Regolamento di Conciliazione, che permetterà ai clienti Eni di utilizzare lo strumento della Conciliazione anche nel settore elettrico su tutto il territorio nazionale.   
 
Con il precedente accordo, siglato l’8 febbraio 2012, si era avviato un processo di sperimentazione, nel settore elettrico, valido solo in alcune regioni d’Italia: ora la nuova procedura conciliativa, viene estesa a tutti i clienti Eni, su tutto il territorio nazionale.
 
 Tra le novità principali, l’introduzione di compensazioni economiche in caso di vari ritardi e disservizi, lo snellimento della procedura di Conciliazione e la formazione più approfondita e mirata per i conciliatori. 
 
 Insomma, dopo un momento di appannamento dei rapporti fra il colosso energetico italiano e le associazioni dei consumatori, sembra che il dialogo sia ripreso con più forza e con una vera volontà di venire incontro alle esigenze degli utenti, risolvendo in modo gratuito e veloce le controversie che ormai si creano giorno per giorno, bolletta per bolletta.
 
Pertanto invitiamo tutti i consumatori che abbiano controversie con l’ENI a recarsi presso le sedi Polidream Assoutenti.