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Il tempo di conservazione delle ricevute delle bollette, lo sanno ormai anche le pietre, è di 5 anni.
E non è un lasso di tempo preso a caso, ma deciso da un articolo del Codice Civile, il 2948.
Ma c’è ancora qualche azienda che fa finta di dimenticarselo, e pretenderebbe che il consumatore esibisse, anche a distanza di dieci anni, le ricevute dei pagamenti.
Fra queste aziende spiccano il nostro Acquedotto Pugliese e la TIM.
L’uno incarica il proprio servizio legale, l’altra affida il compito ad una società di recupero credito, e tutto per fare qualcosa di illegale all’elevata potenza: spillare quattrini a consumatori ignari della prescrizione!
Ovviamente abbiamo diffidato le due aziende dal proseguire in quest’azione scandalosamente illegittima, e diffideremo chiunque tenti di truffare in questa maniera utenti che ormai hanno buttato giustamente le ricevute delle bollette.
A questi cittadini diciamo: continuate a segnalarci queste nefandezze, provvederemo noi a far salire in alto la protesta!

