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Giugno, 2011 - Polidream

SOSPENSIONI UTENZE, MAI PIU’!


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Se c’è un comportamento che odiamo più degli altri da parte delle aziende e degli enti italiani è quello della disattivazione di una fornitura.

Che sia acqua, luce, gas o telefono, interrompere uno di questi servizi oggi ad una famiglia o impresa equivale ad affamarli, a farli morire di sete, a trattarli da esseri infimi e indegni.

E purtroppo la platea dei consumatori che si vede staccare la luce, il telefono, il gas o l’acqua è sempre più vasta ed è destinata ad allargarsi sempre più, viste le enormi difficoltà economiche in cui versano famiglie e aziende italiane.

E’ vero, per luce e gas abbiamo ottenuto la fantastica vittoria dei bonus, ma sono ben poca cosa quando le bollette sono a tre cifre, e comunque per telefono e acqua i bonus ancora non ci sono.

Allora diventa importantissimo venire incontro agli utenti quando hanno difficoltà a pagare le fatture delle utenze, non facendo loro tagliare il servizio in caso di mancato o ritardato pagamento. E in ogni caso, in un paese civile l’acqua, almeno l’acqua, o il gas e la luce d’inverno non si toglie a nessuno! Persino il telefono è fondamentale, soprattutto per gli anziani, e non si può disattivarlo a nessuno!

Insomma, questa è una battaglia di civiltà, oltre che di solidarietà: IL GOVERNO DEVE EMANARE UNA NORMATIVA CHE IMPEDISCA ALLE AZIENDE FORNITRICI DI SERVIZI ESSENZIALI DI INTERROMPERE IL SERVIZIO IN OGNI CASO!

Tra l’altro, diciamo la verità, le aziende che erogano tali servizi sanno bene come riprendersi i soldini delle bollette impagate: atti legali, decreti ingiuntivi, pignoramenti di stipendi e pensioni, ormai la legge permette tutto, e quindi perchè tagliare il servizio se un’azione di recupero credito può risolvere le morosità?

Ma ovviamente Polidream Assoutenti non difende i furbetti che non onorano i loro debiti, tutela chi non ce la fa a pagare, e vi assicuriamo che questi consumatori onesti ma in difficoltà costituiscono il 90% della platea dei morosi.

Immediatamente dopo la pausa estiva Polidream Assoutenti invierà tale richiesta a tutti gli organi di governo, ma nel frattempo cercherà di essere in tutte le piazze a raccogliere adesioni alla proposta, per cercare di arrivare all’obiettivo il prima possibile!

DISSERVIZI POSTE, UTENTI RISARCITI


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Al via i risarcimenti per gli utenti che hanno subito disagi per il black out agli uffici postali accaduto i primi giorni di giugno.

Le Associazioni dei consumatori, fra cui la nostra Assoutenti, hanno raggiunto un accordo con PosteItaliane per stabilire le modalità di risarcimento, che interesserà chiunque non ha potuto effettuare un pagamento, ritirare i contanti, fare qualsiasi tipo di spedizione, purchè il danno sia ovviamente documentato.

La procedurà sarà quella supercollaudata della conciliazione, già operativa da un decennio fra PosteItaliane ed associazioni dei consumatori, che gestirà le domande tramite un’apposita commissione paritetica, formata da un rappresentante degli utenti e uno delle Poste.

Le domande di conciliazione potranno essere presentate dal 1° luglio al 31 dicembre 2011, tramite gli uffici postali o le stesse associazioni dei consumatori.

Inoltre PosteItaliane, per scusarsi dell’accaduto con i pensionati, offre gratuitamente agli over 65 che hanno subito disagi un conto Banco Posta Plus per un anno o, in alternativa, una polizza di infortuni per 3 mesi.

E’ un risultato che si commenta da solo e che fa capire l’enorme forza contrattuale di cui godono ormai le associazioni dei consumatori: invitiamo tutti gli utenti interessati a recarsi presso le nostre sedi per espletare la pratica di indennizzo.

TASSA RIFIUTI: A MONOPOLI UTENTI TARTASSATI E NON CONSULTATI


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In questi giorni a Monopoli stanno giungendo nelle case dei cittadini gli avvisi di pagamento della Tassa Rifiuti (oggi Tariffa di Igiene Ambientale), con l’amara sorpresa di aumenti scandalosamente intorno al 70%.

In questo periodo decidere rincari così elevati è veramente roba da pazzi! Non è assolutamente pensabile che la famiglia che nel 2010 pagava 200 euro, magari cercando di riciclare il più possibile i rifiuti, nel 2011 sia “premiata” facendole pagare ben 350 euro!

Tutto deciso in base ad una rimodulazione tariffaria, che prevede una quota fissa e una quota variabile, rapportate l’una alla superficie dell’abitazione e ai componenti del nucleo familiare, l’altra solo al numero dei residenti. Arrivando, però, al controsenso di far pagare, per esempio, due quote variabili alle abitazioni con cantina o garage, poiché le tratta come due unità immobiliari diverse!

Insomma, un autentico guazzabuglio, la cui unica risultante è che gli utenti di Monopoli sono stati sonoramente bastonati, senza nemmeno essere consultati! Queste decisioni vanno prese insieme alla cittadinanza, se è vero che siamo in democrazia e se sono ancora valide le regole delle stesso Statuto del Comune di Monopoli e una delibera comunale del 2008, che prevede proprio la consultazione obbligatoria delle associazioni dei consumatori ogni qual volta si trattano gli interessi degli utenti.

Ecco perché chiediamo all’Amministrazione Comunale di Monopoli di ritirare il provvedimento di aumento della TIA, prorogando la scadenza della prima rata, prevista per il 30 giugno, e di creare immediatamente un tavolo di concertazione fra tutte le parti interessate, rivedendo in maniera più equa le nuove tariffe.

Ma vogliamo ricordare anche al Comune che c’è la maniera di coprire e soprattutto ridurre i costi della raccolta rifiuti, abbassando così anche la relativa tassa: la strada è quella di ridurre i rifiuti, tramite la raccolta differenziata porta a porta fatta in tutta la città e la diminuzione dei vari imballaggi, riducendo quindi i notevoli costi per la discarica. Ma per fare questo occorre impostare un discorso di servizio porta a porta per tutta la città, che premi i cittadini e le aziende virtuose e penalizzi i “menefreghisti”. E’ la ricetta seguita da centinaia e centinaia di Comuni, non solo del Nord Italia, ma anche da Comuni del Sud, alcuni vicini a noi, come Monteparano e Palagianello, nel tarantino. Basta andare sul sito di Legambiente e vedere quanti Comuni Ricicloni ci siano, e quanto poco si paghi di tassa rifiuti in queste realtà.

Se poi a tutto questo si aggiunge anche il carattere di illegittimità del nuovo appalto, che doveva obbligatoriamente prevedere il coinvolgimento delle associazioni dei consumatori, chiamate dalla finanziaria 2008 (art. 2 comma 461) a monitorare il servizio per conto degli utenti, a decidere gli standards di qualità e a conciliare in caso di controversia, allora il discorso si fa ancora più deludente.

Ma c’è ancora tempo di cambiare: noi tendiamo ancora la mano all’Amministrazione, sperando che non la utilizzi sempre e soltanto per infilarla nelle tasche dei cittadini!

TICKET SALUTE: QUANDO NON SI DEVE PAGARE


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Sono ormai tantissimi i casi di utenti sanitari che si vedono recapitare a casa pagamenti di ticket per gli interventi presso i pronto soccorso, con patologie che richiedevano il ricovero e con i medici che non lo prescrivevano, rimandando a casa i malati.

Gli stessi pazienti, poi, erano costretti a rivolgersi presso altre strutture sanitarie, e nella gran parte dei casi si sottoponevano a ricoveri ed interventi chirurgici.

Praticamente, il comportamento del personale medico del pronto soccorso sembra proprio la classica furbata per spillare quattrini ai pazienti, sapendo che nulla sarebbe stato dovuto, invece, se dal pronto soccorso gli ammalati si fossero ricoverati. Oppure la cosa è dovuta dalla ormai perdurante penuria di posti letto, che costringe i medici a ricoverare solo i moribondi!

Insomma, una situazione al limite della sopportabilità, che ci fa consigliare agli utenti di non pagare i presunti ticket e di recarsi presso le nostre sedi per avviare le procedure di reclamo.

Alla Regione diciamo: basta con questi comportamenti, altrimenti ci vedremo costretti a denunciare l’accaduto al Ministero della Salute e alla magistratura.

 

TICKET SALUTE: QUANDO NON SI DEVE PAGARE


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Sono ormai tantissimi i casi di utenti sanitari che si vedono recapitare a casa pagamenti di ticket per gli interventi presso i pronto soccorso, con patologie che richiedevano il ricovero e con i medici che non lo prescrivevano, rimandando a casa i malati.

Gli stessi pazienti, poi, erano costretti a rivolgersi presso altre strutture sanitarie, e nella gran parte dei casi si sottoponevano a ricoveri ed interventi chirurgici.

Praticamente, il comportamento del personale medico del pronto soccorso sembra proprio la classica furbata per spillare quattrini ai pazienti, sapendo che nulla sarebbe stato dovuto, invece, se dal pronto soccorso gli ammalati si fossero ricoverati. Oppure la cosa è dovuta dalla ormai perdurante penuria di posti letto, che costringe i medici a ricoverare solo i moribondi!

Insomma, una situazione al limite della sopportabilità, che ci fa consigliare agli utenti di non pagare i presunti ticket e di recarsi presso le nostre sedi per avviare le procedure di reclamo.

Alla Regione diciamo: basta con questi comportamenti, altrimenti ci vedremo costretti a denunciare l’accaduto al Ministero della Salute e alla magistratura.

 

CAMPI DI CALCETTO DA RIFARE?


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Ormai è certo: l’Istituto Superiore di Sanità ha appurato che i campi artificiali di calcio e calcetto contengono sostenze pericolose, come gli idrocarburi policiclici aromatici, il toluene e i metalli pesanti.

Tutti composti dannosi per reni, fegato e polmoni.

Tali sostanze sono contenute nel substrato di gomma che sostiene il manto di erba artificiale, e quindi i calciatori rischiano abbastanza quando fanno sport su questi campi.

Ma finalmente il decreto che attende solo la firma del Ministro Fazio mette la parola fine all’insicurezza, perchè d’ora in poi la base gommata deve essere rifatta ogni 8 anni e i produttori devono sostituire le materie prime di costruzione con sostanze ecologiche.

Insomma, sembra che stia per scriversi la parola fine su una polemica che durava da qualche anno, sperando che il ministro non abbia ripensamenti, a seguito delle pressioni dei produttori di erba sintetica.

Diventa importante che calciatori ed utenti protestino verso Comuni e società sportive, in modo da mettere in sicurezza al più presto i campi di calcio, magari senza attendere il decreto ministeriale.

LAVORI STRADALI E RIASFALTO INTEGRALE


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La problematica delle buche e dei dissesti stradali diventa ogni giorno più seria ed interessa ogni tipo di comune, dal più piccolo al più grande.

Occorre quantomeno porre un freno al dilagare dei mille lavori che fanno nelle vie pubbliche le ditte appaltatrici e che effettuano gli scavi per conto di Telecom, Enel, Acquedotto, Aziende del gas, etc. etc.

Per ottenere questo piccolo risultato basta una piccolissima norma, che già qualche comune inizia a seguire: tutte le ditte che scavano e che fanno lavori sulle strade pubbliche devono essere obbligate a riasfaltare integralmente tutto il tratto di via interessato dagli stessi lavori.

Basta con i rammendi e con le toppe che rovinano maggiormente il manto stradale!

Chiediamo a tutti i cittadini di segnalare alle nostre sedi ogni tipo di dissesto stradale, in modo che possiamo subito esporre reclamo al comune e all’azienda in questione, chiedendo immediatamente il riasfalto integrale e addebitando al comune gli eventuali danni subiti dai cittadini a seguito del mancato riasfalto integrale.

SUCCESSIONI EREDITARIE: PIU’ TUTELA E INFORMAZIONE


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 Il Consiglio Nazionale del Notariato e 12 Associazioni dei Consumatori, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori, hanno presentato la settima “Guida per il Cittadino”, dedicata al complesso tema delle successioni, confermando la stabile e consolidata collaborazione a vantaggio della collettività.

“Successioni tutelate. Le regole per un sicuro trasferimento dei beni, affronta un tema “difficile” con un linguaggio semplice, trasparente ed efficace. Il vademecum sarà uno strumento di grande utilità per chiunque intenda disporre consapevolmente dei propri beni secondo le regole previste dalla legge, prevenendo l’insorgere di problemi e contenziosi futuri che comporterebbero un aggravio di costi per le parti e per la collettività.

La successione comporta anche importanti oneri fiscali: per facilitare ulteriormente il cittadino la seconda parte della Guida è stata dedicata alla disciplina fiscale con una appendice dettagliata che riepiloga le imposte di successione.

La Guida, come le altre sei già realizzate (due sui Mutui immobiliari, Prezzo Valore, Contratto Preliminare, Acquisto in costruzione e Acquisto Certificato), è scaricabile gratuitamente dal sito del Consiglio Nazionale del Notariato (www.notariato.it) e dai siti delle Associazioni dei Consumatori che hanno aderito all’iniziativa.

ASSICURAZIONI E RIVALSA, SIAMO AL MEDIOEVO!


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Sembrerà incredibile, ma in Italia nel campo assicurativo vige ancora il diritto di rivalsa.

Ovvero la Compagnia assicurativa, una volta pagato il sinistro, può rivalersi sullo stesso assicurato o su terzi, ove ritenesse questi responsabili dell’accaduto o di un’eventuale negligenza.

La domanda viene spontanea, direbbe il nostro Lubrano: e allora, che la faccio a fare l’assicurazione?

Per le polizze auto questa regola borbonica esiste ancora, ma è valida solo in pochissimi casi, vedi guida in stato di ebbrezza, senza cinture, etc. etc. Ma per gli altri contratti assicurativi, specialmente quelli fidejussori, è talmente valida che le Società la utilizzano, eccome!

L’ultimo caso capitato ad un nostro sportello è quello di un uomo di spettacolo che, recatosi in Cina per una serie di eventi con un po’ di strumenti di lavoro che ha prima esportato e poi regolarmente rimpatriato, ha dovuto subire la richiesta di un pagamento di circa 2.500 euro, solo perchè la polizza fidejussoria che copriva i rischi relativi alla merce esportata è intervenuta, pagando il beneficiario, UnionCamere, ma rivalendosi sul contraente.

E questo solo perchè sembra che l’incartamento inerente gli strumenti di lavoro non fosse stato regolarmente bollato ed annullato dall’ufficio doganale!

In definitiva, l’assicurato paga la polizza per essere coperto da eventuali rischi, e poi deve pagare eventuali danni proprio in presenza di tali stessi rischi! Cioè paga due volte!

Ma è possibile? E’ normale? Nemmeno nel medioevo c’erano queste regole assurde!

A questo punto occorre una forte battaglia delle associazioni dei consumatori per far abrogare questa norma scandalosa. E nel contempo chiediamo agli assicurati che subiscono questi comportamenti vessatori di recarsi presso le nostre sedi per reclamare l’accaduto.

CASE POPOLARI E LE STRANE RICHIESTE DELLO IACP


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In questi giorni la sede dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Bari è letteralmente presa d’assalto dagli inquilini, a causa di una richiesta dell’Istituto, fatta per raccomandata, con la quale si chiedono agli utenti diverse centinaia o migliaia di euro (!!!)

Nella lettera è solo scritta la cifra ed una causale di due parole: canoni e servizi.

Ma quali canoni? Quali servizi? Non è dato saperlo!

Sembra che le leggi sulla trasparenza amministrativa, lo statuto dei diritti del contribuente, il Codice del Consumo e la stessa legge regionale sulle case popolari non valgano per l’Istituto pugliese!

Peraltro, l’altra ingiustizia è che l’Istituto pretenderebbe che tutti gli inquilini vadano di persona presso la sede di Via Crispi a Bari, o che incarichino qualche loro delegato per chiarire la propria posizione! Veramente assurdo! A parte il fatto che la stragrande maggioranza degli utenti IACP è anziana, e quindi sarebbe praticamente costretta a farsi rappresentare da qualcuno, ma perchè mai uno deve essere obbligato ad andare di persona, e non può invece rispondere per raccomandata, via fax, via mail, oppure per telefono?

Ovviamente abbiamo scritto allo IACP, ma anche al Presidente e all’Assessore competente della Regione Puglia: devono annullare questi atti indebiti e far sì che d’ora in poi ci possano essere vie alternative per interloquire con l’Istituto (via fax, via mail, etc.).

E’ appena inutile aggiungere ai diretti interessati che non bisogna pagare, e nemmeno affollare l’ufficio IACP, ma prendere d’assalto le nostre sedi per reclamare.