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Marzo, 2011 - Polidream

PARCHEGGI BLU: IL CODICE CI DA’ RAGIONE


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Le polemiche nate dopo la scoperta dell’illegalità delle strisce blu sono tante e scoppiettanti. Ma soprattutto sono tante le versioni e le interpretazioni fornite a proposito dell’ormai famigerato art. 7 comma 6 del Codice della Strada.

Il comma in questione impone i parcheggi al di fuori della carreggiata. E ovviamente assessori e dirigenti comunali si sono precipitati a rileggere il Codice, scoprendo che le delimitazioni della carreggiata non sono i marciapiedi, ma le strisce di margine, come recita l’art. 3 dello stesso Codice della Strada. E per margini possono intendersi le stesse linee di delimitazione dei parcheggi.

Ma hanno dimenticato l’art. 40 del Codice e il relativo art. 141 del Regolamento del Codice, che impongono strisce bianche come margini della carreggiata. Il che metterebbe la parola fine alla questione, decretando una volta per sempre l’illegittimità dei parcheggi dipinti di blu.

Insomma, l’ennesimo guazzabuglio all’italiana, frutto di leggi scritte un po’ alla carlona e di interpretazioni molto discrezionali delle stesse norme.

Adesso, per esempio, potrebbe succedere che i Comandi delle Polizie Municipali facciano ridipingere di bianco le strisce finali di delimitazione dei parcheggi a pagamento, e magari ridiventerebbero a norma.

Ma sta di fatto che occorre, a questo punto, l’intervento del Ministero delle Infrastrutture, che dia certezza alla normativa o che, se serva, la modifichi. Ma bisogna anche aprire un tavolo di confronto fra gli Enti Locali e le associazioni dei consumatori per addivenire ad un accordo sulla vicenda, aldilà delle polemiche e delle contrapposizioni sterili.

Che fare per il futuro? Come riorganizzare i parcheggi? Bisognerà rimborsare i cittadini multati? Sono queste le domande che pongono gli utenti e alle quali occorre dare una risposta!

Intanto diciamo ai consumatori: continuate a portare i vostri casi presso le nostre sedi.

TELEFONI E TV: RIVOLUZIONE NEI RIMBORSI!


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Stavolta l’Autority delle Comunicazioni è stata di parola: aveva promesso una delibera che chiarisse per tutti i gestori telefonici e televisivi, una volta per tutte, gli importi degli indennizzi a favore degli utenti danneggiati, e la normativa è finalmente operativa da febbraio 2011 (Delibera n. 73/11/CONS).

La delibera finalmente mette la parola fine ai rimborsi zero per tutti i consumatori che lamentavano una serie di comportamenti illegittimi e negligenti delle aziende telefoniche e televisive: dalle ritardate attivazioni alle mancate portabilità, dai guasti non riparati alle sospensioni indebite, e via dicendo.

Adesso c’è totale chiarezza e, anche se non tutti gli importi decisi ci trovano d’accordo, va detto che l’Autority ha preso di petto il problema ed ha aumentato notevolmente la tutela a favore dei consumatori, specie se si pensa che vi erano delle aziende, come TeleTu, H3G, Tiscali, Mediaset Premium o Sky, che non concedevano mai un centesimo ai clienti vessati.

Polidream Assoutenti ha preparato una tabella sintetica ed esplicativa della casistica e degli indennizzi previsti.

ATTIVAZIONE OMESSA O RITARDATA: € 7,50 al g. (€ 15,00 affari)

SERVIZIO SOSPESO O CESSATO: € 7,50 al g. (€ 15,00 affari)

INTERRUZIONE O GUASTO SERVIZIO: € 5,00 al g. (€ 10,00 affari)

MALFUNZIONAMENTO SERVIZIO: € 2,50 al g. (€ 5,00 affari)

PORTABILITA’ OMESSA O RITARDATA: € 5,00 al g. per fissi (€ 10,00 affari); € 2,50 al g. per cellulari (€ 5,00 affari)

SERVIZI NON RICHIESTI: € 5,00 al g.

TARIFFE NON RICHIESTE: € 1,00 al g.

PERDITA NUMERAZIONE: € 100,00 per ogni anno di precedente utilizzo (€ 400,00 affari e max € 1.000,00)

INSERIMENTO IN ELENCO OMESSO OD ERRATO: € 200,00 all’anno (€ 800,00 affari) 

RISCONTRO AI RECLAMI MANCATO O RITARDATO: € 1,00 al g. (max € 300,00)

Questo significa, per fare qualche esempio, che chi ha avuto la solita attivazione di un contratto non richiesto e l’ha dovuto subire per 6 mesi, avrà diritto a circa 900 euro di rimborso; oppure, chi è stato cessato erroneamente per un mese, avrà un rimborso di 225 euro; o, infine, un’azienda omessa in elenco per due anni, avrà un indennizzo di 1.600 euro; e via dicendo.

Adesso si tratta di far sapere a tutti i consumatori l’esistenza di questi sacrosanti diritti, frutto delle nostre decennali battaglie, perchè è ovvio che le aziende telefoniche contano, come al solito, sulla disinformazione, tanto più che nessun telegiornale ha dato questa importantissima notizia (la cosa non ci stupisce, visto che le stesse aziende foraggiano tutte le televisioni, con i loro spot pubblicitari!).

Infatti nei prossimi mesi la nostra associazione farà ogni tipo di iniziativa per informare in merito tutti i consumatori.

ELENCHI TELEFONICI, CHI LI HA VISTI?


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Telecom Italia ha già addebitato a tutti gli utenti il costo della consegna dell’elenco telefonico, pari ad euro 1,15, in una bolletta a cavallo fra il 2010 e il 2011.

Ma c’è un piccolo problema: quasi nessuno ha visto questi elenchi telefonici!

Hanno fatto pagare un servizio che non è stato assolutamente effettuato!

Vista l’esiguità della somma in questione, molti utenti non se ne sono accorti, e altri sono tentati di fare finta di niente. Ma non è giusto, perchè come sempre i grandi affari si fanno sulle piccole cifre: proviamo a moltiplicare 1,15 euro per 20 milioni di utenti, e si può ben capire a quanto ammonti l’affare!

Chiediamo a Telecom Italia di consegnare immediatamente gli elenchi telefonici a tutti i consumatori, oppure di rimborsare la somma pagata sulla prossima fattura utile. Se non lo facesse, la Polidream Assoutenti avvierebbe subito un’apposita class action.

Ai consumatori consigliamo di venire presso le nostre sedi per avviare il relativo reclamo e risolvere la problematica.

PARCHEGGI BLU ILLEGALI


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Lo scoop fatto dalla trasmissione televisiva "Le Iene" è reale e concreto: la gran parte dei parcheggi in Italia è fuorilegge!

L’art. 7 comma 6 del Codice della Strada parla chiaro:

"Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico".

E dunque, se l’area adibita alla sosta dei veicoli insiste sulla carreggiata destinata allo scorrimento delle auto, il parcheggio non è a norma!

Ne deriva non solo che i Comuni non possono pretendere pagamenti per la sosta in tali aree, ma anche che gli automobilisti che parcheggiano senza pagare non possono essere multati!

Il che significa che per anni i Comuni hanno intascato illegittimamente non solo i proventi dei grattini, ma anche i quattrini dei verbali!

A questo punto la Polidream Assoutenti ha deciso di scrivere a tutti i Comuni interessati, chiedendo la dismissione immediata dei parcheggi fuorilegge e il rimborso delle indebite multe.

Non vogliamo illudere gli automobilisti interessati, ma è giusto che la nostra associazione intraprenda la battaglia per far riottenere il maltolto a tutti gli utenti interessati. Ai quali chiediamo di recarsi presso le nostre sedi, multe e ricevute alla mano, per effettuare l’istanza di rimborso.

PARCHEGGI BLU ILLEGALI


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Lo scoop fatto dalla trasmissione televisiva "Le Iene" è reale e concreto: la gran parte dei parcheggi in Italia è fuorilegge!

L’art. 7 comma 6 del Codice della Strada parla chiaro:

"Le aree destinate al parcheggio devono essere ubicate fuori della carreggiata e comunque in modo che i veicoli parcheggiati non ostacolino lo scorrimento del traffico".

E dunque, se l’area adibita alla sosta dei veicoli insiste sulla carreggiata destinata allo scorrimento delle auto, il parcheggio non è a norma!

Ne deriva non solo che i Comuni non possono pretendere pagamenti per la sosta in tali aree, ma anche che gli automobilisti che parcheggiano senza pagare non possono essere multati!

Il che significa che per anni i Comuni hanno intascato illegittimamente non solo i proventi dei grattini, ma anche i quattrini dei verbali!

A questo punto la Polidream Assoutenti ha deciso di scrivere a tutti i Comuni interessati, chiedendo la dismissione immediata dei parcheggi fuorilegge e il rimborso delle indebite multe.

Non vogliamo illudere gli automobilisti interessati, ma è giusto che la nostra associazione intraprenda la battaglia per far riottenere il maltolto a tutti gli utenti interessati. Ai quali chiediamo di recarsi presso le nostre sedi, multe e ricevute alla mano, per effettuare il ricorso o l’istanza di rimborso.

ELENCHI TELEFONICI, CHI LI HA VISTI?


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Telecom Italia ha già addebitato a tutti gli utenti il costo della consegna dell’elenco telefonico, pari ad euro 1,15, in una bolletta a cavallo fra il 2010 e il 2011.

Ma c’è un piccolo problema: quasi nessuno ha visto questi elenchi telefonici!

Hanno fatto pagare un servizio che non è stato assolutamente effettuato!

Vista l’esiguità della somma in questione, molti utenti non se ne sono accorti, e altri sono tentati di fare finta di niente. Ma non è giusto, perchè come sempre i grandi affari si fanno sulle piccole cifre: proviamo a moltiplicare 1,15 euro per 20 milioni di utenti, e si può ben capire a quanto ammonti l’affare!

Chiediamo a Telecom Italia di consegnare immediatamente gli elenchi telefonici a tutti i consumatori, oppure di rimborsare la somma pagata sulla prossima fattura utile. Se non lo facesse, la Polidream Assoutenti avvierebbe subito un’apposita class action.

Ai consumatori consigliamo di venire presso le nostre sedi per avviare il relativo reclamo e risolvere la problematica.

LE MULTE SUL PARABREZZA NON SI USANO PIU’!


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Ahimè, lo stanno notando una marea di automobilisti, ovviamente più inferociti del personaggio di Zelig, che si sono visti recapitare all’improvviso delle multe a casa. Mille domande affollano la mente dei malcapitati, che cominciano a chiedersi se in quella località ci siano stati o meno, se sia stato il figlio a prendere di nascosto l’auto, o se semplicemente si tratti di un errore dei vigili in questione.

Questo perchè non va più di moda, fra le polizie municipali di mezza Italia, lasciare il preavviso di multa sul parabrezza dell’auto incriminata. E’ vero, il codice della strada e la legge non ne parlano, ma era diventata ormai prassi consolidata da un cinquantennio a questa parte. E allora, perchè non farlo più?

Forse perchè così l’automobilista paga di più?! Eh già, quando il verbale arriva a casa, l’importo aumenta dai 7 ai 12 euro! Così un divieto di sosta costa non più i 39 euro prescritti dal Codice, ma circa 50 euro!

Quindi abbiamo due tipi di ingiustizia: da una parte il cittadino non ha più il modo e il tempo di replicare subito alle ragioni dei verbalizzanti, e dall’altra deve pure pagare di più rispetto a quello che prescrive la stessa legge!

A complicare le cose ci si è messo pure il costo dell’eventuale ricorso al giudice di pace, ovvero 38 euro, che costituisce un vero e proprio deterrente, specialmente per i piccoli importi.

Insomma, l’automobilista rimane stretto in una vera e propria gabbia, non bastassero quelle della benzina e dell’assicurazione.

Chiediamo ai Ministeri competenti e alle Prefetture di rendere obbligatorio il preavviso di multa, e intanto invitiamo tutti gli automobilisti interessati a recarsi presso le nostre sedi per avviare la procedura di reclamo e di istanza di rimborso degli indebiti costi di notifica.

ACQUA E GAS, IL POSTINO NON SUONA PIU’!


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Sono ormai centinaia i reclami che ci giungono dai consumatori che non si vedono recapitare più le bollette di acqua e gas.

E stavolta a stare nell’occhio del ciclone non è PosteItaliane, ma delle imprese private di recapito delegate appositamente da acquedotti ed aziende del gas, che hanno preferito abbandonare PosteItaliane, molto probabilmente per motivi di natura economica.

Sta di fatto che i concorrenti di PosteItaliane si comportano molto peggio, se è vero che abbandonano fatture e bollette negli androni dei condomini, ad indirizzi sbagliati e addirittura agli angoli delle strade, fino a giungere al mancato recapito.

Chiediamo alle aziende in questione, fra cui Acquedotto Pugliese e Gdf Suez (ex Italcogim), di richiamare subito all’ordine i loro referenti postali, pena le azioni legali a tutela dei consumatori, che magari nel frattempo si vedranno tagliare i servizi.

Agli utenti consigliamo sempre di recarsi presso le nostre sedi per avviare le relative procedure di reclamo e rimborso per il disservizio subito.

ACQUA E GAS, IL POSTINO NON SUONA PIU’!


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E stavolta a stare nell’occhio del ciclone non è PosteItaliane, ma delle imprese private di recapito delegate appositamente da acquedotti ed aziende del gas, che hanno preferito abbandonare PosteItaliane, molto probabilmente per motivi di natura economica.

Sta di fatto che i concorrenti di PosteItaliane si comportano molto peggio, se è vero che abbandonano fatture e bollette negli androni dei condomini, ad indirizzi sbagliati e addirittura agli angoli delle strade, fino a giungere al mancato recapito.

Chiediamo alle aziende in questione, fra cui Acquedotto Pugliese e Gdf Suez (ex Italcogim), di richiamare subito all’ordine i loro referenti postali, pena le azioni legali a tutela dei consumatori, che magari nel frattempo si vedranno tagliare i servizi.

Agli utenti consigliamo sempre di recarsi presso le nostre sedi per avviare le relative procedure di reclamo e rimborso per il disservizio subito.

LE MULTE SUL PARABREZZA NON SI USANO PIU’!


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Forse perchè così l’automobilista paga di più?! Eh già, quando il verbale arriva a casa, l’importo aumenta dai 7 ai 12 euro! Così un divieto di sosta costa non più i 39 euro prescritti dal Codice, ma circa 50 euro!

Quindi abbiamo due tipi di ingiustizia: da una parte il cittadino non ha più il modo e il tempo di replicare subito alle ragioni dei verbalizzanti, e dall’altra deve pure pagare di più rispetto a quello che prescrive la stessa legge!

A complicare le cose ci si è messo pure il costo dell’eventuale ricorso al giudice di pace, ovvero 38 euro, che costituisce un vero e proprio deterrente, specialmente per i piccoli importi.

Insomma, l’automobilista rimane stretto in una vera e propria gabbia, non bastassero quelle della benzina e dell’assicurazione.

Chiediamo ai Ministeri competenti e alle Prefetture di rendere obbligatorio il preavviso di multa, e intanto invitiamo tutti gli automobilisti interessati a recarsi presso le nostre sedi per avviare la procedura di reclamo e di istanza di rimborso degli indebiti costi di notifica.