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Febbraio, 2011 - Polidream

TELEFONATE COMMERCIALI, FINALMENTE BASTA!


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Dal 1° febbraio finalmente si può dire basta alle telefonate commerciali, quelle, per intenderci, di venditori che ti chiamano a tutte le ore del giorno per proporti i contratti e gli acquisti più variegati, dalla telefonia alle merci più impensate.

Finalmente è operativo il Registro Pubblico delle Opposizioni, che il Garante della Privacy ha affidato alla Fondazione Ugo Bordoni, e tutti i cittadini inseriti negli elenchi telefonici possono iscriversi a tale Registro: da quel momento non potranno più ricevere le tanto vituperate telefonate commerciali.

E’ l’ennesima vittoria delle associazioni dei consumatori, che da tempo gridavano basta alle vere e proprie molestie telefoniche di venditori senza scrupoli, che giungevano a truffare persino anziani e disabili.

Iscriversi al registro è semplice, e le nostre sedi sono a disposizione di tutti i consumatori interessati per poter effettuare l’operazione: basta compilare un modulo ed inviarlo alla Fondazione Ugo Bordoni.

Ma attenzione, l’operazione riguarda solo chi è iscritto nell’elenco telefonico, e non chi ha dato il proprio nominativo ad altre aziende al momento di firmare contratti vari o di fare acquisti, magari col finanziamento annesso. Quindi consigliamo tutti di non affidare i propri dati sensibili a nessuno, altrimenti l’iscrizione al Registro sarà inutile.

AQP, ANCORA AUMENTI


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Sarà stato difficile accorgersene, anche perchè i caratteri tipografici della bolletta sono lillipuziani, ma ancora una volta, aprendo le prime bollette dell’acqua del 2011, i consumatori pugliesi avranno notato che le tariffe sono aumentate ancora una volta, con un’aliquota percentuale molto, ma molto più elevata del tasso d’inflazione, che si aggira attorno al 2%.

Invece il prezzo dell’acqua è salito ancora, come per il 2010, di un altro 6%!!!

Le tariffe sono decise per legge non dallo stesso Acquedotto Pugliese, ma dall’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (A.A.T.O.).

Che ovviamente ha deciso tutto senza preoccuparsi di consultare in merito le associazioni dei consumatori! Per giunta, decidendo un iperaumento, non suffragato nemmeno da un piano di investimenti atto a migliorare il servizio per i consumatori.

Ovviamente stiamo reclamando contro la stessa Autority, ma soprattutto stiamo informando della cosa la Regione Puglia, proprietaria al 100% dell’Acquedotto Pugliese.

La Regione Puglia siamo tutti noi, tutti i 4 milioni di utenti pugliesi, che ancora una volta non vengono nemmeno consultati prima di adottare provvedimenti che li riguardano.

Esigiamo un’immediata revisione del provvedimento e l’apertura di un tavolo di concertazione, che abbia l’obiettivo di riordinare le operazioni tariffarie, anche e soprattutto alla luce del fatto che il prezzo dell’acqua in Puglia è il più caro d’Italia!

LA SEGNALETICA STRADALE FANTASMA


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Basta fare un giro in qualsiasi comune delle nostre regioni per notare subito una palese lacuna: la segnaletica orizzontale risulta quasi sempre scomparsa!

Strisce pedonali, spazi per soste ai disabili, linee di delimitazione e divisione delle carreggiate, qualsiasi colorazione della strada è assolutamente inesistente!

E quelle poche volte che il Comune si decide a rifare qualcosa della segnaletica, dopo qualche giorno è bella e scomparsa!

Insomma, una figuraccia per Polizie Municipali e Uffici Comunali dei Lavori Pubblici!

Ma la cosa che fa più male è che il Codice della Strada, all’art. 37, impone che tale segnaletica sia in ordine e in perfetta manutenzione. Non solo. Lo stesso Codice, all’art. 208, prevede espressamente che parte dei proventi delle multe vadano a finanziare proprio questi interventi di manutenzione.

E Dio solo sa quante multe vengono appioppate ormai agli automobilisti, indisciplinati e non! Ergo, dovrebbero esserci abbastanza quattrini per fare queste semplici opere! Oppure queste risorse, è il caso di dirlo, prendono altre strade?

A questo punto diventa importante il nostro intervento di associazione e il controllo di ogni cittadino. Chiediamo, perciò, a tutti gli utenti di monitorare la zona in cui vivono, lavorano e passano anche con la propria automobile, indicando a tutte le nostre sedi le mancanze della segnaletica.

Provvederemo noi a far applicare la normativa, oppure a denunciare il Comune inadempiente alle competenti Autorità.

LA SEGNALETICA STRADALE FANTASMA


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Basta fare un giro in qualsiasi comune delle nostre regioni per notare subito una palese lacuna: la segnaletica orizzontale risulta quasi sempre scomparsa!

Strisce pedonali, spazi per soste ai disabili, linee di delimitazione e divisione delle carreggiate, qualsiasi colorazione della strada è assolutamente inesistente!

E quelle poche volte che il Comune si decide a rifare qualcosa della segnaletica, dopo qualche giorno è bella e scomparsa!

Insomma, una figuraccia per Polizie Municipali e Uffici Comunali dei Lavori Pubblici!

Ma la cosa che fa più male è che il Codice della Strada, all’art. 37, impone che tale segnaletica sia in ordine e in perfetta manutenzione. Non solo. Lo stesso Codice, all’art. 208, prevede espressamente che parte dei proventi delle multe vadano a finanziare proprio questi interventi di manutenzione.

E Dio solo sa quante multe vengono appioppate ormai agli automobilisti, indisciplinati e non! Ergo, dovrebbero esserci abbastanza quattrini per fare queste semplici opere! Oppure queste risorse, è il caso di dirlo, prendono altre strade?

A questo punto diventa importante il nostro intervento di associazione e il controllo di ogni cittadino. Chiediamo, perciò, a tutti gli utenti di monitorare la zona in cui vivono, lavorano e passano anche con la propria automobile, indicando a tutte le nostre sedi le mancanze della segnaletica.

Provvederemo noi a far applicare la normativa, oppure a denunciare il Comune inadempiente alle competenti Autorità.

LA SEGNALETICA STRADALE FANTASMA


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Basta fare un giro in qualsiasi comune delle nostre regioni per notare subito una palese lacuna: la segnaletica orizzontale risulta quasi sempre scomparsa!

Strisce pedonali, spazi per soste ai disabili, linee di delimitazione e divisione delle carreggiate, qualsiasi colorazione della strada è assolutamente inesistente!

E quelle poche volte che il Comune si decide a rifare qualcosa della segnaletica, dopo qualche giorno è bella e scomparsa!

Insomma, una figuraccia per Polizie Municipali e Uffici Comunali dei Lavori Pubblici!

Ma la cosa che fa più male è che il Codice della Strada, all’art. 37, impone che tale segnaletica sia in ordine e in perfetta manutenzione. Non solo. Lo stesso Codice, all’art. 208, prevede espressamente che parte dei proventi delle multe vadano a finanziare proprio questi interventi di manutenzione.

E Dio solo sa quante multe vengono appioppate ormai agli automobilisti, indisciplinati e non! Ergo, dovrebbero esserci abbastanza quattrini per fare queste semplici opere! Oppure queste risorse, è il caso di dirlo, prendono altre strade?

A questo punto diventa importante il nostro intervento di associazione e il controllo di ogni cittadino. Chiediamo, perciò, a tutti gli utenti di monitorare la zona in cui vivono, lavorano e passano anche con la propria automobile, indicando a tutte le nostre sedi le mancanze della segnaletica.

Provvederemo noi a far applicare la normativa, oppure a denunciare il Comune inadempiente alle competenti Autorità.

 

RC AUTO, RECLAMI PER GLI AUMENTI


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Tutti gli assicurati, tutti, ma proprio tutti, stanno pagando aumenti incredibilmente elevati sulle polizze auto. E questo senza alcuna giustificazione, senza che vi sia stato un sinistro e senza che vi siano state impennate dell’inflazione.

E non si ha nemmeno la possibilità di cambiare compagnia, al fine di risparmiare, perchè tutte, ma proprio tutte le aziende assicurative hanno simultaneamente alzato le tariffe.

La scusa è sempre la stessa: i sinistri fasulli. Che è vero, ci sono, ma è anche vero che è facile scoprirli e farne finire la piaga. Ma forse alle stesse compagnie conviene che ci siano, proprio per poter aumentare; e d’altronde non è un mistero che in parecchie truffe ai danni delle assicurazioni siano stati beccati proprio periti, liquidatori, medici e agenti assicurativi.

In seguito alle nostre denunce l’ISVAP, l’Antitrust e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno aperto delle inchieste e delle procedure di infrazione a carico di tutte le Compagnie Assicurative coinvolte.

Ma nel frattempo abbiamo deciso di inondare le stesse Compagnie di una valanga di reclami. Perciò chiediamo a tutti gli assicurati di recarsi presso le nostre sedi per sottoscrivere il modulo di reclamo, chiedendo alla compagnia il rimborso dell’immotivato aumento applicato.

Insieme alle indagini, quest’onda d’urto farà sì che le aziende assicurative tornino sui loro passi, e soprattutto sulle vecchie tariffe, che già erano elevate.

RC AUTO, RECLAMI PER GLI AUMENTI


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Tutti gli assicurati, tutti, ma proprio tutti, stanno pagando aumenti incredibilmente elevati sulle polizze auto. E questo senza alcuna giustificazione, senza che vi sia stato un sinistro e senza che vi siano state impennate dell’inflazione.

E non si ha nemmeno la possibilità di cambiare compagnia, al fine di risparmiare, perchè tutte, ma proprio tutte le aziende assicurative hanno simultaneamente alzato le tariffe.

La scusa è sempre la stessa: i sinistri fasulli. Che è vero, ci sono, ma è anche vero che è facile scoprirli e farne finire la piaga. Ma forse alle stesse compagnie conviene che ci siano, proprio per poter aumentare; e d’altronde non è un mistero che in parecchie truffe ai danni delle assicurazioni siano stati beccati proprio periti, liquidatori, medici e agenti assicurativi.

In seguito alle nostre denunce l’ISVAP, l’Antitrust e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno aperto delle inchieste e delle procedure di infrazione a carico di tutte le Compagnie Assicurative coinvolte.

Ma nel frattempo abbiamo deciso di inondare le stesse Compagnie di una valanga di reclami. Perciò chiediamo a tutti gli assicurati di recarsi presso le nostre sedi per sottoscrivere il modulo di reclamo, chiedendo alla compagnia il rimborso dell’immotivato aumento applicato.

Insieme alle indagini, quest’onda d’urto farà sì che le aziende assicurative tornino sui loro passi, e soprattutto sulle vecchie tariffe, che già erano elevate.

FEDERALISMO: PIU’ TASSE PER TUTTI!


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E’ un pericolo che avevamo paventato, ogni volta che si parlava di federalismo, ovvero che il decentramento altro non nascondesse che un modo per introdurre nuove tasse.

Ne avevamo anche parlato recentemente, il 15 novembre 2010, tutte le associazioni dei consumatori e le Regioni, riunite ad Orvieto, nella Conferenza Programmatica Annuale Regioni-CNCU, dove il tema predominante è stato proprio quello del federalismo e dei suoi effetti collaterali.

E puntualmente si sta avverando la più fosca delle previsioni, ovvero l’aumento della pressione fiscale.

Se diventa legge l’ultimo documento approvato nelle Commissioni Parlamentari, allora Comuni, Province e Regioni potranno tornare a mettere mano alle aliquote dei tributi locali, alzando ovviamente le varie tasse, ovvero l’IRPEF, l’ICI, la TARSU o TIA, la TOSAP, l’IRAP, e chi più ne più ne metta.

Insomma, l’ennesimo salasso per le tasche degli italiani, già ultrastremati dalla crisi e dal continuo aumento di prezzi e tariffe.

Non si può stare a guardare! Le associazioni che tutelano i contribuenti, tutto il Consiglio Nazionale dei Consumatori ed Utenti e le varie Consulte Regionali dei Consumatori ed Utenti, devono far sentire forte la loro voce!

Anche perchè, ancora una volta, in tutti gli incontri, le riunioni, i tavoli di concertazione, gli illustri assenti eravamo noi, i consumatori!

Proprio chi rappresenta gli utenti, coloro che pagano ogni tipo di tassa e tributo, non era seduto al tavolo di concertazione!

Occorre dire subito no a questo federalismo fiscale, che sarebbe meglio definire "sederalismo" (e passateci la volgarità!), e convocare una grande manifestazione nazionale per cercare di non far passare una legge che metterebbe ancora più in ginocchio non solo i consumatori, ma tutta l’economia italiana!

ACQUA: FASCE TARIFFARIE DA RIVEDERE


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Ogni anno il prezzo dell’acqua che ritroviamo in bolletta sale vertiginosamente, e non sempre questi aumenti sono legittimi, dato che la legge obbliga i gestori del servizio idrico ad operare ritocchi di tariffa solo quando vi sono investimenti ingenti per il miglioramento delle infrastrutture.

Investimenti e infrastrutture che, inutile dirlo, non si vedono. Basti pensare alla zona del salento, da decenni in attesa di una diga, di un invaso, di condotte e di depuratori, la cui assenza puntualmente asseta la zona, specie d’estate.

Ma la cosa che sfugge a molti e alla quale occorre mettere mano subito è la modulazione tariffaria, che vede la suddivisione in fasce prefissate, di regola 5, indipendentemente dal nucleo familiare e dal numero degli utenti.

Per spiegare meglio il concetto, facciamo un esempio valido per l’Acquedotto Pugliese: oggi il consumatore, che sia single o che invece sia una famiglia di 4 persone, paga i primi 200 litri giornalieri consumati al prezzo di circa 1,20 euro al metro cubo. Ma è ovvio che una persona che vive da sola consuma meno di 200 litri al giorno, mentre una famiglia di 4-5 membri consuma circa 600 litri al giorno. Il che significa, per i nuclei familiari, sforare non solo la prima fascia, ma giungere alla seconda, con circa 1,50 euro al metro cubo, arrivare alla terza, e si va ai 2 euro al metro cubo, ma toccare anche quarta e quinta fascia, giungendo a pagare anche 3 euro circa a metro cubo!

Come si vede, è un meccanismo infernale che premia chi consuma poco e punisce oltremodo chi consuma di più, ma senza tenere minimamente conto del numero dei consumatori presenti in quell’utenza.

E’ urgente che le aziende idriche rivedano i moduli contrattuali con le relative tariffe, rapportando il tutto al numero degli utenti e stabilendo una quota pro-capite. Per esempio, si potrebbe stabilire che il consumo medio di una persona è di 100 litri al giorno, e conseguentemente attribuire 400 litri al giorno in prima fascia per le famiglie di 4 membri, e via dicendo.

E’ una questione di equità tariffaria che occorre affrontare subito; perciò chiediamo alle aziende idriche, in primis l’Acquedotto Pugliese e l’Acquedotto Lucano, di avviare un tavolo di concertazione con le associazioni dei consumatori, al fine di rivedere il prezzo dell’acqua, collegando alle reali esigenze della famiglia e degli utenti.

 

 

LUCE, ANCORA VENDITE SELVAGGE


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Le pratiche commerciali scorrette non finiscono mai!

Adesso è l’ITALCOGIM ENERGIE a girare, coi suoi venditori porta a porta, tutte le province, fra cui quella di Bari.

Gli addetti dell’Azienda si stanno intrufolando in tutte le abitazioni, già servite dal gas erogato dalla stessa Italcogim, proponendo anche il contratto relativo al servizio elettrico.

Ma non solo la tariffa proposta non è per niente trasparente, perchè si parla di prezzo al chilowattora al netto di tutti i costi accessori, le accise, le addizionali e l’Iva, e alla fine si giunge a livelli molto più alti della vituperata ENEL, ma la vendita avviene con modalità assolutamente scorretta, specialmente fra anziani ed utenti delle fasce deboli, che aprono la porta a questi venditori, proprio perchè li credono funzionari ufficiali dell’azienda del gas.

Per non parlare del contratto che si fa sottoscrivere, i cui caratteri tipografici sono talmente minuscoli da essere invisibili. L’ennesima inottemperanza del Codice del Consumo, che impone contratti chiari e leggibili.

In ogni caso, proprio il Codice del Consumo tutela tutti gli utenti, perchè prevede la possibilità di recedere da tali tipi di contratto entro 10 giorni lavorativi, e quindi il consiglio che diamo a tutti i consumatori interessati è di recarsi presso le nostre sedi, dove si avrà tutta l’assistenza del caso.

Ma l’altra raccomandazione che facciamo agli utenti è quella di non aprire la porta di casa ai venditori porta a porta, anche se dotati di cartellino e messi "in bella copia", sia per ragioni di sicurezza, sia perchè quasi mai hanno offerte vantaggiose.