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Dicembre, 2010 - Polidream

ANCORA TRENI”TAGLIA”?


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Ci pervengono quotidianamente reclami e segnalazioni di vari disservizi sulla linea Bari-Lecce, riguardanti il sovraffollamento, le pessime condizioni igieniche, la mancanza totale di climatizzazione, i ritardi, la soppressione di talune corse, l’inesistenza di accorgimenti per i disabili.

Tutto questo accompagnato, peraltro, da un aumento del 10% circa di biglietti e abbonamenti, che ha veramente il sapore della beffa.

Se a questo si aggiunge anche la completa inapplicazione dell’art. 2 comma 461 Legge 244/07, peraltro sancita dalla Delibera di Giunta regionale Puglia n. 1268/2009, che prevede la stesura di una Carta della Qualità dei Servizi e il monitoraggio del servizio da parte delle associazioni dei consumatori, allora il quadro diventa proprio fosco, e l’attuale disastrosa situazione potrebbe sfociare in grosse proteste del popolo dei pendolari, che noi ovviamente appoggeremmo.

Abbiamo chiesto a Trenitalia e all’assessorato regionale ai trasporti l’immediata convocazione di un tavolo di concertazione, che risolva le problematiche sollevate e che faccia applicare quello che già normativa nazionale, regionale e Contratto di Servizio prevedono.

Tenuto conto che la Direzione Nazionale di Trenitalia ha accettato di avviare la procedura di conciliazione per le controversie con i viaggiatori, d’intesa con le associazioni dei consumatori, si può ben capire che ci aspettiamo un atteggiamento disponibile alla risoluzione delle questioni sollevate da parte della Direzione Regionale di Trenitalia.

ORARI NEGOZI, LE NOSTRE PROPOSTE


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Ci giungono da tutti i Comuni richieste di pareri in merito alle aperture e agli orari degli esercizi commerciali, anche perchè la legge impone la consultazione preventiva delle associazioni dei consumatori.

Noi pensiamo che le idee di fondo che devono animare le relative proposte debbano essere due:

– dare un servizio continuo ai consumatori;

– lasciare abbastanza liberi gli esercenti, non pesando troppo sulla loro disponibilità.

Insomma, un esercizio di equilibrio che tenga conto di esigenze apparentemente inconciliabili, ma che invece possono incontrarsi perfettamente.

Noi proponiamo l’abolizione totale della chiusura domenicale e di quella infrasettimanale, sostituendole con la turnazione rionale, cioè con l’apertura dei negozi di un solo quartiere della città, in modo da garantire ogni giorno il servizio ai consumatori e contemporaneamente una determinata affluenza a quegli esercenti che avranno fatto il sacrificio dell’apertura domenicale, festiva o infrasettimanale.

Ovviamente, avendo cura di non far coincidere nella settimana i negozi dello stesso rione sia per la domenica che per l’infrasettimanale.

Solo così i consumatori troveranno sempre qualche negozio aperto anche nel loro paese, senza andare nei centri commerciali, e nello stesso tempo i commercianti, non saranno costretti a "vivere" nel loro esercizio commerciale dalla mattina alla sera, anche nei giorni di festa: dovranno fare un piccolo sacrificio una volta al mese, ma in cambio raccoglieranno un congruo incasso, grazie alla contemporanea chiusura dei concorrenti, costituendo così anche una valida alternativa agli ipermercati. 

E’ una proposta che taglia la testa al toro di una questione sulla quale da decenni si discute senza trovare soluzioni. Noi pensiamo di averla trovata, e la stiamo proponendo a tutti i Comuni.

Speriamo nel buon senso delle parti interessate, istituzioni e categorie.

 

 

MULTE ZTL A GO-GO!


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Le grane per gli automobilisti continuano imperterrite, soprattutto sul fronte delle contravvenzioni.

Ormai tutte le grandi città hanno la loro brava Zona a Traffico Limitato, segnalata a volte mica tanto bene, e il povero cittadino che, alla ricerca di un luogo o di un parcheggio, entra ed esce più volte dai varchi della zona, si becca un bel po’ di multe.

Non si contano, ormai, i casi portati presso le nostre sedi, che riguardano Roma, Padova, Siena, Perugia, Pisa e tante altre città. E gli automobilisti in questione ci portano 5, 6, anche 12 multe beccate tutte nello stesso giorno, a distanza solo di qualche minuto l’una dall’altra. E, se si prova a telefonare ai comandi di polizia municipale, ci si sente rispondere solo di pagare o di fare ricorso.

Ma il ricorso è rischioso: se lo si fa al Prefetto alla fine lo si perde e si va a pagare il doppio; se si fa al Giudice di Pace va pagato il contributo unificato di 38 euro e la sentenza è un punto interrogativo. Senza contare il fatto che ci si debba spostare dalla propria città di residenza a quella in cui è avvenuta l’infrazione, perchè il foro competente è quello della multa, e non quello di residenza del consumatore.

Insomma, un autentico guazzabuglio, che alla fine scoraggia l’utente e lo induce solo a chiudere gli occhi e ad aprire il portafogli.

Su questa storia Polidream Assoutenti sta chiedendo al Ministero dei Trasporti di intervenire, omologando la materia delle multe in ZTL a quella dei divieti di sosta.

Praticamente, quando un’auto è in divieto di sosta, non gli si possono appioppare 10 verbali in un giorno, ma soltanto uno ogni 24 ore; e questo lo prescrive il Codice della Strada. Allora, perchè non fare lo stesso per le infrazioni alle ZTL?

Finirebbe, così, un’autentica ingiustizia ai danni dei già ultravessati automobilisti italiani. Ma nel frattempo diciamo agli utenti: OCCHIO AI SEGNALI DELLE ZONE A TRAFFICO LIMITATO!

REGIONE PUGLIA, ANCORA UN BILANCIO SENZA CONSUMATORI!


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E’ stato l’ennesimo colpo ai consumatori e l’ennesima contraddizione del governo regionale pugliese: ancora una volta Vendola, Pelillo e tutta la Giunta Regionale hanno scritto un bilancio senza consultare minimamente le associazioni dei consumatori!

Non è solo una dimenticanza o una svista, è un atto il-le-git-ti-mo! Sì, perchè la legge regionale n. 12/06 sui diritti dei consumatori, fatta dalla precedente Giunta Vendola, all’art. 2 impone la consultazione delle associazioni che rappresentano gli utenti su ogni atto o legge regionale che li riguardino, tramite la Consulta Regionale dei Consumatori ed Utenti (CRCU), presieduta dalla Vice Presidente, D.ssa Capone. 

E non ci si può certo scusare, dicendo che il bilancio non c’entra coi consumatori! I quali, alias contribuenti, reggono praticamente, con le loro tasse, coi loro tickets, con le loro bollette, con le loro multe, coi loro contributi, con le loro buste paga, con le loro pensioni, tutto il bilancio regionale; e poi quando si arriva al momento decisionale, non vengono manco ascoltati? Nonostante che gli stessi governanti abbiano previsto, giustamente, di sentire le loro ragioni e le loro proposte?

Ma non è certo l’unica dimenticanza, perchè nelle settimane scorse in campo agroalimentare, nel settore dei trasporti, nel fotovoltaico, nella sanità, nell’edilizia, sull’emergenza rifiuti, nessuno ci ha mai consultato!

Insomma, come si vede, da un lato il governo regionale scrive una bellissima legge, dall’altro è il primo a non rispettarla!

CHIEDIAMO ALLA D.SSA CAPONE UN IMMEDIATO INCONTRO, CHE CONDUCA ALL’IMMEDIATA APERTURA DI TAVOLI DI CONCERTAZIONE CON TUTTI GLI ASSESSORATI, PER RIVEDERE TUTTE LE POLITICHE SIN QUI DECISE DAL GOVERNO REGIONALE! 

ENEL ENERGIA, SIAMO ALLA TRUFFA!


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Enel Energia continua ancora nella sua martellante campagna "porta a porta", tesa a far disdettare agli utenti i contratti di energia elettrica o/e di gas.

Ma la campagna ha sempre i contorni della pratica scorretta e sleale, perchè ai consumatori viene sempre dato ad intendere che si tratta sempre della "vecchia" Enel e perchè si promettono cifre iperboliche di presunti sconti, che poi non si riscontrano sulle bollette.

Ultimamente, però, si sta oltrepassando il limite della decenza: infatti sono decine e decine i reclami giunti presso le nostre sedi, da parte di consumatori che non hanno mai sottoscritto alcun contratto con Enel Energia, ma si sono visti recapitare le fatture. Indagando a fondo e chiedendo la copia di tali contratti, abbiamo scoperto che non erano mai stati firmati dagli utenti, ma probabilmente dagli stessi venditori. Che, è bene ricordarlo, fanno parte di strutture esterne al gruppo Enel e hanno tutto l’interesse a fare quanti più contratti possibili e nei modi più disparati. Senza alcuna preparazione professionale e senza alcuna sensibilità nei confronti dei consumatori!

Occorre tornare a fare un po’ di chiarezza, e l’Autority dell’Energia dovrebbe fare anche la sua parte, controllando e sanzionando questi comportamenti a dir poco illegittimi.

Intanto ripetiamo ai consumatori che Enel Energia non ha nulla a che fare con Enel Servizio Elettrico, perchè l’una fa parte del mercato e l’altra, invece, del settore vincolato. E’ logico, a questo punto, che Enel Energia debba quanto meno cambiare nome, senza indurre così confusione per i consumatori, desiderosi solamente di riuscire a risparmiare sulle tariffe.

Inoltre, a proposito di tariffe, Enel Energia millanta sconti che poi non si ritrovano nelle bollette, tanto che gli utenti fanno subito istanza per rientrare nella vituperata "vecchia" Enel.

Rivolgiamo un accorato appello ad Enel Energia, azienda con la quale le associazioni dei consumatori hanno stretto anche un protocollo d’intesa: BASTA CON QUESTE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE! BASTA CON QUESTE ESTERNALIZZAZIONI DA DILETTANTI! TORNIAMO AI CONTRATTI CORRETTI FATTI SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DAL PERSONALE ENEL E DA AZIENDE SPECIALIZZATE!

TURISTI TRUFFATI: LA TUTELA VA A FONDO!


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L’aveva sancito il Codice del Consumo del 2005 all’art. 100: un Fondo di Garanzia avrebbe tutelato da allora i turisti e viaggiatori truffati da tour operators poco seri o falliti.

Una bella vittoria per i consumatori, ottenuta dopo anni di battaglie e di fallimenti di rinomate catene turistiche, che acchiappavano i quattrini degli utenti per poi non restituire loro nemmeno un centesimo!

Ma finora è stata una vittoria di Pirro, perchè questo benedetto Fondo dal 2005 ad oggi non ha mai risarcito nessuno.

Le ultime istanze riguardano i crac dei Viaggi del Ventaglio, di Todomondo e della Compagnia aerea MyAir, che riguardano centinaia di migliaia di turisti: a queste richieste il Ministero del Turismo risponde in burocratese, cercando il pelo e nell’uovo, ritenendo che non si tratti di pacchetti turistici, così come previsti dall’art. 84 del Codice del Consumo, richiedendo per più volte gli stessi documenti. Insomma, è palese l’intento di non pagare e di non tutelare così gli interessi dei viaggiatori, così come la legge prevede.

E’ chiaro che gli stessi consumatori, seguiti ovviamente da noi, hanno presentato anche l’istanza di ammissione al passivo del fallimento dei tour operators, ma si sa anche che dalle procedure fallimentari l’utente riesce a beccare ben poco, il 20-30% quando va bene. A questo punto è giusto che intervenga il Fondo di Garanzia, rimborsando la parte residua. Cosa che, puntualmente, viene disattesa sistematicamente. o per questioni di lana caprina o per mancanza di risorse.

Polidream Assoutenti lancia una diffida e una sfida al Ministero diretto dalla Brambilla (che poco brilla!): se nell’arco di massimo 3 mesi i turisti interessati non saranno indennizzati, allora porteremo tutti i casi presso le competenti autorità europee comunitarie, ivi compresa la Corte di Giustizia Europea.

Ai consumatori raccomandiamo non solo di reclamare presso le nostre sedi, ma anche di consultarci soprattutto prima della sottoscrizione di qualsivolgia contratto turistico, perchè certe batoste si potrebbero evitare grazie alla nostra assistenza preventiva.

TURISTI TRUFFATI: LA TUTELA VA A FONDO!


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L’aveva sancito il Codice del Consumo del 2005 all’art. 100: un Fondo di Garanzia avrebbe tutelato da allora i turisti e viaggiatori truffati da tour operators poco seri o falliti.

Una bella vittoria per i consumatori, ottenuta dopo anni di battaglie e di fallimenti di rinomate catene turistiche, che acchiappavano i quattrini degli utenti per poi non restituire loro nemmeno un centesimo!

Ma finora è stata una vittoria di Pirro, perchè questo benedetto Fondo dal 2005 ad oggi non ha mai risarcito nessuno.

Le ultime istanze riguardano i crac dei Viaggi del Ventaglio, di Todomondo e della Compagnia aerea MyAir, che riguardano centinaia di migliaia di turisti: a queste richieste il Ministero del Turismo risponde in burocratese, cercando il pelo e nell’uovo, ritenendo che non si tratti di pacchetti turistici, così come previsti dall’art. 84 del Codice del Consumo, richiedendo per più volte gli stessi documenti. Insomma, è palese l’intento di non pagare e di non tutelare così gli interessi dei viaggiatori, così come la legge prevede.

E’ chiaro che gli stessi consumatori, seguiti ovviamente da noi, hanno presentato anche l’istanza di ammissione al passivo del fallimento dei tour operators, ma si sa anche che dalle procedure fallimentari l’utente riesce a beccare ben poco, il 20-30% quando va bene. A questo punto è giusto che intervenga il Fondo di Garanzia, rimborsando la parte residua. Cosa che, puntualmente, viene disattesa sistematicamente. o per questioni di lana caprina o per mancanza di risorse.

Polidream Assoutenti lancia una diffida e una sfida al Ministero diretto dalla Brambilla (che poco brilla!): se nell’arco di massimo 3 mesi i turisti interessati non saranno indennizzati, allora porteremo tutti i casi presso le competenti autorità europee comunitarie, ivi compresa la Corte di Giustizia Europea.

Ai consumatori raccomandiamo non solo di reclamare presso le nostre sedi, ma anche di consultarci soprattutto prima della sottoscrizione di qualsivolgia contratto turistico, perchè certe batoste si potrebbero evitare grazie alla nostra assistenza preventiva.

ENEL ENERGIA, SIAMO ALLA TRUFFA!


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Enel Energia continua ancora nella sua martellante campagna "porta a porta", tesa a far disdettare agli utenti i contratti di energia elettrica o/e di gas.

Ma la campagna ha sempre i contorni della pratica scorretta e sleale, perchè ai consumatori viene sempre dato ad intendere che si tratta sempre della "vecchia" Enel e perchè si promettono cifre iperboliche di presunti sconti, che poi non si riscontrano sulle bollette.

Ultimamente, però, si sta oltrepassando il limite della decenza: infatti sono decine e decine i reclami giunti presso le nostre sedi, da parte di consumatori che non hanno mai sottoscritto alcun contratto con Enel Energia, ma si sono visti recapitare le fatture. Indagando a fondo e chiedendo la copia di tali contratti, abbiamo scoperto che non erano mai stati firmati dagli utenti, ma probabilmente dagli stessi venditori. Che, è bene ricordarlo, fanno parte di strutture esterne al gruppo Enel e hanno tutto l’interesse a fare quanti più contratti possibili e nei modi più disparati. Senza alcuna preparazione professionale e senza alcuna sensibilità nei confronti dei consumatori!

Occorre tornare a fare un po’ di chiarezza, e l’Autority dell’Energia dovrebbe fare anche la sua parte, controllando e sanzionando questi comportamenti a dir poco illegittimi.

Intanto ripetiamo ai consumatori che Enel Energia non ha nulla a che fare con Enel Servizio Elettrico, perchè l’una fa parte del mercato e l’altra, invece, del settore vincolato. E’ logico, a questo punto, che Enel Energia debba quanto meno cambiare nome, senza indurre così confusione per i consumatori, desiderosi solamente di riuscire a risparmiare sulle tariffe.

Inoltre, a proposito di tariffe, Enel Energia millanta sconti che poi non si ritrovano nelle bollette, tanto che gli utenti fanno subito istanza per rientrare nella vituperata "vecchia" Enel.

Rivolgiamo un accorato appello ad Enel Energia, azienda con la quale le associazioni dei consumatori hanno stretto anche un protocollo d’intesa: BASTA CON QUESTE PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE! BASTA CON QUESTE ESTERNALIZZAZIONI DA DILETTANTI! TORNIAMO AI CONTRATTI CORRETTI FATTI SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DAL PERSONALE ENEL E DA AZIENDE SPECIALIZZATE!

REGIONE PUGLIA, ANCORA UN BILANCIO SENZA CONSUMATORI!


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Non è solo una dimenticanza o una svista, è un atto il-le-git-ti-mo! Sì, perchè la legge regionale n. 12/06 sui diritti dei consumatori, fatta dalla precedente Giunta Vendola, all’art. 2 impone la consultazione delle associazioni che rappresentano gli utenti su ogni atto o legge regionale che li riguardino, tramite la Consulta Regionale dei Consumatori ed Utenti (CRCU), presieduta dalla Vice Presidente, D.ssa Capone. 

E non ci si può certo scusare, dicendo che il bilancio non c’entra coi consumatori! I quali, alias contribuenti, reggono praticamente, con le loro tasse, coi loro tickets, con le loro bollette, con le loro multe, coi loro contributi, con le loro buste paga, con le loro pensioni, tutto il bilancio regionale; e poi quando si arriva al momento decisionale, non vengono manco ascoltati? Nonostante che gli stessi governanti abbiano previsto, giustamente, di sentire le loro ragioni e le loro proposte?

Ma non è certo l’unica dimenticanza, perchè nelle settimane scorse in campo agroalimentare, nel settore dei trasporti, nel fotovoltaico, nella sanità, nell’edilizia, sull’emergenza rifiuti, nessuno ci ha mai consultato!

Insomma, come si vede, da un lato il governo regionale scrive una bellissima legge, dall’altro è il primo a non rispettarla!

CHIEDIAMO ALLA D.SSA CAPONE UN IMMEDIATO INCONTRO, CHE CONDUCA ALL’IMMEDIATA APERTURA DI TAVOLI DI CONCERTAZIONE CON TUTTI GLI ASSESSORATI, PER RIVEDERE TUTTE LE POLITICHE SIN QUI DECISE DAL GOVERNO REGIONALE! 

 

MULTE ZTL A GO-GO!


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Le grane per gli automobilisti continuano imperterrite, soprattutto sul fronte delle contravvenzioni.

Ormai tutte le grandi città hanno la loro brava Zona a Traffico Limitato, segnalata a volte mica tanto bene, e il povero cittadino che, alla ricerca di un luogo o di un parcheggio, entra ed esce più volte dai varchi della zona, si becca un bel po’ di multe.

Non si contano, ormai, i casi portati presso le nostre sedi, che riguardano Roma, Padova, Siena, Perugia, Pisa e tante altre città. E gli automobilisti in questione ci portano 5, 6, anche 12 multe beccate tutte nello stesso giorno, a distanza solo di qualche minuto l’una dall’altra. E, se si prova a telefonare ai comandi di polizia municipale, ci si sente rispondere solo di pagare o di fare ricorso.

Ma il ricorso è rischioso: se lo si fa al Prefetto alla fine lo si perde e si va a pagare il doppio; se si fa al Giudice di Pace va pagato il contributo unificato di 38 euro e la sentenza è un punto interrogativo. Senza contare il fatto che ci si debba spostare dalla propria città di residenza a quella in cui è avvenuta l’infrazione, perchè il foro competente è quello della multa, e non quello di residenza del consumatore.

Insomma, un autentico guazzabuglio, che alla fine scoraggia l’utente e lo induce solo a chiudere gli occhi e ad aprire il portafogli.

Su questa storia Polidream Assoutenti sta chiedendo al Ministero dei Trasporti di intervenire, omologando la materia delle multe in ZTL a quella dei divieti di sosta.

Praticamente, quando un’auto è in divieto di sosta, non gli si possono appioppare 10 verbali in un giorno, ma soltanto uno ogni 24 ore; e questo lo prescrive il Codice della Strada. Allora, perchè non fare lo stesso per le infrazioni alle ZTL?

Finirebbe, così, un’autentica ingiustizia ai danni dei già ultravessati automobilisti italiani. Ma nel frattempo diciamo agli utenti: OCCHIO AI SEGNALI DELLE ZONE A TRAFFICO LIMITATO!