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Febbraio, 2010 - Polidream

ENERGY DRINK, VADE RETRO!


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Le bibite energetiche, Red Bull in testa, continuano a spopolare fra le giovani generazioni. Ma continuano anche ad essere messe al bando da varie nazioni (Norvegia, Danimarca, Austria e Francia docent!).

L’Italia, e anche la stessa Unione Europea, continuano a nicchiare sulla questione e a non prendere posizione: perchè???!!!

Tutti gli studi scientifici hanno ormai chiarito che mettere insieme caffeina e alcool è come mettere insieme tritolo e nitroglicerina: l’effetto nell’organismo è pian piano devastante. E non parliamo se si ingurgitano tali miscele prima di mettersi alla guida!

Altro che fare campagne di educazione stradale! Ma se è lo Stato a permettere la vendita di tali bevande esplosive e foriere di incidenti!

Come al solito, in questi casi è il consumatore arbitro del mercato. E’ lui che deve decidere di dire no!

Ed è questo quello che diciamo a tutti i bevitori di energy drink: DITE NO! NON LE COMPRATE! BEVETE ALTRO! Meglio due tazze di sano caffè che un barattolo di questa roba!

ACQUEDOTTO, ANCORA AUMENTI


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I consumatori pugliesi se ne saranno già accorti quando hanno aperto le prime bollette dell’acqua del 2010. Le tariffe sono aumentate ancora una volta, con un’aliquota percentuale molto, ma molto più elevata del tasso d’inflazione, ormai prossimo allo zero.

Invece il prezzo dell’acqua è salito di ben il 6%!!!

Le tariffe sono decise per legge non dallo stesso Acquedotto Pugliese, ma dall’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale (A.A.T.O.).

Che ovviamente ha deciso tutto senza preoccuparsi di consultare in merito le associazioni dei consumatori! Per giunta, decidendo un iperaumento, non suffragato nemmeno da un piano di investimenti atto a migliorare il servizio per i consumatori.

Certo, l’Acquedotto Pugliese ha convocato le associazioni, illustrando una serie di provvedimenti atti a ridurre le perdite idriche e ad aumentare la qualità del servizio, specialmente nelle zone annosamente carenti (vedi Salento). Ma per ora gli utenti pugliesi non hanno visto nulla. O meglio, qualcosa l’hanno vista: gli aumenti tariffari.

E’ un gioco che non ci piace, perchè prima si fa vedere e toccare il servizio, e solo dopo si possono chiedere aumenti.

La nostra associazione sta studiando la contromossa: non solo reclamare presso l’A.A.T.O., ma informare della cosa la Regione Puglia e il Ministero preposto, in modo da appurare la legalità di tali aumenti. Ovviamente, terremo informati tutti i consumatori: alla prossima puntata!

LA TRUFFA LEGALE DEI GIOCHI


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Che giocare sia pericoloso lo sanno in parecchi, soprattutto quelle famiglie che addirittura giungono ad indebitarsi per la febbere del gioco. Ma che a giocare sporco sia lo Stato, o i suoi riscossori (Lottomatica, Sisal & C.), è veramente a dir poco scandaloso!

Il gioco è gioco se si gareggia ad armi pari. Invece da anni, da decenni, lo Stato bara. E lo fa ancora di più con i nuovi giochi, dal SuperEnalotto al "10 e Lotto", fino all’ultimo "Win for Life".

Prendiamo, ad esempio, il classico gioco del lotto. Il calcolo probabilistico ci dice che si indovina un numero su una singola ruota 1 volta su 18, e quindi Lottomatica dovrebbe pagare 18 volte la posta: invece paga 11,232. Per un ambo la probabilità è 2 diviso 801, quindi si dovrebbe pagare 400 volte la puntata, e invece si vince 250 volte la posta. E così per il terno, che dovrebbe essere pagato moltiplicando 11.748 la posta, e invece è pagato per 4.500.

E lo stesso dicasi anche per i nuovi giochi: il premio non è mai proporzionato alla probabilità di vincere!

Ci attendono, dunque, due battaglie: da una parte la nostra associazione deve liberare dalla schiavitù del gioco i milioni di cittadini italiani che puntano per cercare di arricchirsi, ed invece si stanno indebitando maggiormente, specie da quando i giochi si sono moltiplicati a dismisura; dall’altra deve lottare per stabilire nuove regole del gioco, che siano paritarie e che non facciano vincere, proprio come succede al casinò, sempre il banco. Ma in questo caso il banco è lo Stato, e lo Stato dovremmo essere noi.

GAS: CONTATORI E PIU’ GARANZIE


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Sostituzione gratuita del contatore; restituzione di eventuali somme non dovute; maggiori garanzie sulla ricostruzione dei consumi effettivi: sono queste le ulteriori garanzie a tutela dei consumatori, introdotte in caso di malfunzionamento del contatore gas.

Nel caso in cui si accerti un malfunzionamento del contatore, con la delibera ARG/gas 7/10, che innova il Testo Unico della qualità per i servizi del gas, l’Autorità ha previsto la sua sostituzione, senza alcun onere per il cliente, ed il diritto ad un’esatta ricostruzione dei consumi, a partire dall’ultima lettura ritenuta valida dal consumatore stesso. Al consumatore viene quindi garantita anche la restituzione di quanto eventualmente ingiustamente pagato.  

 

 L’Autorità ha anche stabilito che quando non è possibile determinare con certezza il momento in cui il contatore ha iniziato a non funzionare correttamente, il distributore deve garantire la ricostruzione dei consumi nel periodo compreso tra l’ultima lettura (validata dal distributore e non contestata dal cliente) e la data di verifica sul posto del contatore o quella della sua sostituzione per la verifica presso un laboratorio qualificato.

 

Se non fossero disponibili letture validate, la ricostruzione dei consumi deve essere fatta risalendo fino ad un massimo di cinque anni. Inoltre, se la ricostruzione fosse sfavorevole al consumatore, nel caso in cui il distributore non avesse rispettato la regolazione vigente (in materia di rilevazione, archiviazione e messa a disposizione delle misure dei contatori), al cliente non può essere addebitato l’importo derivante dalla ricostruzione.

Insomma, l’ennesima vittoria dei consumatori!

TELEVOTO: OMISSIS!


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I telespettatori non hanno poteri di controllo sul televoto delle trasmissioni Rai.

Infatti, le associazioni di consumatori non hanno diritto di accedere agli atti relativi alle modalità di svolgimento delle procedure del televoto.

Lo ha precisato il Tar del Lazio che, con una recente sentenza, ha respinto il ricorso del Codacons che chiedeva di accedere (dopo moltissime segnalazioni da parte dei telespettatori su presunte irregolarità) alle modalità di svolgimento delle procedure di televoto di miss Italia 2009.

In particolare, si legge in sentenza che, in tema di diritto di accesso, le Associazioni dei consumatori incontrano limiti nell’esercizio del diritto, atteso che l’essere rappresentative degli interessi della collettività diffusa sull’intero territorio nazionale non dà loro diritto ad un controllo generalizzato dell’attività dell’amministrazione. Infatti la titolarità (o la rappresentatività) degli interessi diffusi non giustifica un generalizzato e pluricomprensivo diritto alla conoscenza di tutti i documenti riferiti all’attività di un gestore del servizio ma solo degli atti, relativi a servizi rivolti ai consumatori, che incidono, in via diretta ed immediata, e non in via meramente ipotetica e riflessa, sui loro interessi.

Questo, secondo noi, è l’ennesimo tentativo di limitare il potere delle associazioni dei consumatori, specie quando cozzano con i forti poteri mediatici. Vuol dire che insisteremo, come abbiamo fatto sempre, fino a che scoperchieremo pure la "tomba" del televoto.

GAS: CONTATORI E PIU’ GARANZIE


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Sostituzione gratuita del contatore; restituzione di eventuali somme non dovute; maggiori garanzie sulla ricostruzione dei consumi effettivi: sono queste le ulteriori garanzie a tutela dei consumatori, introdotte in caso di malfunzionamento del contatore gas.

Nel caso in cui si accerti un malfunzionamento del contatore, con la delibera ARG/gas 7/10, che innova il Testo Unico della qualità per i servizi del gas, l’Autorità ha previsto la sua sostituzione, senza alcun onere per il cliente, ed il diritto ad un’esatta ricostruzione dei consumi, a partire dall’ultima lettura ritenuta valida dal consumatore stesso. Al consumatore viene quindi garantita anche la restituzione di quanto eventualmente ingiustamente pagato.  

 

 L’Autorità ha anche stabilito che quando non è possibile determinare con certezza il momento in cui il contatore ha iniziato a non funzionare correttamente, il distributore deve garantire la ricostruzione dei consumi nel periodo compreso tra l’ultima lettura (validata dal distributore e non contestata dal cliente) e la data di verifica sul posto del contatore o quella della sua sostituzione per la verifica presso un laboratorio qualificato.

 

Se non fossero disponibili letture validate, la ricostruzione dei consumi deve essere fatta risalendo fino ad un massimo di cinque anni. Inoltre, se la ricostruzione fosse sfavorevole al consumatore, nel caso in cui il distributore non avesse rispettato la regolazione vigente (in materia di rilevazione, archiviazione e messa a disposizione delle misure dei contatori), al cliente non può essere addebitato l’importo derivante dalla ricostruzione.

Insomma, l’ennesima vittoria dei consumatori!

 

TELEVOTO: OMISSIS!


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I telespettatori non hanno poteri di controllo sul televoto delle trasmissioni Rai.

Infatti, le associazioni di consumatori non hanno diritto di accedere agli atti relativi alle modalità di svolgimento delle procedure del televoto.

Lo ha precisato il Tar del Lazio che, con una recente sentenza, ha respinto il ricorso del Codacons che chiedeva di accedere (dopo moltissime segnalazioni da parte dei telespettatori su presunte irregolarità) alle modalità di svolgimento delle procedure di televoto di miss Italia 2009.

In particolare, si legge in sentenza che, in tema di diritto di accesso, le Associazioni dei consumatori incontrano limiti nell’esercizio del diritto, atteso che l’essere rappresentative degli interessi della collettività diffusa sull’intero territorio nazionale non dà loro diritto ad un controllo generalizzato dell’attività dell’amministrazione. Infatti la titolarità (o la rappresentatività) degli interessi diffusi non giustifica un generalizzato e pluricomprensivo diritto alla conoscenza di tutti i documenti riferiti all’attività di un gestore del servizio ma solo degli atti, relativi a servizi rivolti ai consumatori, che incidono, in via diretta ed immediata, e non in via meramente ipotetica e riflessa, sui loro interessi.

Questo, secondo noi, è l’ennesimo tentativo di limitare il potere delle associazioni dei consumatori, specie quando cozzano con i forti poteri mediatici. Vuol dire che insisteremo, come abbiamo fatto sempre, fino a che scoperchieremo pure la "tomba" del televoto.

ANCHE TELETU (ex TELE2) CONCILIA


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La procedura di conciliazione ormai è stata adottata da quasi tutte le aziende telefoniche. Ricordiamo, tale procedura serve a risolvere le controversie tramite un’apposita commissione paritetica, formata da un rappresentante dei consumatori e uno dell’azienda, ed è rapida, gratuita ed efficace.

Mancava all’appello TELETU, l’ex TELE2, ma è di questi giorni la notizia che anche questo gestore ha firmato il protocollo d’intesa con le associazioni dei consumatori. E finalmente anche tutto il notevole contenzioso con tale operatore potrà essere risolto in modo indolore e veloce.

Bollette poco chiare, importi elevati, opzioni tariffarie non richieste, inefficienze dell’ADSL, attivazioni indebite, pratiche commerciali scorrette: queste le tipologie dei reclami più frequenti, che prima trovavano una parziale risoluzione, rivolgendosi al CO.RE.COM., ma con una procedura più lenta, più farraginosa, e soprattutto non paritetica.

Non possiamo che dare il benvenuto a TELETU e invitare tutti i consumatori interessati ad utilizzare la conciliazione, rivolgendosi presso le nostre sedi.

ANCHE TELETU (ex TELE2) CONCILIA


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La procedura di conciliazione ormai è stata adottata da quasi tutte le aziende telefoniche. Ricordiamo, tale procedura serve a risolvere le controversie tramite un’apposita commissione paritetica, formata da un rappresentante dei consumatori e uno dell’azienda, ed è rapida, gratuita ed efficace.

Mancava all’appello TELETU, l’ex TELE2, ma è di questi giorni la notizia che anche questo gestore ha firmato il protocollo d’intesa con le associazioni dei consumatori. E finalmente anche tutto il notevole contenzioso con tale operatore potrà essere risolto in modo indolore e veloce.

Bollette poco chiare, importi elevati, opzioni tariffarie non richieste, inefficienze dell’ADSL, attivazioni indebite, pratiche commerciali scorrette: queste le tipologie dei reclami più frequenti, che prima trovavano una parziale risoluzione, rivolgendosi al CO.RE.COM., ma con una procedura più lenta, più farraginosa, e soprattutto non paritetica.

Non possiamo che dare il benvenuto a TELETU e invitare tutti i consumatori interessati ad utilizzare la conciliazione, rivolgendosi presso le nostre sedi.

MULTE: RICORSI A PAGAMENTO!


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Nella Finanziaria 2010 c’è un’amara sorpresa per gli automobilisti italiani: da ora in poi ricorrere alle multe presso il giudice di pace costerà la bellezza di 38 euro! Praticamente il cosiddetto contributo unificato, quello che si paga per le cause civili, viene esteso anche ai ricorsi per le multe.

Se si tiene conto che la gran parte delle multe gravita intorno ad importi fra i 38 e i 76 euro, si può ben capire che questa norma costituisce un palese deterrente per i ricorsi.

Proprio a dire agli utenti della strada che vengono multati: pagate e state zitti! Tanto più che, anche in caso di vittoria, l’automobilista non recupera comunque la tassa versata. Della serie "oltre al danno anche la beffa!".

Resta gratuita la strada classica del ricorso al Prefetto, ma è una via molto pericolosa, perchè se il Prefetto non accoglie il ricorso l’importo della contravvenzione viene raddoppiato.

Insomma, un obbrobrio giuridico al quale ci opporremo con tutte le nostre forze, cercando di farlo abrogare. I nostri legali stanno studiando le forme legali più consone per cercare di cancellare una normativa che va contro ogni basilare principio di tutela dei diritti del cittadino.

Siamo ancora e sempre di fronte all’ennesimo comportamento strabico dei nostri governanti, che da una parte si riempiono la bocca di difesa del cittadino-consumatore e dall’altra pongono questi macigni proprio davanti alla strada della tutela di tali diritti.