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Novembre, 2009 - Polidream

FORUM TURISMO: NON CI SIAMO!


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Il 20 e 21 novembre 2009 si svolge il Forum Regionale del Turismo Pugliese.

Anche per quest’anno noi non accogliamo l’invito alla partecipazione, poiché è da più di quattro anni che inviamo proposte ed osservazioni, atte all’applicazione degli stessi principi contenuti nel Protocollo d’Intesa sul Turismo, firmato anche da noi nel 2005, e alle quali l’Assessorato mostra interesse, ma senza tradurlo poi in pratica.

Per giunta, lo strumento del Forum, o quello dei classici convegni, dove i rappresentanti dei consumatori, in questo caso anche turisti, vengono invitati solo come spettatori, non ci sembra il più adatto alla concretizzazione degli intenti e delle esigenze del mercato e dei consumatori.

Forse l’assessore dimentica che la stessa Regione ha deliberato una Legge sui consumatori, la n. 12/06, con la relativa Consulta Regionale dei Consumatori ed Utenti. Ma in ogni caso la Ns. intenzione non è certo quella di fare protagonismo al Forum, proprio perché ci interessa la concretezza.

Intanto ci permettiamo di ricordare le ns. proposte, augurando comunque lo svolgimento di un Forum sereno e positivo:

Carta dei Servizi turistici: vanno definiti gli standards di qualità ai quali si devono attenere gli operatori turistici pugliesi, ovviamente di concerto con le associazioni dei consumatori;

Procedura di Conciliazione: va redatto un regolamento per l’applicazione di questa fondamentale modalità di risoluzione amichevole delle controversie fra operatori turistici e consumatori;

Trasporti: siccome tale settore è in stretta correlazione col sistema turistico, vanno stabilite politiche comuni atte a garantire il diritto alla mobilità, non solo pensando alle grandi infrastrutture, pur necessarie, ma anche privilegiando forme di turismo come lo “slow travel”, fatto soprattutto in bicicletta, e soprattutto attuando un sistema integrato intermodale;

Enti Locali e Turismo: i Comuni e le Province devono rivedere i Piani Urbani del Traffico, in funzione di privilegiare il trasporto pubblico e i turisti, e migliorare la rete viaria locale e interprovinciale ( si pensi all’autentico “tesoro ambientale” costituito dal Sub-Appenino dauno, ma con una viabilità assolutamente indecente!);

Turismo critico e consapevole: vanno effettuate campagne di educazione-informazione al turista in merito ai suoi diritti, possibilmente collegando alle A.P.T. e agli I.A.T. dei veri e propri uffici reclami, in collaborazione con le associazioni dei consumatori;

Turismo ecosostenibile: va promossa una campagna, anche utilizzando incentivi fiscali, per la riconversione energetica dell’industria alberghiera, alla stregua dell’esempio dell’Emilia Romagna, dove la gran parte degli stabilimenti balneari utilizza energie rinnovabili;

Ambiente: la regione si muove bene, aumentando le aree protette e i parchi, ma è ancora carente nella “politica del mare”. Anche qui l’esempio viene dall’Emilia Romagna, dove una convenzione con un Istituto Scientifico ha permesso il monitoraggio quotidiano dell’ecosistema marino, con un sistema di certificazione sulla balneabilità delle acque.

Come si vede, sono proposte fattive, che puntano direttamente alla soluzione dei problemi, e soprattutto a dare un servizio di qualità e di tutela a chi viene a visitare la nostra Regione.

TRENITALIA, RIPARTE IL DIALOGO!


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Finalmente la concertazione con la Direzione Regionale pugliese di Trenitalia è ripresa.

Oggi 17 novembre 2009, presso l’Assessorato Regionale ai Trasporti, presente ovviamente l’Assessore Loizzo, il vertice regionale dell’azienda ferroviaria, capeggiato dalla nuova Direttrice, Sabrina De Filippis, ha incontrato le associazioni dei consumatori, fra cui la nostra, che proprio qualche giorno fa aveva caldeggiato quest’incontro.

Tema del dialogo era la nuova offerta di Trenitalia, sia in merito al nuovo orario, che andrà in vigore dal 14 dicembre 2009, sia per quanto riguarda la qualità del servizio, a partire dalla pulizia dei treni, affidata ad una nuova azienda tedesca, che sembra stia funzionando bene.

Per quanto riguarda gli orari, sembrano finalmente risolti i problemi sollevati ultimamente sia dalla nostra associazione che dai movimenti spontanei dei pendolari. Sulla Bari-Taranto il "buco" mattutino è stato finalmente coperto da un treno, che farà andata e ritorno, e sulle direttrici Bari-Lecce e Bari-Foggia sono stati spostati gli orari di due treni di pendolari, in modo da evitare sovraffollamento e sovrapposizioni. Ovviamente, vaglieremo molto attentamente il nuovo orario e potremo apportare eventuali modifiche, se ce ne saranno le esigenze. A tal proposito chiediamo a tutti i viaggiatori di inviarci ogni tipo di segnalazione in merito.

Durante l’incontro, la nostra associazione ha sollecitato l’applicazione del comma 461 della Finanziaria 2008, che prevede la consultazione permanente delle associazioni dei consumatori, l’istituzione della Carta della Qualità dei Servizi, il monitoraggio continuo dell’andamento del servizio, effettuato sempre dalle associazioni dei consumatori, e l’attivazione della procedura di conciliazione, come metodo di risoluzione delle controversie.

Proprio su questo ultimo punto si è soffermata la riunione. Noi abbiamo ricordato che già da qualche mese è partita la sperimentazione della conciliazione sulla tratta Napoli-Milano, ma noi abbiamo chiesto con forza che si possa partire anche in Puglia, da subito. Sia l’Assessore Loizzo che la Direttrice Regionale di Trenitalia hanno mostrato interesse sulla proposta, e dunque si può tranquillamente affermare che la Puglia sarà la prima regione d’Italia ad attivare la procedura di conciliazione nel settore del trasporto ferroviario.

BOLLO AUTO, CONDONO CON SORPRESA!


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Le Agenzie delle Entrate di mezza Italia stanno inviando migliaia di lettere "pazze", con le quali rifiutano il condono dei bolli auto effettuato dagli utenti nel lontano 2004.

E’ una storia talmente contorta che Kafka tornerebbe volentieri in vita per invidiare chi riesce nella realtà a fare meglio di ogni sua possibile fantasia. Solo in Italia possono succedere cose simili e, credeteci, raccontarla e sintetizzarla è veramente cosa complicata.

All’inizio, nella Finanziaria 2002 veniva inserita una norma che permetteva di condonare tutti i bolli auto non pagati, oggetto di iscrizione a ruolo fino al 1999. Successivamente, in fase di approvazione del decreto, il condono veniva esteso fino al 2001 e prevedeva il pagamento del solo 25% dell’importo delle relative cartelle esattoriali.

Ma nel frattempo le contorsioni mentali dei nostri legislatori producevano un’altra legge, che invece prescriveva sì il condono, ma col pagamento dell’intero tributo, senza sanzioni ed interessi.

Quale legge valeva, la prima o la seconda? Peraltro una non aveva abrogato l’altra!

Intanto l’agente di riscossione, quella che oggi si chiama Equitalia, inviava a tutti i cittadini interessati le lettere nelle quali si proponeva il condono al 25%. E ovviamente la gran parte dei consumatori approfittava dell’occasione, pagava, e chiudeva così la partita! Tutto questo nel 2004.

Non sapevano, gli ignari, che a distanza di quasi 6 anni l’Agenzia delle Entrate si sarebbe svegliata all’improvviso e avrebbe detto a tutti loro: "Fermi tutti, il condono non vale!". E infatti, ha chiesto a tutti il pagamento dell’integrazione della tassa automobilistica. Importi che, in alcuni casi, arrivano a 6-7.000 euro! Di questi tempi!

Ovviamente, dopo aver studiato attentamente la materia e la faccenda, abbiamo visto che ci sono assolutamente i margini per un ricorso che sarà sicuramente vincente. E quindi consigliamo vivamente tutti i contribuenti interessati di recarsi presso le nostre sedi per essere assistiti nella risoluzione della controversia.

ACQUA, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE!


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La contestatissima e vituperata norma sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l’erogazione dell’acqua, è passata alla Camera. E’ una notizia a dir poco terribile, e speriamo sia controribaltata da un eventuale referendum.

Ma intanto occorre una mobilitazione generale di tutti i consumatori italiani, che devono far sentire tutta la loro pressione sulle aule politiche, in modo che questo provvedimento alla fine non passi.

La risorsa idrica in mano ai privati significa non solo aumenti stratosferici della tariffa, ma anche un servizio dettato solo dalle leggi del mercato, e non più dall’etica, dalla tutela dell’ambiente, dall’attenzione sociale e alla solidarietà. Già oggi si assiste alla sospensione dell’erogazione di questo bene primario, figuriamoci quando sarà in mano agli imprenditori!

Bene ha fatto Vendola e il Governo Regionale pugliese a rispondere anticipatamente al governo nazionale, dichiarando l’acqua un bene comune e ripubblicizzando l’Acquedotto Pugliese.

Solo che ancora una volta si è dimenticato dei consumatori!

Infatti ha costituito un gruppo di lavoro sulla questione, con rappresentanti dei vari movimenti e forum per l’acqua pubblica, ma senza le associazioni dei consumatori! E’ una politica strabica che non riusciamo a capire, specie se si pensa che proprio questa Giunta Regionale ha approvato la Legge Regionale sui diritti dei consumatori. Forse immaginano i consumatori solo come coloro che stanno dietro ai carrelli negli ipermercati. Ma consumatori vuol dire anche fruitori ed utenti di ogni tipo di servizio, in primis l’acqua!

Ci rivolgiamo direttamente a Vendola e all’assessore Amati, affinchè convochino immediatamente le associazioni dei consumatori pugliesi, riunite nella Consulta Regionale e riconosciute dalla stessa regione, per promuovere una forte mobilitazione dei 4 milioni degli utenti dell’Acquedotto Pugliese.

NON SI PUO’ COSTITUIRE UN GRUPPO DI LAVORO SULL’ACQUA E TENERNE FUORI I CONSUMATORI!

Intanto ci rivolgiamo anche a tutti i consumatori e chiediamo loro di sottoscrivere la nostra petizione on line sul tema.

L’ENEL NON PAGA PIU’ I DANNI!


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A chi non è capitato un black-out elettrico, uno sbalzo di tensione, un’interruzione del servizio, che ha causato guasti ad elettrodomestici o apparecchiature varie?

Ovviamente in questi casi il fornitore di energia l’elettrica, l’ENEL o altro gestore, è responsabile dei danni causati e deve indennizzare l’utente sia per le riparazioni eseguite che per le sostituzione dei prodotti irrimediabilmente rotti.

Tutti i gestori di energia elettrica, in primis l’ENEL, sono debitamente assicurati per tali casistiche, e quindi non ci dovrebbero essere problemi. Invece ce ne sono, eccome!

Ultimamente l’ENEL accampa mille scuse e pretesti per non aprire nemmeno la pratica di sinistro con la compagnia assicurativa: il consumatore non ha chiamato il servizio guasti (per la cronaca, l’803500), l’interruzione di fornitura non risulta da alcun atto, gli addetti al servizio si sono recati sul posto e non hanno notato anomalie, e via dicendo.

Sta di fatto che gli utenti non solo sono rimasti al buio, non solo hanno subito dei danni alle apparecchiature di casa, ma si vedono anche negare il giusto rimborso!

Abbiamo sollevato il problema all’Autority dell’Energia, sollecitando un intervento atto a ripristinare la legalità e a far indennizzare giustamente i consumatori danneggiati. Ma intanto vorremmo caldamente sollecitare l’ENEL e tutti i fornitori di energia ad inserire tale casistica in quelle che prevedono la procedura di conciliazione, senza costringere così i consumatori ad attivare le lunghe e costose (anche per ENEL) vie legali. 

MARKETING AGGRESSIVO,ADESSO BASTA!


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Non se ne può più! Onestamente ora diciamo basta! Siamo letteralmente subissati da reclami di consumatori "aggrediti" (è la parola giusta!) da venditori "selvaggi", sia al telefono che per strada, sia davanti all’ipermercato che in casa o in ufficio.

Propongono di tutto, l’acquisto dei prodotti più disparati, ma ultimamente soprattutto contratti telefonici, di gas o di energia elettrica.

Con un denominatore comune: MENTONO SPUDORATAMENTE!

Agganciano i consumatori puntando sull’attuale insoddisfazione e sul risparmio incredibile che invece propongono loro.

 "Quanto paga di luce con ENEL? Ma lei paga troppo! Con noi risparmierà la metà, il nostro chilowatt costa solo 7 centesimi!" "Mamma mia, come viene maltrattato dalla sua compagnia telefonica! Ma con noi lei pagherà solo il traffico, e in più le regaliamo due telefonini!"

Questi sono i dialoghi che avvengono tutti i giorni fra venditori e consumatori, a tutte le ore del giorno e nei posti più impensabili. E il bello, anzi il brutto, è che il più delle volte gli utenti ci cascano! Credono veramente che chi sta loro di fronte è lì per aiutarli, e non per far far crescere il suo, di portafoglio!

Il venditore del concorrente di ENEL o di Telecom, ovviamente, dice solo una parte della verità, quella che gli conviene; quando afferma che il chilowatt costa solo 7 centesimi, parla del solo costo dell’energia attiva, omettendo che insieme a quei 7 centesimi vanno aggiunti altri 13-14 centesimi fra altri oneri, tasse e addizionali, e quindi il chilowatt va a costare addirittura di più dell’ENEL!

E’ solo un esempio, ma questa è la modalità "classica" con cui avvengono i contratti, ahimè!

Insomma, alla fine dei conti da un lato consigliamo ovviamente ai consumatori più attenzione, più diffidenza e, forse, più maleducazione, e soprattutto di utilizzare le nostre sedi per chiedere consigli, assistenza e anche per recedere dal contratto eventualmente sottoscritto perchè, occorre ricordarlo, ci sono sempre 10 giorni lavorativi per poter disdettare dal momento in cui si è firmato.

Dall’altro lato, rivolgiamo un caloroso appello ai nostri legislatori: OCCORRE ABOLIRE PER LEGGE QUESTI TIPI DI VENDITA!

MARKETING AGGRESSIVO,ADESSO BASTA!


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Propongono di tutto, l’acquisto dei prodotti più disparati, ma ultimamente soprattutto contratti telefonici, di gas o di energia elettrica.

Con un denominatore comune: MENTONO SPUDORATAMENTE!

Agganciano i consumatori puntando sull’attuale insoddisfazione e sul risparmio incredibile che invece propongono loro.

 "Quanto paga di luce con ENEL? Ma lei paga troppo! Con noi risparmierà la metà, il nostro chilowatt costa solo 7 centesimi!" "Mamma mia, come viene maltrattato dalla sua compagnia telefonica! Ma con noi lei pagherà solo il traffico, e in più le regaliamo due telefonini!"

Questi sono i dialoghi che avvengono tutti i giorni fra venditori e consumatori, a tutte le ore del giorno e nei posti più impensabili. E il bello, anzi il brutto, è che il più delle volte gli utenti ci cascano! Credono veramente che chi sta loro di fronte è lì per aiutarli, e non per far far crescere il suo, di portafoglio!

Il venditore del concorrente di ENEL o di Telecom, ovviamente, dice solo una parte della verità, quella che gli conviene; quando afferma che il chilowatt costa solo 7 centesimi, parla del solo costo dell’energia attiva, omettendo che insieme a quei 7 centesimi vanno aggiunti altri 13-14 centesimi fra altri oneri, tasse e addizionali, e quindi il chilowatt va a costare addirittura di più dell’ENEL!

E’ solo un esempio, ma questa è la modalità "classica" con cui avvengono i contratti, ahimè!

Insomma, alla fine dei conti da un lato consigliamo ovviamente ai consumatori più attenzione, più diffidenza e, forse, più maleducazione, e soprattutto di utilizzare le nostre sedi per chiedere consigli, assistenza e anche per recedere dal contratto eventualmente sottoscritto perchè, occorre ricordarlo, ci sono sempre 10 giorni lavorativi per poter disdettare dal momento in cui si è firmato.

Dall’altro lato, rivolgiamo un caloroso appello ai nostri legislatori: OCCORRE ABOLIRE PER LEGGE QUESTI TIPI DI VENDITA!

L’ENEL NON PAGA PIU’ I DANNI!


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Quale legge valeva, la prima o la seconda? Peraltro una non aveva abrogato l’altra!

Intanto l’agente di riscossione, quella che oggi si chiama Equitalia, inviava a tutti i cittadini interessati le lettere nelle quali si proponeva il condono al 25%. E ovviamente la gran parte dei consumatori approfittava dell’occasione, pagava, e chiudeva così la partita! Tutto questo nel 2004.

Non sapevano, gli ignari, che a distanza di quasi 6 anni l’Agenzia delle Entrate si sarebbe svegliata all’improvviso e avrebbe detto a tutti loro: "Fermi tutti, il condono non vale!". E infatti, ha chiesto a tutti il pagamento dell’integrazione della tassa automobilistica. Importi che, in alcuni casi, arrivano a 6-7.000 euro! Di questi tempi!

Ovviamente, dopo aver studiato attentamente la materia e la faccenda, abbiamo visto che ci sono assolutamente i margini per un ricorso che sarà sicuramente vincente. E quindi consigliamo vivamente tutti i contribuenti interessati di recarsi presso le nostre sedi per essere assistiti nella risoluzione della controversia.

ACQUA, NO ALLA PRIVATIZZAZIONE!


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La contestatissima e vituperata norma sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali, compresa l’erogazione dell’acqua, è passata alla Camera. E’ una notizia a dir poco terribile, e speriamo sia controribaltata da un eventuale referendum.

Ma intanto occorre una mobilitazione generale di tutti i consumatori italiani, che devono far sentire tutta la loro pressione sulle aule politiche, in modo che questo provvedimento alla fine non passi.

La risorsa idrica in mano ai privati significa non solo aumenti stratosferici della tariffa, ma anche un servizio dettato solo dalle leggi del mercato, e non più dall’etica, dalla tutela dell’ambiente, dall’attenzione sociale e alla solidarietà. Già oggi si assiste alla sospensione dell’erogazione di questo bene primario, figuriamoci quando sarà in mano agli imprenditori!

Bene ha fatto Vendola e il Governo Regionale pugliese a rispondere anticipatamente al governo nazionale, dichiarando l’acqua un bene comune e ripubblicizzando l’Acquedotto Pugliese.

Solo che ancora una volta si è dimenticato dei consumatori!

Infatti ha costituito un gruppo di lavoro sulla questione, con rappresentanti dei vari movimenti e forum per l’acqua pubblica, ma senza le associazioni dei consumatori! E’ una politica strabica che non riusciamo a capire, specie se si pensa che proprio questa Giunta Regionale ha approvato la Legge Regionale sui diritti dei consumatori. Forse immaginano i consumatori solo come coloro che stanno dietro ai carrelli negli ipermercati. Ma consumatori vuol dire anche fruitori ed utenti di ogni tipo di servizio, in primis l’acqua!

Ci rivolgiamo direttamente a Vendola e all’assessore Amati, affinchè convochino immediatamente le associazioni dei consumatori pugliesi, riunite nella Consulta Regionale e riconosciute dalla stessa regione, per promuovere una forte mobilitazione dei 4 milioni degli utenti dell’Acquedotto Pugliese.

NON SI PUO’ COSTITUIRE UN GRUPPO DI LAVORO SULL’ACQUA E TENERNE FUORI I CONSUMATORI!

Intanto ci rivolgiamo anche a tutti i consumatori e chiediamo loro di sottoscrivere la nostra petizione on line sul tema.