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Ottobre, 2009 - Polidream

ASSOUTENTI: “OCCHI APERTI!” AI CONSUMATORI


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OCCHI APERTI! è un progetto a vantaggio dei consumatori finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e realizzato da 6 associazioni nazionali dei consumatori: Assoutenti, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori.

Il progetto vuole facilitare l’esercizio dei diritti dei consumatori e la conoscenza dei comuni strumenti di tutela in materia di pratiche commerciali scorrette e di garanzie post-vendita, nonché l’educazione nell’uso di strumenti creditizi, anche al fine di evitare i rischi dell’indebitamento eccessivo delle famiglie.

Sul sito nazionale della nostra associazione e presso tutte le nostre sedi sono disponibili tutti gli opuscoli informativi.

A BARI LA X SESSIONE CNCU-REGIONI


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Si terrà a Bari la decima edizione della Sessione Programmatica del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti. La due giorni, dal titolo "La crisi economica e il consumo consapevole", prenderà il via il 15 ottobre. Alla Sessione è prevista la partecipazione di diversi esponenti del mondo consumeristico che si confronteranno sul tema all’ordine del giorno.

Il programma.

PRESCRIZIONE: IL VADEMECUM


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Poichè la materia è confusa, e sul tema ci giungono quotidianamente reclami e chiarimenti, facciamo un po’ di chiarezza sui tempi e termini della prescrizione, ossia del periodo previsto per eventuali azioni e richieste di indennizzi, terminato il quale non c’è più modo di intervenire legalmente.

I nostri politici si occupano spesso e volentieri della prescrizione per i reati penali, noi invece, molto più modestamente, ci interesseremo della prescrizione civile.

Ecco, dunque, un elenco sintetico e completo dei tempi della prescrizione:

10 ANNI: cartelle esattoriali, tassa rifiuti, canone TV, fatture di artigiani, gravi difetti di immobili (denuncia entro 1 anno);

5 ANNI: bollette, spese condominiali, rate di mutuo, multe, tasse e tributi vari, pagamenti INPS, richieste di risarcimento danni;

3 ANNI: bollo auto, pagamenti a professionisti e notai, cambiali e tratte, prestazioni di lavoro per oltre un mese, risarcimento per danno da prodotto difettoso;

26 MESI: difetti di conformità dei prodotti (denuncia entro 60 gg.);

2 ANNI: risarcimento danno RC Auto, danni derivanti dal contratto di appalto (denuncia entro 60 gg.);

1 ANNO: pagamenti assicurazioni, corrispettivi ai commercianti per le merci vendute, provvigioni al mediatore, spedizioni e trasporti, difformità delle opere (denuncia entro 8 gg.);

6 MESI: pagamenti ad albergatori e ristoratori.

BANCHE: NOVITA’ PER MUTUI, BONIFICI E MAX SCOPERTO


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La legge 102/09, meglio nota come decreto anticrisi o per il famigerato scudo fiscale, è intervenuta anche sulle banche, affrontando tre capitoli: valuta e disponibilità per assegni e bonifici; commissione di massimo scoperto; surroga mutui.

La valuta diventa di un giorno per bonifici e assegni circolari e di 3 giorni per gli assegni bancari, mentre la disponibilità per il beneficiario passa a 4 giorni in ogni caso.

Per il massimo scoperto, già abolito dalla legge n. 2/09 e rientrato prepotentemente dalla finestra sotto altri nomi, il governo si preoccupa di farlo rientrare nel corrispettivo onnicomprensivo degli affidamenti, prevedendo un massimo dello 0,5% sull’importo del fido.

Infine, per la portabilità dei mutui, vecchia legge tuttora disattesa dalle banche, viene previsto il termine massimo di 30 giorni per l’effettuazione pratica della surroga, con una penale dell’1% per ogni mese di ritardo, a carico dell’Istituto inadempiente.

Tutto sommato, sono provvedimenti condivisibili e migliorativi, ma avremmo preferito norme più incisive e più favorevoli per consumatori e piccole aziende, alle prese con una crisi che non si combatte certo con queste piccole "pezze".

BANCHE: NOVITA’ PER MUTUI, BONIFICI E MAX SCOPERTO


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La legge 102/09, meglio nota come decreto anticrisi o per il famigerato scudo fiscale, è intervenuta anche sulle banche, affrontando tre capitoli: valuta e disponibilità per assegni e bonifici; commissione di massimo scoperto; surroga mutui.

La valuta diventa di un giorno per bonifici e assegni circolari e di 3 giorni per gli assegni bancari, mentre la disponibilità per il beneficiario passa a 4 giorni in ogni caso.

Per il massimo scoperto, già abolito dalla legge n. 2/09 e rientrato prepotentemente dalla finestra sotto altri nomi, il governo si preoccupa di farlo rientrare nel corrispettivo onnicomprensivo degli affidamenti, prevedendo un massimo dello 0,5% sull’importo del fido.

Infine, per la portabilità dei mutui, vecchia legge tuttora disattesa dalle banche, viene previsto il termine massimo di 30 giorni per l’effettuazione pratica della surroga, con una penale dell’1% per ogni mese di ritardo, a carico dell’Istituto inadempiente.

Tutto sommato, sono provvedimenti condivisibili e migliorativi, ma avremmo preferito norme più incisive e più favorevoli per consumatori e piccole aziende, alle prese con una crisi che non si combatte certo con queste piccole "pezze".

CONDONO MULTE, POTERE AI COMUNI


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La notizia del condono delle multe elevate fino al 31 dicembre 2004 ha fatto il giro del mondo, e centinaia sono stati i consumatori che hanno telefonato alle nostre sedi per chiedere informazioni.

Come al solito, i telegiornali hanno informato male l’utenza, omettendo innanzitutto che il provvedimento è diventato legge solo da qualche giorno, poichè era all’interno del Decreto Anticrisi, meglio noto per lo Scudo Fiscale; e poi non dicendo la cosa più importante, ovvero che è facolta dei Comuni applicare o meno tale condono.

Sì, perchè l’art. 15 comma 8 quindicies della Legge 102/09 afferma testualmente "… i comuni possono" e non "…i comuni devono"; pertanto gli automobilisti che non hanno ancora pagato gli importi dei verbali effettuati entro il 31.12.2004 non possono certo gongolare, perchè devono pregare i sindaci e i comandanti dei vigili dei loro comuni affinchè applichino tale normativa.

E’ inutile aggiungere che approfitteranno della legge solo quei comuni che non siano riusciti ancora ad inviare le cartelle esattoriali agli automobilisti inottemperanti; e questo perchè incombe il termine della prescrizione, che è di 5 anni. IL comune di Roma, per esempio, applicherà il condono, proprio perchè altrimenti non ce la farebbe ad incassare un bel po’ di somme, a causa proprio della prescrizione.

Invece, la gran parte dei comuni non avranno interesse ad effettuare alcun condono, perchè normalmente loro ci impiegano 2 o 3 anni per effettuare le iscrizioni a ruolo delle multe non pagate.

E, di conseguenza, va a farsi benedire tutto il tripudio mostrato in televisione per questo provvedimento discutibilissimo che, come al solito, premia gli indisciplinati e i portoghesi!

CONDONO MULTE, POTERE AI COMUNI


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La notizia del condono delle multe elevate fino al 31 dicembre 2004 ha fatto il giro del mondo, e centinaia sono stati i consumatori che hanno telefonato alle nostre sedi per chiedere informazioni.

Come al solito, i telegiornali hanno informato male l’utenza, omettendo innanzitutto che il provvedimento è diventato legge solo da qualche giorno, poichè era all’interno del Decreto Anticrisi, meglio noto per lo Scudo Fiscale; e poi non dicendo la cosa più importante, ovvero che è facolta dei Comuni applicare o meno tale condono.

Sì, perchè l’art. 15 comma 8 quindicies della Legge 102/09 afferma testualmente "… i comuni possono" e non "…i comuni devono"; pertanto gli automobilisti che non hanno ancora pagato gli importi dei verbali effettuati entro il 31.12.2004 non possono certo gongolare, perchè devono pregare i sindaci e i comandanti dei vigili dei loro comuni affinchè applichino tale normativa.

E’ inutile aggiungere che approfitteranno della legge solo quei comuni che non siano riusciti ancora ad inviare le cartelle esattoriali agli automobilisti inottemperanti; e questo perchè incombe il termine della prescrizione, che è di 5 anni. IL comune di Roma, per esempio, applicherà il condono, proprio perchè altrimenti non ce la farebbe ad incassare un bel po’ di somme, a causa proprio della prescrizione.

Invece, la gran parte dei comuni non avranno interesse ad effettuare alcun condono, perchè normalmente loro ci impiegano 2 o 3 anni per effettuare le iscrizioni a ruolo delle multe non pagate.

E, di conseguenza, va a farsi benedire tutto il tripudio mostrato in televisione per questo provvedimento discutibilissimo che, come al solito, premia gli indisciplinati e i portoghesi!

TASSA RIFIUTI ED IVA


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In questi giorni centinaia di consumatori, dopo aver ascoltato in Tv la notizia dell’Iva illegittimamente applicata sulla tassa dei rifiuti, ci stanno contattando per espletare la pratica di eventuale rimborso.

Cerchiamo di fare chiarezza. L’Iva al 10% è stata applicata solo da quei comuni che avevano già trasformato la TARSU (TAssa Rifiuti Solidi Urbani) in TIA (Tassa di Igiene Ambientale), cosa possibile peraltro solo agli enti locali che hanno raggiunto una elevata quota di raccolta differenziata, prevista dal Decreto Ronchi (D.L. 22/97).

Come i nostri consumatori meridionali avranno già capito, al sud quasi nessuno ha potuto trasformare la TARSU in TIA, date le basse percentuali di raccolta differenziata: sarebbe stato come trasformare il piombo in oro!

Dunque, la questione dell’applicazione dell’Iva non riguarda quasi per niente i comuni del sud, e quindi tranquillizziamo gli utenti: non c’è da fare nessuna domanda di rimborso!

Invece, a coloro che fanno parte in Italia dei Comuni che hanno applicato la TIA, aggiungendovi indebitamente l’Iva, raccomandiamo di recarsi presso le nostre sedi per l’istanza di rimborso, perchè la Sentenza n. 238 del 16.07.2009 della Corte Costituzionale ha messo la parola fine sulla vicenda, ribadendo il principio che anche la TIA è un tributo, e dunque non vi si può applicare l’Iva.

TASSA RIFIUTI ED IVA


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In questi giorni centinaia di consumatori, dopo aver ascoltato in Tv la notizia dell’Iva illegittimamente applicata sulla tassa dei rifiuti, ci stanno contattando per espletare la pratica di eventuale rimborso.

Cerchiamo di fare chiarezza. L’Iva al 10% è stata applicata solo da quei comuni che avevano già trasformato la TARSU (TAssa Rifiuti Solidi Urbani) in TIA (Tassa di Igiene Ambientale), cosa possibile peraltro solo agli enti locali che hanno raggiunto una elevata quota di raccolta differenziata, prevista dal Decreto Ronchi (D.L. 22/97).

Come i nostri consumatori meridionali avranno già capito, al sud quasi nessuno ha potuto trasformare la TARSU in TIA, date le basse percentuali di raccolta differenziata: sarebbe stato come trasformare il piombo in oro!

Dunque, la questione dell’applicazione dell’Iva non riguarda quasi per niente i comuni del sud, e quindi tranquillizziamo gli utenti: non c’è da fare nessuna domanda di rimborso!

Invece, a coloro che fanno parte in Italia dei Comuni che hanno applicato la TIA, aggiungendovi indebitamente l’Iva, raccomandiamo di recarsi presso le nostre sedi per l’istanza di rimborso, perchè la Sentenza n. 238 del 16.07.2009 della Corte Costituzionale ha messo la parola fine sulla vicenda, ribadendo il principio che anche la TIA è un tributo, e dunque non vi si può applicare l’Iva.

CONDONO MULTE, POTERE AI COMUNI


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Invece, la gran parte dei comuni non avranno interesse ad effettuare alcun condono, perchè normalmente loro ci impiegano 2 o 3 anni per effettuare le iscrizioni a ruolo delle multe non pagate.

E, di conseguenza, va a farsi benedire tutto il tripudio mostrato in televisione per questo provvedimento discutibilissimo che, come al solito, premia gli indisciplinati e i portoghesi!