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Luglio, 2009 - Polidream - Page 2

POSTE – CONSUMATORI, CONVENTION REGIONALE 2009


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Si è svolta a Bari la Convention Regionale fra Poste Italiane e associazioni dei consumatori. Vi ha partecipato anche la nostra associazione, presentando un proprio documento, che riportiamo integralmente:

"Con la presente la Polidream Assoutenti Puglia intende innanzitutto ringraziare Poste Italiane per l’ennesima occasione di concertazione offerta dall’incontro di cui all’oggetto, auspicando che tale modalità diventi permanente, risultando così una trasposizione su base regionale dei tavoli nazionali di concertazione: tale esigenza è fortissima e nasce dalla stessa peculiarità delle problematiche, che possono variare da territorio a territorio.

                                          Ovviamente, le problematiche sul tappeto sono ancora tante, e noi Ve le sottoponiamo in maniera sintetica e schematica, al fine comunque di essere da stimolo propositivo per la loro risoluzione:

 

RITARDATI/MANCATI RECAPITI: riteniamo che i momenti di “crisi” possano essere meglio superati proprio con la concertazione preventiva. Se Poste Italiane coinvolgesse le associazioni dei consumatori anche nel processo di riorganizzazione interno dell’azienda, forse il disservizio si attenuerebbe, evitando anche i “toni forti” su articoli di stampa e le minacce di “class action” da parte di taluni cittadini o associazioni che sono rimaste ancora, secondo noi infantilmente, all’era dell’antagonismo e della contrapposizione. Per quanto riguarda la consegna della posta, noi stiamo proponendo da anni che si faccia anche di sera, in modo che i portalettere reperiscano i destinatari e non si assista più alle “processioni dei cartolinari” presso gli uffici postali.

PACCHI: molti reclami, e relative procedure di conciliazione, vertono sul ritardato recapito dei pacchi o sul loro deterioramento; urge intervenire sulla “filiera”, tenuto conto che i costi di spedizione non sono proprio bassissimi e che tale modalità di commercializzazione si espanderà ancora di più nei prossimi anni, con l’inevitabile sviluppo dell’e-commerce.

INFORMAZIONE-EDUCAZIONE DEL CONSUMATORE: va attuata, secondo noi, con una maggiore sinergia fra Poste ed associazioni, utilizzando gli stessi sportelli delle associazioni dei consumatori, ormai numerosi e spalmati su tutto il territorio, per campagne di educazione e di informazione sui servizi postali, sulle varie problematiche ad essi legate e sulle modalità conciliative di risoluzione delle controversie, ma anche per il monitoraggio della “customer satisfaction”.

SERVIZI BANCOPOSTA: gli sforzi dell’azienda, tesi al miglioramento e all’allargamento di tali servizi, sono assolutamente lodevoli, tenuto conto delle spese e dei tassi più bassi praticati da Poste Italiane, sia sui conti correnti che su prestiti e mutui. Certo, si è ancora lontani dall’assomigliare alle banche, soprattutto in termini di elasticità e di celerità, ma certo non saremo noi ad auspicare una parificazione di Poste al sistema bancario italiano, ancora poco rispettoso dei diritti dei consumatori (basti pensare solamente alla conciliazione, che per Poste esiste e per le banche ancora no!). Riteniamo che vadano migliorate le modalità di vendita e gli stessi prospetti informativi del comparto degli investimenti, sui quali abbiamo raccolto varie lamentele.

TOPONOMASTICA: resta un grande e irrisolto problema, per il quale già l’anno scorso avevamo proposto un quadro normativo, anche locale, che dia più certezze e più garanzie sia al cittadino che alle Poste. E questo lo si può fare con la deliberazione di una Carta Comunale dei Consumatori, trasposizione su base locale del Codice del Consumo e della normativa regionale sui diritti dei consumatori, che elimini alla radice queste problematiche e che preveda espressamente dei ristori all’utenza da parte dell’Ente inadempiente. Peraltro, questo che è stato un ns. vecchio pallino e cavallo di battaglia, ormai è diventato legge, con l’art. 2 comma 461 della Finanziaria 2008, l’ennesima buona norma che rischia di cadere nel dimenticatoio! Diventa pertanto necessario, da parte di tutte le aziende che erogano servizi di pubblica utilità su ogni territorio comunale, fra cui Poste Italiane, supportare questa ns. richiesta nei confronti degli Enti Locali.

FORMAZIONE PROFESSIONALE: riteniamo che nei corsi di formazione per i Vs. operatori vadano coinvolte maggiormente le associazioni dei consumatori, che possono dare il loro apporto professionale anche nei percorsi formativi, improntandoli ad una maggiore attenzione alle questioni consumeristiche e alle norme ad esse connesse.

PROCEDURA DI CONCILIAZIONE: funziona benissimo, anche se vi sono ancora delle lacune, soprattutto nell’impreparazione in merito da parte di alcuni uffici territoriali, nella scarsa informazione degli utenti (ma in questo siamo colpevoli anche noi!), nei tempi ancora un po’ lunghi per la definizione della controversia e nell’ambito d’applicazione, che secondo noi dovrebbe essere allargato ad ogni tipo di problematica. Ma siamo sicuri che, gradualmente, anche queste lacune possano essere colmate, tenuto conto dell’estrema disponibilità di tutti i dirigenti di Poste Italiane.

VARIE ED EVENTUALI: qualche piccolo infortunio, tipo la chiusura di alcuni uffici postali (vedi l’esempio di Panni, in provincia di Foggia), va assolutamente evitato, poiché indurrebbe nel consumatore l’idea che anche Poste Italiane si sia piegata solo ed unicamente al business, tralasciando del tutto il suo scopo sociale. Gli uffici devono rimanere aperti anche e soprattutto nelle piccole realtà!"

                                         

CONCILIAZIONE, NUOVI ARRIVI


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L’avevamo detto che la procedura di conciliazione, un metodo eccellente, rapido, comodo, gratuito ed extragiudiziale per la risoluzione delle controversie, si sarebbe estesa su tutti i fronti. E infatti, finalmente anche chi era restio ad accettare tale accordo con le associazioni dei consumatori, alla fine si è arreso all’evidenza.

Parliamo di 3 soggetti importanti, operanti in settori diversi: la telefonia, i trasporti e le poste. E si tratta della Vodafone, di Poste Vita e della SEA, che gestisce gli aeroporti di Milano.

Finalmente anche Vodafone ha accettato la conciliazione, ed era ormai l’ultimo gestore telefonico che mancava all’appello. Peraltro, siccome il contenzioso con Vodafone è diventato anche abbastanza grosso, visto il successo commerciale dell’operazione "Vodafone Casa", ma anche la delusione dei consumatori, diventa particolarmente importante che si possa risolvere la controversia in modo pacifico e "free".

Per Poste Italiane, che già da circa un decennio ha accettato la conciliazione sia sui classici prodotti postali che su BancoPosta, si tratta di un allargamento della procedura di conciliazione anche ai prodotti assicurativi e finanziari; ciò non di meno, tale scelta si rivela fondamentale, perchè sulle polizze vita, ahimè, vi è anche un notevole contenzioso.

Ma il protocollo d’intesa più importante è senza dubbio quello con la SEA di Milano, perchè per la prima volta la conciliazione si affaccia sul mondo del trasporto aereo. E Dio solo sa, fra bagagli smarriti, ritardi, cancellazioni di volo e overbooking, quante controversie nascano nei rapporti fra viaggiatori e compagnie aeree. Speriamo che questo accordo induca anche le altre società aeroportuali, fra cui la pugliese SEAP, ad accettare al più presto la sottoscrizione di quel protocollo d’intesa sulla conciliazione che la nostra associazione sta proponendo da almeno 5 anni!

AQP, NUOVA BOLLETTA E VECCHI VIZI


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Il nuovo formato della bolletta dell’Acquedotto Pugliese non ci piace per niente. E non piace nemmeno agli utenti, che non riescono a capirci un’acca.

Come al solito, si è preferito stravolgere tutto, quando bastavano pochi accorgimenti per migliorarla. Il frontespizio era praticamente perfetto, con le informazioni sull’utenza, i consumi, i numeri e gli indirizzi utili. Quello che non andava prima era il retro della fattura, poichè il dettaglio dei consumi non era chiaro e soprattutto i caratteri erano troppo piccoli. Sarebbe bastato ingrandire tali caratteri per rendere la bolletta eccellente. E invece si è scelta la strada sbagliata di mischiare le carte, confondendo ancora più le idee al consumatore.

Per non parlare, poi, di alcuni vecchi vizi dell’acquedotto che, con la nuova bolletta, sembrano essere tornati a galla più forte di prima. Pensiamo al solito consumo stimato che, oggi più che mai, è errato nella maggioranza dei casi. Singles che si vedono addebitare importi trimestrali di 100 euro, condomini che si vedono arrivare somme stratosferiche, e via dicendo. Ovviamente, in tali casi è bene effettuare il reclamo ma, ci chiediamo, come mai il sistema informatico dell’AQP non tiene conto dei reali consumi storici dell’utente per addebitare i consumi forfettari?

Insomma, una serie di difetti che abbiamo provveduto a segnalare ai vertici dell’azienda pugliese, sperando che ne facciano tesoro. Altrimenti, avranno una valanga di reclami!

AQP, NUOVA BOLLETTA E VECCHI VIZI


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Il nuovo formato della bolletta dell’Acquedotto Pugliese non ci piace per niente. E non piace nemmeno agli utenti, che non riescono a capirci un’acca.

Come al solito, si è preferito stravolgere tutto, quando bastavano pochi accorgimenti per migliorarla. Il frontespizio era praticamente perfetto, con le informazioni sull’utenza, i consumi, i numeri e gli indirizzi utili. Quello che non andava prima era il retro della fattura, poichè il dettaglio dei consumi non era chiaro e soprattutto i caratteri erano troppo piccoli. Sarebbe bastato ingrandire tali caratteri per rendere la bolletta eccellente. E invece si è scelta la strada sbagliata di mischiare le carte, confondendo ancora più le idee al consumatore.

Per non parlare, poi, di alcuni vecchi vizi dell’acquedotto che, con la nuova bolletta, sembrano essere tornati a galla più forte di prima. Pensiamo al solito consumo stimato che, oggi più che mai, è errato nella maggioranza dei casi. Singles che si vedono addebitare importi trimestrali di 100 euro, condomini che si vedono arrivare somme stratosferiche, e via dicendo. Ovviamente, in tali casi è bene effettuare il reclamo ma, ci chiediamo, come mai il sistema informatico dell’AQP non tiene conto dei reali consumi storici dell’utente per addebitare i consumi forfettari?

Insomma, una serie di difetti che abbiamo provveduto a segnalare ai vertici dell’azienda pugliese, sperando che ne facciano tesoro. Altrimenti, avranno una valanga di reclami!