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Gennaio, 2009 - Polidream

ATTENTI A TELE2!


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Finalmente l’Antitrust ha sanzionato duramente Tele2 per la pratica illecita di limitare l’utilizzo di internet, inibendo i siti del "peer to peer".

Praticamente, tutti i clienti dell’azienda telefonica non potevano più utilizzare il servizio del "file sharing", cioè dello scambio di files, ovvero del cosiddetto "download di musica e video", perchè Tele2 così poteva avere la "banda" dell’ADSL più libera, e quindi con più clienti in navigazione.

Insomma, una limitazione definita illegittima dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha comminato una multa di 90.000 euro e ha disposto la fine di tale limitazione, definendola una pratica commerciale scorretta.

Gli utenti di Tele2 potranno così tornare al "peer to peer", sperando che la lezione sia salutare per la compagnia telefonica, che nella sua ossessiva campagna televisiva queste cose mica le dice!

Invitiamo tutti i consumatori a segnalarci immediatamente eventuali inottemperanze di Tele2 rispetto a questo Provvedimento dell’Antitrust.

ATTENTI A TELE2!


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Finalmente l’Antitrust ha sanzionato duramente Tele2 per la pratica illecita di limitare l’utilizzo di internet, inibendo i siti del "peer to peer".

Praticamente, tutti i clienti dell’azienda telefonica non potevano più utilizzare il servizio del "file sharing", cioè dello scambio di files, ovvero del cosiddetto "download di musica e video", perchè Tele2 così poteva avere la "banda" dell’ADSL più libera, e quindi con più clienti in navigazione.

Insomma, una limitazione definita illegittima dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha comminato una multa di 90.000 euro e ha disposto la fine di tale limitazione, definendola una pratica commerciale scorretta.

Gli utenti di Tele2 potranno così tornare al "peer to peer", sperando che la lezione sia salutare per la compagnia telefonica, che nella sua ossessiva campagna televisiva queste cose mica le dice!

Invitiamo tutti i consumatori a segnalarci immediatamente eventuali inottemperanze di Tele2 rispetto a questo Provvedimento dell’Antitrust.

“SPREAD” GONZALES COLPISCE ANCORA!


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Le banche continuano a fare di tutto per non smentire la loro brutta fama.

Finalmente due normative facevano chiarezza sul mondo dei mutui a tasso variabile, e cioè il tasso agganciato alla BCE e il tetto al 4%, e cosa fanno gli istituti di credito per aggirare la legge?

Ovviamente aumentano lo "spread", cioè quell’aggiunta di tasso che costituisce il loro guadagno! E l’hanno fatto velocissimamente, proprio alla Speedy Gonzales, contraddicendo la loro notoria lentezza!

Se prima la media dello spread si aggirava intorno all’1%, adesso si è intorno all’1,50%, con punte del 2%. Il che significa che, se il tasso BCE è sceso al 2%, i mutui praticamente resteranno al 4%, che doveva costituire il tetto massimo, e non il tetto obbligatorio.

Male ha fatto il governo a non immaginare la furbizia delle banche, e a non prevedere un tetto anche allo spread. Limite che poteva essere benissimo all’1%, abbassando così veramente tutte le rate dei mutui esistenti.

Ma il tempo e il modo per cambiare la normativa c’è, dato che comunque si è imboccata la strada giusta di porre un freno all’avidità degli istituti di credito.

“SPREAD” GONZALES COLPISCE ANCORA!


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Le banche continuano a fare di tutto per non smentire la loro brutta fama.

Finalmente due normative facevano chiarezza sul mondo dei mutui a tasso variabile, e cioè il tasso agganciato alla BCE e il tetto al 4%, e cosa fanno gli istituti di credito per aggirare la legge?

Ovviamente aumentano lo "spread", cioè quell’aggiunta di tasso che costituisce il loro guadagno! E l’hanno fatto velocissimamente, proprio alla Speedy Gonzales, contraddicendo la loro notoria lentezza!

Se prima la media dello spread si aggirava intorno all’1%, adesso si è intorno all’1,50%, con punte del 2%. Il che significa che, se il tasso BCE è sceso al 2%, i mutui praticamente resteranno al 4%, che doveva costituire il tetto massimo, e non il tetto obbligatorio.

Male ha fatto il governo a non immaginare la furbizia delle banche, e a non prevedere un tetto anche allo spread. Limite che poteva essere benissimo all’1%, abbassando così veramente tutte le rate dei mutui esistenti.

Ma il tempo e il modo per cambiare la normativa c’è, dato che comunque si è imboccata la strada giusta di porre un freno all’avidità degli istituti di credito.

TARIFFE ACQUA: CONSUMATORI FANTASMA!


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In questi giorni tutti i consumatori pugliesi hanno potuto seguire quella che possiamo definire l’"acquerelle" sugli aumenti sì, gli aumenti no dell’acquedotto pugliese.

Riepiloghiamo gli eventi. A novembre 2008 l’AQP, "ex abrupto e sua sponte", aumenta le tariffe del servizio idrico, senza consultare nè le associazioni dei consumatori nè la Regione Puglia, fino a prova contraria proprietaria unica dello stesso acquedotto. Immediatamente parte la nostra protesta, e all’inizio del 2009 l’A.A.T.O. (l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale) blocca gli aumenti. Immediatamente l’amministratore delegato dell’AQP annuncia a giornali e televisioni che gli investimenti previsti non verranno più effettuati. Scatta solo allora anche la protesta dell’A.N.C.I. Puglia (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che chiede comunque l’avvio delle opere in cantiere. Finalmente la Regione Puglia si decide ad intervenire, e lo fa col classico vertice fra azienda ed istituzioni interessate.

Un vertice nullo ed inutile, perchè avvenuto senza i consumatori! Senza coloro che sostengono, con le proprie bollette e con le proprie tasse, tutto l’Acquedotto Pugliese!

Quello che ci meraviglia è l’atteggiamento della Regione. Ma come, le associazioni dei consumatori sono state appositamente riconosciute ed iscritte in un albo; è stata varata una legge sui diritti dei consumatori, che prevede espressamente la consultazione obbligatoria delle associazioni ogni qual volta si toccano i loro interessi e diritti. E la Regione fa finta che non esistiamo!

Non ne parliamo, poi, della disinformazione che regna sovrana ai vertici dell’AQP, i quali fanno finta forse di non sapere che prima vanno fatti gli investimenti, e solo dopo si possono aumentare le tariffe! E’ il metodo del "price cap", istituito con la Legge 36/94, non  il capriccio dei difensori degli utenti. 

Adesso il pasticcio è fatto, e veniamo anche a scoprire che nelle prossime fatture che stanno per arrivare ad un milione di utenti, l’aumento era stato già calcolato, e dunque i consumatori dovrebbero pagare per poi essere rimborsati successivamente!

Ci aspettiamo solamente che sia l’AQP che la Regione chiedano pubblicamente scusa ai consumatori pugliesi ed alle associazioni che li rappresentano. E soprattutto che rifacciano tutte le riunione ed i vertici fin qui tenuti, alla presenza delle stesse associazioni. Altrimenti saremo costretti a ricorrere più in alto, alle Istituzioni e ai Ministeri competenti!

TARIFFE ACQUA: CONSUMATORI FANTASMA!


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In questi giorni tutti i consumatori pugliesi hanno potuto seguire quella che possiamo definire l’"acquerelle" sugli aumenti sì, gli aumenti no dell’acquedotto pugliese.

Riepiloghiamo gli eventi. A novembre 2008 l’AQP, "ex abrupto e sua sponte", aumenta le tariffe del servizio idrico, senza consultare nè le associazioni dei consumatori nè la Regione Puglia, fino a prova contraria proprietaria unica dello stesso acquedotto. Immediatamente parte la nostra protesta, e all’inizio del 2009 l’A.A.T.O. (l’Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale) blocca gli aumenti. Immediatamente l’amministratore delegato dell’AQP annuncia a giornali e televisioni che gli investimenti previsti non verranno più effettuati. Scatta solo allora anche la protesta dell’A.N.C.I. Puglia (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che chiede comunque l’avvio delle opere in cantiere. Finalmente la Regione Puglia si decide ad intervenire, e lo fa col classico vertice fra azienda ed istituzioni interessate.

Un vertice nullo ed inutile, perchè avvenuto senza i consumatori! Senza coloro che sostengono, con le proprie bollette e con le proprie tasse, tutto l’Acquedotto Pugliese!

Quello che ci meraviglia è l’atteggiamento della Regione. Ma come, le associazioni dei consumatori sono state appositamente riconosciute ed iscritte in un albo; è stata varata una legge sui diritti dei consumatori, che prevede espressamente la consultazione obbligatoria delle associazioni ogni qual volta si toccano i loro interessi e diritti. E la Regione fa finta che non esistiamo!

Non ne parliamo, poi, della disinformazione che regna sovrana ai vertici dell’AQP, i quali fanno finta forse di non sapere che prima vanno fatti gli investimenti, e solo dopo si possono aumentare le tariffe! E’ il metodo del "price cap", istituito con la Legge 36/94, non  il capriccio dei difensori degli utenti. 

Adesso il pasticcio è fatto, e veniamo anche a scoprire che nelle prossime fatture che stanno per arrivare ad un milione di utenti, l’aumento era stato già calcolato, e dunque i consumatori dovrebbero pagare per poi essere rimborsati successivamente!

Ci aspettiamo solamente che sia l’AQP che la Regione chiedano pubblicamente scusa ai consumatori pugliesi ed alle associazioni che li rappresentano. E soprattutto che rifacciano tutte le riunione ed i vertici fin qui tenuti, alla presenza delle stesse associazioni. Altrimenti saremo costretti a ricorrere più in alto, alle Istituzioni e ai Ministeri competenti!

MUTUI E BOLLETTE, RIBASSI IN RITARDO


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La Banca Centrale Europea abbassa il costo del denaro prima al 2,50 e poi al 2%. Effetto sui mutui italiani: ZERO!

Il petrolio è da mesi in picchiata, e pertanto il costo di luce e gas va giù. Effetto sulle bollette italiane: ZERO!

I risultati positivi di questi ribassi saranno visti dagli italiani fra qualche mese! Perchè? Perchè è così!

Gli automatismi sono veloci e fulminanti quando ci sono gli aumenti, viceversa in caso di ribasso si passa al vaglio di Commissioni, Autority, Parlamento e quant’altro, e intanto passano mesi e mesi.

Occorre, invece, che l’automatismo, specie in questo periodo di seria crisi per le famiglie italiane, sia più immediato, come è giusto che sia. E quindi bisogna che il Parlamento o il Governo approvino una leggina piccola piccola, con la quale si diano tempi certi per rialzi e ribassi di mutui e bollette. Per esempio, si potrebbe pensare ad un termine di 30 giorni, entro il quale gestori e banche dovrebbero ottemperare ai loro obblighi.

Attendiamo una mossa governativa. In caso contrario, saremo costretti a far sentire più forte la voce dei consumatori.

MUTUI E BOLLETTE, RIBASSI IN RITARDO


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La Banca Centrale Europea abbassa il costo del denaro prima al 2,50 e poi al 2%. Effetto sui mutui italiani: ZERO!

Il petrolio è da mesi in picchiata, e pertanto il costo di luce e gas va giù. Effetto sulle bollette italiane: ZERO!

I risultati positivi di questi ribassi saranno visti dagli italiani fra qualche mese! Perchè? Perchè è così!

Gli automatismi sono veloci e fulminanti quando ci sono gli aumenti, viceversa in caso di ribasso si passa al vaglio di Commissioni, Autority, Parlamento e quant’altro, e intanto passano mesi e mesi.

Occorre, invece, che l’automatismo, specie in questo periodo di seria crisi per le famiglie italiane, sia più immediato, come è giusto che sia. E quindi bisogna che il Parlamento o il Governo approvino una leggina piccola piccola, con la quale si diano tempi certi per rialzi e ribassi di mutui e bollette. Per esempio, si potrebbe pensare ad un termine di 30 giorni, entro il quale gestori e banche dovrebbero ottemperare ai loro obblighi.

Attendiamo una mossa governativa. In caso contrario, saremo costretti a far sentire più forte la voce dei consumatori.

MUTUI E BOLLETTE, RIBASSI IN RITARDO


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La Banca Centrale Europea abbassa il costo del denaro prima al 2,50 e poi al 2%. Effetto sui mutui italiani: ZERO!

Il petrolio è da mesi in picchiata, e pertanto il costo di luce e gas va giù. Effetto sulle bollette italiane: ZERO!

I risultati positivi di questi ribassi saranno visti dagli italiani fra qualche mese! Perchè? Perchè è così!

Gli automatismi sono veloci e fulminanti quando ci sono gli aumenti, viceversa in caso di ribasso si passa al vaglio di Commissioni, Autority, Parlamento e quant’altro, e intanto passano mesi e mesi.

Occorre, invece, che l’automatismo, specie in questo periodo di seria crisi per le famiglie italiane, sia più immediato, come è giusto che sia. E quindi bisogna che il Parlamento o il Governo approvino una leggina piccola piccola, con la quale si diano tempi certi per rialzi e ribassi di mutui e bollette. Per esempio, si potrebbe pensare ad un termine di 30 giorni, entro il quale gestori e banche dovrebbero ottemperare ai loro obblighi.

Attendiamo una mossa governativa. In caso contrario, saremo costretti a far sentire più forte la voce dei consumatori.

CANONE RAI, GLI OVER 75 SONO ESENTI O NO?


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L’abbonamento della Tv è stato già abolito dall’anno scorso per gli ultrasettantacinquenni con un reddito sotto i 516,46 euro mensili. Ma, pur essendo legge, l’esenzione non è andata ancora in vigore: sembra assurdo, ma è così!

In questi giorni siamo letteralmente subissati dalle richieste e dalle proteste degli anziani che ne avrebbero diritto. Il consiglio che stiamo dando a tutti è quello di attendere perchè, come al solito, la circolare esplicativa della normativa, che spetta all’Agenzia delle Entrate, sarà fatta magari il penultimo giorno utile per il pagamento. Giusto per indurre tutti prima a pagare, e poi magari a stracciarsi le vesti.

C’è anche da tenere in conto un’altra cosa: la circolare ministeriale deve chiarire come rimborsare gli utenti che hanno regolarmente pagato il 2008. Sì, perchè si ha diritto anche al rimborso dell’anno scorso.

Attendere, avere pazienza: questa è la parola d’ordine. Ma gli italiani ci hanno fatto il callo, noi siamo campioni mondiali di pazienza!