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Dicembre, 2008 - Polidream

BUON NATALE E BUON 2009 A TUTTI I CONSUMATORI!


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Stavolta gli auguri ve li facciamo in rima.

FILASTROCCA DI NATALE

DELL’UTENTE UN PO’ SPECIALE

 

Puntualmente ogni anno                            

c’è Natale e Capodanno                              

Tutti quanti ci vestiamo                             

e giocando ci ingozziamo                            

 

Poi ci piace fare doni                                    

perché siamo tutti buoni                             

Fino all’Epifania                                        

tutto è una poesia                                          

 

Ma, ahimè, dopo Natale                          

la sorpresa ci assale                                      

I quattrini, ben sudati,                               

tutti se ne sono andati!                                

 

Qui fra truffe e prezzi in su                       

Il morale va più giù                                   

Fra bollette e quante spese                      

non si arriva a fine mese                          

 

Se vuoi esser più sereno

or consuma un poco meno

e per spendere anche meglio

devi stare sempre sveglio

 

 

Assoutenti  è il protettore

di ciascun consumatore

e se tu vuoi risparmiare

basta farti consigliare

 

Natale è l’occasione

per una bella conciliazione

in famiglia e un po’ con tutti

con i belli e con i brutti

 

 Se pensiamo a Gesù

 il problema non c’è più

Noi guardiamo solo avanti

e buone feste a tutti quanti!

 

 

BUON NATALE CON AMORE

A CHI E’ CONSUMATORE

SIAMO SEMPRE PIU’ VICINI

PRORIO A TUTTI I CITTADINI

 

SALDI ANTICIPATI, UN’OCCASIONE PERSA!


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Anticipare i saldi in Puglia, per ridare fiato alle esauste e vuote tasche dei consumatori, non era male come idea! Ma non si può presentare questa proposta una settimana prima dell’ipotetica data di inizio! Era persino ovvio prevedere che i commercianti avrebbero detto no!

Ma riteniamo che alla base di questo rifiuto delle associazioni di categoria vi sia anche il ricordo dello "strappo" consumato nella primavera scorsa, quando la Regione, con un colpo di mano e senza consultare il mondo del piccolo commercio, modificò la Legge Regionale sul commercio, a favore dei grandi centri commerciali.

Aver rotto all’epoca non ha assolutamente pagato ed ha fatto naufragare il tentativo, pur positivo, di anticipare i saldi.

Ma, ci chiediamo, sono state messe in campo tutte le proposte di mediazione e di negoziazione per giungere comunque ad un compromesso che soddisfasse sia consumatori che commercianti? Si è fatto, per esempio, il tentativo di stabilire un’aliquota massima di sconto per il primo periodo di saldi, per esempio il 20? Si è provato a proporre come data di partenza il 20 dicembre, anzichè il 13? E la Regione non poteva mettere sul tavolo delle trattative risorse per eventuali incentivi ai negozianti disponibili ad anticipare i saldi?

Insomma, ci sembra che non sia stato fatto da ambo le parti tutto il possibile per addivenire ad un accordo. I saldi cominceranno dunque alla data prefissata, il 3 gennaio 2009. Ma resta il fatto che i saldi, così come sono, non vanno bene. E quindi occorre prendere in seria considerazione l’idea di riformare la normativa, magari con l’obiettivo di liberalizzarli del tutto.

Purchè lo si faccia d’accordo con le categorie commerciali! Purchè non si commetta di nuovo l’errore di modificare una legge, senza consultare le parti interessate!

SALDI ANTICIPATI, UN’OCCASIONE PERSA!


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Anticipare i saldi in Puglia, per ridare fiato alle esauste e vuote tasche dei consumatori, non era male come idea! Ma non si può presentare questa proposta una settimana prima dell’ipotetica data di inizio! Era persino ovvio prevedere che i commercianti avrebbero detto no!

Ma riteniamo che alla base di questo rifiuto delle associazioni di categoria vi sia anche il ricordo dello "strappo" consumato nella primavera scorsa, quando la Regione, con un colpo di mano e senza consultare il mondo del piccolo commercio, modificò la Legge Regionale sul commercio, a favore dei grandi centri commerciali.

Aver rotto all’epoca non ha assolutamente pagato ed ha fatto naufragare il tentativo, pur positivo, di anticipare i saldi.

Ma, ci chiediamo, sono state messe in campo tutte le proposte di mediazione e di negoziazione per giungere comunque ad un compromesso che soddisfasse sia consumatori che commercianti? Si è fatto, per esempio, il tentativo di stabilire un’aliquota massima di sconto per il primo periodo di saldi, per esempio il 20? Si è provato a proporre come data di partenza il 20 dicembre, anzichè il 13? E la Regione non poteva mettere sul tavolo delle trattative risorse per eventuali incentivi ai negozianti disponibili ad anticipare i saldi?

Insomma, ci sembra che non sia stato fatto da ambo le parti tutto il possibile per addivenire ad un accordo. I saldi cominceranno dunque alla data prefissata, il 3 gennaio 2009. Ma resta il fatto che i saldi, così come sono, non vanno bene. E quindi occorre prendere in seria considerazione l’idea di riformare la normativa, magari con l’obiettivo di liberalizzarli del tutto.

Purchè lo si faccia d’accordo con le categorie commerciali! Purchè non si commetta di nuovo l’errore di modificare una legge, senza consultare le parti interessate!

AGNELLO DI DIO…SSINA


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Lo scandaloso massacro delle pecore tarantine alla diossina, che si sta compiendo in questi giorni, grida vendetta da tutte le parti.

Chi paga non è il carnefice ma la vittima. E’ vero che in Italia siamo abituati a questo assioma, ma sinceramente quest’ingiustizia non è più tollerabile. Specialmente se a pagare sono gli innocenti, come le pecore sacrificate sull’altare del progresso e dell’inquinamento. O gli allevatori che restano disoccupati e in attesa dell’elemosina di Stato. O i morti e gli ammalati di tumore, che in provincia di Taranto risultano essere statisticamente i più numerosi in Italia!

E tutto questo per un impianto siderurgico nato nel posto più sbagliato del mondo! Un’industria che va spostata, o delocalizzata, come direbbero gli esperti, cosa di cui si è accorto anche il più idiota dei cretini!

Se si trovano i quattrini per le grandi opere sballate come la TAV, vuol dire che ci sono le risorse anche per spostare l’ILVA! Non è possibile assistere solo a piagnistei e commemorazioni ogni qualvolta questa fabbrica uccide lavoratori e cittadini inermi, occorre fare qualcosa!

Altrimenti avremo altre mille, centomila pecore da immolare, altri cento allevatori che restano senza lavoro, altre decine di vedove che piangono i mariti morti sul lavoro e chissà quanti consumatori ammalati di cancro!

E’ un’emergenza nazionale, e come tale va trattata! Sindaci, istituzioni, sindacati, associazioni, ambientalisti, animalisti e tutta la società civile dovrebbero fare fronte comune e attuare iniziative e manifestazioni, anche sotto i palazzi dei ministeri che contano, per giungere a questa soluzione:

VIA L’ILVA DA TARANTO!!!

AGNELLO DI DIO…SSINA


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Lo scandaloso massacro delle pecore tarantine alla diossina, che si sta compiendo in questi giorni, grida vendetta da tutte le parti.

Chi paga non è il carnefice ma la vittima. E’ vero che in Italia siamo abituati a questo assioma, ma sinceramente quest’ingiustizia non è più tollerabile. Specialmente se a pagare sono gli innocenti, come le pecore sacrificate sull’altare del progresso e dell’inquinamento. O gli allevatori che restano disoccupati e in attesa dell’elemosina di Stato. O i morti e gli ammalati di tumore, che in provincia di Taranto risultano essere statisticamente i più numerosi in Italia!

E tutto questo per un impianto siderurgico nato nel posto più sbagliato del mondo! Un’industria che va spostata, o delocalizzata, come direbbero gli esperti, cosa di cui si è accorto anche il più idiota dei cretini!

Se si trovano i quattrini per le grandi opere sballate come la TAV, vuol dire che ci sono le risorse anche per spostare l’ILVA! Non è possibile assistere solo a piagnistei e commemorazioni ogni qualvolta questa fabbrica uccide lavoratori e cittadini inermi, occorre fare qualcosa!

Altrimenti avremo altre mille, centomila pecore da immolare, altri cento allevatori che restano senza lavoro, altre decine di vedove che piangono i mariti morti sul lavoro e chissà quanti consumatori ammalati di cancro!

E’ un’emergenza nazionale, e come tale va trattata! Sindaci, istituzioni, sindacati, associazioni, ambientalisti, animalisti e tutta la società civile dovrebbero fare fronte comune e attuare iniziative e manifestazioni, anche sotto i palazzi dei ministeri che contano, per giungere a questa soluzione:

VIA L’ILVA DA TARANTO!!!

ENEL, CONCILIAZIONE AL VIA!


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Ci sono voluti altri 6 mesi dalla prevista data del 18 giugno 2008, ma alla fine la conciliazione anche per le bollette della luce e del gas di tutto il gruppo Enel è partita su tutto il territorio nazionale.

Cosa cambia per gli utenti? Finalmente potranno dirimere le loro controversie non più ricorrendo alle classiche, costose e lunghe vie legali, ma usufruendo della procedura di conciliazione, rapida e gratuita.

D’altronde, gli esempi positivi di Telecom Italia, TIM, Wind-Infostrada, Poste e Acquedotto Pugliese insegnano ormai tantissimo, poichè nel corso degli ultimi anni queste aziende, proprio grazie alla conciliazione, hanno non solo tagliato le spese legate al contenzioso legale, ma hanno migliorato il loro rapporto con l’utenza e la loro stessa immagine.

La procedura dell’Enel è molto simile a quella di queste aziende: prima si effettua il reclamo, e dopo 30 giorni, sia in caso di mancata risposta che di esito negativo, si può attivare la conciliazione, compilando una modulistica apposita presso un’associazione dei consumatori. Successivamente, la commissione di conciliazione, composta da un rappresentante dell’Enel e da uno dell’associazione di consumatori, si riunirà entro 30 giorni e proporrà una decisione in merito alla controversia.

L’ambito iniziale di applicazione riguarda tre casistiche:

elevati consumi dovuti a cattivo funzionamento del misuratore;

fatture dall’importo elevato;

riduzione di potenza o sospensione della fornitura.

Certo, restano fuori molti altri casi, fra cui soprattutto quelli legati alla qualità del servizio e ai danni conseguenti ai vari disservizi, ma è già una buona partenza. Vedremo pian piano di convincere l’Enel a diffondere maggiormente la cultura conciliativa.

Le nostre sedi sono a completa disposizione dei consumatori che hanno problemi con le bollette della luce e del gas del gruppo ENEL.

ENEL, CONCILIAZIONE AL VIA!


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Cosa cambia per gli utenti? Finalmente potranno dirimere le loro controversie non più ricorrendo alle classiche, costose e lunghe vie legali, ma usufruendo della procedura di conciliazione, rapida e gratuita.

D’altronde, gli esempi positivi di Telecom Italia, TIM, Wind-Infostrada, Poste e Acquedotto Pugliese insegnano ormai tantissimo, poichè nel corso degli ultimi anni queste aziende, proprio grazie alla conciliazione, hanno non solo tagliato le spese legate al contenzioso legale, ma hanno migliorato il loro rapporto con l’utenza e la loro stessa immagine.

La procedura dell’Enel è molto simile a quella di queste aziende: prima si effettua il reclamo, e dopo 30 giorni, sia in caso di mancata risposta che di esito negativo, si può attivare la conciliazione, compilando una modulistica apposita presso un’associazione dei consumatori. Successivamente, la commissione di conciliazione, composta da un rappresentante dell’Enel e da uno dell’associazione di consumatori, si riunirà entro 30 giorni e proporrà una decisione in merito alla controversia.

L’ambito iniziale di applicazione riguarda tre casistiche:

elevati consumi dovuti a cattivo funzionamento del misuratore;

fatture dall’importo elevato;

riduzione di potenza o sospensione della fornitura.

Certo, restano fuori molti altri casi, fra cui soprattutto quelli legati alla qualità del servizio e ai danni conseguenti ai vari disservizi, ma è già una buona partenza. Vedremo pian piano di convincere l’Enel a diffondere maggiormente la cultura conciliativa.

Le nostre sedi sono a completa disposizione dei consumatori che hanno problemi con le bollette della luce e del gas del gruppo ENEL.

UNICREDIT O “BANCA” NATALE?


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Forse è proprio vero che le difficoltà proprie fanno comprendere quelle altrui. O forse sarà l’approssimarsi delle festività natalizie. Fatto sta che Unicredit, l’Istituto che più di tutti sta soffrendo l’attuale crisi finanziaria, proprio in questi giorni dà il via a due importanti iniziative a favore dei propri clienti.

Da un lato si è impegnata a rimborsare tutti i consumatori implicati nell’acquisto di titoli della Lehman Brothers; e dall’altro sospenderà per un anno il pagamento delle rate di mutuo a tutti gli utenti in difficoltà.

Per quanto riguarda la prima iniziativa, che riguarda 25.000 clienti, Unicredit ha varato un piano d’intervento a protezione degli investimenti in polizze index linked collegate a obbligazioni Lehman Brothers, convertendo le polizze in nuovi prodotti garantiti dalla compagnia che reintegreranno alla scadenza il capitale investito dal cliente, al netto delle cedole già percepite. Meglio di così!

Sul fronte mutui, invece, la banca sospenderà gratis per un anno i pagamenti alle famiglie con redditi fino a 25.000 euro all’anno che non riescono a pagare la rata a causa di uno dei seguenti eventi nel periodo che va dal 1/10/08 al 31/12/09: perdita del posto di lavoro per dipendenti a tempo indeterminato e per tutte le categorie di lavoratori atipici; cassa integrazione ordinaria e straordinaria; separazione o divorzio, per famiglie con figli a carico; decesso di uno degli intestatari.

Insomma, ogni tanto giungono buone notizie anche dagli istituti di credito: ci voleva la crisi (o il Natale) per far uscire il lato buono delle banche!

UNICREDIT O “BANCA” NATALE?


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Forse è proprio vero che le difficoltà proprie fanno comprendere quelle altrui. O forse sarà l’approssimarsi delle festività natalizie. Fatto sta che Unicredit, l’Istituto che più di tutti sta soffrendo l’attuale crisi finanziaria, proprio in questi giorni dà il via a due importanti iniziative a favore dei propri clienti.

Da un lato si è impegnata a rimborsare tutti i consumatori implicati nell’acquisto di titoli della Lehman Brothers; e dall’altro sospenderà per un anno il pagamento delle rate di mutuo a tutti gli utenti in difficoltà.

Per quanto riguarda la prima iniziativa, che riguarda 25.000 clienti, Unicredit ha varato un piano d’intervento a protezione degli investimenti in polizze index linked collegate a obbligazioni Lehman Brothers, convertendo le polizze in nuovi prodotti garantiti dalla compagnia che reintegreranno alla scadenza il capitale investito dal cliente, al netto delle cedole già percepite. Meglio di così!

Sul fronte mutui, invece, la banca sospenderà gratis per un anno i pagamenti alle famiglie con redditi fino a 25.000 euro all’anno che non riescono a pagare la rata a causa di uno dei seguenti eventi nel periodo che va dal 1/10/08 al 31/12/09: perdita del posto di lavoro per dipendenti a tempo indeterminato e per tutte le categorie di lavoratori atipici; cassa integrazione ordinaria e straordinaria; separazione o divorzio, per famiglie con figli a carico; decesso di uno degli intestatari.

Insomma, ogni tanto giungono buone notizie anche dagli istituti di credito: ci voleva la crisi (o il Natale) per far uscire il lato buono delle banche!