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Agosto, 2008 - Polidream

APERTURE DOMENICALI, AVEVAMO RAGIONE!


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Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune di Bari contro la precedente decisione del TAR Puglia, che aveva invece dato ragione alla decisione della Regione Puglia di liberalizzare totalmente le aperture domenicali dei centri commerciali.

D’ora in poi saranno i Comuni a decidere tali aperture, e non la Regione.

E’ una notizia che accogliamo con gioia, e ringraziamo a tal proposito il Sindaco di Bari per aver combattuto una battaglia contro queste benedette domeniche passate fra gli scaffali e i parcheggi degli ipermercati.

Ricordate, eravamo stata l’unica associazione dei consumatori ad aver osteggiato il provvedimento regionale, soprattutto perchè contrari alla domenica passata a fare la spesa, e non invece in famiglia, in un bosco, nel museo.

Speriamo che adesso si possa aprire un confronto sereno fra le parti, privo di posizioni aprioristiche, di presunto modernismo e di pseudoliberalizzazione. Occorre tornare a vedere gli interessi primari, sia dei consumatori che dei lavoratori, e non quelli delle grandi multinazionali, che hanno tutto da guadagnare da un consumatore pronto solo a spendere e ad indebitarsi, magari tralasciando anche gli affetti familiari e i veri valori della vita.

LA VITA NON E’ SOLO BUSINESS!

APERTURE DOMENICALI, AVEVAMO RAGIONE!


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Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune di Bari contro la precedente decisione del TAR Puglia, che aveva invece dato ragione alla decisione della Regione Puglia di liberalizzare totalmente le aperture domenicali dei centri commerciali.

D’ora in poi saranno i Comuni a decidere tali aperture, e non la Regione.

E’ una notizia che accogliamo con gioia, e ringraziamo a tal proposito il Sindaco di Bari per aver combattuto una battaglia contro queste benedette domeniche passate fra gli scaffali e i parcheggi degli ipermercati.

Ricordate, eravamo stata l’unica associazione dei consumatori ad aver osteggiato il provvedimento regionale, soprattutto perchè contrari alla domenica passata a fare la spesa, e non invece in famiglia, in un bosco, nel museo.

Speriamo che adesso si possa aprire un confronto sereno fra le parti, privo di posizioni aprioristiche, di presunto modernismo e di pseudoliberalizzazione. Occorre tornare a vedere gli interessi primari, sia dei consumatori che dei lavoratori, e non quelli delle grandi multinazionali, che hanno tutto da guadagnare da un consumatore pronto solo a spendere e ad indebitarsi, magari tralasciando anche gli affetti familiari e i veri valori della vita.

LA VITA NON E’ SOLO BUSINESS!

APERTURE DOMENICALI, AVEVAMO RAGIONE!


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Deprecated: La funzione wpdb::escape è deprecata dalla versione 3.6.0! Utilizza al suo posto wpdb::prepare() or esc_sql(). in /var/www/vhosts/polidream.org/httpdocs/wp-includes/functions.php on line 6131

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Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune di Bari contro la precedente decisione del TAR Puglia, che aveva invece dato ragione alla decisione della Regione Puglia di liberalizzare totalmente le aperture domenicali dei centri commerciali.

D’ora in poi saranno i Comuni a decidere tali aperture, e non la Regione.

E’ una notizia che accogliamo con gioia, e ringraziamo a tal proposito il Sindaco di Bari per aver combattuto una battaglia contro queste benedette domeniche passate fra gli scaffali e i parcheggi degli ipermercati.

Ricordate, eravamo stata l’unica associazione dei consumatori ad aver osteggiato il provvedimento regionale, soprattutto perchè contrari alla domenica passata a fare la spesa, e non invece in famiglia, in un bosco, nel museo.

Speriamo che adesso si possa aprire un confronto sereno fra le parti, privo di posizioni aprioristiche, di presunto modernismo e di pseudoliberalizzazione. Occorre tornare a vedere gli interessi primari, sia dei consumatori che dei lavoratori, e non quelli delle grandi multinazionali, che hanno tutto da guadagnare da un consumatore pronto solo a spendere e ad indebitarsi, magari tralasciando anche gli affetti familiari e i veri valori della vita.

LA VITA NON E’ SOLO BUSINESS!

TIM E VODAFONE, L’AUTORITY INTERVIENE


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Finalmente l’Autority delle Comunicazioni, dopo le proteste di tutte le associazioni dei consumatori, è intervenuta sulla questione degli improvvisi aumenti di tariffa, operati da TIM e Vodafone, aprendo un’apposita istruttoria.

Ricordiamo che qualche settimana fa alla quasi totalità dei clienti TIM e Vodafone è giunto un SMS, nel quale si annunciavano le cancellazioni delle tariffe vecchie e l’attivazione di aumenti di tariffa fra il 30 e il 50%. Ovviamente, è anche inutile ricordare che il consumatore è libero di disdettare immediatamente il contratto e di aprirne uno nuovo con un altro operatore. Ma ormai di operatori buoni non è rimasto nessuno, si assomigliano tutti, sia nelle tariffe che nelle condizioni contrattuali.

Francamente, però, l’azienda che ci ha colpiti di più è stata la TIM perchè, mentre con Vodafone non esiste alcun protocollo d’intesa, con la TIM invece il protocollo c’è, è stato sottoscritto con tutte le associazioni dei consumatori, è quasi decennale, e prevede pure la procedura di conciliazione. Quindi ci saremmo aspettati dai vertici della TIM la convocazione di un tavolo di concertazione, prima dell’aumento "ex abrupto" delle tariffe. Così non è stato, purtroppo, e siamo stati costretti a denunciare l’accaduto sia a giornali e televisioni che all’Autority.

L’Autority, per la verità, ci ha messo un po’ di tempo prima di aprire la procedura di istruttoria, e questo denota una certa sudditanza di tale Organismo rispetto agli operatori telefonici.

Comunque attendiamo fiduciosi il responso finale dell’Autorità.

TIM E VODAFONE, L’AUTORITY INTERVIENE


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Finalmente l’Autority delle Comunicazioni, dopo le proteste di tutte le associazioni dei consumatori, è intervenuta sulla questione degli improvvisi aumenti di tariffa, operati da TIM e Vodafone, aprendo un’apposita istruttoria.

Ricordiamo che qualche settimana fa alla quasi totalità dei clienti TIM e Vodafone è giunto un SMS, nel quale si annunciavano le cancellazioni delle tariffe vecchie e l’attivazione di aumenti di tariffa fra il 30 e il 50%. Ovviamente, è anche inutile ricordare che il consumatore è libero di disdettare immediatamente il contratto e di aprirne uno nuovo con un altro operatore. Ma ormai di operatori buoni non è rimasto nessuno, si assomigliano tutti, sia nelle tariffe che nelle condizioni contrattuali.

Francamente, però, l’azienda che ci ha colpiti di più è stata la TIM perchè, mentre con Vodafone non esiste alcun protocollo d’intesa, con la TIM invece il protocollo c’è, è stato sottoscritto con tutte le associazioni dei consumatori, è quasi decennale, e prevede pure la procedura di conciliazione. Quindi ci saremmo aspettati dai vertici della TIM la convocazione di un tavolo di concertazione, prima dell’aumento "ex abrupto" delle tariffe. Così non è stato, purtroppo, e siamo stati costretti a denunciare l’accaduto sia a giornali e televisioni che all’Autority.

L’Autority, per la verità, ci ha messo un po’ di tempo prima di aprire la procedura di istruttoria, e questo denota una certa sudditanza di tale Organismo rispetto agli operatori telefonici.

Comunque attendiamo fiduciosi il responso finale dell’Autorità.

RIFIUTI IN PUGLIA: NAPOLI E’ VICINA!


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Forse quello della Puglia sarà un trucco per far celebrare il prossimo Consiglio dei Ministri a Bari, ma stiamo riuscendo nel difficile intento di raggiungere la Campania, in quanto a rifiuti in strada e discariche stracolme.

Si può tranquillamente affermare che in tre anni di nuovo governo regionale su questo fronte si è fatto ben poco. Non solo. Non riusciamo nemmeno a scorgere un po’ di sana preoccupazione sia nel nostro assessore regionale all’ambiente, sia nel nostro presidente regionale.

Forse perchè la Regione Puglia ha demandato tali compiti alle Province? E le Province a loro volta hanno delegato le Autorità di Bacino? E le Autorità di Bacino hanno incaricato i Comuni? E i Comuni, hanno appaltato il servizio ad apposite Ditte Private? E le Ditte hanno subappaltato? E alla fine, comunque, ad essere danneggiati sono sempre e solo i cittadini?

UN VERO E PROPRIO "DISCARICABARILE"!

Sta di fatto che la situazione è drammatica: sono ormai decine i Comuni con l’immondizia per strada, e tutti gli Enti preposti non adottano lo straccio di un provvedimento serio e duraturo, che ponga fine a questa situazione da terzo mondo.

Noi abbiamo fatto da anni alcune proposte a Regione, Province e Comuni, che potrebbero sbloccare la situazione. Eccole, in sintesi:

         raccolta differenziata di plastica, vetro, carta e alluminio da effettuarsi giornalmente a domicilio in un’unica busta, con separazione dei materiali a cura della ditta che gestisce il servizio di raccolta;

         raccolta differenziata dei residui organici, trasformabili in compost, da effettuarsi giornalmente a domicilio e con materiale interamente biodegradabile (vedi mater-Bi o buste in mais);

         incentivo fiscale per chi effettua tali raccolte, computato direttamente sulla TARSU;

         creazione di oasi ecologiche comunali per materiali più ingombranti (legno, elettrodomestici, etc.);

         sostituzione delle inquinanti buste per la spesa con sacchetti ecologici biodegradabili o, meglio ancora, con le vecchie sporte in iuta, magari sponsorizzate dalla stessa Provincia e consegnate a tutte le famiglie;

         diminuzione degli imballaggi, coinvolgendo le Aziende presenti nella provincia e proponendo loro modi più ecologici di confezionare i loro prodotti (si pensi che la stessa azienda del Presidente della Provincia di Bari, Divella, confeziona la pasta in buste difficilmente riciclabili!);

         campagne di educazione ad una gestione nuova dei rifiuti, rivolte soprattutto ai cittadini, ma da effettuarsi a ciclo continuo e in ogni comune;

         campagne di educazione per le stesse Istituzioni, a partire dagli Enti Locali, che tuttora non danno l’esempio ai cittadini, separando e differenziando i loro stessi rifiuti (vedi la carta!);

         capitolati delle gare d’appalto scritti insieme a nuclei di valutazione con rappresentanti di associazioni ambientaliste e dei consumatori.

SPERIAMO DI NON RICEVERE L’ENNESIMO RIFIUTO!

RIFIUTI IN PUGLIA: NAPOLI E’ VICINA!


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Forse quello della Puglia sarà un trucco per far celebrare il prossimo Consiglio dei Ministri a Bari, ma stiamo riuscendo nel difficile intento di raggiungere la Campania, in quanto a rifiuti in strada e discariche stracolme.

Si può tranquillamente affermare che in tre anni di nuovo governo regionale su questo fronte si è fatto ben poco. Non solo. Non riusciamo nemmeno a scorgere un po’ di sana preoccupazione sia nel nostro assessore regionale all’ambiente, sia nel nostro presidente regionale.

Forse perchè la Regione Puglia ha demandato tali compiti alle Province? E le Province a loro volta hanno delegato le Autorità di Bacino? E le Autorità di Bacino hanno incaricato i Comuni? E i Comuni, hanno appaltato il servizio ad apposite Ditte Private? E le Ditte hanno subappaltato? E alla fine, comunque, ad essere danneggiati sono sempre e solo i cittadini?

UN VERO E PROPRIO "DISCARICABARILE"!

Sta di fatto che la situazione è drammatica: sono ormai decine i Comuni con l’immondizia per strada, e tutti gli Enti preposti non adottano lo straccio di un provvedimento serio e duraturo, che ponga fine a questa situazione da terzo mondo.

Noi abbiamo fatto da anni alcune proposte a Regione, Province e Comuni, che potrebbero sbloccare la situazione. Eccole, in sintesi:

         raccolta differenziata di plastica, vetro, carta e alluminio da effettuarsi giornalmente a domicilio in un’unica busta, con separazione dei materiali a cura della ditta che gestisce il servizio di raccolta;

         raccolta differenziata dei residui organici, trasformabili in compost, da effettuarsi giornalmente a domicilio e con materiale interamente biodegradabile (vedi mater-Bi o buste in mais);

         incentivo fiscale per chi effettua tali raccolte, computato direttamente sulla TARSU;

         creazione di oasi ecologiche comunali per materiali più ingombranti (legno, elettrodomestici, etc.);

         sostituzione delle inquinanti buste per la spesa con sacchetti ecologici biodegradabili o, meglio ancora, con le vecchie sporte in iuta, magari sponsorizzate dalla stessa Provincia e consegnate a tutte le famiglie;

         diminuzione degli imballaggi, coinvolgendo le Aziende presenti nella provincia e proponendo loro modi più ecologici di confezionare i loro prodotti (si pensi che la stessa azienda del Presidente della Provincia di Bari, Divella, confeziona la pasta in buste difficilmente riciclabili!);

         campagne di educazione ad una gestione nuova dei rifiuti, rivolte soprattutto ai cittadini, ma da effettuarsi a ciclo continuo e in ogni comune;

         campagne di educazione per le stesse Istituzioni, a partire dagli Enti Locali, che tuttora non danno l’esempio ai cittadini, separando e differenziando i loro stessi rifiuti (vedi la carta!);

         capitolati delle gare d’appalto scritti insieme a nuclei di valutazione con rappresentanti di associazioni ambientaliste e dei consumatori.

SPERIAMO DI NON RICEVERE L’ENNESIMO RIFIUTO!

MEDIASET: PREMIUM GALLERY O PREMIUM “TUNNEL”?


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Ancora una volta Mediaset è protagonista di un gioco poco pulito coi consumatori italiani, barando in maniera talmente palese che la cosa grida vendetta!

Una grande campagna pubblicitaria ha lanciato il pacchetto "Premium Gallery + Premium Calcio" a 179 euro, diventando praticamente l’unico modo di vedere le partite di calcio, e non consentendo invece ai tifosi di abbonarsi solamente a Premium Calcio. Insomma, si era e si è obbligati a comprare l’intero pacchetto.

Ma c’è un piccolo problema: il segnale di Premium Gallery non giunge ancora in gran parte d’Italia! E infatti sono centinaia i reclami giunti alla nostra associazione da parte di abbonati inviperiti, che non possono accedere ai servizi Gallery.

Se a questo si aggiunge che l’anno scorso il pacchetto sportivo costava solamente 129 euro e che il costo di ogni singolo evento è salito a 6 euro, si capisce come la rabbia tocchi livelli alti!

Chiediamo a Mediaset di attivare da subito il segnale di Premium Gallery in tutt’Italia, altrimenti deve variare l’importo della promozione e restituire gli importi in eccesso a chi ha già pagato. Se non lo facesse ci rivolgeremo immediatamente all’Antitrust.

Intanto la nostra associazione è impegnata, tramite i propri esperti tecnici, a reperire modalità alternative, ma sempre legali, per poter assistere alle partite di calcio di campionato e Champions League: informeremo a breve tutti i consumatori.

MEDIASET: PREMIUM GALLERY O PREMIUM “TUNNEL”?


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Ancora una volta Mediaset è protagonista di un gioco poco pulito coi consumatori italiani, barando in maniera talmente palese che la cosa grida vendetta!

Una grande campagna pubblicitaria ha lanciato il pacchetto "Premium Gallery + Premium Calcio" a 179 euro, diventando praticamente l’unico modo di vedere le partite di calcio, e non consentendo invece ai tifosi di abbonarsi solamente a Premium Calcio. Insomma, si era e si è obbligati a comprare l’intero pacchetto.

Ma c’è un piccolo problema: il segnale di Premium Gallery non giunge ancora in gran parte d’Italia! E infatti sono centinaia i reclami giunti alla nostra associazione da parte di abbonati inviperiti, che non possono accedere ai servizi Gallery.

Se a questo si aggiunge che l’anno scorso il pacchetto sportivo costava solamente 129 euro e che il costo di ogni singolo evento è salito a 6 euro, si capisce come la rabbia tocchi livelli alti!

Chiediamo a Mediaset di attivare da subito il segnale di Premium Gallery in tutt’Italia, altrimenti deve variare l’importo della promozione e restituire gli importi in eccesso a chi ha già pagato. Se non lo facesse ci rivolgeremo immediatamente all’Antitrust.

Intanto la nostra associazione è impegnata, tramite i propri esperti tecnici, a reperire modalità alternative, ma sempre legali, per poter assistere alle partite di calcio di campionato e Champions League: informeremo a breve tutti i consumatori.

MEDIASET: PREMIUM GALLERY O PREMIUM “TUNNEL”?


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Ancora una volta Mediaset è protagonista di un gioco poco pulito coi consumatori italiani, barando in maniera talmente palese che la cosa grida vendetta!

Una grande campagna pubblicitaria ha lanciato il pacchetto "Premium Gallery + Premium Calcio" a 179 euro, diventando praticamente l’unico modo di vedere le partite di calcio, e non consentendo invece ai tifosi di abbonarsi solamente a Premium Calcio. Insomma, si era e si è obbligati a comprare l’intero pacchetto.

Ma c’è un piccolo problema: il segnale di Premium Gallery non giunge ancora in gran parte d’Italia! E infatti sono centinaia i reclami giunti alla nostra associazione da parte di abbonati inviperiti, che non possono accedere ai servizi Gallery.

Se a questo si aggiunge che l’anno scorso il pacchetto sportivo costava solamente 129 euro e che il costo di ogni singolo evento è salito a 6 euro, si capisce come la rabbia tocchi livelli alti!

Chiediamo a Mediaset di attivare da subito il segnale di Premium Gallery in tutt’Italia, altrimenti deve variare l’importo della promozione e restituire gli importi in eccesso a chi ha già pagato. Se non lo facesse ci rivolgeremo immediatamente all’Antitrust.

Intanto la nostra associazione è impegnata, tramite i propri esperti tecnici, a reperire modalità alternative, ma sempre legali, per poter assistere alle partite di calcio di campionato e Champions League: informeremo a breve tutti i consumatori.