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Aprile, 2008 - Polidream - Page 2

MENO CENTRI COMMERCIALI E PIU’ DOMENICHE IN FAMIGLIA!


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Il Disegno di Legge regionale di riforma del commercio a noi non piace per due motivi:

1) non sono state consultate molte associazioni di consumatori, fra cui la nostra;

2) svia sui reali problemi del consumatore, credendo di risolverli, facendo aprire più centri commerciali e per più domeniche.

A parte la mancata consultazione, che non ottempera la stessa Legge Regionale 12/06 sui diritti dei consumatori, la cosa che più ci fa arrabbiare è l’assioma " Più ipermercati = più risparmio", oppure "Più aperture festive = più servizi per i consumatori".

Ormai l’hanno capito anche i bambini che le grandi strutture commerciali non servono a dare più risparmio ai consumatori, ma al contrario sono funzionali ad un consumismo esasperato, indirizzato alla spesa voluttuaria, all’indebitamento delle famiglie e, perchè no, all’inquinamento dell’ambiente (si va con l’auto) e allo stress. Insomma, non servono più studi scientifici per affermare senza tema di smentita che fare la spesa al centro commerciale significa spendere di più.

E poi c’è il discorso delle domeniche. Le domeniche passate in queste strutture di plastica. Le domeniche nelle quali le famiglie si spaccano e non si ritrovano più. Le domeniche in cui non c’è tempo per andare in chiesa o visitare un museo o fare un picnic in un bosco. Ma dove sta questa esigenza di fare shopping la domenica, infelicitando peraltro le migliaia e migliaia di famiglie di commercianti e lavoratori, costretti a stare lontani dalle loro famiglie?

Non pensiamo che i problemi dei consumatori pugliesi si esauriscano in questi due temi assolutamente marginali e che causano, tra l’altro, grossi conflitti sociali.

Le reali questioni da affrontare sono altre:

il carovita galoppante, da combattere con la "filiera corta" o i farmers market, ovvero i negozi dal produttore al consumatore;

l’istituzione di osservatori prezzi comunali;

i nuovi tipi di vendita e le tutele da dare al consumatore;

l’educazione al consumo consapevole ed ecocompatibile;

il divieto di commercializzazione di prodotti nocivi alla salute (OGM, etc.);

le garanzie ai consumatori su qualità e sicurezza dei prodotti, con l’istituzione della Carta della Qualità anche nel commercio;

un nuovo tipo di formazione professionale per tutti gli operatori del commercio;

la promozione dell’istituto della conciliazione per la risoluzione delle controversie;

la difesa delle fasce deboli dei consumatori (anziani, disabili, minori, immigrati) dalle pratiche commerciali scorrette e dai disservizi della catena commerciale;

la pubblicità ingannevole e invasiva.

Sono questi, secondo noi, i temi fondamentali che una nuova legge del commercio deve affrontare, per una vera modernizzazione della catena distributiva e per tutelare meglio colui che regge le sorti di ogni comparto economico: IL CONSUMATORE.

Ecco perchè diciamo no al progetto di riforma della legge del commercio, e diciamo no anche a quelle associazioni dei consumatori che si sono schierate immediatamente a favore della Regione, riducendo malamente i problemi del commercio pugliese al binomio "Più centri commerciali e più aperture domenicali".

LIBRETTI E ASSEGNI BANCARI, ENNESIMA NORMA ANTIRICICLAGGIO


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Dal 30 aprile cambiano un bel po’ di regole in banca: niente più assegni superiori a 5.000 euro; niente più assegni liberi, poichè devono essere sempre non trasferibili; niente più libretti con somme oltre i 5.000 euro; e niente più pagamenti in contanti oltre i 5.000 euro.

Insomma, l’ennesimo giro di vite per i riciclatori di danaro sporco. Che, secondo noi, non vengono minimamente toccati da questi provvedimenti.

Piuttosto, c’è da dire che l’ipercontrollo statale e burocratico sta veramente sfociando nel "Grande Fratello"!

E nel contempo questa norma è l’ennesima mannaia per i piccoli utenti bancari, che saranno costretti a spostare i propri risparmi dal meno oneroso libretto bancario ad un nuovo corrente, senza dubbio più costoso.

La cosa strana è proprio questa: perchè il limite è valido sui libretti, e non sui conti correnti?

Per questo protesteremo presso il Ministero competente, ma nel frattempo occorre attenersi alle nuove regole entro e non oltre il 30 giugno 2009.

Altrimenti le sanzioni saranno, come al solito, durissime.

LIBRETTI E ASSEGNI BANCARI, ENNESIMA NORMA ANTIRICICLAGGIO


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Dal 30 aprile cambiano un bel po’ di regole in banca: niente più assegni superiori a 5.000 euro; niente più assegni liberi, poichè devono essere sempre non trasferibili; niente più libretti con somme oltre i 5.000 euro; e niente più pagamenti in contanti oltre i 5.000 euro.

Insomma, l’ennesimo giro di vite per i riciclatori di danaro sporco. Che, secondo noi, non vengono minimamente toccati da questi provvedimenti.

Piuttosto, c’è da dire che l’ipercontrollo statale e burocratico sta veramente sfociando nel "Grande Fratello"!

E nel contempo questa norma è l’ennesima mannaia per i piccoli utenti bancari, che saranno costretti a spostare i propri risparmi dal meno oneroso libretto bancario ad un nuovo corrente, senza dubbio più costoso.

La cosa strana è proprio questa: perchè il limite è valido sui libretti, e non sui conti correnti?

Per questo protesteremo presso il Ministero competente, ma nel frattempo occorre attenersi alle nuove regole entro e non oltre il 30 giugno 2009.

Altrimenti le sanzioni saranno, come al solito, durissime.

ACQUEDOTTO PUGLIESE: CARTA SERVIZI E CONCILIAZIONE DA RISCRIVERE


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L’attuale Carta del Servizio Idrico Integrato dell’Acquedotto Pugliese risale al 2001.

Il Regolamento di Conciliazione Paritetica è stato scritto nel 2002.

Nel frattempo sono nati il Codice del Consumo (D.L. 206/05) e la Legge Regionale sui Diritti dei Consumatori (L.R. 12/06).

Numerose controversie fra Azienda ed utenti non trovano ormai risposte nella Carta del Servizio, o peggio vi trovano una risposta illegittima e datata.

Spesso e volentieri, quando si attiva la procedura di conciliazione, ci si sente rispondere che la materia non è pertinente e non sottoponibile alla Commissione.

Insomma, occorre un’urgente ristesura sia della Carta che del Regolamento: è quello che abbiamo chiesto all’Acquedotto, alla Regione Puglia e all’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale.

Speriamo di essere convocati a breve, in modo da poter porre le nuove basi per la risoluzione dei conflitti fra consumatori e Acquedotto.

ACQUEDOTTO PUGLIESE: CARTA SERVIZI E CONCILIAZIONE DA RISCRIVERE


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L’attuale Carta del Servizio Idrico Integrato dell’Acquedotto Pugliese risale al 2001.

Il Regolamento di Conciliazione Paritetica è stato scritto nel 2002.

Nel frattempo sono nati il Codice del Consumo (D.L. 206/05) e la Legge Regionale sui Diritti dei Consumatori (L.R. 12/06).

Numerose controversie fra Azienda ed utenti non trovano ormai risposte nella Carta del Servizio, o peggio vi trovano una risposta illegittima e datata.

Spesso e volentieri, quando si attiva la procedura di conciliazione, ci si sente rispondere che la materia non è pertinente e non sottoponibile alla Commissione.

Insomma, occorre un’urgente ristesura sia della Carta che del Regolamento: è quello che abbiamo chiesto all’Acquedotto, alla Regione Puglia e all’Autorità di Ambito Territoriale Ottimale.

Speriamo di essere convocati a breve, in modo da poter porre le nuove basi per la risoluzione dei conflitti fra consumatori e Acquedotto.

LISTE D’ATTESA, SIAMO ANCORA ALL’ANNO ZERO!


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All’ospedale pediatrico "Giovanni XXIII" chi prenota per le visite ortopediche deve aspettare marzo 2009.

Un’anziana della provincia di Bari, bisognosa di urgenti cure fisioterapiche, deve attendere luglio 2008 solo per la prima visita fisiatrica.

Sono solo due piccoli esempi che aiutano a capire il naufragio della commissione regionale sulle liste d’attesa, che ha tagliato poco e niente i biblici tempi d’attesa pugliesi per visite, analisi e controlli vari.

Noi, che facciamo anche parte di tale commissione, l’abbiamo detto dall’inizio: SE NON SI STABILISCONO PER LEGGE TEMPI MASSIMI DI ATTESA E UN CONSEGUENTE RIMBORSO AUTOMATICO PER IL PAZIENTE, NON SI RIUSCIRA’ A RISOLVERE IL PROBLEMA!

LISTE D’ATTESA, SIAMO ANCORA ALL’ANNO ZERO!


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All’ospedale pediatrico "Giovanni XXIII" chi prenota per le visite ortopediche deve aspettare marzo 2009.

Un’anziana della provincia di Bari, bisognosa di urgenti cure fisioterapiche, deve attendere luglio 2008 solo per la prima visita fisiatrica.

Sono solo due piccoli esempi che aiutano a capire il naufragio della commissione regionale sulle liste d’attesa, che ha tagliato poco e niente i biblici tempi d’attesa pugliesi per visite, analisi e controlli vari.

Noi, che facciamo anche parte di tale commissione, l’abbiamo detto dall’inizio: SE NON SI STABILISCONO PER LEGGE TEMPI MASSIMI DI ATTESA E UN CONSEGUENTE RIMBORSO AUTOMATICO PER IL PAZIENTE, NON SI RIUSCIRA’ A RISOLVERE IL PROBLEMA!

Inoltre, occorrerebbe attuare sia il Piano Triennale della Prevenzione, rimasto praticamente lettera morta, e che diminuirebbe le stesse prenotazioni, e infine ridurre lo scollamento fra i vari livelli assistenziali (medici di base, poliambulatori, consultori, ospedali).

Insomma, bisogna porre il cittadino al centro della politica della salute.