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Aprile, 2008 - Polidream

IN VINO FALSITAS: LA PUGLIA AL CENTRO DELLE TRUFFE ALIMENTARI


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Prima le mozzarelle alla diossina di Taranto, poi il vino adulterato e senz’uva di Massafra, infine l’olio alla clorofilla di Cerignola.

Insomma, la Puglia è sotto l’occhio del ciclone in quanto a truffe alimentari!

Sembra la risposta dei sofisticatori alla scelta di Foggia quale sede italiana dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare!

E dobbiamo ringraziare NAS, Guardia di Finanza e tutte le Forze dell’Ordine per l’enorme impegno che profondono al fine di scoprire i malfattori del cibo.

Ma sappiamo benissimo che quello che si scopre è solo la punta di un iceberg.

Sappiamo benissimo che il sistema dei controlli non regge più e non può più basarsi su tecnici, medici e veterinari delle AA.SS.LL., spesso complici della rete di adulterazione.

Anche la neo-Autority nulla potrà contro le numerose centrali della sofisticazione: sarà solo l’ennesimo costoso organismo di pura facciata!

E infatti i "banditi alimentari" si sono fatti beffa proprio dell’Autority, venendo a delinquere proprio nella regione dov’è ubicata la sua sede!

Noi continuiamo a ritenere che non si debbano aspettare le mosse dei delinquenti, ma muoversi prima con i dovuti accorgimenti.

Innanzitutto, occorre regolare la materia dell’etichettatura: le mozzarelle ne sono prive, il vino ha un’etichetta che fa ridere, e in quella dell’olio cominciano a comparire le prime timide informazioni per il consumatore.

E parliamo di alimenti che si usano quo-ti-dia-na-men-te!

Poi bisogna puntare alla qualità. Ma non con convegni e bla bla bla. Bisogna farlo concertando fra consumatori e categorie imprenditoriali una Carta della Qualità alla quale tutti i produttori e gli allevatori devono attenersi.

Infine è indispensabile aumentare le sanzioni per i trasgressori.

Oggi chi commette questo tipo di reato non rischia quasi nulla. Basti pensare all’azienda vinicola di Massafra, la Enoagri, coinvolta nell’ultimo scandalo: non ha chiuso e sta continuando a produrre tranquillamente!

Non è possibile che chi attenta alla salute della collettività non debba farsi un po’ di carcere e non debba nemmeno chiudere l’azienda!

Chiediamo a Ministero delle Politiche Agricole, Ministero dello Sviluppo Economico e i relativi assessorati regionali di aprire immediatamente un tavolo di concertazione per approntare SUBITO seri provvedimenti per reprimere quest’ondata di attentati alla salute dei pugliesi e degli italiani!

IN VINO FALSITAS: LA PUGLIA AL CENTRO DELLE TRUFFE ALIMENTARI


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Prima le mozzarelle di bufala alla diossina di Taranto, poi il vino adulterato e senz’uva di Massafra, infine l’olio alla clorofilla di Cerignola.

Insomma, la Puglia è sotto l’occhio del ciclone in quanto a truffe alimentari!

Sembra la risposta dei sofisticatori alla scelta di Foggia quale sede italiana dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare!

E dobbiamo ringraziare NAS, Guardia di Finanza e tutte le Forze dell’Ordine per l’enorme impegno che profondono al fine di scoprire i malfattori del cibo.

Ma sappiamo benissimo che quello che si scopre è solo la punta di un iceberg.

Sappiamo benissimo che il sistema dei controlli non regge più e non può più basarsi su tecnici, medici e veterinari delle AA.SS.LL., spesso complici della rete di adulterazione.

Anche la neo-Autority nulla potrà contro le numerose centrali della sofisticazione: sarà solo l’ennesimo costoso organismo di pura facciata!

E infatti i "banditi alimentari" si sono fatti beffa proprio dell’Autority, venendo a delinquere proprio nella regione dov’è ubicata la sua sede!

Noi continuiamo a ritenere che non si debbano aspettare le mosse dei delinquenti, ma muoversi prima con i dovuti accorgimenti.

Innanzitutto, occorre regolare la materia dell’etichettatura: le mozzarelle ne sono prive, il vino ha un’etichetta che fa ridere, e in quella dell’olio cominciano a comparire le prime informazioni per il consumatore.

E parliamo di alimenti che si usano quo-ti-dia-na-men-te!

Poi bisogna puntare alla qualità. Ma non con convegni e bla bla bla. Bisogna farlo concertando fra consumatori e categorie imprenditoriali una Carta della Qualità alla quale tutti i produttori e gli allevatori devono attenersi.

Infine è indispensabile aumentare le sanzioni per i trasgressori.

Oggi chi commette questo tipo di reato non rischia quasi nulla. Basti pensare all’azienda vinicola di Massafra, la Enoagri, coinvolta nell’ultimo scandalo: non ha chiuso e sta continuando a produrre tranquillamente!

Non è possibile che chi attenta alla salute della collettività non debba farsi un po’ di carcere e non debba nemmeno chiudere l’azienda!

Chiediamo a Ministero delle Politiche Agricole, Ministero dello Sviluppo Economico e i relativi assessorati regionali di aprire immediatamente un tavolo di concertazione per approntare SUBITO seri provvedimenti per reprimere quest’ondata di attentati alla salute dei pugliesi e degli italiani!

DIGITAL DIVIDE, LA REGIONE E IL CORECOM SI MUOVANO!


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In Puglia metà della popolazione non può ancora connettersi ad internet tramite ADSL: il cosiddetto "digital divide" colpisce più che altrove!

Tutte le campagne, le frazioni di città e cittadine, il subappennino dauno, le periferie, ma anche quartieri interi di città, non godono il diritto di collegarsi alla rete in modo moderno e veloce.

Ed internet, per aziende e famiglie, è ormai essenziale, indispensabile.

La Regione Puglia, in mezzo ai vari POR, PIT, PUG, Accordi di Programma e quant’altro, non ha quasi mai pensato a questa che è ormai l’infrastruttura più importante, sia per il mondo imprenditoriale che per gli stessi consumatori.

Diventa assolutamente improcrastinabile un impegno in tal senso da parte della Regione. E d’altronde l’apertura in Puglia del , propaggine regionale dell’Autority delle Comunicazioni, doveva servire anche allo sviluppo delle telecomunicazioni su tutto il nostro territorio.

Ma così non è stato, poichè si assiste alla politica del "laissez faire", lasciando libertà al mercato, che dunque per ovvie ragioni di scarso profitto non farà mai giungere l’ADSL nelle zone più marginali.

Cioè proprio lì dove la rete serve maggiormente!

Occorre sollecitare i vari gestori telefonici, in primis la Telecom, a coprire tutto il territorio, e questo non lo possono fare, da sole, le associazioni dei consumatori.

E’ compito di Regione e CO.RE.COM. muoversi in tal senso!

DIGITAL DIVIDE, LA REGIONE E IL CORECOM SI MUOVANO!


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In Puglia metà della popolazione non può ancora connettersi ad internet tramite ADSL: il cosiddetto "digital divide" colpisce più che altrove!

Tutte le campagne, le frazioni di città e cittadine, il subappennino dauno, le periferie, ma anche quartieri interi di città, non godono il diritto di collegarsi alla rete in modo moderno e veloce.

Ed internet, per aziende e famiglie, è ormai essenziale, indispensabile.

La Regione Puglia, in mezzo ai vari POR, PIT, PUG, Accordi di Programma e quant’altro, non ha quasi mai pensato a questa che è ormai l’infrastruttura più importante, sia per il mondo imprenditoriale che per gli stessi consumatori.

Diventa assolutamente improcrastinabile un impegno in tal senso da parte della Regione. E d’altronde l’apertura in Puglia del ., propaggine regionale dell’Autority delle Comunicazioni, doveva servire anche allo sviluppo delle telecomunicazioni su tutto il nostro territorio.

Ma così non è stato, poichè si assiste alla politica del "laissez faire", lasciando libertà al mercato, che dunque per ovvie ragioni di scarso profitto non farà mai giungere l’ADSL nelle zone più marginali.

Cioè proprio lì dove la rete serve maggiormente!

Occorre sollecitare i vari gestori telefonici, in primis la Telecom, a coprire tutto il territorio, e questo non lo possono fare, da sole, le associazioni dei consumatori.

E’ compito di Regione e CO.RE.COM. muoversi in tal senso!

DIGITAL DIVIDE, LA REGIONE E IL CORECOM SI MUOVANO!


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In Puglia metà della popolazione non può ancora connettersi ad internet tramite ADSL: il cosiddetto "digital divide" colpisce più che altrove!

Tutte le campagne, le frazioni di città e cittadine, il subappennino dauno, le periferie, ma anche quartieri interi di città, non godono il diritto di collegarsi alla rete in modo moderno e veloce.

Ed internet, per aziende e famiglie, è ormai essenziale, indispensabile.

La Regione Puglia, in mezzo ai vari POR, PIT, PUG, Accordi di Programma e quant’altro, non ha quasi mai pensato a questa che è ormai l’infrastruttura più importante, sia per il mondo imprenditoriale che per gli stessi consumatori.

Diventa assolutamente improcrastinabile un impegno in tal senso da parte della Regione. E d’altronde l’apertura in Puglia del doveva servire anche allo sviluppo delle telecomunicazioni su tutto il nostro territorio.

Ma così non è stato, poichè si assiste alla politica del "laissez faire", lasciando libertà al mercato, che dunque per ovvie ragioni di scarso profitto non farà mai giungere l’ADSL nelle zone più marginali.

Cioè proprio lì dove la rete serve maggiormente!

Occorre sollecitare i vari gestori telefonici, in primis la Telecom, a coprire tutto il territorio, e questo non lo possono fare, da sole, le associazioni dei consumatori.

E’ compito di Regione e CO.RE.COM. muoversi in tal senso!

I FARMERS MARKET, LA NUOVA FRONTIERA DEL RISPARMIO


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Una delle poche cose buone del governo che ci ha appena lasciato è stato il decreto che ha concesso l’apertura dei "farmers market", ovvero dei negozi "dal produttore al consumatore".

Tagliare la filiera, farla diventare "più corta", eliminare tutti i passaggi inutili e costosi dell’attuale rete distributiva commerciale: questo è il mezzo usato da queste nuove attività per giungere a quella che costituisce musica per le orecchie del consumatore, ovvero il risparmio, un taglio netto al carovita.

Inutile aggiungere che comprare direttamente l’insalata o la mela dall’agricoltore costerà molto di meno, quasi la metà di quello che paghiamo oggi.

Altro che ipermercati, centri commerciali e offerte varie!

Questa è una vera alternativa di spesa e un vero toccasana per le tasche dei consumatori!

Adesso tocca alla Regione e ai Comuni fare la loro parte, ovvero predisporre regolamenti e piani commerciali che facciano posto a queste nuove attività.

Noi vigileremo, e soprattutto solleciteremo sia le istituzioni che gli stessi operatori ad avviare questa autentica rivoluzione commerciale.

I FARMERS MARKET, LA NUOVA FRONTIERA DEL RISPARMIO


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Una delle poche cose buone del governo che ci ha appena lasciato è stato il decreto che ha concesso l’apertura dei "farmers market", ovvero dei negozi "dal produttore al consumatore".

Tagliare la filiera, farla diventare "più corta", eliminare tutti i passaggi inutili e costosi dell’attuale rete distributiva commerciale: questo è il mezzo usato da queste nuove attività per giungere a quella che costituisce musica per le orecchie del consumatore, ovvero il risparmio, un taglio netto al carovita.

Inutile aggiungere che comprare direttamente l’insalata o la mela dall’agricoltore costerà molto di meno, quasi la metà di quello che paghiamo oggi.

Altro che ipermercati, centri commerciali e offerte varie!

Questa è una vera alternativa di spesa e un vero toccasana per le tasche dei consumatori!

Adesso tocca alla Regione e ai Comuni fare la loro parte, ovvero predisporre regolamenti e piani commerciali che facciano posto a queste nuove attività.

Noi vigileremo, e soprattutto solleciteremo sia le istituzioni che gli stessi operatori ad avviare questa autentica rivoluzione commerciale.

“RC AIUTO”, UNA GUIDA PER AUTOSCUOLE E NEOPATENTATI


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"RC AIUTO" è la ristampa di una nostra guida del 2005, utile ad avvicinare gli utenti delle scuole guida e le stesse autoscuole al mondo assicurativo Rc Auto.

Non solo. E’ anche un dispensario di consigli per l’"AUTO CONSAPEVOLE", ovvero per l’uso critico ed economico dell’odiato e amato mezzo privato.

Ma soprattutto la pubblicazione vuole essere una bussola per riuscire ad orientarsi fra le tariffe e le condizioni contrattuali delle varie compagnie assicurative, aiutando a scegliere la propria polizza con consapevolezza e puntando al risparmio.

La guida è rivolta anche alle autoscuole, in modo da essere inserita come testo di studio nel corso globale per il conseguimento della patente.

Non basta imparare a guidare o a conoscere il Codice della Strada, secondo noi è indispensabile anche sapersi districare nel comparto assicurativo.

La guida è a disposizione presso le nostre sedi e le autoscuole che l’hanno richiesta e che la richiederanno.

“RC AIUTO”, UNA GUIDA PER AUTOSCUOLE E NEOPATENTATI


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Non solo. E’ anche un dispensario di consigli per l’"AUTO CONSAPEVOLE", ovvero per l’uso critico ed economico dell’odiato e amato mezzo privato.

Ma soprattutto la pubblicazione vuole essere una bussola per riuscire ad orientarsi fra le tariffe e le condizioni contrattuali delle varie compagnie assicurative, aiutando a scegliere la propria polizza con consapevolezza e puntando al risparmio.

La guida è rivolta anche alle autoscuole, in modo da essere inserita come testo di studio nel corso globale per il conseguimento della patente.

Non basta imparare a guidare o a conoscere il Codice della Strada, secondo noi è indispensabile anche sapersi districare nel comparto assicurativo.

La guida è a disposizione presso le nostre sedi e le autoscuole che l’hanno richiesta e che la richiederanno.

MENO CENTRI COMMERCIALI E PIU’ DOMENICHE IN FAMIGLIA!


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Il Disegno di Legge regionale di riforma del commercio a noi non piace per due motivi:

1) non sono state consultate molte associazioni di consumatori, fra cui la nostra;

2) svia sui reali problemi del consumatore, credendo di risolverli, facendo aprire più centri commerciali e per più domeniche.

A parte la mancata consultazione, che non ottempera la stessa Legge Regionale 12/06 sui diritti dei consumatori, la cosa che più ci fa arrabbiare è l’assioma " Più ipermercati = più risparmio", oppure "Più aperture festive = più servizi per i consumatori".

Ormai l’hanno capito anche i bambini che le grandi strutture commerciali non servono a dare più risparmio ai consumatori, ma al contrario sono funzionali ad un consumismo esasperato, indirizzato alla spesa voluttuaria, all’indebitamento delle famiglie e, perchè no, all’inquinamento dell’ambiente (si va con l’auto) e allo stress. Insomma, non servono più studi scientifici per affermare senza tema di smentita che fare la spesa al centro commerciale significa spendere di più.

E poi c’è il discorso delle domeniche. Le domeniche passate in queste strutture di plastica. Le domeniche nelle quali le famiglie si spaccano e non si ritrovano più. Le domeniche in cui non c’è tempo per andare in chiesa o visitare un museo o fare un picnic in un bosco. Ma dove sta questa esigenza di fare shopping la domenica, infelicitando peraltro le migliaia e migliaia di famiglie di commercianti e lavoratori, costretti a stare lontani dalle loro famiglie?

Non pensiamo che i problemi dei consumatori pugliesi si esauriscano in questi due temi assolutamente marginali e che causano, tra l’altro, grossi conflitti sociali.

Le reali questioni da affrontare sono altre:

il carovita galoppante, da combattere con la "filiera corta" o i farmers market, ovvero i negozi dal produttore al consumatore;

l’istituzione di osservatori prezzi comunali;

i nuovi tipi di vendita e le tutele da dare al consumatore;

l’educazione al consumo consapevole ed ecocompatibile;

il divieto di commercializzazione di prodotti nocivi alla salute (OGM, etc.);

le garanzie ai consumatori su qualità e sicurezza dei prodotti, con l’istituzione della Carta della Qualità anche nel commercio;

un nuovo tipo di formazione professionale per tutti gli operatori del commercio;

la promozione dell’istituto della conciliazione per la risoluzione delle controversie;

la difesa delle fasce deboli dei consumatori (anziani, disabili, minori, immigrati) dalle pratiche commerciali scorrette e dai disservizi della catena commerciale;

la pubblicità ingannevole e invasiva.

Sono questi, secondo noi, i temi fondamentali che una nuova legge del commercio deve affrontare, per una vera modernizzazione della catena distributiva e per tutelare meglio colui che regge le sorti di ogni comparto economico: IL CONSUMATORE.

Ecco perchè diciamo no al progetto di riforma della legge del commercio, e diciamo no anche a quelle associazioni dei consumatori che si sono schierate immediatamente a favore della Regione, riducendo malamente i problemi del commercio pugliese al binomio "Più centri commerciali e più aperture domenicali".