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POLIDREAM CON “MANGIO SOSTENIBILE” APPLAUDE I PRODUTTORI DI ALIMENTI VEGETALI

L’emergenza coronavirus costringe tutte le nazioni europee e internazionali ad affrontare con estrema urgenza il tema della sostenibilità.

Per questo continua la campagna informativa “Mangio Sostenibile”, realizzata da Polidream Assoutenti, che ha l’obiettivo di educare i consumatori a rivedere i propri consumi alimentari, indirizzandoli ad acquistare prodotti alimentari etico-sostenibili, poichè a loro volta danno inizio alla cosiddetta economia circolare, creando così un percorso virtuoso che porta beneficio all’intera umanità e al pianeta. Con grande soddisfazione, possiamo dire che i risultati di tale percorso educativo stanno emergendo: i consumatori si stanno orientando verso i sostituti vegetali della carne molto più in fretta di quanto non avvenisse prima della pandemia. 

Oggi i consumatori sono più informati sull’origine della carne e degli aspetti negativi che nascono dal suo consumo, in termini di salute umana, animale e ambientale.

Certo, in confronto al mercato della carne, quello dei sostituti vegetali è ancora piccolo, ma abbastanza per attirare i grandi produttori globali di “carne” vegetale come Impossible Foods e Beyond Meat, mentre Starbucks e Kentucky Fried Chicken hanno di recente annunciato il lancio di loro prodotti vegetali, anche attraverso le consegne a domicilio. Non a caso Deliveroo, App di food delivery, che permette di ricevere a casa cibo take-away dai migliori ristoranti della città, ha raddoppiato le ordinazioni di prodotti vegani rispetto ad altri alimenti, rimasti abbastanza stabili.

Secondo i distributori specializzati, come Green Monday, i prezzi sono ormai del tutto competitivi con quelli della carne.

Qualcosa sta davvero cambiando anche in Asia: la sensibilità dei cinesi è profondamente mutata. Ora si chiedono da dove provenga la carne e sono sempre meno inclini a consumare quella dei mega allevamenti, ma anche dagli animali selvatici, un tempo molto apprezzati.

L’Asia, infatti, può contare su produzioni di materie prime attive da decenni per realizzare il tofu e gli altri derivati della soia, e su un’altrettanto efficiente rete di distribuzione e vendita. Il risultato è che negli ultimi mesi le vendite online sono raddoppiate, con un prodotto leader di mercato, la finta carne di maiale chiamata Omnipork. Il prodotto viene usato per accompagnare gnocchi, noodles e riso, seguita da diversi prodotti come i Beyond Burgers, le crocchette e le bevande vegetali e da quelli della californiana JUST, che realizza “uova senza uova” partendo dai fagioli di soia verdi, le cui vendite sono cresciute del 30%.

Ma anche le vendite di altri prodotti tradizionali sono in crescita. Tra non molto KFC inizierà ad offrire i primi piatti a base di finto pollo fritto vegano in tre ristoranti, grazie anche al supporto del colosso americano Cargill, mentre Starbucks includerà nei menu i prodotti di Beyond. Esiste poi anche un competitor locale, chiamato Zhenmeat, finora presente solo a Pechino in 50 ristoranti, ma che si sta per espandere a Shenzen e Shangai.

Le alternative vegetali al pesce stanno catalizzando molto interesse, come nuovo trend vegan: un mercato ancora ridotto se paragonato a quello della carne vegetale, ma che si sta espandendo velocemente e che promette di raggiungere in poco tempo cifre importanti.

Nestlé ha lanciato da poco il “Sensational Vuna” il cui nome gioca con la somiglianza tra Vuna e Tuna, in inglese tonno. Si tratta di un’alternativa vegetale creata da un team dell’azienda che ha lavorato a lungo per realizzare un prodotto vegan ma che potesse assomigliare in tutto e per tutto al classico tonno.

In effetti, almeno alla vista, questo tonno sembra proprio quello “vero”, un prodotto che, a causa della pesca sconsiderata, sta mettendo seriamente a rischio diverse specie nei mari di tutto il mondo.

Il prodotto al momento è stato lanciato solo in Svizzera (lo vende la Coop Elvetica) anche se, precisa la multinazionale, questo non è che un primo passo. Presto ‘Sensational Vuna’ sarà infatti disponibile in molti altri Paesi.

Il ‘non tonno’, ottenuto interamente nei laboratori di Losanna e prima referenza Nestlé per il segmento del simil ittico, contiene solo 6 ingredienti: acqua, proteine ​​dei piselli, proteine ​​del grano, olio di colza, sale e aromi naturali. Inoltre, il marchio garantisce che il prodotto non contiene coloranti o conservanti artificiali.

L’azienda è convinta che possa essere un’alternativa perfetta al classico tonno per la preparazione di insalate, panini e pizze.

 Questo è il primo passo del gigante svizzero nel mercato dei frutti di mare vegetali, un primo passo che, se il nuovo prodotto avrà successo, potrebbe essere comunque positivo per la conservazione delle varie specie di tonno, obiettivo costante della pesca predatoria.

Il team della Nestlé che ha realizzato il Sensational Vuna sta già valutando i passi successivi e sperimentando altre interessanti alternative vegetali ai frutti di mare come pesce e crostacei. 

Le alternative di mare prodotte in modo sostenibile possono aiutare a ridurre la pesca eccessiva e proteggere la biodiversità dei nostri oceani. 

Ogni anno oltre 10 tonnellate di tonno rosso pescato e commercializzato illegalmente vengono sequestrate in Italia: ciò oltre a rappresentare un pericolo per l’equilibrio dell’ecosistema marino, è anche un rischio per la salute pubblica. A stabilirlo è un nuovo Report del WWF che ha analizzato 43 operazioni effettuate dalle forze dell’ordine nel 2019 e 2020.

Il consumatore trova maggiori approfondimenti sul sito www.polidream.org e presso gli stessi sportelli, dove può ritirare il relativo materiale informativo. 

 Programma Generale di Intervento 2020-2021 finanziato dalla Regione Puglia

 

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