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CANI E CONSUMATORI MALTRATTATI A POTENZA

In questi giorni il Comune di Potenza sta praticamente “deportando” in Calabria i propri cani ricoverati nei rifugi locali. Motivazione: il canile calabrese costa di meno!

 

A parte l’ovvia considerazione che il prezzo non è tutto e che occorrerebbe guardare servizio e qualità, il problema vero è che anche il Comune di Potenza, come la stragrande maggioranza dei comuni lucani e di tutt’Italia, si dimentica dell’art. 2 comma 461 della Legge Finanziaria 2008.

 

Questo piccolo articolo introduce una rivoluzione per tutti i servizi pubblici locali, per i contratti di servizio e le gare d’appalto: infatti le associazioni dei consumatori sono chiamate a redigere una Carta della Qualità dei Servizi, con una serie di standards che il gestore del servizio deve rispettare, a prevedere la procedura di conciliazione come modalità di risoluzione delle eventuali controversie e, dulcis in fundo, a monitorare l’andamento del servizio.

 

Tutto a costo zero per le casse comunali, poiché a pagare questo “surplus” di qualità è sempre il gestore del servizio.

 

Attualmente, tale fondamentale normativa non viene applicata in nessun ambito comunale, provinciale e regionale, e tantomeno nella gestione e custodia dei cani randagi.

Anzi, si assiste all’aggiudicazione di nuove gare d’appalto, come quella recentissima di Potenza, che ancora una volta non ottemperano ai suddetti disposti normativi, divenendo di fatto dei provvedimenti illegittimi, che un’eventuale sentenza del TAR boccerebbe immediatamente.

 

Ma POLIDREAM ASSOUTENTI non è mossa da un interesse polemico, giustizialista o distruttivo, bensì da uno spirito collaborativo, partecipativo e positivo nei confronti delle Amministrazioni e degli Assessorati, ai fini di una tutela più effettiva dei consumatori, “finanziatori” dei servizi locali in quanto contribuenti, e degli stessi animali, destinatari in tal caso di servizi migliori.

E quindi abbiamo scritto agli assessori competenti della Regione Basilicata e all’ANCI Basilicata per sollecitare l’applicazione della normativa, previa l’apertura di un tavolo di concertazione con la nostra associazione, in modo da rivedere tutta la materia interessata.

 

E nello stesso tempo lanciamo un appello a tutte le associazioni animaliste presenti in Basilicata, tenendo conto che la nostra è l’unica associazione dei consumatori ad aver creato un’apposita sezione di tutela degli animali: occorre creare un fronte comune, fra animalisti e consumeristi, in modo da utilizzare il comma 461 per far sì che la gestione dei canili spetti solo alle associazioni animaliste, le uniche che garantiscono il giusto trattamento agli sfortunati amici a 4 zampe e il rispetto di tutti i diritti e standards di qualità che si prevederanno nella Carta della Qualità.                               

                                                                       Il Presidente Regionale  

                                                                              Angela Mannarini
 

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