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CASE POPOLARI E LE STRANE RICHIESTE DELLO IACP

In questi giorni la sede dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Bari è letteralmente presa d’assalto dagli inquilini, a causa di una richiesta dell’Istituto, fatta per raccomandata, con la quale si chiedono agli utenti diverse centinaia o migliaia di euro (!!!)

Nella lettera è solo scritta la cifra ed una causale di due parole: canoni e servizi.

Ma quali canoni? Quali servizi? Non è dato saperlo!

Sembra che le leggi sulla trasparenza amministrativa, lo statuto dei diritti del contribuente, il Codice del Consumo e la stessa legge regionale sulle case popolari non valgano per l’Istituto pugliese!

Peraltro, l’altra ingiustizia è che l’Istituto pretenderebbe che tutti gli inquilini vadano di persona presso la sede di Via Crispi a Bari, o che incarichino qualche loro delegato per chiarire la propria posizione! Veramente assurdo! A parte il fatto che la stragrande maggioranza degli utenti IACP è anziana, e quindi sarebbe praticamente costretta a farsi rappresentare da qualcuno, ma perchè mai uno deve essere obbligato ad andare di persona, e non può invece rispondere per raccomandata, via fax, via mail, oppure per telefono?

Ovviamente abbiamo scritto allo IACP, ma anche al Presidente e all’Assessore competente della Regione Puglia: devono annullare questi atti indebiti e far sì che d’ora in poi ci possano essere vie alternative per interloquire con l’Istituto (via fax, via mail, etc.).

E’ appena inutile aggiungere ai diretti interessati che non bisogna pagare, e nemmeno affollare l’ufficio IACP, ma prendere d’assalto le nostre sedi per reclamare.

 

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