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IN VINO FALSITAS: LA PUGLIA AL CENTRO DELLE TRUFFE ALIMENTARI

Prima le mozzarelle alla diossina di Taranto, poi il vino adulterato e senz’uva di Massafra, infine l’olio alla clorofilla di Cerignola.

Insomma, la Puglia è sotto l’occhio del ciclone in quanto a truffe alimentari!

Sembra la risposta dei sofisticatori alla scelta di Foggia quale sede italiana dell’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare!

E dobbiamo ringraziare NAS, Guardia di Finanza e tutte le Forze dell’Ordine per l’enorme impegno che profondono al fine di scoprire i malfattori del cibo.

Ma sappiamo benissimo che quello che si scopre è solo la punta di un iceberg.

Sappiamo benissimo che il sistema dei controlli non regge più e non può più basarsi su tecnici, medici e veterinari delle AA.SS.LL., spesso complici della rete di adulterazione.

Anche la neo-Autority nulla potrà contro le numerose centrali della sofisticazione: sarà solo l’ennesimo costoso organismo di pura facciata!

E infatti i "banditi alimentari" si sono fatti beffa proprio dell’Autority, venendo a delinquere proprio nella regione dov’è ubicata la sua sede!

Noi continuiamo a ritenere che non si debbano aspettare le mosse dei delinquenti, ma muoversi prima con i dovuti accorgimenti.

Innanzitutto, occorre regolare la materia dell’etichettatura: le mozzarelle ne sono prive, il vino ha un’etichetta che fa ridere, e in quella dell’olio cominciano a comparire le prime timide informazioni per il consumatore.

E parliamo di alimenti che si usano quo-ti-dia-na-men-te!

Poi bisogna puntare alla qualità. Ma non con convegni e bla bla bla. Bisogna farlo concertando fra consumatori e categorie imprenditoriali una Carta della Qualità alla quale tutti i produttori e gli allevatori devono attenersi.

Infine è indispensabile aumentare le sanzioni per i trasgressori.

Oggi chi commette questo tipo di reato non rischia quasi nulla. Basti pensare all’azienda vinicola di Massafra, la Enoagri, coinvolta nell’ultimo scandalo: non ha chiuso e sta continuando a produrre tranquillamente!

Non è possibile che chi attenta alla salute della collettività non debba farsi un po’ di carcere e non debba nemmeno chiudere l’azienda!

Chiediamo a Ministero delle Politiche Agricole, Ministero dello Sviluppo Economico e i relativi assessorati regionali di aprire immediatamente un tavolo di concertazione per approntare SUBITO seri provvedimenti per reprimere quest’ondata di attentati alla salute dei pugliesi e degli italiani!

 

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