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ICI E RIMBORSI A BABBO MORTO

La nostra associazione continua a ricevere centinaia di reclami per il mancato ottenimento di un rimborso ICI. Cosa che capita quando, per un errore qualsiasi, il contribuente ha pagato di più, o addirittura ha effettuato un pagamento che non doveva nemmeno fare.

La legge che istituiva l’ICI, la famigerata 504/1992, non si è minimamente preoccupata di stabilire tempi certi per questi rimborsi, al contrario della normativa sulla tassa rifiuti, che invece pone il limite invalicabile di 90 giorni per un rimborso. Il solito strabismo all’italiana.

Nè i comuni hanno cercato di colmare tale vuoto, scrivendo dei regolamenti comunali che prevedessero, invece, termini certi per i rimborsi.

E così va a finire che gli utenti a credito di somme anche abbastanza cospicue restano a secco per anni e anni, senza avere alcuna risposta certa dagli uffici tributi comunali, in attesa che qualche bilancio fortunato possa risolvere il problema, e soprattutto senza poter adire alcuna via legale per l’ottenimento di un sacrosanto diritto.

Abbiamo scritto in merito al Garante del Contribuente, figura creata dalla Legge 212/2000 (Statuto dei Diritti del Contribuente), ma chiediamo all’ANCI di aprire un tavolo di concertazione in merito, in modo da poter cambiare i regolamenti comunali una volta per tutte e per tutti i comuni.

Sono soldi pagati per errore e in eccesso, che i comuni hanno indebitamente incassato e che devono restituire con i dovuti interessi.

 

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