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ACQUEDOTTO PUGLIESE: ILLEGITTIMI GLI AUMENTI!

E’ di questi giorni la notizia dell’ennesimo aumento delle tariffe AQP che, ci dicono i dirigenti, è allineato al tasso d’inflazione.

Se guardiamo agli ultimi 3 anni, l’acqua non è assolutamente aumentata al ritmo del 2% annuo, ma a quello del 6% annuo, comportando per gli utenti pugliesi un illegittimo aggravio di ben 54 milioni di euro!

Ma veniamo nel dettaglio. Nell’ultimo triennio l’AQP ha praticamente applicato le previsioni di incremento tariffario previste nel Piano d’Ambito, ma tali incrementi dovevano essere accompagnati da una serie di investimenti, come previsto dallo stesso Piano d’Ambito. Infatti, la normativa del settore, la legge Galli 36/94, ha adottato il metodo del “price cap”: si aumentano le tariffe solo se si effettuano investimenti atti a migliorare il servizio.

Ebbene, a noi non risulta che l’Acquedotto abbia effettuato investimenti per un totale di 1.036 milioni di euro, così come previsto. D’altronde, la situazione disastrosa di numerosi comuni pugliesi, fra i quali molti a vocazione turistica, è sotto gli occhi di tutti: rubinetti ancora a secco, assenza o insufficienza di sistemi di depurazione, e soprattutto ancora e sempre grandi perdite d’acqua nelle grandi condutture.

Ma gli aumenti di tariffa l’AQP li ha applicati lo stesso, il 7,1% nel 2003, il 6,1% nel 2004 e il 5,9% nel 2005. Facendo un po’ di conti, risultano aumenti illegittimi per un totale di circa 54 milioni di euro, sottratti alle tasche degli utenti pugliesi, che pagano così l’acqua più cara d’Italia! Al più grande acquedotto d’Europa!

Dove sono i cambiamenti promessi dai nuovi dirigenti, ormai in carica da un anno?

A più riprese abbiamo chiesto incontri, così come disposto anche dalla Carta dei Servizi, soprattutto per rilanciare il ruolo dell’utente, attuando una vera politica di concertazione e aprendo una nuova stagione di lotta agli sprechi e di valorizzazione del bene acqua, ma del tutto inutilmente.

Ci chiediamo: dov’è l’ATO Puglia? E soprattutto, dov’è la Regione Puglia, che aveva preannunciato un’autentica rivoluzione per l’acquedotto pugliese e per i suoi utenti?

 

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